Event Type maggio
may
01mayAll Day01 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - primo giorno
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Primo giorno ---------- Piace a Maria che la invitiate a parlarvi recitando affettuosamente l'Inno Ave Maris Stella etc. e che colle seguenti Orazioni
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Primo giorno
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Piace a Maria che la invitiate a parlarvi recitando affettuosamente l’Inno Ave Maris Stella etc. e che colle seguenti Orazioni della Chiesa vi disponghiate a ricevere tutte quelle grazie che brama ottenervi.
Oremus
Gratiam tuam quaesumus D[omi]ne mentibus nostris infunde ut qui Angelo nuntiante Christi Filii tui Incarnationem cognovimus per passionem Ejus et Crucem ad resurrectionis gloriam perducamur.
Deus, Qui superbis resistis, et gratiam praesta[s] humilibus concede nobis verae humilitatis virtutem cujus in Se formam fidelibus Unigenitus tuus exhibuit ut numquam indignationem tuam provocemus elati sed potius gratiae tuae capiamus dona subjecti.
Omnipotens sempiterne Deus, Cujus Spiritu totum corpus Ecclesiae sanctificatur, et regitur, exaudi nos pro universis ordinibus supplicantes, ut gratiae tuae munere ab omnibus tibi gradibus fideliter serviatur.
Avviso
Ecco Maria, Immacolata Regina del Paradiso Madre di Misericordia e Refuggio dei peccatori che viene a noi, e mentre ci ricorda gli avvisi della Chiesa con affetto di Madre ci parla al cuore, e direi rispettosamente ci parla perché rispetta in noi il carattere che tanto ci nobilita
Quia Christianam militiam in baptismate professi estis, arma spiritualia contra hostes invisibiles per manus impositionem accepistis.
O Ministri del mio Figliuolo rendete pur grazia a S[ua] D[ivina] Maestà perché fin da quando (2) entraste nel Santuario vi fece ricordare dalla Chiesa che avendo professato nel Battesimo di essere Soldati fedeli di Gesù Cristo riceveste le armi spirituali per riportare vittoria contro i nemici dell’anima vostra, e tale rimembranza fu assai opportuna, poiché se il Demonio fa guerra a tutti molto più la rinforza contro i Ministri del Santuario, mentre se (3) ne guadagna uno acquista insieme almeno un popolo, perciò mi farete cosa grata se in ogni incontro di tentazione di qualunque specie vi farete coraggio in fede ricordandovi che le armi per combattere e vincere non vi mancano.
2 In castris Domini tanquam gregarii milites aliquamdiu militastis. Ecco vedete o Figli, la vostra Madre la Chiesa vi ammette nel Santuario, ma suppone che siate stati sempre fedeli nella Milizia di Gesù Cristo, e così converrebbe, dovendone esercitare il Ministero che tende specialmente alla distruzione del peccato, giacché il mio Figliuolo è venuto ut finem accipiat peccatum come fù già predetto da Daniele (b1) e voi dovete in ciò ajutarlo: ma se mai non foste stati fedeli sino al presente non vi turbate, Pietro non fù fedele, si pentì e pure ebbe il sommo Pontificato, ancor voi pentitevi di ogni vostra infedeltà: e per mantenervi fedeli seguaci e Ministri del mio Figliuolo mi farete cosa gratissima se avvertirete che il mio e vostro comune nemico il Demonio per condurvi alle più abominevoli infedeltà fa gran conto di tentarvi nelle cose piccole perché come piccole non le apprezziate (!); una piccola distrazione volontaria nell’Uffizio, nella Messa, una leggiera negligenza nell’amministrazione dei Sagramenti, e della D[ivina] Parola, una piccola vanità negli studii [,] un piccolo attacco al danaro, alla vita comoda, al cibo, alle distinzioni, alle dignità [,] e così appoco appoco vi condurrebbe dove io non vorrei cioè a perdere voi e le anime che per mezzo vostro si potrebbono salvare. Ah dilettissimi Ministri del mio Figliuolo fate che io non parli in vano e così salverete voi e altre molte anime redente col Sangue dell’immacolato Agnello.
3 Si tamen ea, quae inimica Christiano nomini sunt respuistis. La vostra Madre la Chiesa vi ha pur’ aperto le porte del Santuario, ma suppone che abbiate fermamente stabilito di rinunziare per sempre a tutto ciò che è indegno del nome cristiano, e voi lo sapete cosa intenda, specialmente dopo che Paolo fervoroso Apostolo del mio Figliuolo ha detto = Qui Christi sunt carnem suam crucifixerunt cum vitiis, et concupiscentiis suis (b1) = e se la Chiesa suppone in voi tale crocefissione, che pure è indispensabile per salvarvi, non crediate che domandi troppo, poiché il mio Figliuolo sebbene avesse la unzione della divinità pure per entrare nei diritti di eterno Sacerdote secondo il precetto del Padre vi entrò per proprium sanguinem: mi piace che ricordiate le parole di Paolo = Christus assistens Pontifex futurorum bonorum per amplius, et perfectius tabernaculum non / manufactum, id est, non hujus creationis: neque per sanguinem hircorum aut vitulorum, sed per proprium sanguinem introivit semel in Sancta aeterna redemptione inventa (b1). (Heb. 2 (2)) = Dunque ricordate bene, che la Chiesa vi ha ammesso nel Santuario, ma colla supposizione che vi entraste collo spirito di sagrifizio, ossia colla mortificazione delle malvagie passioni: se ma alcuna volta mancò in voi tale mortificazione, non vi perdete di coraggio, umiliatevi, pentitevi, fatene penitenza, e io sono pronta ad ottenervi dal mio Figliuolo non solo il perdono, ma ancora il rimedio a tutte le lagrimevoli conseguenze che hanno cagionato nei fedeli le vostre colpe.
Ossequio
In questo giorno fareste un ossequio secondo il mio cuore se vi proponeste di fare uno studio particolare sull’arte necessaria a tutti ma pure dalla maggiore parte degli uomini trascurata dico sull’arte da vincere le tentazioni, e mortificare le proprie passioni, e come Ministri del D[ivin] Verbo proponetevi d’istruirne spesso il popolo cristiano mentre amministrate la divina parola non solo, ma anche nei discorsi famigliari (!).
Direte la Giaculatoria come nel giorno di preparazione pag.: [364] ma nel dirla inte[n]dete particolarmente di domandare la grazia per praticare stabilmente e con frutto l’ossequio indicato.
Fioretto Esaminate qual è la passione, che più vi predomina, o il difetto in cui più facilmente cadete e fate quanto potete per emendarvene, pregate e io sono tutta per ajutarvi.
Ricordo di Maria
Prima di partire perché amo la eterna vostra salute mi piace ricordarvi un sentimento che vi lasciò il mio divoto Giovanni Crisostomo = Non temere dico, sed ut affectus sum, ac sentio. Non arbitror inter Sacerdotes multos esse qui salvi fiant, sed multo plures qui pereant.
Tre Gloria Patri e il Cantico Te Matrem Dei.
01mayAll Day00 - Mese di maggio per i fedeli - giorno di preparazione
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Giorno di preparazione Preparazione quotidiana. Piace a Gesù che coll'Inno Ave maris
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Giorno di preparazione
Preparazione quotidiana.
Piace a Gesù che coll’Inno Ave maris stella affettuosamente, e umilmente invitiate la sua Santissima Madre a parlarvi, e che colle seguenti Orazioni vi disponghiate a ricevere tutte quelle grazie, di cui avete bisogno.
Oremus.
Gratiam tuam quaesumus Domine mentibus nostris infunde, ut qui Angelo nuntiante Christi Filii tui Incarnationem cognovimus per passionem ejus, et Crucem ad resurrectionis gloriam perducamur.
Deus, qui superbis resistis, et gratiam praestas humilibus, concede nobis verae humilitatis virtutem, cujus in se formam fidelibus Unigenitus tuus exhibuit, ut nunquam indignationem tuam eumdem Christum Dominum nostrum. Amen.
Avviso quotidiano.
Ecco Maria SS. Immacolata Regina del Paradiso, Madre di misericordia, e Rifugio dei poveri peccatori, che viene come Maestra celeste, e con affetto materno ci parla al cuore: ascoltiamola con fiducia.
Ecce Mater tua (b1): (Jo. 19 v. 27) così parlò Gesù dalla Croce nelle sue agonie.
1. Il mio divino Figliuolo Gesù, che nelle ambascie delle sue agonie come dimentico delle ingratitudini enormissime delle sue creature tanto beneficate, e amate con amore infinito lasciò Me per Madre del diletto discepolo Giovanni, (b2) e in Giovanni, di tutti i figli della Chiesa, vuole, che tu o figlio sebbene fossi il maggiore fra i peccatori, nel mese a Me consagrato in un modo particolare, mi riconosca per tua Madre, e mi sperimenti Madre di Misericordia, e con affetto materno ti avverto che da quando hai incominciato ad offendere il mio Figliuolo, il mio cuore pietoso sospirava questo momento per non vederti più schiavo del nemico infernale, e nemico del mio Figliuolo.
2. Ma per disporti sempre meglio a conoscermi per Madre, e a sperimentarmi Madre di misericordia piace a Me, e a Gesù tuo fratello, che tu conosca che non invano m’invochi col titolo, che mi dà la Chiesa di Sede della Sapienza, e perciò vìeni pure o figlio ogni giorno del mese a Me consagrato: e io come Maestra celeste t’insegnerò con affetto materno la via del Paradiso: e le dottrine che io ti darò saranno quelle stesse date dal mio Figliuolo Gesù ai suoi Discepoli, e a quanti lo seguivano nel sermone sul monte, registrato ne’ sagrosanti Evangelii (b1).
3. Ti avverto, o figlio, che nell’ascoltare da Me le dottrine del mio Figliuolo per quanto ti riconoscerai ingrato e peccatore voglio che non ti perda giammai di coraggio, pensa o Figlio, ch’io sono la tua Madre, la tua Avvocata, il Refugio dei Peccatori, e insieme sono la Figlia dell’eterno Padre, perciò piena di potenza per ajutarti in tutti i tuoi bisogni, sono la Madre del Verbo Incarnato, perciò piena di Sapienza per conoscere tutti i tuoi bisogni, sono la Sposa dello Spirito Santo, perciò tutta accesa di amore per farti sperimentare gli effetti della divina misericordia, e poi te lo ripeto sempre: ricorda che sono la tua Madre, e Madre di misericordia: Ecce Mater tua (b2).
Ossequio.
L’ossequio che ti domando o figlio è questo: non dimenticare giammai che io sono la tua Madre, e Madre di misericordia, e perciò piacerai a Me, e al mio divino Figliuolo, al Padre, e allo Spirito Santo, se in ogni tribolazione, e in ogni pericolo, e specialmente nelle tentazioni prenderai coraggio in Dio, e dirai con fiducia nel tuo cuore: La Figlia dell’Eterno Padre, la Madre del Verbo Incarnato, la Sposa dello Spirito Santo è Madre mia.
