may, 2020

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07mayAll Day07 - Mese di maggio per i fedeli - settimo giorno

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Giorno settimo

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Preparazione e avviso.

Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1).

(Math. 5. v. 9.)

1. Dimmi, o figlio, ti piace di esser chiamato figlio di Dio eterno, immenso, incomprensibile? Mi rispondi. Vorrai forse rinunziarvi? Ma prima di rinunziarvi come hai fatto tutte le volte, che col peccato ti sei ribellato al tuo Padre Celeste pensa, che l’essere chiamato figlio di Dio non è semplice titolo, ma è una sostanza di Paradiso: sostanza che fa entrare nei diritti di Erede come te ne avvisa l’Apostolo del mio Figliuolo Paolo: Si filii ergo heredes (b1): (Rom. 8. v. 17) e sai quale n’è la Eredità? È Iddio: heredes quidem Dei (b2): (ibid.) in guisa che coloro che sono chiamati figli di Dio (b3) possono dire con verità di fede io ho il diritto di andare a prendere possesso della mia Eredità Iddio Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, e chiunque vi giunge può dire per tutta la eternità Iddio è la mia eredità [,] tutta la SS. Trinità è mia: tutta la sostanza di Dio è mia, la bontà di Dio è mia, la purità di Dio è mia, la eternità di Dio è mia, tutto Iddio è tutto mio: e con affetto materno voglio che rifletti che l’essere chiamato figlio di Dio ti dà il diritto di erede di Dio con tanta forza, e così compitamente, che l’Altissimo sebbene onnipotente non te lo può togliere, se tu non lo rinunzi coll’atto libero della tua volontà che si determina al peccato, poichè così misericordiosamente ha stabilito negli eterni suoi decreti, secondo le mire dell’Amore infinito verso le anime redente col sangue dell’Agnello immacolato.

2. Ma figlio se vuoi consolare Me tua Madre, dà uno sguardo al mio divino Figliuolo… ecco Gesù Cristo… Santo… Innocente… Impolluto… Segregato dai peccatori… Figura e Immagine viva, e infinitamente perfetta della sostanza del Padre (b1): ora dimmi, o figlio, ti piacerebbe di averlo per tuo primogenito fratello: Primogenitus in multis fratribus (b2) (Rom. 8. v. 29.) in guisa da poter dire con verità di fede Gesù Verbo Incarnato, Redentore del Mondo, Figliuolo di Maria è fratello mio? E se ti piace di avere Gesù per fratello Primogenito ti piacerà ancora di essere insieme con esso erede di Dio? Ora per tua consolazione e salute, ricorda che è verità di fede, che il titolo di figlio di Dio, non solo ti comunica il diritto al possedimento di Dio, ma eziandio ti fa coerede del mio divino Figliuolo Gesù: heredes quidem Dei coheredes autem Christi (b3): e perciò ti apporta ancora la qualità nobilissima di fratello del divin Verbo incarnato col quale potrai godere per tutto (!) l’eternità Iddio tua eredità.

3. E per non perdere, o figlio, l’augusto, e divino titolo di figlio di Dio (b4), nè il diritto sovrano di erede di Dio, e fratello, e coerede di Gesù Cristo (b5) ascolta con rispetto, e umiltà lo stesso mio divino Figliuolo Gesù Maestro di vita eterna che ti avvisa, che per essere chiamato figlio di Dio si richiede come qualità indispensabile l’essere pacifico: Beati (ecco le sue divine parole di paradiso) beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1): Ora dimmi, o figlio, alla vista degl’infiniti tesori della Divinità avrai coraggio di perderli per non donare la pace al tuo prossimo, per non reprimere i primi moti dello sdegno e della vendetta, per non usare alquanto di violenza alla ribelle passione dell’irascibile? Ah figlio impara ad essere pacifico dal tuo Fratello, e mio divino Figliuolo Gesù: Egli è il tuo divino esemplare di pace, a tutti annunzia e dona la pace, e ai suoi nemici invece di vibrare i dardi meritati della vendetta, implora anche nelle sue agonie la pace e il perdono (b2). Ricorda, o figlio, che in Gesù non solo hai il divino esemplare che ti stimola ad essere pacifico, ma vi trovi anche la grazia, la virtù necessaria per imitarlo perfettamente.

