may, 2020
This is a repeating event29 may 2021 0:00
29mayAll Day29 - Mese di maggio per i fedeli - ventinovesimo giorno
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Giorno ventesimonono ---------- Preparazione e avviso. Nolite judicare ut
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Giorno ventesimonono
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Preparazione e avviso.
Nolite judicare ut non judicemini (b1). (Math. 7. v. 1.)
1. Ti piacerebbe o figlio, di presentarti al divin Tribunale, dopo il presente tuo pellegrinaggio dalla terra, con tali disposizioni da non incontrare dal mio Figliuolo Gesù costituito dal Padre Celeste in Giudice dei vivi, e dei morti (b2) la sentenza di eterna perdizione, ma piuttosto di essere invitato al Regno eterno della gloria nella pienezza delle benedizioni del Padre, che ti ha creato, del Figliuolo che ti ha santificato: benedizioni che saranno accompagnate da Me tua Madre come tua Corredentrice, dagli Angeli che ti hanno assistito, e dai Santi, che hanno pregato per te?
2. Ascolta o figlio le parole infallibili del Maestro divino, e Mio Figliuolo Gesù, che ti ha insegnato quella dottrina di Paradiso che ti assicura, per non essere condannato all’eterna perdizione, mà per essere invitato ed ammesso alla corona della gloria eterna. Con profondo rispetto, e con sentimenti di gratitudine senti come parla il mio Figliuolo: Non vogliate giudicare i vostri fratelli affinchè non siate giudicati (b1): Ammira, o figlio la carità del divino Maestro. Esso aspetta tutti nel Regno della Carità infinita, e dà un precetto di carità: ciascuno deve amare il suo prossimo, e perciò non deve pensarne sinistramente, lo deve amare come se stesso (b2), perciò ciascuno deve piuttosto occuparsi ad emendare le proprie colpe, e perciò non deve chiudere gli occhi per non vedere le proprie mancanze, e non deve aprirli per censurare gli altrui difetti.
3. Ecco, o figlio, il Mio desiderio, anzi la Mia volontà, che con affetto di Madre ti dichiaro pel vivo desiderio di vederti ammesso nel Regno della gloria dal divin Giudice. Sarai così attento, o figlio, a non censurare il piccolo difetto del tuo prossimo, che non ti si abbia a dire, vedi la piccola paglia nell’occhio altrui, e non vedi la grossa trave nell’occhio tuo (b1); anzi in tutte le circostanze in cui vedi o ascolti le altrui cadute, voglio che secondo la carità del Mio F[i]gliuolo non condanni alcuno, ma ne lo scuserai interpretandone una buona intenzione; compatirai tutti, e pregherai per tutti. In ultimo ti lascio un ricordo. Se l’Altissimo ti facesse trovare nell’ufficio di dovere invigilare all’altrui condotta morale, allora tutto fiducia in Dio domanderai tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per invigilare, esaminare, e correggere senza offendere la carità.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Sii vigilante ad esaminare la tua condotta per correggerne ogni difetto.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di non pensare male di alcuno, e di correggere sempre te stesso.
Fioretto.
Per qualche spazio di tempo di ocuperai (!) a fare un qualche esame, mà diligente sulla tua vita passata, e prega per avere lume da conoscere le colpe, che non hai fino ad ora conosciute.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia Refugio dei peccatori.
Ciascuno che deve invigilare all’altrui condotta confidi in Maria, e non sarà privo dei lumi necessarii per diriggere senza offendere la carità che ordina di non giudicare i nostri fratelli, mà che permette ai Superiori d’invigilare, e prudentemente sospettare su coloro che debbono incaminare per la strada del Cielo. Circa l’anno 1820 un indegno adultero per mentire erasi ritirato a fare gli spirituali Esercizj; alla vista degli Ecclesiastici, che si adoperavano per opera sì santa, appariva divoto, e forse compunto: mà avvenne che in un giorno degli Esercizj portossi a quel S. Ritiro la persona con la quale era in uso di offendere Iddio, e si diè a conoscere per parente, mà nell’atto che il Direttore nella fiducia dei lumi di Dio per la intercessione della immacolata Regina, entrò nella camera di colui, che era richiesto, pensò con fermezza che non fosse veramente parente, ma persona di mala corrispondenza; infatti entrato nella Camera dell’Esercitante, introdotto discorso opportuno, e prudente per conoscere se avea parenti di quel grado che annunziato aveva la persona indicata conobbe che nò; onde licenziata, e confusa la rea femina se ne partì. Oh ammirabile, e sapientissima distribuzione dei lumi celesti ordinati alla salute delle anime!
Tre Gloria Patri e Litanie.