Piace alla SS. Trinità che tu spesso m’invochi colla seguente
Giaculatoria.
Immacolata Maria misericordia: voglio o figlio che nel dirla intendi impegnarmi presso la misericordia infinita perchè ne implori i favori a tuo vantaggio, e in questo giorno di preparazione del mese a Me consagrato intendi di domandare specialmente il dono di profittare di tutti i privilegj che l’augustissima Triade mi ha conferito per esserti Madre e Madre di misericordia, e specialmente per profittare di tutte le grazie, che ti vuol concedere il mio Figliuolo nella divota pratica che oggi intraprendi.
Fioretto.
Figlio se ti trovi in peccato, procura di confessarti subito, poichè il mio cuore materno non soffre di vederti un momento schiavo del Demonio, e del nemico del mio Figliuolo, e tuo Fratello Gesù: pensa o Figlio che una tenera Madre non può vedere i suoi figliuoli in discordia: ma avverti che, se oggi veramente ti fosse impossibile, ti risolvi subito a confessarti, fa l’atto di amore, e di contrizione, e lascia di oltraggiare più il mio Figliuolo, e per fare tutto questo vinci ogni umano rispetto.
Successo di eccitamento alla divozione
di Maria Madre di misericordia
e Refugio dei peccatori.
Nell’anno 1831 nella circostanza religiosa di una Indulgenza conceduta in forma di Giubileo dall’immortale regnante Sommo Pontefice Gregorio XVI distinto divoto di Maria, nella ricorrenza di una delle principali solennità, che la S. Chiesa celebra in onore della nostra cara Madre e Refugio dei Peccatori in una città dello stato Pontificio vi fu fra gli altri un povero peccatore, che sebbene portasse il nome di Cristiano, pure non ne aveva le opere, e viveva già da più di trenta anni ostinato in peccato mortale, e innanzi al divin Tribunale reo si trovava non di una, ma d’innumerabili colpe. Ora domando o fratelli miei peccatori, cosa dovrà fare per convertirsi un Cristiano che sono più di trenta anni che vive lontano da Dio, in disgrazia di Dio, sotto la maledizione di Dio, che ha abusato si lungamente della divina misericordia? Che ha resistito a innumerabili grazie, che ha fatto il sordo per tanto tempo alle divine chiamate? Forse non si potrà ottenere la grazia di conversione senza lunghe orazioni, digiuni rigorosi, e altre opere impetratorie? Oh dolcissima e inconcepibile misericordia di Maria! Questo gran peccatore al solo fissare lo sguardo in una Immagine della nostra cara Madre Maria Refugio dei peccatori, che come a caso incontra in una strada della città resta compunto, risolve, si converte, e corre al S. Tribunale di Penitenza. Ah fratello mio peccatore, pensa che molto maggiori grazie ti puoi aspettare per mezzo di Maria, se le consagrerai un intiero mese; e niuno ricusi sì tenera o divota pratica, non l’anima giusta affinchè vieppiù si santifichi, non l’anima tiepida, perchè s’infervori, non il peccatore per quanto sia stato malvagio e ingrato, poichè Maria è pronta a trionfare colla sua misericordia sulla durezza, e ostinazione di qualunque peccatore, anzi di questi va in cerca questa pietosissima Madre.
Avvisi di Maria
Per ben praticare la divozione del mese a onor suo consagrato.
1. Pensa o figlio che questo può essere l’ultimo mese della tua vita, e ogni giorno rifletti come si occuperebbe nella divota pratica del mese a Me consagrato un infelice dannato se gli fosse conceduta quella grazia, che tu hai di poterne profittare.
2. Dalla divozione del mese a Me consagrato può dipendere la tua maggiore santificazione: ricorda o figlio che i maggiori Santi della Chiesa sono stati miei distinti divoti, e i più ostinati, e perduti, peccatori si sono convertiti per la divozione che mi hanno professato.
3. Mi farai cosa gratissima se nella pratica della divozione di questo mese farai conto di essere occupato in un mese di esercizj spirituali; perciò se brami assicurarti la mia protezione, e la misericordia del mio divino Figliuolo lascia i giuochi pericolosi, le conversazioni, e ridotti, ama il ritiro di qualche chiesa, o della tua casa, e per quanto puoi, leggi le vite de’ Santi; e ricorda che molti peccatori si sono convertiti nella lezione di tali libri.
4. Attenderai diligentemente all’obbligo del tuo stato per trattare vieppiù decisamente l’affare importantissimo dell’anima tua.
5. In questo mese comincerai ad accostarti più spesso, e con maggiori disposizioni ai SS. Sagramenti della Penitenza, ed Eucaristia.
6. In pochi fogli piegati in forma di piccolo libro scriverai ogni giorno le ispirazioni che ricevi, e le risoluzioni che fai: nè credere che ciò sia inutile, poichè ti gioverà di leggere spesso quanto avrai scritto.
7. In ultimo mi farai cosa gratissima se ogni giorno dopo aver ricevuto da Me le lezioni di vita eterna, mi ajuterai a ringraziare la SS. Trinità pei doni che mi a (!) conceduto: e piacerà alla SS. Trinità che mi saluti colle Litanie Lauretane.
Fioretto quotidiano.
Per ogni giorno dell’intero mese moltiplicherai il numero dei miei devoti con invitare altri ogni giorno a praticare la divozione del mese a Me consagrato
Tre Gloria Patri, e Litanie.
01mayAll Day01 - Mese di maggio per i claustrali - primo giorno
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Giorno primo ---------- Beati pauperes Spiritu quoniam ipsorum est regnum
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Giorno primo
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Beati pauperes Spiritu quoniam ipsorum est regnum
Cœlorum (b1) (Matt. 5. v. 3.)
1. Anima religiosa oh quanto ti devi consolare se in fede ti ricordi che allora quando il mio Figliuolo tuo Sposo dilettissimo si vide un giorno seguito da folta turba di anime fameliche delle sue celesti dottrine, salito su di un monte, come se anche per questa semplicissima circostanza avesse voluto fare intendere, che le dottrine, che Esso soavemente insegnava, conducevano al Cielo, allora fu che dette i soavi insegnamenti della dottrina evangelica, e aprendo le sue labbra di paradiso disse con amore: Beati pauperes spiritu quoniam ipsorum est regnum cœlorum (b2) (Matt. 5. v. 3.) Beati sono i poveri di spirito, poiché di loro è il Regno de’ cieli. Dottrina ella è questa, che il Mondo non comprende, ma affinchè almeno si movesse a conoscerla in qualche modo, e ad amarla, il mio Figliuolo ne venne a dare i più energici esempj anche colla più rigorosa povertà esteriore (b3) sebbene fosse Egli il Padrone, e l’augusto Sovrano dell’Universo.
2. Vedi, o anima Religiosa quanto ti devi rallegrare; il tuo sposo Gesù Cristo ti ha messo in uno stato in cui non solo puoi facilmente coltivare e perfezionare lo spirito di povertà, il distacco dai beni ingannevoli della terra, necessario per / il regno de’ Cieli, ma puoi ancora imitare più da vicino il tuo Redentore per disporti a possedere maggiori tesori nel soggiorno della gloria: per animarti a seguirlo fedelmente guarda i Santi Fondatori dei varii Ordini religiosi che adornano la Chiesa sposa del mio Figliuolo, vedi con quanto ardore per imitare Gesù Cristo hanno amato la frugalità nel cibo, la povertà nelle suppelettili, e alcuni sono arrivati perfino a privarsi di ciò che comunemente si sarebbe creduto indispensabilmente necessario alla vita.
3. Nell’amare e praticare la povertà esteriore per meglio coltivare lo spirito ti voglio, o anima religiosa, assai vigilante: pensa che negli incomprensibili tesori della Divinità sono preparati tesori inconcepibili per quelle anime che saranno state fedeli a Dio nell’amare la povertà evangelica; e perché la Carità infinita li vuole diffondere a tutti i poveri figli di Adamo per questo ha mandato il suo Unigenito Incarnato per insegnarla praticamente nel modo il più perfetto, e per lo stesso fine il Verbo Incarnato ha scelto una Madre, e un Padre putativo amendue poveri, come fummo Io, e il mio sposo Giuseppe: dimmi o anima religiosa ricuserai adesso di amare con tutto l’ardore del tuo cuore la pratica della più perfetta povertà secondo lo spirito della tua Religione? Dunque ricuserai d’imitare i Santi Fondatori dell’Istituto che abbracciasti, il mio sposo Giuseppe, Me tua madre, e Gesù tuo sposo? Ma e il Paradiso? Beati pauperes spiritu quoniam ipsorum est regnum cœlorum (b1). Bada che / se nella Religione non si conserva la pratica della povertà se ne perde anche lo spirito.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: esamina nella tua camera, e nell’uso se v’è alcuna cosa che possa offendere la povertà evangelica, e te ne priverai secondo le Regole del tuo Istituto.
Giaculatoria pag. 9 e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di altissima povertà evangelica.
Fioretto. Nell’esame che ti ho suggerito per ossequio se ti riconosci mancante non ti turbare: pentiti del tuo errore, lo emenderai come ti ho detto, e ricorri a Me con fiducia, che come Madre ti ajuterò.
Ricordo di Maria SSma Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Per ogni pensiero per ogni parola, per ogni atto, e per ogni privazione che farai per praticare la povertà evangelica, e per conservarne e perfezionarne lo spirito, e così per ogni tentazione, che ne vincerai puoi conseguire di più altrettanti gradi di gloria per tutta l’eternità, poiché Iddio premia anche i buoni pensieri fatti per amor suo: e ricordati che le grazie della Vocazione dalla parte di Dio non ti mancano, procura di corrispondere fedelmente, e giungerai a possedere abbondantemente l’eterne ricchezze.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
01mayAll Day00 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - giorno di preparazione
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Giorno di preparazione ------ Mire di Maria SS. nell'invitarci a consagrare a onore suo il Mese di Maggio.
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Giorno di preparazione
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Mire di Maria SS. nell’invitarci a consagrare a onore suo il Mese di Maggio.
Voi che già iniziati siete nella via ecclesiastica, o che già diveniste Ministri del mio Figliuolo attendete in questo Mese a quegli avvisi salutari che io vi darò, e sono quelli che la Chiesa assistita mai sempre dal mio Sposo lo Spirito Santo per mezzo del Vescovo ordinante fa dare dopo la S. Ordinazione a ciascuno degli Ordinati anche a soli insigniti della prima Clericale tonsura, dunque o miei figli e Ministri del mio Figliuolo, pensate bene che gli avvisi si possono dire che sono dello Spirito Santo: quando foste ordinati non restarono bene impressi nel vostro cuore: dopo la ordinazione non siete tornati a considerarli quanto si conviene, ora voglio che nel Mese, che a me volete consagrare gli apprendiate come ogni giorno da me vi fossero ricordati, e non dubitate che io sono pronta ad ottenervi tutte quelle grazie, che vi sono necessarie perché ne riportiate quel frutto che vuole la Chiesa e il Suo Sposo e mio Figliuolo Gesù Cristo.