Ossequio.

L’ossequio che ti domando è questo: Pensa, o figlio, che mentre con affetto Materno ti esorto ad essere pacifico col tuo prossimo, il mio divino Figliuolo Gesù a tutti i peccatori offre la pace.

Giaculatoria.

Nel dirla intendi di domandare il dono di essere perfettamente pacifico per disporti ad essere a gradi molto sublimi chiamato figlio di Dio (b1), erede di Dio, coerede di Gesù (b2).

Fioretto.

Se ti trovi in discordia col tuo prossimo ne procurerai subito la riconciliazione, se nò la procurerai in altri almeno colle tue orazioni, e coll’offerta dei tratti meritorii di pace usata da Gesù.

Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.

Sul principio del secolo decimonono luttuoso agli Stati ed ai Regni, un giovanotto Bolognese sin dai primi sviluppi di ragione si dette talmente a coltivare i vizj, e a sfogare le malvagie passioni, che nel giro di pochi anni fatto insoffribile ai proprii Genitori da non poterlo ritenere nella propria famiglia fu accolto in casa da un’ottima Zia che dolente vedeva l’incauto giovane nipote correre a gran passi le vie del peccato: ma la donna virtuosa e veramente forte in Dio, bramandone ardentemente la conversione che pur conosceva difficilissima, tutta fiducia nella divina misericordia, e nella intercessione della Madre della Misericordia Maria SS. esorta il giovanotto a portare indosso la corona della Madonna, e a recitare tre volte in ogni dì la Salutazione Angelica Ave Maria: apprende il giovanetto la divota costumanza, ma senza lasciare la via di perdizione, anzi con nuovi lagrimevoli progressi in ogni sorta di vizio sì fattamente, che superato l’anno ventesimo della sua età, raffinato il  talento nei rei consigli degli infelici sapienti del secolo e dotto nella scuola della ribellione diè saggio de’ suoi avanzamenti in quella suscitata nella Città di Ancona l’anno 1831 in cui mostrò tanto spirito, che gl’incauti compagni assicurati della sua fedeltà lo scelsero per uno dei tre che stabilirono come fedelissimi per ritenere nella notte quell’Eminentissimo Porporato di S. Chiesa, che colà da Roma inviato con sollecitudine pastorale del Sommo Pontefice Gregorio XVI. per conservare, e promovere la pace ne’ suoi sudditi fu dai nemici sacrilegamente arrestato non che oltraggiato: ma il consiglio dei peccatori dovendo di natura sua andare a perire, il giovane che ebrio andava dello spirito della rivoluzione al vederne il ritardo anzi la diminuzione dei progressi, risolvette di non recitare d’ora innanzi le tre Ave Maria alla Madonna (per coerenza convien dire, che fosse giunto a supporre orrendamente, che la Regina del Cielo, che ha dato al Mondo la Pace: Christus Pax nostra (b1): dovesse proteggere lo spirito di discordia dei sudditi contro il proprio Sovrano, e negli Stati della Chiesa contro il Vicario di Gesù Cristo) ma un rimorso pungente al cuore lo eccitò a non omettere la breve preghiera: dopo non molto tempo partito per la Francia, entrato in quel Regno, oh ammirabili vie della misericordia di Dio, e della misericordia di Maria! Vie occulte all’umana sapienza! s’incontra a parlare con un Sacerdote, nel discorso nasce nel giovane un vivo desiderio di portarsi a visitare l’austerissimo Monastero della Trappa, ove i Religiosi vivono senza le notizie del Mondo, e dei parenti, in rigoroso silenzio, in continue penitenze, e assidue Orazioni e contemplazioni: il giovane si porta colà possiamo dire guidato dall’Angelo Tutelare: l’edificante Monaco che assiste alla Porteria, osservando il perfetto