may, 2020

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01mayAll Day01 - Mese di maggio per i fedeli - primo giorno

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Primo giorno 

Preparaizone e Avviso

Beati pauperes spiritu quoniam ipsorum est Regnum Coelorum (b1). (Math. c. 5. v. 3.)

1. Così parlava il mio divino Figliuolo Gesù ai suoi discepoli, e al numeroso popolo, che famelico del pane celeste della sua divina parola lo seguiva, e volle dire che la vera beatitudine si conseguisce nel tenere il cuore distaccato dai beni terreni, e che coloro che ne sono veramente distaccati per unirsi al vero bene che è Iddio giungeranno a possedere il Regno dei Cieli: ora con affetto materno voglio, o figlio, che avverti che le massime del mondo che si stima illuminato e sapiente sono contrarie a quelle di Gesù, che è la sapienza del Padre; poichè il mondo chiama beati coloro che hanno il loro cuore occupato nelle ricchezze della terra, e che ne procurano gli avanzamenti, e l’uso disordinato sino a dimenticare l’affare importantissimo della salvezza dell’anima loro: pensa o figlio che il mondo vive nelle tenebre di eterna perdizione: al contrario, come insegna a tutti il diletto discepolo Giovanni e mio divoto (c. 1.) (b1) il mio Figliuolo divino è luce, e luce di Paradiso che illumina ogni uomo che vive nel mondo: i suoi insegnamenti, sono un saggio della Sapienza infinita, e chi siegue le sue dottrine vive nella luce della verità e si dispone a contemplare perpetuamente, e a godere i tesori della infinita sapienza, della Verità eterna.

2. Rifletti, o figlio, che in questo primo giorno del mese a Me consagrato il mio cuore materno esulta in Dio per la grazia che ti ha conceduta il Padre celeste, che ti fosse oggi ricordata da Me quella dottrina di Paradiso insegnata con amore infinito dal mio Figliuolo, per assicurare alle anime il possedimento eterno del Paradiso, e così t’impegnerai di profittarne: ma se ti accadesse di sentire fra i rigori della povertà più gravoso il peso della umanità, pensa, o figlio, che siccome l’Altissimo ha veduto nella luce inaccessibile della sua infinita sapienza che la penuria dei beni temporali sarebbe stata opportuna ai poveri figli di Adamo per tenere il cuore più distaccato dalla terra, e più indirizzato al Cielo, così ha veduto che il maggiore numero dei suoi seguaci l’avrebbe trovato fra i poverelli che sono nel mondo, e perciò, onde animarli tutti ad amare la povertà del loro stato Esso con amore infinito si è fatto povero, è nato povero, è vissuto povero, è morto povero: ha scelto Me per Madre, ma povera, Giuseppe per Padre putativo, ma povero, gli Apostoli, ma poveri, e sempre ha formato le sue più care delizie fra i poverelli: quindi voglio, o figlio, che nella tua povertà non abbi a perdere i tesori della povertà di Gesù Cristo, il Quale con amore infinito ha abbracciato la povertà estrema non solo per esserne perfettissimo esemplare, ma ancora per acquistare alle anime redente un sagro diritto ad avere tutti quegli ajuti della grazia, che sono necessarii per soffrire con merito il peso della povertà, perciò con fiducia figliale non ricuserai di ricorrere sempre a Me, ed lo con affetto materno ti ajuterò ad offerire al Padre celeste i meriti infiniti della povertà del mio Figliuolo Gesù, e la virtù dell’Altissimo discenderà sopra di te, (b1) e vivrai sempre paziente anche nella più estrema povertà, e non farai un lamento ingiurioso alla divina providenza.

3. Ma se la divina provvidenza avesse disposto che tu non fossi nel numero dei poverelli del Mondo, voglio, o figlio, che rifletti che non è chiuso per te il Paradiso, giacchè la verità è questa: il mio divino Figliuolo non ha detto semplicemente beati i poveri, ma beati i poveri di spirito (b2), cioè quei che hanno il cuore distaccato dai beni temporali, e perciò mi preme che ti persuada, che anche in mezzo delle ricchezze puoi conservare il cuore distaccato; è vero che avrai più impedimenti, ma  ti si moltiplicheranno le occasioni di accrescerti le corone di gloria; perciò ti voglio o figlio assai vigilante per non possedere nè acquistare nulla contro la giustizia comandata da Dio nella sua legge, e nella legge naturale, per non fare uso dei beni temporali se non secondo gli ordini della divina provvidenza che ha distribuito a chi più a chi meno, e da Sovrano Padrone di tutte le cose ha comandato che ciò che è superfluo ai bisogni della propria condizione, e non alle esigenze dei vizj e delle passioni si distribuisca ai poveri; così anche tu non perderai i tesori della povertà di Gesù Cristo, Che essendo ricco si è fatto povero per farti giungere alle ricchezze eterne del Paradiso, come ne dava l’avviso ai Corintj (2. c. 8. v. 9.) l’Apostolo del mio Figliuolo Paolo: Scitis gratiam Domini nostri Jesu Christi, quoniam propter vos egenus factus est cum esset dives, ut illius inopia vos divites essetis (b1): ma, avverti o figlio che se nel tempo passato hai peccato nello stato povero, perchè ti sei lamentato contro la divina provvidenza, nelle ricchezze perchè ne hai abusato, non ti perdere di coraggio in Dio: piangi il tuo errore: ricorri a Me con fiducia, ed Io ti ajuterò come Madre di misericordia.

Ossequio.

L’ossequio che ti domando è questo: esamina bene te stesso, e se ti avvederai che il tuo cuore è inviluppato da qualche affetto terreno, ne procurerai subito un perfetto distacco.

Giaculatoria.

Come a pag. 4. (1) e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono del più perfetto distacco da tutti i beni della terra.

Fioretto.

Per disporti ad un più perfetto distacco del cuore, ti priverai anche di qualche cosa lecita, e potendo la darai ai poveri di Gesù Cristo.

Successo di eccitamento alla divozione

di Maria Madre di misericordia

Refugio dei peccatori.

L’attacco del cuore alle cose della terra fa strada ad ogni più orribile disordine nella morale cristiana, ma quando è giunto al sommo chi vi potrà rimediare? Maria. Assisteva S. Vincenzo Ferreri ad un moribondo disperato cui disse. E perchè tu vuoi dannarti quando Gesù Cristo ti vuol salvare? Il moribondo rispose che anzi a dispetto di Gesù Cristo si voleva dannare; replicò il Santo, e tu a tuo dispetto ti hai da salvare. Cominciò a recitare il Santo Rosario con quei di casa, e l’Infermo domanda Confessione. Si confessa lagrimante, e compunto, ed assoluto sen muore. Dopo questo e chi non ricorrerà a Maria Madre di misericordia? E qual sarà quella persona, o famiglia, che non prenderà la divota costumanza di recitare ogni giorno il santo Rosario?

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