Dunque ogni giorno di questo Mese imaginate di venire da me come dalla vostra Maestra, Madre, Avvocata, Maestra per illuminarvi coi lumi che discendono dal mio Sposo lo Spirito Santo; Madre per compatirvi nelle vostre miserie, Avvocata per rimediare ad ogni disordine.
Finalmente io siccome Figlia dell’Eterno Padre vi otterrò potenza per vincere tutti i nemici dell’anima vostra, che volessero impedirvi l’occuparvi in questo Mese a considerare le vostre obbligazioni; come Madre dell’Eterno Verbo incarnato che è l’eterno il sommo, e universale Sacerdote sono pronta ad ottenervi lo spirito del Sacerdozio
Evangelico, e come Sposa dello Spirito Santo bramo ardentemente ottenervi la pienezza de suoi doni siccome la ottenero (!) i SS. Apostoli, affinché a loro imitazione abbiate a compire la Missione ricevuta da Gesù Cristo che è di cercare puramente la gloria di Dio, e la salute delle Anime. Ah Ministri del mio Figliuolo ricordatevi che per mezzo vostro voglio vedere semprepiù popolato il Paradiso e ristretto l’Inferno!
Ossequio
Farete un’ (!) ossequio di mio sommo gradimento se oggi vi occuperete seriamente a fare una Confessione più ricercata per disporvi a ricevere tutte quelle grazie che io voglio ottenervi specialmente nel Mese che volete a Me consagrare; e mi piacerà che ripietate (!) sovente la seguente
Giaculatoria
Dio mio sono indegno di tutte le grazie, ma Voi me le concedete pe’ la vostra Misericordia, pe’ i meriti di Gesù e pe’ la intercessione di Maria Madre di Misericordia e Refugio dei Peccatori (1) e vi offro il Sangue di Gesù Cristo in (2) ringraziamento come già tutte me le aveste concedute.
Fioretto
Ten[e]tevi lontano da qualunque occasione che vi potesse impedire la Confessione suggerita per ossequio.
Fioretto per ogni giorno
Procurerete per quanto potete di amare il ritiro e il silenzio (3) imaginandovi ora di stare al Deserto col mio Figl[i]uolo che vi si trattenne quaranta giorni e quaranta notti in Orazioni e Digiuni per insegnare a tutti come debbono prepararsi a combattere contro i nemici spirituali dell’Anima e specialmente per indicare ai Sacerdoti Evangelici come debbono prepararsi ad ogni opera del S. Ministero: e tratto tratto ritiratevi in fede nel Cenacolo di Gerusalemme ove Io insieme cogli Apostoli aspettammo la venuta dello Spirito Santo affinché ancor voi vi prepariate ad esserne ripieni secondo il bisogno maggiore del bisogno (!) di tutto il popolo.
Avvisi di Maria per passare bene il Mese a Lei consagrato.
Ogni giorno procurerete di leggere la Vita di qualche Santo, mi piacerebbe che leggeste non solo la vita di qualche S[anto] Sacerdote, ma ancora di qualche Santo laico per sempre più umiliarvi facendone il confronto colla vita che voi tenete, e per la scelta consultatene il vostro Confessore, e fidatevi del suo consiglio, poiché se voi glilo (!) domanderete (1) come lo domandaste a Gesù Cristo di cui per voi fa le veci io otterrò dal mio Sposo lo Spirito Santo i lumi che sono opportuni perché il suggerimento sia propriamente secondo IDDio, e perciò secondo i vostri bisogni.
Fate gran conto di questo Mese: può essere l’ultimo della vostra vita, e il primo della vostra più sublime santificazione, e per conseguenza della santificazione di una gran parte del Mondo, giacché il Sacerdote quanto più attende alla sua santificazione tanto più santifica i popoli, perciò Fate (!) conto di ogni ispirazione e segnatevela in un picciolo libro, e manifestatele alla guida spirituale: così scrivetevi ancora le risoluzioni che farete. Se non avete fatto conto di avere una buona Guida, e fino ad ora foste vissuto senza Direttore questo è il più interessante affare per l’anima vostra che avete a trattare in questo Mese, domandatelo a Dio che ve lo dia / secondo il suo spirito e perciò opportuno ai vostri spirituali bisogni e io sono pronta anzi desiderosa ottenervi tale grazia, che è una delle maggiori di cui avete bisogno – la scelta di un’ (!) idoneo direttore dell’anima vostra.
Ricordatevi che lo Spirito Santo non invenitur in terra suaviter viventium (b1), perciò se bramate esserne ripieni fate ogni giorno qualche mortificazione secondo il consiglio della vostra guida spirituale.
Da quanto vi ho detto potete intendere che mentre voi, o Ministri Evangelici, volete a Me consagrare un Mese io in voi bramo, e farò di tutto secondo le ordinazioni della grazia perché in voi sieno le disposizioni per essere ripieni dello Spirito Santo mio Sposo, onde compite le mire del mio Figliuolo nell’avervi chiamato al Santuario.
In ultimo vi avverto che mi farete cosa gratissima se ogni giorno dopo ricevute da Me le lezioni di vita eterna mi ajuterete a ringraziare la SS. Trinità pe’ i doni che mi ha conceduto dicendo almeno tre volte il Gloria Patri – e se averete la disposizione sincera di farmi ajutare in ciò anche dai popoli di tutto il Mondo: e così piacerà alla SS. Trinità che per gratitudine mi salutiate, per quanto ve lo permettono le vostre occupazioni, col Cantico composto dal mio divoto Bonaventura (1).
01mayAll Day00 - Mese di maggio per i claustrali - giorno di preparazione
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Giorno di preparazione al Mese Mariano ---------- Preparazione quotidiana Piace al
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Giorno di preparazione al Mese Mariano
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Preparazione quotidiana
Piace al vostro Sposo Gesù Cristo, che coll’Inno Ave maris stella affettuosamente, e umilmente invitiate la sua SSma Madre a parlarvi, e che colle seguenti Orazioni vi disponghiate a ricevere tutte quelle grazie di cui avrete bisogno.
Oremus
Gratiam tuam quæsumus Domine mentibus nostris infunde, ut qui Angelo nuntiante Christi Filii tui incarnationem cognovimus per passionem Ejus et Crucem ad resurrectionis gloriam perducamur.
Deus, qui superbis resistis, et gratiam præstas humilibus concede nobis veræ humilitatis virtutem, cujus in se formam Fidelibus Unigenitus tuus exhibuit, ut numquam indignationem tuam provocemus elati, sed potius gratiæ tuæ capiamus dona subiecti. Per eumdem Christum. /
Avviso quotidiano
Ecco Maria Immacolata Regina del Paradiso, Madre di misericordia, e Rifugio dei peccatori, che viene a noi come Maestra celeste, e con affetto materno ci parla al cuore: ascoltiamola con fiducia.
Mire di Maria SSma
nell’invitare le anime Religiose a consagrare
ad onor suo il mese di Maggio.
Venite Filii, audite Me (b1) (Psal. 33. v. 12.)
Voi, o Anime care al divino Sposo, che già avete abbandonata la misera Babilonia del Mondo, e rifugiate siete nella mistica Gerusalemme della Religione, e che avete fatto nel gaudio del Signore divota oblazione di Voi, o interamente all’Altissimo vi siete consagrate coi sagri Voti, attendete in questo Mese a quegli avvisi salutari che Io vi darò, e sono quelli che già ha fatto registrare nei sagrosanti Evangelii il mio Figliuolo, e vostro Sposo Gesù Cristo per insegnare al Mondo la dottrina della vera beatitudine: voglio che in questo Mese delle mie istruzioni vi consoliate in Dio, col farvi conoscere la grazia che amorosamente vi ha compartito col chiamarvi alla S. Religione; affinché amando vieppiù il vostro Stato, conoscendone più chiaramente la felicità, che Iddio vi ha posta nelle mani prendiate coraggio a profittarne secondo le mire dolcissime del vostro Sposo. /
Io sono la vostra Maestra, Madre e Avvocata: come Maestra v’invito a venire da Me ogni giorno per ascoltare quei lumi celesti che vi darò per confortarvi nel sentiero stretto della perfezione evangelica colle dottrine soavi del mio Figliuolo, e vostro Sposo Gesù: come Madre vi compatirò nelle vostre miserie, e come Avvocata sono pronta per ottenervi quanto vi occorre per porre rimedio ad ogni vostra incorrispondenza.
In ogni vostro bisogno ricorrete a Me con fiducia, e come Figlia dell’Eterno Padre vi otterrò potenza spirituale per vincere tutti nemici dell’anima vostra, che volessero impedirvi l’occupazione santa di questo Mese a Me consagrato: come Madre dell’Eterno Verbo incarnato vi otterrò lumi per conoscere le astuzie che il nemico usa contro di voi: e come Sposa dello Spirito Santo sono tutta pronta, anzi ardentemente bramo e colla Mia intercessione m’impegnerò perché si degni vibrare nel vostro cuore dardi d’amore, perché interamente viviate la vita d’amore nell’Amore infinito.
Ossequio
L’ossequio che oggi vi domando è di eccitarvi a pentimento su tutte le vostre incorrispondenze passate, e per rimediarvi offrite all’Eterno Padre la perfetta corrispondenza dell’Umanità SSma di Gesù Cristo.
Giaculatoria
Dio mio il mio spirito è indegno di tutte le grazie, e specialmente del dono di essere santo / {10} e perfetto come il Padre celeste (1) (b1), ma Voi tutto mi concedete per la vostra misericordia, per i meriti di Gesù, e per l’intercessione della Madre di misericordia, e Refugio de’ peccatori Maria SSma e vi offro il Sangue di Gesù Cristo in ringraziamento come se tutto mi aveste conceduto.
Fioretto
Se il vostro Confessore ve lo permette, fate una Confessione più ricercata, o almeno quella che siete in uso di fare fatela con maggiore disposizione per prepararvi meglio a ricevere quelle grazie che in questo Mese voglio ottenervi.
Fioretto d’ogni giorno
Voglio, o anima religiosa che nel ritiro della tua camera avanti una Mia immagine legga ogni giorno un capitolo delle Regole e Costituzioni, e dove ti trovi mancante, immagina che Io tua Madre con affetto materno te ne faccia un dolce lamento, e ne proporrai l’emendazione, e fattene un ricordo in iscritto in un picciolo libro a ciò destinato in questo Mese; nè ti ricuserai con dire che le Regole e le Costituzioni già le sai, poichè Io sono disposta accompagnarti con implorare a tuo vantaggio nuovi lumi ed eccitamenti di Osservanza. /
Avvisi
Della Immacolata Regina
Maria SSma per passare santamente
il Mese a Lei consagrato.
