may, 2020

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03mayAll Day03 - Mese di maggio per i claustrali - terzo giorno

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Giorno terzo

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Preparazione e Avviso come a pag. 7. e 8.

Beati qui lugent quoniam ipsi consolabuntur (b1)

(Matt. 5. v. 5.)

1. Se mai, o anima religiosa, ti accadesse di essere sorpresa da grave tristezza nella vita del S. Chiostro al quale ti sei consagrata nel vedere la libertà delle persone del secolo, e nell’udire i loro divertimenti e i loro piaceri, bada o figlia, allontana subito ogni turbamento, e ricordati, che la via per essere nella vera consolazione, e per possedere il vero gaudio non è la vita capricciosa e molle, né si conseguisce con lo sfogo del desiderio della libertà per vivere nelle licenze del secolo, anzi il mio Figliuolo ha insegnato, che: Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur (b2) (Matt. 5. v. 5.) Beati sono quei che piangono, poiché costoro saranno consolati: e non contento di darne la celeste dottrina, volle darne il più energico esempio scegliendo per se una vita tutta mista di patimenti.

2. Voglio pertanto, o anima religiosa, che nel patire che incontri nello Stato che abbracciasti, anzi ti rallegri invece di affliggerti, e quanto più vanno crescendo i patimenti, tanto più ti rallegrerai, poiché devi riflettere che tanto maggiore sarà la tua eterna consolazione: e perciò il serafico Francesco diletto Servo del mio Figliuolo ne’ suoi patimenti andava confortandosi / con quel sentimento di paradiso: è tanto il bene ch’io aspetto, che ogni pena mi è diletto: voglio adunque che nella vita penosa della Religione ti consoli, e tieni sempre ferma nella tua mente la cognizione del tratto dolcissimo di misericordia, che ti ha usato il mio Figliuolo col farti aprire le porte del S. Chiostro; conosci adunque la grazia che hai ricevuto nel patire; ti consola in Dio: e se l’umanità verserà qualche lagrima, il tuo cuore non l’accompagni, ma prendila, presentala al tuo Sposo Gesù Cristo, perchè la converta in lagrime di penitenza.

3. Quando vedrai che nella vita religiosa verrà a cadere sopra di te il torrente del patire, perché ti circondassero da per tutto le tue avversità, voglio o anima religiosa, che allora con più fiducia rimiri il tuo divino Esemplare Gesù Cristo, e il torrente ineffabile della sua grazia ti renderà un monte di Dio, e resisterai immobile, e più vigorosamente contro il torrente dei patimenti, poichè a tua consolazione ti avverto che il mio Figliuolo ha voluto assoggettarsi ad una vita tutta penosa, e a compirla nel mistero della Croce non solo per animare col suo perfettissimo esempio tutti i poveri figli di Adamo, ma ancora per acquistare a loro sagro diritto da fare discendere dagl’incomprensibili tesori della Divinità quelle grazie, quelle celesti illustrazioni, che sono necessarie ai miseri mortali per imitarlo nel patire; dunque hai Gesù Cristo o anima religiosa, che nel mare immenso del suo patire ti fà / coraggio, e che sopra di te fà soprabbondare la virtù necessaria a virtuosamente patire; nel patire, e nel puro patire; e ti voglio avvertire che se tal volta ti sembrasse che fosse da te lontana la grazia, non ti perdere di fiducia, e con fiducia, guarda in fede, e torna a guardare il tuo divino esemplare Gesù, e vedrai che la grazia è sopra di te, e che da Lui ti viene la virtù.

Ossequio

L’ossequio di mio gradimento è questo. Ne’ tuoi patimenti per conforto, e profitto del tuo povero spirito, voglio che rimiri anche Me Tua Madre addolorata nei patimenti del mio Figliuolo, ed altri che ti hanno preceduto nel patire.

Giaculatoria pag. 9. Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire secondo le mire di Gesù.

Fioretto. Farai una visita a Gesù Sagramentato domandando il dono di amare vieppiù lo Stato religioso, e conoscerne la felicità anche nei più pesanti patimenti.

Ricordo di Maria Santissima

Immacolata Madre.

Ti lascio questo ricordo. Per ogni più leggiero patimento, e desiderio di patire per amore di Dio, in un modo che sei incapace di concepire ti si moltiplicano i gradi di gloria per tutta l’eternità.

Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.

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