may, 2020
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18mayAll Day18 - Mese di maggio per i fedeli - diciottesimo giorno
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Giorno decimo ottavo ---------- Preparazione e avviso. Nisi abbundaverit
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Giorno decimo ottavo
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Preparazione e avviso.
Nisi abbundaverit (!) justitia vestra plusquam Scribarum et Pharisaeorum, non intrabitis in regnum Coelorum (b1).
(Math. 5. v. 20.)
1. Ecco, o figlio la dottrina di Paradiso che ti ha lasciato il mio divino Figliuolo Gesù Amore infinito delle anime: ascolta le sue stesse adorabili parole: Se la bontà della tua vita non sarà maggiore di quella degli Scribi, e dei Farisei non entrerai nel Regno dei Cieli (b2): e volle dire, bada o anima redenta col mio sangue, bada, che vi sono gli Scribi e i Farisei, e nei secoli futuri vi saranno degli altri che li imiteranno, i quali non hanno altro che una esteriore santità, ma il loro cuore è guasto, pieno di affetti depravati, pieno di vizj; perciò ti avverto, che se in te la Santità esteriore non procede dalla Santità interna del tuo cuore non potrai entrare nel Regno dei Cieli.
2. Anzi con affetto materno ti ricordo, o figlio, che il Maestro della vita Gesù giunse perfino a condannare quella santità esteriore, che è diretta non ad edificare le anime, ma a procacciarsi la lode e l’applauso degli uomini: per questo insegnò di fare la limosina non a suono di tromba come fanno gl’ipocriti, ma in modo che la mano sinistra non sappia quello che fà la destra (b1): similmente impose che la Orazione si facesse nel ritiro della Camera, e non ritti in piedi nelle pubbliche piazze per essere veduti dal popolo (b2), e finalmente ordinò ancora, che chiunque digiuna non prenda un’aria macilente come fanno gl’Ipocriti, che fanno il viso smunto perchè si vegga che digiunano: e in tutto conclude, che coloro che senza la Santità interiore del cuore fanno delle opere buone per essere lodati già hanno ricevuta la loro mercede (b3): al contrario chi alla Santità interna unisce la esterna perchè sia glorificato il Padre celeste sarà premiato.
3. Dunque bada bene o figlio, che io tua Madre, e Gesù mio Figliuolo, e Fratello tuo, perchè ti vogliamo vedere al possesso della eterna mercede del Paradiso ti ordiniamo che procuri di coltivare sopratutto la santità del cuore affinchè tutte le opere tue, le tue parole, i tuoi passi fatti per edificazione delle anime sieno premiati nel soggiorno beato: avverti però, o figlio, che se nel tempo passato hai imitato in qualche parte la ipocrisia degli Scribi, e dei Farisei (b1), e dei loro seguaci; non ti avvilire, ma pentiti, domanda perdono, fatti coraggio in Dio: ricorri a Me con fiducia, ed lo ti farò sperimentare la dolcezza della Mia Misericordia.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Opererai sì nell’interno del cuore che nell’esterno ma puramente per glorificare il Padre Celeste in tutte le cose.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare quanto ti ho suggerito per ossequio.
Fioretto.
Farai per qualche spazio di tempo l’esame sulla tiepidezza della tua vita passata per accrescerne il fervore.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia, e Refugio dei peccatori.
Circa il fine del secolo decimottavo in un giorno mentre un Sacerdote della V. Congregazione del SS. Redentore fondata dal B. Alfonso Maria Liguori stava nel S. Tribunale di Penitenza, vide in vicinanza un Giovane che parea che volesse e non volesse confessarsi: lo chiamò, e gli domandò se voleva confessarsi. Sì rispose il giovine, ma non so come Iddio possa perdonarmi. Fecegli coraggio il Confessore, e cominciò a dire; Padre sappiate che oltre gl’innumerabili peccati di disonestà, omicidj, e di ogni specie di scelleraggini, che ho fatto, disperato di mia salute ho incominciato a fare peccati non tanto per soddisfarmi, quanto per fare dispetto a Dio, e per l’odio che gli portava. Soggiunse che tenendo al petto un Crocefisso l’avea gettato via per dispetto, che in quella stessa mattina si era comunicato con animo di porsi sotto i piedi la Particola consagrata, e che non l’aveva fatto per essere stato impedito dalla presenza di persone che potevano vederlo, e consegnò allora al Confessore la sagra particola messa in una carta. Disse poi che passando avanti quella Chiesa ebbe impulso di entrarvi, vedendo che altri si confessavano si accostò ancor esso, e si presentò, ma con animo irresoluto voleva partirsi; era però quivi trattenuto senza sapere come: chiamato si era accostato; si trovava a suoi piedi, e ancor non lo credeva: interrogato se aveva avuto qualche divozione alla Beatissima Vergine: niuna affatto, rispose, salvo che mi trovo questo abitino del Carmine al petto: e questo appunto è quello che vi ha salvato soggiunse il Sacerdote: a tale riflesso il giovane s’intenerì, e si compunse talmente che singhiozzando, e piangendo fece la sua Confessione generale con tale compunzione che cadde svenuto a piedi del S. Ministro. O Misericordia infinita di Dio! O potentissima Misericordia di Maria!
Tre Gloria Patri e Litanie.