Fate gran conto della occupazione santa di questo Mese: dalla fedele corrispondenza può dipendere la vostra maggiore santificazione.
Amate il ritiro e il silenzio, e tratto tratto ritiratevi in fede al Deserto, ove il mio Figliuolo si trattenne quaranta giorni, e quaranta notti (b1), ora al Cenacolo di Gerusalemme, ove Io insieme cogli Apostoli aspettammo la venuta dello Spirito Santo (b1) per eccitarvi più facilmente a quegli atti interni che vi dispongano a ricevere la pienezza dello Spirito Santificatore.
Mi piace che facciate gran conto della lezione spirituale delle vite dei Santi, che si usa sì in comune che in privato, e se non ne avete l’uso, in questo Mese non passate giorno senza applicarvici di proposito, e sulla scelta del libro domandatene consiglio al vostro Padre spirituale.
Le ispirazioni, e le risoluzioni segnatevele in iscritto per manifestarle con precisione alla vostra Guida spirituale, e secondo la sua approvazione conservatene lo scritto per ravvivare tratto tratto lo spirito tornando a leggerle.
In ultimo vi avverto che mi farete cosa gratissima, se ogni giorno dopo ricevute da me le lezioni di vita eterna mi ajuterete a ringraziare / {12} la SSma Trinità pei doni che mi ha conceduti, e se mi farete ajutare anche dagli altri: e così piacerà alla SSma Trinità che mi salutiate colle Litanie Lauretane, e in ultimo se implorerete la mia intercessione colla seguente; dopo aver recitata quella della Chiesa Gratiam tuam, o Deus qui per resurrectionem.
Oratio
Amabilissima Virgo Maria, Mater Misericordiæ, Sanctorum, et Sanctarum omnium Regina, spes nostra, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos converte ad nostram regularem Institutionem quam possedisti ab initio (b1), eam promove, perfice, et in posterum conserva: in ea paupertas, castitas, et obedientia, et spiritus Orationis semper eluceat, et ab omni malo præsertim cujuscumque vel minimæ relaxationis defendere digneris, Mediatrix nostra, Refugium nostrum, tota ratio spei nostræ, cuncta hæc pro nobis intercede a Filio tuo Domino nostro Jesu Christo. Qui cum Patre et Spiritu Sancto vivit et regnat Deus in sæcula sæculorum. Amen.
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01mayAll Day01 - Mese di maggio per i fedeli - primo giorno
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Primo giorno Preparaizone e Avviso Beati pauperes spiritu quoniam ipsorum est Regnum Coelorum (b1).
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Primo giorno
Preparaizone e Avviso
Beati pauperes spiritu quoniam ipsorum est Regnum Coelorum (b1). (Math. c. 5. v. 3.)
1. Così parlava il mio divino Figliuolo Gesù ai suoi discepoli, e al numeroso popolo, che famelico del pane celeste della sua divina parola lo seguiva, e volle dire che la vera beatitudine si conseguisce nel tenere il cuore distaccato dai beni terreni, e che coloro che ne sono veramente distaccati per unirsi al vero bene che è Iddio giungeranno a possedere il Regno dei Cieli: ora con affetto materno voglio, o figlio, che avverti che le massime del mondo che si stima illuminato e sapiente sono contrarie a quelle di Gesù, che è la sapienza del Padre; poichè il mondo chiama beati coloro che hanno il loro cuore occupato nelle ricchezze della terra, e che ne procurano gli avanzamenti, e l’uso disordinato sino a dimenticare l’affare importantissimo della salvezza dell’anima loro: pensa o figlio che il mondo vive nelle tenebre di eterna perdizione: al contrario, come insegna a tutti il diletto discepolo Giovanni e mio divoto (c. 1.) (b1) il mio Figliuolo divino è luce, e luce di Paradiso che illumina ogni uomo che vive nel mondo: i suoi insegnamenti, sono un saggio della Sapienza infinita, e chi siegue le sue dottrine vive nella luce della verità e si dispone a contemplare perpetuamente, e a godere i tesori della infinita sapienza, della Verità eterna.
2. Rifletti, o figlio, che in questo primo giorno del mese a Me consagrato il mio cuore materno esulta in Dio per la grazia che ti ha conceduta il Padre celeste, che ti fosse oggi ricordata da Me quella dottrina di Paradiso insegnata con amore infinito dal mio Figliuolo, per assicurare alle anime il possedimento eterno del Paradiso, e così t’impegnerai di profittarne: ma se ti accadesse di sentire fra i rigori della povertà più gravoso il peso della umanità, pensa, o figlio, che siccome l’Altissimo ha veduto nella luce inaccessibile della sua infinita sapienza che la penuria dei beni temporali sarebbe stata opportuna ai poveri figli di Adamo per tenere il cuore più distaccato dalla terra, e più indirizzato al Cielo, così ha veduto che il maggiore numero dei suoi seguaci l’avrebbe trovato fra i poverelli che sono nel mondo, e perciò, onde animarli tutti ad amare la povertà del loro stato Esso con amore infinito si è fatto povero, è nato povero, è vissuto povero, è morto povero: ha scelto Me per Madre, ma povera, Giuseppe per Padre putativo, ma povero, gli Apostoli, ma poveri, e sempre ha formato le sue più care delizie fra i poverelli: quindi voglio, o figlio, che nella tua povertà non abbi a perdere i tesori della povertà di Gesù Cristo, il Quale con amore infinito ha abbracciato la povertà estrema non solo per esserne perfettissimo esemplare, ma ancora per acquistare alle anime redente un sagro diritto ad avere tutti quegli ajuti della grazia, che sono necessarii per soffrire con merito il peso della povertà, perciò con fiducia figliale non ricuserai di ricorrere sempre a Me, ed lo con affetto materno ti ajuterò ad offerire al Padre celeste i meriti infiniti della povertà del mio Figliuolo Gesù, e la virtù dell’Altissimo discenderà sopra di te, (b1) e vivrai sempre paziente anche nella più estrema povertà, e non farai un lamento ingiurioso alla divina providenza.
3. Ma se la divina provvidenza avesse disposto che tu non fossi nel numero dei poverelli del Mondo, voglio, o figlio, che rifletti che non è chiuso per te il Paradiso, giacchè la verità è questa: il mio divino Figliuolo non ha detto semplicemente beati i poveri, ma beati i poveri di spirito (b2), cioè quei che hanno il cuore distaccato dai beni temporali, e perciò mi preme che ti persuada, che anche in mezzo delle ricchezze puoi conservare il cuore distaccato; è vero che avrai più impedimenti, ma ti si moltiplicheranno le occasioni di accrescerti le corone di gloria; perciò ti voglio o figlio assai vigilante per non possedere nè acquistare nulla contro la giustizia comandata da Dio nella sua legge, e nella legge naturale, per non fare uso dei beni temporali se non secondo gli ordini della divina provvidenza che ha distribuito a chi più a chi meno, e da Sovrano Padrone di tutte le cose ha comandato che ciò che è superfluo ai bisogni della propria condizione, e non alle esigenze dei vizj e delle passioni si distribuisca ai poveri; così anche tu non perderai i tesori della povertà di Gesù Cristo, Che essendo ricco si è fatto povero per farti giungere alle ricchezze eterne del Paradiso, come ne dava l’avviso ai Corintj (2. c. 8. v. 9.) l’Apostolo del mio Figliuolo Paolo: Scitis gratiam Domini nostri Jesu Christi, quoniam propter vos egenus factus est cum esset dives, ut illius inopia vos divites essetis (b1): ma, avverti o figlio che se nel tempo passato hai peccato nello stato povero, perchè ti sei lamentato contro la divina provvidenza, nelle ricchezze perchè ne hai abusato, non ti perdere di coraggio in Dio: piangi il tuo errore: ricorri a Me con fiducia, ed Io ti ajuterò come Madre di misericordia.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: esamina bene te stesso, e se ti avvederai che il tuo cuore è inviluppato da qualche affetto terreno, ne procurerai subito un perfetto distacco.
Giaculatoria.
Come a pag. 4. (1) e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono del più perfetto distacco da tutti i beni della terra.
Fioretto.
Per disporti ad un più perfetto distacco del cuore, ti priverai anche di qualche cosa lecita, e potendo la darai ai poveri di Gesù Cristo.
Successo di eccitamento alla divozione
di Maria Madre di misericordia
Refugio dei peccatori.
L’attacco del cuore alle cose della terra fa strada ad ogni più orribile disordine nella morale cristiana, ma quando è giunto al sommo chi vi potrà rimediare? Maria. Assisteva S. Vincenzo Ferreri ad un moribondo disperato cui disse. E perchè tu vuoi dannarti quando Gesù Cristo ti vuol salvare? Il moribondo rispose che anzi a dispetto di Gesù Cristo si voleva dannare; replicò il Santo, e tu a tuo dispetto ti hai da salvare. Cominciò a recitare il Santo Rosario con quei di casa, e l’Infermo domanda Confessione. Si confessa lagrimante, e compunto, ed assoluto sen muore. Dopo questo e chi non ricorrerà a Maria Madre di misericordia? E qual sarà quella persona, o famiglia, che non prenderà la divota costumanza di recitare ogni giorno il santo Rosario?
02mayAll Day02 - Mese di maggio per i claustrali - secondo giorno
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Giorno secondo ------- Preparazione e Avviso come a pag. 7. e 8. Beati mites
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Giorno secondo
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Preparazione e Avviso come a pag. 7. e 8.
Beati mites quoniam ipsi possidebunt terram (b1)
(Matt. 5. v. 4.)
1. Il mio divino Figliuolo mosso sempre dalla sua infinita carità, ed essendo venuto a spargere tutto il suo preziosissimo Sangue perché tutti giungessero al possesso della deliziosissima Terra dei viventi negli splendori della Divinità, volle insegnare un altra dottrina per additarne la strada e disse: Beati mites quoniam ipsi possidebunt terram (b1) (Matt. 5. v. 4.) Beati sono i mansueti, poiché possederanno la terra: e perché ognuno dei miseri figli di Adamo vieppiù s’impegnasse a tenere in freno la ribelle passione dell’irascibile, dette in Se stesso il più sublime esempio della più perfetta mansuetudine, e specialmente nella sua passione, onde ebbe la bontà di farsene pratico Maestro, e dette a tutti il precetto soave d’imitarlo, dicendo: Discite a Me, quia mitis sum… corde (b2). (Matt. 11. v. 25 (1)) Imparate da Me che sono mansueto… di cuore. O anima religiosa dopo tutto questo chi vorrà ricusarsi dall’ubbidire a un tale Maestro, e tu specialmente come potrai ricusare se Gli hai promesso fedeltà di Sposa?
