may, 2020
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13mayAll Day13 - Mese di maggio per i claustrali - tredicesimo giorno
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Giorno decimoterzo -------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno decimoterzo
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. È impossibile, o anima religiosa arrivare a comprendere le mire ammirabili della Carità infinita del mio Figliuolo Gesù, che lo mossero a dire: Beati quei che hanno fame e sete della giustizia poiché saranno satollati (b2). Basta dire che Egli è l’autore della Santità, e ogni grado di Santità nelle sue creature discende da Lui medesimo, perciò avverti che con tali istruzioni di Gesù Cristo che ha fatte le promesse puoi andare anche più innanzi nel desiderio della santità, se desideri la santità di quelle felicissime anime degl’innocenti fanciulli, che conseguirono la palma del martirio uccisi colla spada di Erode, che cercava a morte Gesù Cristo, ed ora si trovano coronati di gloria partecipando delle glorie del loro Capo Gesù e a tanti gradi quante furono le goccie di sangue che sparsero, e quanti furono i colpi di spada che gli trafisse, credi che Iddio non sia pronto per satollartene?
2. Vedi, o anima religiosa come nella Vita claustrale permette Iddio, che quelle anime che in modo speciale ama, e nelle quali dolcemente si compiace, da chi presiede nella Comunità religiosa, e per esercizio di virtù in chi è soggetto, o per isbaglio, si percuotan colla spada della riprensione, o delle minaccie, e talvolta anche della penitenza, e tutto indebitamente: dimmi o anima religiosa, e in tale occasione non vedi che ti si presenta un mezzo opportuno per patire nell’innocenza, e se in mezzo di tali patimenti procurerai di estendere vieppiù sinceramente, e vivamente il desiderio di più patire nella innocenza, a gran passi ti avvicinerai alla santità dei beati Innocenti. Ricordati però che se in tali occasioni di patire senti la debolezza del tuo spirito, perché poco pronto ad abbracciare il patire, non ti devi turbare ricorri con fiducia a Me che sono la Regina de’ Martiri, e non dubitare che Io dal mio sposo lo Spirito Santo ti otterrò lumi e vigore spirituale per soffrire tutto intrepidamente e con umiltà per amore di Gesù sposo amantissimo delle anime.
3. Ma per compire un tale desiderio di santità voglio che non dimentichi di andare sempre avanti nella ferma persuasione della tua indegnità; e considera che quanto più copiose, e più vigorose sono state le grazie che hai ricevute e minore è stata la tua corrispondenza tanto più cresce la propria indegnità, e perciò se rifletterai alla grazia grande della Vocazione, e alle altre grazie per profittare della Vocazione in confronto della corrispondenza, oh quanto ti dovrai umiliare! Tale umiliazione ti gioverà mirabilmente per disporti ad essere satollata nel vivo desiderio di maggiore santità, perchè allora ti troverai disposta a ricevere le grazie di maggiore santificazione, ed offerendo all’Eterno Padre i meriti dell’Impolluto, del Segregato dai Peccatori (b1), Gesù Cristo, allora ti troverai anche nella disposizione di riceverne l’applicazione in modo da compirsi ogni tuo desiderio secondo la promessa del Redentore.
Ossequio
Ti domando quest’ossequio, Procurerai di disporti sempre meglio a patire sebbene senza colpa.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire più volentieri.
Fioretto. Ama di patire e di essere disprezzato.
Ricordi di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Quanto più amerai il patire tanto più ti avvicinerai a Dio.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.