silenzio con segnali della carità cristiana lo presenta a chi è in ufficio nel Monastero di ricevere i Forestieri, questi disteso lungo boccone per terra giusta la loro Monastica costumanza lo saluta in Gesù Cristo, dopo pochi minuti levatosi lo conduce per breve tempo nella Chiesa, quindi alla Refezione, e poi alla Camera di riposo, ma tutto è commovente perché animato dalla carità cristiana, e tutto ferisce salutarmente il cuore del giovane: ma già la misericordia più copiosamente discende: una interna luce fa vedere al giovane come in un quadro l’orrenda sua vita passata, la caducità della temporale felicità, e la stabilità dell’eterna; la Salmodia notturna dei Monaci l’accende di amore in Dio: nel principio del dì seguente visitato in Camera dall’Abbate del Monastero vieppiù si commove a’ suoi detti, e atteggiamenti, riceve dall’Abbate l’Opuscolo del B. Alfonso Liguori: Apparecchio alla Morte: e lo legge, alla meditazione del peccatore moribondo arriva al punto del disinganno, e quindi risolve l’abbandono del Mondo, e il condurre vita di penitenza in quel rigorosissimo Monastero: manifesta all’Abbate la sua decisa risoluzione, e a tutte le difficoltà che prudentemente gli si fanno considerare risponde colla fiducia in Dio, e ottiene nel gaudio del Signore l’Abito della Religione: di tutto il successo per lettera dà notizia alla sua Zia, e la prega di portarsi dal tale dal tale ec. per rimediare a’ suoi scandali, e la fa avvertire che la grazia di sua conversione la ripete dalla divota pratica da essa suggeritagli di portare la corona e di recitare ogni giorno tre Ave Maria; scrive altra lettera, e domanda perdono alla sua Madre: nell’anno seguente 1832 scrive altra lettera in tutto nel numero di quattro, e se nelle prime vi si vedeva un Peccatore veramente convertito, nelle ultime vi si trova un gran Santo, ove esprime come nei rigori della penitenza trova le più dolci consolazioni di Paradiso che possono godersi in terra, e come se la passa, ora ai piedi della sua cara Liberatrice Maria, ora col suo Angelo Custode, ora in una, ora in altra santa occupazione: quindi prega la sua Zia nel dì 13 (!) di Agosto sagro alla gloriosa Assunzione di Maria che sarà il giorno della sua religiosa Professione faccia appendere nella Cappella di Maria SS. della Chiesa di S. Domenico in Bologna una tavoletta votiva colla iscrizione a caratteri d’oro. Per la grazia di conversione di NN. che non conosceva nuove vie di peccato a onore e gloria della sua Avvocata e Liberatrice misericordiosissima Maria: e aggiunge che secondo il costume dell’Istituto che và a professare non avrebbe scritto, nè avrebbe più ricevuto notizie del Mondo, e dei parenti, ma restava nella fiducia di poterli incontrare nel soggiorno della gloria. La tavoletta fu appesa, ma senza il nome del giovane, e senza le parole che non conosceva nuove vie di peccato; e varj giovani di quella popolosa città colà si portarono con loro edificazione a vederla appesa pubblicamente.

E mentre i figli della Chiesa divoti di Maria sulla indicata grazia di conversione prodigiosa canteranno le misericordie di Dio, e le misericordie di Maria animati dello spirito del Signore che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva (1) (b1), non cesseranno d’implorare colla intercessione della Madre di misericordia simili grazie su tutti i compagni di massima del Giovane ravveduto, onde regni in tutto il Mondo la pace di Gesù Cristo.

Tre Gloria Patri e Litanie.

 

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