2. Ma se ti rattristi nel vedere la forza della ribelle passione dell’irascibile, la debolezza del tuo spirito, non ti sgomentare; anzi rifletti che / una tale cognizione, dico il conoscere le proprie miserie, giova per disporsi a ricevere quelle divine illustrazioni, e ajuti soprannaturali, che sono necessarii per tenere in freno le passioni, e per darsi al perfetto esercizio delle virtù: dunque voglio, o anima religiosa, e sposa del mio Figliuolo, che dal profondo abisso della tua miseria, e debolezza con fiducia innalzi la mente e il cuore in Dio: non cessare di fare con umiltà l’offerta della mansuetudine del Verbo Incarnato al suo Eterno Padre, e sopra di te discenderà la virtù dell’Altissimo (b1), e così avvalorata in Dio terrai in freno la passione dell’irascibile, e ti consagrerai al più perfetto esercizio dell’amabilissima virtù della mansuetudine.
3. Vedi, o anima religiosa quanto più devi farti coraggio in Dio: vedi che il divino Benefattore già ha profuso i suoi doni sopra di te opportuni, e necessarii per essere adorna della più perfetta mansuetudine: ti ha cavato misericordiosamente dalla vita molle del secolo, ti ha aperta l’aurea porta del S. Chiostro, ti ha fatto trovare Regole santissime opportune ancora all’esercizio perfetto della tanto necessaria mansuetudine, tutto l’ordine della vita religiosa a quello conduce: dunque di’ pur piena di gratitudine: Iddio mi fa trovare in questo Stato, mi da queste obbligazioni, dunque nella sua fedeltà è pronto a darmi anche le grazie per profittarne. Ma se mai ti turbasse la vista delle tue passate incorrispondenze, anche in questo non ti devi avvilire: piangi le tue infedeltà: fanne penitenza; / ricorri a Me con fiducia, e con affetto di Madre ti ajuterò.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: esamina la tua condotta, e se ti trovi in colpa sull’esercizio della virtù della mansuetudine, stabilisci subito di emendarti; e sarà opportuno che ne ricevi direzione dal tuo Padre spirituale.
Giaculatoria pag. 9. e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della più perfetta e stabile mansuetudine.
Fioretto. Se ti verrà detta parola, o fatta alcuna cosa che offendesse il tuo amor proprio, o che in qualunque altro modo ti turbasse, procurerai di vincerti corrispondendo con carità per amor del tuo Sposo Gesù.
Ricordo di Maria.
Ti lascio questo ricordo. Quanto più moltiplicherai gli atti interni ed esterni per l’esercizio della Mansuetudine, e con quanta maggiore esattezza li farai, tanto più glorioso, e perfetto sarà il possesso dell’Amore infinito nella terra dei viventi.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
02mayAll Day02 - Mese di maggio per i fedeli - secondo giorno
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Secondo giorno Preparazione e avviso. Beati mites, quoniam ipsi possidebunt terram (b1). (Matt. 5. c.
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Secondo giorno
Preparazione e avviso.
Beati mites, quoniam ipsi possidebunt terram (b1). (Matt. 5. c. 4.)
1. Dimmi o figlio, ti piacerebbe dopo il penoso pellegrinaggio che fai su questa terra giungere a possedere per tutta la eternità fra gli splendori dei Santi la mistica terra di promissione, la terra dei viventi, che regnano col Padre, col Figliuolo, e collo Spirito Santo nella manifestazione della gloria? Dimmi ti piacerebbe di possedere il S. Paradiso? Anzi lo stesso Dio in guisa che tu per tutta l’eternità possa dire, Iddio è mio: il Padre è mio; il Figliuolo è mio: lo Spirito Santo è mio: la potenza di Dio è mia, la sua sapienza e bontà è mia: la divinità dell’Altissimo è mia: tutta la SS. Trinità è mia: i suoi divini attributi sono miei: dimmi ti piacerebbe possedere tutto questo, e possederlo per tutta l’eternità? Consolati o figlio, rallegrati pure nell’esilio in cui ti addolori, nella valle del pianto in cui gemi: ecco il mio divino Figliuolo Gesù, che con oracolo infallibile, e tutto fuoco di amore nell’amore infinito amorosamente t’insegna il mezzo sicuro per giungere a possedere in eterno sì gran tesoro, tesoro incomprensibile.
2. Ascolta o figlio, ascolta religiosamente il Maestro della verità il Figliuolo dell’Eterno Padre, che insegna a tutti; ecco le sue divine parole, che scorrono da quelle labbra di Paradiso: Beati mites quoniam ipsi possidebunt terram (b1): e volle dire sono beati i mansueti, poichè la mansuetudine del loro cuore li condurrà sicuramente al possesso del S. Paradiso: oh dottrina soave tratta dagl’incomprensibili tesori della divina sapienza! oh cecità dei miseri mortali, che assuefatti allo sfogo brutale delle passioni non arriva a vedere la luce della verità, e della ragione, che discende da Dio luce inaccessibile, e ragione, infinita di tutte le cose! Ma da te, o figlio, voglio con affetto di Madre, che senza turbamento di spirito, ma con sentimento di cuore umiliato, e contrito, ti penta prima della tua cecità colpevole, perchè anche tu un tempo, e forse lungo tempo fosti schiavo delle ree passioni, e poi con umiltà, con fiducia, e perseveranza prega e torna incessantemente a pregare, e domanda la luce della verità, e il mio Figliuolo Gesù con amore, e gaudio incomprensibile t’illuminerà.
3. Ma se ai raggi della luce divina vedrai la ragione, ossia la necessità della mansuetudine per giungere al possesso del Paradiso, e insieme arriverai a conoscere la debolezza delle tue forze, e tutte le altre difficoltà che s’incontrano nell’esercizio della soave virtù della mansuetudine, voglio che neppure ti perda di coraggio in Dio: anzi ricorda o figlio che non solo devi sempre guardare in fede il tuo divino esemplare, e mio divino Figliuolo Gesù, che dice a tutti: Discite a me quia mitis sum: (Math. 14 v. 29) (b1) Imparate da Me poichè sono di cuore mansueto, ma di più devi riflettere che Gesù mosso dall’amore infinito di vedere tutti in Paradiso non solo ha comandato d’imitarlo nella mansuetudine, ma colla sua mansuetudine ti ha acquistato presso del Padre un sagro diritto, perchè alle tue preghiere fatte in suo Nome discenda sopra di te la virtù dell’Altissimo necessaria per essere sempre mansueto di cuore. Dunque, o figlio se vuoi consolare Me tua Madre, e Gesù tuo fratello amorosissimo avvicinati a Lui, impara da Lui, e da Lui prendi la virtù, la forza, la grazia per essere perfettamente mansueto di cuore.
Ossequio.
Nel più vivo desiderio di vederti in eterno al possesso del S. Paradiso voglio, o figlio, che sempre in tutta la vita, ma specialmente quando ti si fa sentire più viva la passione della irascibile (!), rimiri in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo mansueto sempre sino alla morte di Croce. (b1) /
Giaculatoria.
Come a pag. 4. e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della più perfetta mansuetudine per imitare il mio divino Figliuolo Gesù.
Fioretto.
Farai qualche penitenza per rimediare a tutti i peccati che hai commesso per non essere stato mansueto di cuore, e ricorda, che molti fra i peccatori non direbbono tante imprecazioni, maldicenze, e bestemmie se fossero mansueti di cuore.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Poco tempo dopo il ritorno glorioso dell’immortale Pontefice Pio VII seguito il dì 24 maggio 1814 un giovanotto romano di ottima indole che per intercessione della nostra innamoratissima Madre Maria ottenne il dono preziosissimo di vocazione claustrale, e l’ingresso in una religione di molta perfezione, e favorito fin dai primi mesi del suo noviziato con molti doni, e fra gli altri con quello delle lagrime, pure in uno scherzo innocente che gli venne fatto, cadutogli di mano quel piccolo oggetto sul quale fu fatto l’innocente trastullo non fu pronto a reprimere il primo moto di sdegno, onde al primo seguì il secondo, e poi il terzo e più, fino al punto di perdere la vocazione, e di fare ritorno al secolo: allora fu che datosi in preda ai piaceri giovanili, camminava a gran passi la via di perdizione: ma buon per lui che non fu dimenticato dalla Madre della misericordia, sebbene egli avesse moltiplicato le spade al cuore di sì tenera Madre, e i flagelli e le spine e la crocifissione contro del Figlio, poichè dalle sue libertà giovanili ridotto a mortale penosa, e lunga malattia, per intercessione di Maria ottenne la conversione del cuore, il dono di più fervente divozione verso della nostra Signora, e con tal fiducia la pregava, e tanto sperava, che ad uno dei Sacerdoti che lo assisteva al suo letto di morte un giorno disse: io non voglio morire se la Madonna non viene a prendermi: oh clemenza ineffabile di sì buona Madre! in una delle sue auguste solennità che celebra la Chiesa, ricevuto già più volte con molta edificazione il SS. Viatico, munito dell’estrema unzione placidamente morì avendo un quarto d’ora innanzi dato dei segni sufficienti da credere che a’ piedi del suo letto vedesse la rappresentanza prodigiosa di Maria Immacolata Regina del Paradiso. Se Maria tratta così i peccatori, che offendono il suo Figliuolo come tratterà chi lo ama?
02mayAll Day02 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - secondo giorno
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Secondo giorno Preparazione e Avviso 1 Quae conveniunt facere statuistis - Vedete o Figli che la Chiesa
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Secondo giorno
Preparazione e Avviso
1 Quae conveniunt facere statuistis – Vedete o Figli che la Chiesa suppone ancora che fin dal primo ingresso al Santuario abbiate stabilito di osservare fedelmente non solo la divina Legge, ma eziamdio quelle regole che sono convenienti al vostro proprio stato, le Leggi ecclesiastiche, i sagri Canoni. Oh qui debbo deplorare le conseguenze funeste alla Chiesa di ogni inosservanza; e voglio da Voi che vi animiate non solo a conoscere per mezzo di serio studio i SS. Canoni, ma molto più alla esattezza nella osservanza, e vi avverto che nel sostenere i diritti ecclesiastici badiate di sostenerli sì (!), ma senza violare la carità e così piacerete a me e al mio Figliuolo.
2 De Christiana militia, quae vobis cum caeteris fidelibus conveniens erat dedicationem accepistis; et elegistis idest Mundo renunciare, et cum habitu humilitatis promittere affectum humilitatis – Oh quanto mi piace che coll’essere entrati nel Santuario avete rinunziato al fasto del Mondo, e prendendo le divise umili del mio Figliuolo avete stabilito nel vostro cuore di essere riputato piuttosto dispreggievole nella Casa del Signore, che abitare nelle licenze malvagie che sono nei tabernacoli dei peccatori (b1), e farete piacere a me e al mio Figliuolo se per ricordare sempre, e custodire tale affetto del cuore ripeterete spesso in tutta la vita – elegi abjectus esse in domo Dei magis, (!) quam habitare in tabernacolis peccatorum (b2) (Psal: 83 (6)) [-] e così avrò la consolazione di vedervi esaltati ai sublimi posti del Cielo.
