may, 2020
This is a repeating event20 may 2021 0:00
20mayAll Day20 - Mese di maggio per i fedeli - ventesimo giorno
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Giorno ventesimo ---------- Preparazione e avviso. Sanctificetur nomen
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Giorno ventesimo
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Preparazione e avviso.
Sanctificetur nomen tuum (b1). (Math. 6. v. 9.)
1. Mi piace o figlio, che con religiosa diligenza consideri le mire di amore infinito, col quale il mio divino Figliuolo Gesù si è degnato di ordinare a tutti, che nelle loro Orazioni domandino al Padre celeste in primo luogo, che sia vieppiù propagata la gloria del suo Nome adorabile, santo e terribile. Avverti, o figlio, che non sei capace di comprendere tutte le mire dell’amore infinito nelle sue sovrane ordinazioni, mà almeno rifletti che Esso vuole che non solo domandi che sia sempre più diffusa la gloria del suo Nome, mà eziandio dei suoi sagrosanti Misteri, delle sue sante operazioni, e di tutte le cose create da Lui: mà di più osserva che impegnandoti a tutto questo Egli pretende che tu entri a trattare gl’interessi suoi, e ciò vuol dire che tu, devi essere animato dal suo spirito, e ripieno di questo spirito devi interessarti della gloria sua, e di tutte le cose sue. Oh soavi e sapientissime ordinazioni dell’amore infinito delle anime!
2. Mà sai, o figlio, perchè l’Altissimo pretende questo da te? Perchè ti ama, e ti ama nel suo amore infinito: e perchè ti ama ti vuole simile a Se, e per farti simile a Se ti vuole tutto acceso di amore nell’aspirare a quello cui Egli stesso ha in mira nelle sue operazioni adorabili. Ricorda, o figlio, che il mio Sposo lo Spirito Santo già ha dichiarato nelle Sagre Scritture che la SS. Trinità tutto ha operato per la sua gloria (b1), e avverti, o figlio, che Iddio non sarebbe Dio se non avesse operato per la sua glorificazione. Oh vedi quì l’amore infinito del comune divino Benefattore che ti vuole vedere innalzato a operare col medesimo scopo col quale Egli ha operato, e opererà. Dimmi, o figlio, avrai coraggio di ricusare invito di tanto amore, invito sì nobile e sì salutare che ti dispone al consorzio colla Divinità, anzi ad essere trasformato in Dio nel senso in cui dicono le Scritture, che l’anima sarà simile a Dio quando vedrà Iddio (b1).
3. Dunque, o figlio, vedi che Io qual tua amantissima Madre non posso fare a meno di stimolarti vivamente a cercare, e promovere la gloria di Dio Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, non lascerai di celebrare i misteri della Redenzione, e le divine Operazioni della Creazione, e conservazione di tutte le cose; e delle stesse cose create farai uso tanto quanto è sufficiente per glorificare Iddio; e del suo Nome adorabile anzi dello stesso Nome Santo e terribile non solo ne promuoverai la gloria, mà ne impedirai per quanto puoi perfino le bestemmie, e le vane invocazioni. In una parola se vuoi piacere a Me tua Madre, e al Mio divino Figliuolo Gesù tuo Fratello, guarda sempre in fede il tuo Dio, e quanto più conoscerai la grandezza del Mio amore della sua glorificazione, tanto più con impegno maggiore la promuoverai.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Rispetterai, e glorificherai il Nome SS. di Dio, di Gesù degli Angeli e dei Santi, e ne impedirai le bestemmie.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di promuovere la gloria di Dio in tutte le cose, e in tutti i momenti della tua vita.
Fioretto.
Se t’incontri a udire alcuno che bestemmia, con umiltà, carità, e zelo lo avviserai perchè si emendi.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia e Refugio dei peccatori.
Poco dopo l’anno ventesimo del secolo decimonono cadde in malattia mortale un giovane militare di circa anni ventotto: fu chiamato un Sacerdote perchè lo disponesse alla morte che si apprendeva imminente; mà per quanto si adoperasse il Ministro del Signore non gli potè riuscire di disporlo alla Sagramentale Confessione, anzi l’Infermo non rispondeva per niente: furono fatte delle Orazioni, vi accorsero varii altri Ministri di Dio, ma l’Infermo restava sempre in silenzio, non dava alcun segno di penitenza, e intanto il male faceva il suo corso, e vieppiù si aggravava: l’Infermo presentava in tutto un soggetto di lagrime per la morte vicina, ma molto più pel timore della eterna perdizione, che andava ad incontrare, se senza ravvedersi fosse giunto al terribile momento, da quale dipende la eternità: dopo replicate premure il non parlare fu riputato effetto della gravezza del male, onde si cercò di disporlo nel modo possibile alla santa assoluzione per amministrargli l’estrema unzione; allora fu che una persona di casa presa in mano una immagine di Maria SS. l’avvicinò all’Infermo, lo esortò a baciarla, e fu creduto che veramente le imprimesse un bacio: nel complesso delle circostanze fu creduto che avesse dato qualche segno di penitenza, per cui data l’assoluzione il Parroco incominciò ad amministrargli il SS. Sagramento dell’estrema unzione; ma chi lo crederebbe? Quando il Ministro del Sagramento pervenne alla Unzione dei piedi l’Infermo sciolse la lingua ma per bestemmiare l’Eterno Padre; e senza dare verun segno di penitenza dopo non molto morì. Ah figli della Chiesa profittiamo in tempo della divozione a Maria SS., e della sua protezione per non trovarci indisposti nel tremendo punto della morte!
Tre Gloria Patri, e Litanie.