may, 2020
This is a repeating event21 may 2021 0:00
21mayAll Day21 - Mese di maggio per i fedeli - ventunesimo giorno
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Giorno ventesimoprimo ---------- Preparazione e avviso. Adveniat regnum
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Giorno ventesimoprimo
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Preparazione e avviso.
Adveniat regnum tuum (b1) (Math. 6. v. 10.)
1. Negl’incomprensibili tesori dell’Amore infinito niuno arriva a comprendere quanto amorosamente il Mio divin Figliuolo Gesù abbia ordinato a tutte le Anime redente col suo sangue preziosissimo di domandare al Padre celeste il possesso del S. Paradiso per tutta l’eternità. Con affetto di Madre voglio o figlio che quì avverti che se tu desideri di venire in Paradiso molto più e senza paragone te lo desidera nel suo amore infinito il mio Figliuolo, e tuo Fratello Gesù Cristo: anzi pensa, o figlio che tu poco o nulla hai fatto di bene per venire in Paradiso e forse molto hai fatto di male per precipitare all’Inferno, e il mio Figliuolo con Amore infinito dopo una vita povera, tribolata, affaticata, penosa in ogni specie di patimenti è giunto a morire in Croce per aprirti il soggiorno della gloria. Ah vedi, o figlio la tua felicità, hai Gesù tuo Fratello, che tutto amore nell’amore infinito ti vuole erede di Dio, e suo Coerede (b2) per godere insieme con te della eterna eredità.
2. Ma se la vista della debolezza delle tue forze, e della violenza delle passioni ti sgomenta sul pericolo di non corrispondere agli ardenti desiderii di Gesù Cristo sappi, o figlio, che se il divino Legislatore, e Maestro della vita Gesù ha ordinato a tutti di domandare il Regno della gloria insieme ha imposto di domandare tutte quelle grazie, e conforti spirituali che sono necessarii per rimediare alla debolezza delle tue forze, e per domare le ribelli passioni. E quì voglio, o figlio, che esalti la Sapienza divina, e insieme prendi coraggio nella via che ti conduce al S. Paradiso.
3. Dunque per profittare del comando che ti ha dato il Mio divino Figliuolo di domandare il S. Paradiso, ti voglio vigilante nell’esserne perfettamente osservante: e voglio con affetto materno che avverti: che se tu sarai persuaso della tua indegnità per giungere alla gloria, e se ciò non ostante fissando lo sguardo nella divina misericordia la domanderai con fiducia, e la domanderai per la infinita Misericordia di Dio, pel Sangue preziosissimo dell’immacolato Agnello, e la domanderai in tutto il corso della tua vita, è di fede che verrai in Paradiso, ove con amore Io tua Madre, e Gesù tuo Fratello ti aspettiamo. Dunque prega, o figlio, prega con umiltà, con fiducia, e perseveranza, e sarai esaudito.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: con umiltà, fiducia, e perseveranza dirai spesso Adveniat regnum tuum (b1).
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente tutte le grazie che ti sono necessarie per venire in Paradiso.
Fioretto.
Vincerai ogni umano riguardo per non essere impedito nella via del Paradiso.
Successo di eccitamento alla Divozione di Maria Madre di Misericordia, e Refugio dei peccatori.
Oh quanto è preziosa la morte dei divoti di Maria SS.! Nel principio dell’anno 1833. un tal giovane di anni venticinque Angelo di nome e pur di costumi applicato nel mestiere di vendere carbone, mà tenerissimo divoto di Maria, e sotto la protezione di sì potente Regina si mantenne illibato in sì esposta professione, e pericolosa età; trovavasi oppresso da mortale penosissima infermità, ma uniformatissimo al divino beneplacito nella perfetta disposizione di morire, e fatto sempre più fervoroso nella divozione alla Immacolata Madre di Dio in guisa che nell’imprimere affettuosissimi baci alla sua Immagine sembrava che non sapesse distaccarsene tutte le volte, che le veniva presentata, ed era il primo ad invitare il Sacerdote che lo visitava a recitare più volte la Salutazione Angelica: nel dì 14. Febrajo del detto anno volle nuovamente riconciliarsi, quindi fatta più grave, e pericolosa la malattia si pensò amministrargli il SS. Viatico, che ricevè colle più edificanti disposizioni, e quindi come presago dei momenti della sua morte andava dicendo a quei che lo avvicinavano, che in quella notte se ne sarebbe partito, e in fatti nell’entrare del dì 15. del detto Mese, circa le ore 9. della notte alzò la voce in aria di divoto concerto cantando con sorpresa dei circostanti tutte le Litanie Lauretane; quindi si tacque, e come chi si adagia in soavissimo riposo tranquillamente spirò con grande edificazione di tutti gli astanti, lasciandoli ripieni di religiosa consolazione. Oh Maria vera consolazione dei poveri figli di Adamo!
Tre Gloria Patri Litanie.