3 Non est nostrum primum locum quaerere in mensa Domini Dei nostri, nisi Ille, Qui nos invitavit, dicat alicui nostrum hoc Luc. 14. Amice ascende superius, ut sit tibi honor coram discumbentibus (b1) – Vedete o figli la Chiesa nell’aprirvi le porte del Santuario vi suppone così radicati nella umiltà, che non solo non cerchiate il fasto mondano, ma che nello stesso stato che abbracciaste, sebbene dalla prima Clericale Tonsura dobbiate essere disposti di ascendere pe’ i diversi / Ordini sino al Sacerdozio evangelico pure n’esclude affatto in voi ogni pretenzione in guisa che pe’ le vie che secondo il beneplacito del mio Figliuolo sono ordinate nella Chiesa vi sia chi vi dica ascende superius (b2), e voi ve ne dovete riconoscere sempre indegni poiché ogni grado è sublime: dunque credetelo pure che mi consolerete se sempre conserverete nel vostro cuore un sentimento profondo della propria indegnità.
Ossequio
L’ossequio che oggi aspetto da voi o Sacerdoti evangelici è appunto di essere i primi e i più insigni nel profittare della lezione di vita eterna che il mio Figliuolo eterno Sacerdote ha dato a tutti = Discite a Me quia mitis sum, et humilis corde. = (1) (b1)
Giaculatoria e la direte intendendo di domandare specialmente il dono della umiltà, e così sarete anche esatti nell’adempimento di ogni vostro sagro dovere.
Fioretto Esaminatevi se mai aveste avuto qualche pretensione (!) di ascendere ai posti sublimi della S. Gerarchia; se ve ne trovate reo domandatene perdono al mio Figliuolo facendo più volte l’atto di contrizione, e offerite il suo sangue preziosissimo all’Eterno D[ivin] Padre per rimedio di ogni disordine.
Ricordo di Maria
Mi piace lasciarvi il sentimento dell’Angelico Tommaso Dottore della Chiesa = Si aliquis pro se rogat, ut obtineat curam animarum ex ipsa praesumptione redditur indignus. (2.2. qu: 100. art: 5. ad 3) [=].
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
03mayAll Day03 - Mese di maggio per i claustrali - terzo giorno
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Giorno terzo ------ Preparazione e Avviso come a pag. 7. e 8. Beati
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Giorno terzo
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Preparazione e Avviso come a pag. 7. e 8.
Beati qui lugent quoniam ipsi consolabuntur (b1)
(Matt. 5. v. 5.)
1. Se mai, o anima religiosa, ti accadesse di essere sorpresa da grave tristezza nella vita del S. Chiostro al quale ti sei consagrata nel vedere la libertà delle persone del secolo, e nell’udire i loro divertimenti e i loro piaceri, bada o figlia, allontana subito ogni turbamento, e ricordati, che la via per essere nella vera consolazione, e per possedere il vero gaudio non è la vita capricciosa e molle, né si conseguisce con lo sfogo del desiderio della libertà per vivere nelle licenze del secolo, anzi il mio Figliuolo ha insegnato, che: Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur (b2) (Matt. 5. v. 5.) Beati sono quei che piangono, poiché costoro saranno consolati: e non contento di darne la celeste dottrina, volle darne il più energico esempio scegliendo per se una vita tutta mista di patimenti.
2. Voglio pertanto, o anima religiosa, che nel patire che incontri nello Stato che abbracciasti, anzi ti rallegri invece di affliggerti, e quanto più vanno crescendo i patimenti, tanto più ti rallegrerai, poiché devi riflettere che tanto maggiore sarà la tua eterna consolazione: e perciò il serafico Francesco diletto Servo del mio Figliuolo ne’ suoi patimenti andava confortandosi / con quel sentimento di paradiso: è tanto il bene ch’io aspetto, che ogni pena mi è diletto: voglio adunque che nella vita penosa della Religione ti consoli, e tieni sempre ferma nella tua mente la cognizione del tratto dolcissimo di misericordia, che ti ha usato il mio Figliuolo col farti aprire le porte del S. Chiostro; conosci adunque la grazia che hai ricevuto nel patire; ti consola in Dio: e se l’umanità verserà qualche lagrima, il tuo cuore non l’accompagni, ma prendila, presentala al tuo Sposo Gesù Cristo, perchè la converta in lagrime di penitenza.
3. Quando vedrai che nella vita religiosa verrà a cadere sopra di te il torrente del patire, perché ti circondassero da per tutto le tue avversità, voglio o anima religiosa, che allora con più fiducia rimiri il tuo divino Esemplare Gesù Cristo, e il torrente ineffabile della sua grazia ti renderà un monte di Dio, e resisterai immobile, e più vigorosamente contro il torrente dei patimenti, poichè a tua consolazione ti avverto che il mio Figliuolo ha voluto assoggettarsi ad una vita tutta penosa, e a compirla nel mistero della Croce non solo per animare col suo perfettissimo esempio tutti i poveri figli di Adamo, ma ancora per acquistare a loro sagro diritto da fare discendere dagl’incomprensibili tesori della Divinità quelle grazie, quelle celesti illustrazioni, che sono necessarie ai miseri mortali per imitarlo nel patire; dunque hai Gesù Cristo o anima religiosa, che nel mare immenso del suo patire ti fà / coraggio, e che sopra di te fà soprabbondare la virtù necessaria a virtuosamente patire; nel patire, e nel puro patire; e ti voglio avvertire che se tal volta ti sembrasse che fosse da te lontana la grazia, non ti perdere di fiducia, e con fiducia, guarda in fede, e torna a guardare il tuo divino esemplare Gesù, e vedrai che la grazia è sopra di te, e che da Lui ti viene la virtù.
Ossequio
L’ossequio di mio gradimento è questo. Ne’ tuoi patimenti per conforto, e profitto del tuo povero spirito, voglio che rimiri anche Me Tua Madre addolorata nei patimenti del mio Figliuolo, ed altri che ti hanno preceduto nel patire.
Giaculatoria pag. 9. Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire secondo le mire di Gesù.
Fioretto. Farai una visita a Gesù Sagramentato domandando il dono di amare vieppiù lo Stato religioso, e conoscerne la felicità anche nei più pesanti patimenti.
Ricordo di Maria Santissima
Immacolata Madre.
Ti lascio questo ricordo. Per ogni più leggiero patimento, e desiderio di patire per amore di Dio, in un modo che sei incapace di concepire ti si moltiplicano i gradi di gloria per tutta l’eternità.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
03mayAll Day03 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - terzo giorno
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Terzo giorno Preparazione e Avviso. 1 Nemo enim debet ad hoc fieri Clericus, ut serviat
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Terzo giorno
Preparazione e Avviso.
1 Nemo enim debet ad hoc fieri Clericus, ut serviat voluptati, studeat curiositati, inhiat ambitioni – Ah dilettissimi Ministri del mio Figliuolo l’intendete, la Chiesa vi ha aperto le porte del Santuario, ma non perché vi rendiate schiavi vivissimi dei piaceri mondani, delle vanità, e dell’ambizione; gode la Chiesa di avervi per Sacerdoti dell’Eterno, ma pretende in voi la mortificazione perfetta delle malvagie passioni; e se queste rinforzassero i loro dardi non v’iscoraggiate, pensate che in me avete una Madre, e ricordatevi che ogni giorno e più volte al giorno nella recita del D[ivino] Uffizio mi salutate e mi chiamate Madre di Dio perciò in qualunque assalto delle vostre infuriate passioni ricorrete a Me e io ogni grazia vi otterrò da Dio di cui sono Madre.
2 Nec aliud quaerat nisi ut Domini haereditatem possideat, Quem elegit, et a quo electus est quando in Clericum assumptus est – Ecco o Ministri del mio Figliuolo, la Chiesa pretende in voi la mortificazione perfetta delle malvagie passione (!), ma non già richiede che sia morto in voi ogni desiderio, anzi vuole in voi un desiderio un trasporto ac[c]esissimo, e questo indirizzato non ai beni lusinghieri della miseria (!) terra, ma al bene infinito, a Dio che avete a possedere come vostra unica eredità scelta da voi in un modo distinto fin da quando foste insigniti della prima Clericale Tonsura: dunque se mi volete consolare cercate sempre IDDio, IDDio nei pensieri, IDDio nelle parole, IDDio nelle opere, IDDio negli affetti del cuore, IDDio IDDio IDDio in tutto: e in questo modo mi obbligherete dal Paradiso d’invitare tutti gli abitatori celesti a ripetere sopra di voi le consolanti parole = Haec est generatio quaerentium Dominum; quaerentium faciem Dei Jacob (b1) (Psal. 13 (5)) = Mi piace che ripetiate spesso in tutta la vita le parole Dominus pars haereditatis meae (b2) per conservare più vivo nel cuore l’affetto.
3 Unde qui per clericatus officium aliud quaerit, quam Dominum nec a Domino est electus, nec ipse elegit Dominum, qui in sorte sua creaturam creatori proponit – Dunque avvertite bene che sarebbe per voi una terribile disgrazia se nello stato in cui siete, o seguaci, e Ministri del mio Figliuolo, tutt’altro cercaste fuori che Dio: il non cercare IDDio è un segno che voi non avete scelto IDDio, né IDDio ha scelto voi, oppure se vi ha scelto come scelse Giuda, come Giuda per vostra colpa avereste perduto la divina vocazione: ma non vi turbate, se mai foste in ciò rei anche in molto: non imitate Giuda nella disperazione, imitate Pietro nella penitenza: se anche a questa vi sentite deboli, non vi perdete di coraggio: la ispirazione che aveste dal Cielo di consagrarmi questo Mese fù il principio opportuno all’attuale vostro bisogno: accrescete le vostre preghiere: e ricordatevi che io sono la vostra Madre: eccomi tutta per voi.
Ossequio
Già potete intendere che io oggi aspetto per ossequio che rinunziato ogni affetto terreno cerchiate puramente IDDio perciò dite spesso Deus meus et omnia.
Giaculatoria; nel recitarla più spesso intendete di domandare specialmente il dono di cercare puramente IDDio.
Fioretto Come Ministri della divina Parola o predicando, o ragionando famigliarmente (!) esortate il popolo fedele a cercare IDDio in tutte le cose e sempre, e proponetevi di farlo in tutta la vita.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Mi piace che oggi scriv[i]ate nel vostro cuore queste parole = Illud unusquisque Clericus saepe reputet se non ad inertiam atque ignaviam sed ad spiritualis, et ecclesiasticae militiae labores vocatum esse (Conc: Mediol: l. 4. de vita, et honest: Cleric:)
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
03mayAll Day03 - Mese di maggio per i fedeli - terzo giorno
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Terzo giorno Preparazione e avviso. Beati qui lugent quoniam ipsi consolabuntur (b1).
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Terzo giorno
Preparazione e avviso.
