may, 2020
This is a repeating event30 may 2021 0:00
30mayAll Day30 - Mese di maggio per i fedeli - trentesimo giorno
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Giorno trentesimo ---------- Preparazione e avviso. Intrate per angustam
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Giorno trentesimo
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Preparazione e avviso.
Intrate per angustam portam. quia lata porta, et spatiosa via est quae ducit ad perditionem, et multi sunt qui intrant
per eam (b1). (Math. 7. v. 13.)
1. Non ti spaventare, o figlio, che il Maestro della vita eterna ti ordina di entrare per una porta che la dice angusta: sappi, o figlio che Egli volle dire, che la porta per la quale ti comanda di entrare viene stimata stretta dalle passioni, e dalle massime del Mondo: sì le passioni sono ribelli allo spirito: le passioni non vogliono soffrire violenza; mà quando lo spirito si dà a tenere in freno le malvagie passioni, assicurati pure o figlio, e te lo dichiaro con affetto di Madre, non v’è vita più dolce, più soave, più felice su questa terra; e perciò ti vverto che se brami trovare su questa terra l’uomo il più felice devi cercare colui che più di tutti mortifica, e tiene in freno le malvagie passioni: pensa o figlio che Io ti voglio uno di questi, anzi allora più di tutti mi consolerai, quando più di tutti mortificherai le tue passioni.
2. Al contrario la porta alla quale ti chiama il Mondo, e il mio, e tuo nemico il Demonio è una porta che da principio sembra larga e spaziosa (b1); ma sappi, o figlio che ne ha la sola apparenza; poichè allora l’uomo incomincia ad essere infelice, quando incomincia a secondare gli appetiti disordinati delle sue passioni, così che quanto più si sforza a procurarne lo sfogo tanto più si rende infelice, in guisa che se vuoi conoscere l’uomo il più miserabile e angustiato, basta che arrivi a conoscere colui, che più di tutti è tiranneggiato dalle sue passioni, e che più di tutti lascia loro libero il freno: avverti però che se ne arrivi a conoscere alcuno, che nel maggior studio dello sfogo delle sue passioni vive senza avere neppure il rimorso della coscienza, costui sarebbe nel colmo delle disgrazie.
3. Io ti voglio, o figlio, nella via sicura del Paradiso; perciò entra pure coraggiosamente per la porta stretta, alla quale ti ha invitato il mio divino Figliuolo Gesù: io ti accompagnerò con la mia intercessione, prendi coraggio in Dio, e da Dio, ti verrà la grazia per entrare, e caminare speditamente sul sentiero stretto della tua santificazione: io presenterò al Trono della SS. Trinità le mie preghiere a favor tuo, e il divin Padre, di cui sono Figlia ti fortificherà con la sua potenza, il divin Figlio, di cui sono Madre t’illuminerà con la sua sapienza, e lo Spirito Santo, di cui sono Sposa ti animerà con la sua carità.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Deponi, o figlio, ogni dubbiezza, e timore, risolvi di mortificare per sempre le tue passioni e così finalmente entrerai nel Regno del mio Figliuolo, nel quale ti aspettiamo, ed ove ti desiderano pure gli Angeli, e i Santi.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di mortificare sempre perfettamente le tue passioni.
Fioretto.
Vedi qual’è la tua passione predominante, e ti darai subito a mortificarla: e farai una più ricercata, e dolente confessione per vieppiù purificarti nel Sangue dell’Agnello immacolato.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Oh quante grazie ottiene la Madre della Misericordia ai suoi divoti per entrare nella porta, e camminare nella via, che conduce al Paradiso! Circa l’anno 1830. fu nel Ven. Ospedale di S. Spirito in Roma un povero Infermo divotissimo della immacolata Madre di Dio, colla intercessione della quale ottenne di patire sì volentieri nella sua lunga infermità di un anno, che formava un sagro spettacolo di ammirazione religiosa: la gravezza della infermità lo teneva come inchiodato nel suo letticciuolo, e lo tormentava in tutte le parti, l’abbandono dei suoi parenti, che mai non furono a visitarlo gli presentava altra penosa desolazione, ma il tutto soffriva non solo con rassegnazione, e pazienza, ma col vivo desiderio di più patire: e il patire così virtuosamente e da vero seguace del Crocifisso nella fiducia pienissima in Gesù e Maria lo dispose sì bene al punto della morte, che ottenne il passaggio all’eternità accompagnato da tale abbondanza di grazie, e favori celesti, quali si possono supporre in un Santo che muore. Ah figli della Chiesa ricordatevi sempre che la vera divozione alla Madre della Misericordia vi porterà in Paradiso.
Tre Gloria Patri e Litanie.