Beati qui lugent quoniam ipsi consolabuntur (b1).
(Math. c. 5, v. 5.)
1. Ti ricordo o figlio, che io con affetto materno, e il mio divin Figliuolo Gesù con amore infinito ti aspettiamo nel regno eterno della vera consolazione, della perpetua allegrezza: dimmi ti piace di godere perpetuamente in Dio, di essere per sempre consolato nella divinità dell’Altissimo, di possedere il vero gaudio, la consolazione, la pace nella SS. Trinità, nel Padre che ti ha creato, nel Figliuolo che ti ha redento, nello Spirito Santo che ti ha santificato, nella divina potenza del Padre che ti fortifica, nella divina Sapienza del Figliuolo che t’illumina, nella divina carità dello Spirito Santo che ti accende. In una parola ti piace o figlio di essere per tutta l’eternità consolato in Dio eterno, immenso, infinito, incomprensibile?
2. Senti, o figlio, senti con impegno religioso il mio divino Figliuolo Gesù che mosso dall’amore infinito di vederti per sempre immerso nel torrente dolcissimo della vera allegrezza te ne insegna la via: Beati (dice Egli infallibilmente) beati sono quei che piangono poichè saranno consolati (b1): e volle dire saranno consolati in vita anche in mezzo delle più infuriate tempeste delle tribolazioni, delle persecuzioni, di ogni temporale afflizione, poichè avranno il testimone della buona coscienza del giusto, che uniformato soffre e spera in Dio, saranno consolati in morte per la vista in fede del vicino regno di ogni consolazione cui sempre aspirarono: saranno consolati nella eternità, ove regneranno, ed entreranno come ad immergersi nel mare infinito della infinita consolazione Iddio, che è Dio di ogni consolazione (b1).
3. Ma per godere di sì fatta consolazione in vita, in morte, nella eternità ti avverto, o figlio, che per quanto durerà il tuo pellegrinaggio devi patire: e perchè ti persuada per sempre che la vita di chi vive sulla terra è vita di patimenti ricorda sempre che dal patire, e gravoso patire non ne andò esente neppure Giuseppe mio Sposo, sebbene giusto; non ne fui esente neppure io tua Madre, sebbene conceputa immacolata, e Figlia dell’eterno Padre, Madre dell’eterno Verbo incarnato, e Sposa dello Spirito Santo, anzi a tal patire giunsi, e mi sostenne la destra dell’onnipotente, che divenni Regina dei Martiri, e il mio Figliuolo sebbene innocente impolluto, segregato da’ peccatori (b2) con amore infinito per conforto de’ suoi seguaci si volle assoggettare ad un’ sommo patire. Dunque se mi vuoi consolare, o figlio, impara una volta per sempre che sono ingannati i miseri mondani, che credono di dovere passare la loro vita nelle umane consolazioni, e dicono felici coloro che vivono immersi negli onori apparenti del mondo, nelle vanità, nelle ricchezze, nei brutali sensuali piaceri, nello sfogo della vendetta, nella intemperanza, nel vizio. Oh poveri, miserabili, infelici! Poichè nè in vita, nè in morte, e neppure nella eternità saranno consolati! Dunque ricorda o figlio, che se patirai per amore del mio divino Figliuolo sarai consolato nel tempo, e nella eternità.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: esaminerai la tua vita passata, e se conoscerai di avere imitato i mondani col cercare la consolazione fuori di Dio, con la direzione di savio direttore ti proporrai di farne penitenza.
Giaculatoria.
Pag. 4. e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire per amore di Dio, e di fare penitenza per rimediare ai già gustati peccaminosi piaceri, e insieme di offerire all’eterno Padre i patimenti di Gesù.
Fioretto.
Per porre un sodo fondamento a quanto ti ho suggerito nell’ossequio, e nella giaculatoria, farai una confessione più dolente, e più ricercata secondo il tuo bisogno.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Sul declinar del secolo decimottavo, e nel principare del decimonono un incauto giovane figlio della Chiesa, ricco di non pochi doni di natura, e specialmente di acuta intelligenza, non chè favorito da Dio di molti doni di grazia, fattosi in breve ingrato al bene fattore (!) divino abusò dei primi e rinunziò ai secondi sì fattamente che per amore di godere nelle umane temporali consolazioni, lasciato libero il freno alle sue passioni, coltivando brutalmente ogni sorta di vizio, e per fare tutto questo servendosi delle stesse sostanze, che col mezzo della famiglia, e dell’impiego ne lo aveva arricchito la divina provvidenza, ma non a sufficienza da potere saziare l’ingorda belva di un cuore vizioso; sebbene di civile e comoda condizione; pure nel giro di pochi anni perduto ogni umano ritegno si rifugiò nel ricovero delle belve, e degli assassini in aperta campagna, ove fattosi più crudele degli stessi bruti in compagnia di altri viziosi si eresse in capo di una masnada di Assassini, che per rapire le sostanze degli esposti passeggeri innocenti, toglievano loro non rade volte anche la vita, ed egli barbaramente giunse alla reità di più di venti omicidj, rapitore violento di circa quaranta mille scudi, e causa di dannificazioni incalcolabili: ma buon per lui che in un torrente sì impetuoso di vizj non fu abbandonato dalla divina misericordia, poichè conservò almeno un qualche rispetto alla Madre di misericordia in giorno di Sabato, in cui ad onore del Refugio dei peccatori Maria Vergine si era proposto di non toccare inonestamente veruna persona di altro sesso: e Maria non soffrì di vedere perduto peccatore sì abominevole, poichè s’incontrò egli ad ascoltare una predica, in cui cambiato di cuore subito sì risolvette di confessarsi, e vincendo ogni umano riguardo presentossi dopo la predica al ministro della divina parola, e de’ Sagramenti a domandargli di essere ammesso al S. Tribunale della Penitenza, ove compì la sua confessione, con tale esattezza di accusa, con tale vivezza e perfezione di contrizione, con sì decisa risoluzione di abbracciare nuovo, e cristiano tenore di vita da fare istupire, e oltremodo consolare il ministro di Dio. Chi avrà coraggio di negare alla potente intercessione di Maria un trionfo sì glorioso sulla durezza di un cuore sì vizioso, e brutale? Ecco come il Padre delle misericordie (b1) premia i piccoli ossequii che si fanno in onore della Madre della misericordia Maria, anche per vedere in maggior numero le sue creature nel Regno, della vera consolazione. O figli della Chiesa, non per andare più avanti nella via del peccato, ma per non abbandonarvi alla disperazione dopo il peccato, custodite la divozione a Maria, e se l’avete perduta adesso abbracciatela più validamente.
Tre Gloria Patri e Litanie.
04mayAll Day04 - Mese di maggio per i claustrali - quarto giorno
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Giorno quarto ---------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt
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Giorno quarto
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam
ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 6. v. 6.)
1. Rallegrati in Dio, o anima religiosa, che hai trionfato delle lusinghe del Secolo, ed hai abbracciato lo Stato Religioso, che ti obbliga ad aspirare e procurare la tua perfezione, e la tua santificazione, e più rallegrati perchè il Santo dei santi il mio Figliuolo te ne ha insegnato la via facile per giungervi, e assai sollecitamente: ecco la celeste, e sapientissima dottrina che ti ha lasciato, ed è registrata nei sagrosanti Evangelii. Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matth: 3. v. 6.) e vuol dire Beati quei che hanno fame e sono sitibondi della giustizia, ossia che hanno vivissimo desiderio di essere giusti verso Dio, verso il prossimo, e verso se stessi; che aspirano ardentemente ad essere santi, poichè costoro saranno satollati: Dunque vedi, o anima religiosa, tu che ti trovi nel S. Chiostro col sacro impegno di giungere alla perfezione Evangelica ne hai pronto, e facile facilissimo il mezzo, te lo ha suggerito il maestro della vita, della santità della perfezione: vivo desiderio, fame vivissima, ardentissima sete di santità, di perfezione; ringrazia il tuo celeste Maestro, e profitta de’ suoi soavi, sapientissimi insegnamenti.
2. Ma più lo ringrazi perchè ti ha conceduto di vivere nel Sagro Chiostro, ove pressoché innumerabili sono i mezzi, che Iddio ha posto nelle tue mani, perchè la fame della Santità, e della tua perfezione sempre più, non dico ogni giorno, ma ogni momento ingrandisca, e la sete sempre più sia ardente: le sagre mura del Chiostro ti ricordano che sei strappata dal secolo, e hai abbandonato i parenti la casa le sostanze gli amici le relazioni per farti santa, per essere tutta di Dio, per non godere di altra ricchezza che di Dio, per non avere altra casa che la Casa di Dio: le immagini sagre che sono nelle pareti delle camere della Casa religiosa, e nelle officine, e fino anche nei luoghi di conveniente e religiosa ricreazione ti servono di stimolo ad aspirare alla tua santificazione: la Lezione spirituale, che accompagna e condisce spiritualmente la necessaria comune refezione, il buon esempio di più e più soggetti della comunità religiosa, la santità di tante anime, che ti hanno santamente preceduto nel S. Istituto, chi ne fù il Fondatore, e poi la recita del divino Uffizio la Meditazione, le altre prescritte, e consuete preghiere, ognuna delle Regole o Costituzioni, tutto è ordinato, e disposto per farti sempre aspirare, e giungere alla tua più sublime santificazione.
3. Ma soprattutto considera la felicità del tuo Stato nell’avere persona sopra di te che presiede alla religiosa comunità che portando il peso della superiorità, la sua voce per te è la voce di Dio, la sua direzione è la direzione di Dio il suo comando è il comando di Dio; la sua proibizione è la proibizione di Dio, e ricevendo tutto come da Dio, e assoggettandoti a tutto come a Dio camminerai secondo la volontà di Dio: dimmi, o anima religiosa, e il vivere così nel S. Chiostro non è forse lo stesso che camminare a gran passi assai velocemente al Monte santo della evangelica perfezione? Dunque vedi la felicità del tuo stato nel S. Chiostro, che non solo ti presenta abbondantissimamente i mezzi per eccitare in te la fame, e la sete ardente della tua perfezione, ma ancora te ne provvede per satollarti e dissetarti: mà soprattutto ti avverto, che se talvolta ti arrestasse il pensiero della tua debolezza a corrispondere, e a profittare di tanti e si preziosi mezzi di perfezione, voglio che ti ricordi che hai Gesù Cristo tutto per te. Egli è lo stesso che ha detto Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1). (!) ed Esso ti spedisce il suo Ministro per disporti sempre meglio a riceverlo Sagramentato come alimento della tua santificazione, e autore della grazia. Egli ti si fa trovare nel S. Altare, come in Trono di grazia, di santificazione, e di Magistero di Paradiso, sempre pronto per consolarti nelle afflizioni, illuminarti nei dubbii, sollevarti se debole, reggerti se vacillante, in una parola sempre pronto per diffondere in te i tesori dalla Redenzione.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: Procura di profittare dei preziosi mezzi che ti appresta la vita del S. Chiostro per sempre accrescere in te il più vivo desiderio della tua santificazione, e perchè si compisca in te secondo le mire amorose di Gesù Cristo.
Giaculatoria pag. 9. e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono del più ardente desiderio della propria santificazione per te e per tutti.
Fioretto. Ti correggerai dove ti riconosci in difetto sul profittare della vita religiosa.
Ricordo della Immacolata Regina
Maria Santissima
Ti lascio questo ricordo: La vita del Chiostro si può considerare come la Mistica Terra Promessa abbondante di latte, e di mele (!) di Paradiso per la copia dei mezzi che appresta per giungervi.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
04mayAll Day04 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - quarto giorno
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Giorno quarto ---------- Preparazione e avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno quarto
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Preparazione e avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam,
quoniam ipsi saturabuntur (b1). (Math. c. 5. v. 6.)
1. Ah figlio… figlio, il mio divino Figliuolo Gesù è santo! È il Santo dei santi! Dimmi desideri di farti santo? Ti piacerebbe la santità dei Cori della Milizia Angelica, dei Serafini, dei Cherubini, dei Troni, delle Dominazioni, dei Principati, delle Potestà, delle Virtù, degli Arcangeli, e degli Angeli tutelari? E a tali gradi di sublime santità ti piacerebbe aggiungere quella dei SS. Patriarchi, e Profeti, Apostoli ed Evangelisti, Discepoli, ed Innocenti, Martiri, e Pontefici, Dottori e Sacerdoti, Leviti, Monaci, ed Eremiti, dei Vergini e di altri Santi, che sono, e saranno nella Chiesa del mio Figliuolo? Ti avverto, o figlio che nel gaudio dell’Altissimo il mio cuore con affetto materno, e il cuore di Gesù nell’amore infinito arde di vivo desiderio di vederti santo, presto santo, e gran santo.
2. E per giungervi ascolta in fede il mio Figliuolo, che impegna la sua infallibile parola, e coll’oracolo salutare te ne addita il facilissimo mezzo. Egli amorosamente ti assicura, che quanto più avrai fame, e sete più ardente della santità, tanto più ne sarai satollato: voglio che come figlio della Chiesa, e seguace del mio Figliuolo intenda bene che quando ha detto: Beati sono coloro che hanno fame, e sete della santità, poichè saranno satollati (b1): ha voluto fare, ed ha fatto una promessa, colla quale fa intendere che quelle anime, che ardentemente desiderano la santità, avranno in premio di tale desiderio la sazietà secondo la vivezza del desiderio medesimo, onde quanto più un anima desidera più perfetta la sua santificazione, tanto più la riceve dal torrente della Divinità. Dunque bada bene o figlio che non si abbia a tirare questa conseguenza sopra di te se non sarai santo avverrà, perchè non desideri sinceramente la tua santificazione.
3. E perchè sempre più vivamente arda in te il desiderio sincero della tua santificazione ti voglio assiduo nel rimirare la santità degli Eroi della Chiesa, specialmente leggendone la loro vita con animo di profittarne sempre, ma soprattutto non perdere di vista in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo in cui come nel Santo de’ santi v’è infinite volte la santità di tutti gli Angeli, di tutti i Santi, e anche di Me loro Regina: e ricorda sempre secondo la fede che in Gesù tuo divino esemplare v’è una virtù divina, che nel rimirarlo in fede non solo accende il cuore a gradi sempre più alti di desiderio della propria santificazione ma ancora lo sazia. Che se in questo sei stato negligente sino al presente e duro di cuore da non consolare giammai col desiderio sincero della tua più sublime santificazione il mio cuore materno, e il misericordiosissimo cuore del mio Figliuolo Gesù, non ti turbare, ma pentiti, piangi la tua stoltezza; con fiducia ricorri a Me, e con affetto materno ti ajuterò.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: leggerai spesso la storia della vita dei Santi, e specialmente mediterai la vita del Santo dei santi Gesù Cristo.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il più perfetto, e compito desiderio della tua più sublime santificazione.
Fioretto.
Proporrai di comunicarti più spesso perchè si accenda nel tuo cuore il più perfetto desiderio della tua più sublime santificazione.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Niuno può comprendere le industrie del Cuore pietoso di Maria per eccitare, o riaccendere nelle anime redente col sangue dell’Immacolato Agnello il vivo desiderio della propria santificazione.
Sul principio del secolo decimonono una tal giovane sebbene collocata in onorevole matrimonio, pure giunse a tale corruzione di cuore che non ebbe difficoltà di rendersi infedele nel suo stato: continuò nella infedeltà per lungo tempo, usando dei mezzi più difficili, e pericolosi per secondare i suoi malvagj desiderii. Ma una qualche divozione che aveva praticato verso la Immacolata Regina Maria Santissima non fu lasciata senza lo sguardo pietoso della misericordia della nostra cara Madre, poichè incontratasi ad ascoltare la divina parola, che amministravasi da un banditore Evangelico concepì gran desiderio di parlare sul suo stato nel Tribunale di penitenza al S. Ministro, vi si portò ma con un solo principio di disposizione; per intercessione però della gran Madre della misericordia a poco a poco sì dispose sì bene alla grazia di una perfetta conversione, che non solo abbandonò affatto il tenore di vita, che la teneva nel pericolo di sua eterna perdizione, e non solo si confessò con segni di vera, e sincera penitenza, ma dipoi intraprese tale sistema di vita, che si sarebbe creduta imitatrice di S. Margherita da Cortona, e pei favori straordinarj che dal Padre Celeste frequentemente riceveva si sarebbe stimata molto simile alla detta S. Margherita. Ah figli della Chiesa, se volete, come dovete, uscire dalle vie del peccato siate divoti della Madre della misericordia, ed Essa ve ne otterrà le grazie.
Tre Gloria Patri e Litanie.
04mayAll Day04 - Mese di maggio per i fedeli - quarto giorno
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Giorno quarto ---------- Preparazione e avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno quarto
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Preparazione e avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam,
quoniam ipsi saturabuntur (b1). (Math. c. 5. v. 6.)
1. Ah figlio… figlio, il mio divino Figliuolo Gesù è santo! È il Santo dei santi! Dimmi desideri di farti santo? Ti piacerebbe la santità dei Cori della Milizia Angelica, dei Serafini, dei Cherubini, dei Troni, delle Dominazioni, dei Principati, delle Potestà, delle Virtù, degli Arcangeli, e degli Angeli tutelari? E a tali gradi di sublime santità ti piacerebbe aggiungere quella dei SS. Patriarchi, e Profeti, Apostoli ed Evangelisti, Discepoli, ed Innocenti, Martiri, e Pontefici, Dottori e Sacerdoti, Leviti, Monaci, ed Eremiti, dei Vergini e di altri Santi, che sono, e saranno nella Chiesa del mio Figliuolo? Ti avverto, o figlio che nel gaudio dell’Altissimo il mio cuore con affetto materno, e il cuore di Gesù nell’amore infinito arde di vivo desiderio di vederti santo, presto santo, e gran santo.
2. E per giungervi ascolta in fede il mio Figliuolo, che impegna la sua infallibile parola, e coll’oracolo salutare te ne addita il facilissimo mezzo. Egli amorosamente ti assicura, che quanto più avrai fame, e sete più ardente della santità, tanto più ne sarai satollato: voglio che come figlio della Chiesa, e seguace del mio Figliuolo intenda bene che quando ha detto: Beati sono coloro che hanno fame, e sete della santità, poichè saranno satollati (b1): ha voluto fare, ed ha fatto una promessa, colla quale fa intendere che quelle anime, che ardentemente desiderano la santità, avranno in premio di tale desiderio la sazietà secondo la vivezza del desiderio medesimo, onde quanto più un anima desidera più perfetta la sua santificazione, tanto più la riceve dal torrente della Divinità. Dunque bada bene o figlio che non si abbia a tirare questa conseguenza sopra di te se non sarai santo avverrà, perchè non desideri sinceramente la tua santificazione.
3. E perchè sempre più vivamente arda in te il desiderio sincero della tua santificazione ti voglio assiduo nel rimirare la santità degli Eroi della Chiesa, specialmente leggendone la loro vita con animo di profittarne sempre, ma soprattutto non perdere di vista in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo in cui come nel Santo de’ santi v’è infinite volte la santità di tutti gli Angeli, di tutti i Santi, e anche di Me loro Regina: e ricorda sempre secondo la fede che in Gesù tuo divino esemplare v’è una virtù divina, che nel rimirarlo in fede non solo accende il cuore a gradi sempre più alti di desiderio della propria santificazione ma ancora lo sazia. Che se in questo sei stato negligente sino al presente e duro di cuore da non consolare giammai col desiderio sincero della tua più sublime santificazione il mio cuore materno, e il misericordiosissimo cuore del mio Figliuolo Gesù, non ti turbare, ma pentiti, piangi la tua stoltezza; con fiducia ricorri a Me, e con affetto materno ti ajuterò.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: leggerai spesso la storia della vita dei Santi, e specialmente mediterai la vita del Santo dei santi Gesù Cristo.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il più perfetto, e compito desiderio della tua più sublime santificazione.
Fioretto.
Proporrai di comunicarti più spesso perchè si accenda nel tuo cuore il più perfetto desiderio della tua più sublime santificazione.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Niuno può comprendere le industrie del Cuore pietoso di Maria per eccitare, o riaccendere nelle anime redente col sangue dell’Immacolato Agnello il vivo desiderio della propria santificazione.
Sul principio del secolo decimonono una tal giovane sebbene collocata in onorevole matrimonio, pure giunse a tale corruzione di cuore che non ebbe difficoltà di rendersi infedele nel suo stato: continuò nella infedeltà per lungo tempo, usando dei mezzi più difficili, e pericolosi per secondare i suoi malvagj desiderii. Ma una qualche divozione che aveva praticato verso la Immacolata Regina Maria Santissima non fu lasciata senza lo sguardo pietoso della misericordia della nostra cara Madre, poichè incontratasi ad ascoltare la divina parola, che amministravasi da un banditore Evangelico concepì gran desiderio di parlare sul suo stato nel Tribunale di penitenza al S. Ministro, vi si portò ma con un solo principio di disposizione; per intercessione però della gran Madre della misericordia a poco a poco sì dispose sì bene alla grazia di una perfetta conversione, che non solo abbandonò affatto il tenore di vita, che la teneva nel pericolo di sua eterna perdizione, e non solo si confessò con segni di vera, e sincera penitenza, ma dipoi intraprese tale sistema di vita, che si sarebbe creduta imitatrice di S. Margherita da Cortona, e pei favori straordinarj che dal Padre Celeste frequentemente riceveva si sarebbe stimata molto simile alla detta S. Margherita. Ah figli della Chiesa, se volete, come dovete, uscire dalle vie del peccato siate divoti della Madre della misericordia, ed Essa ve ne otterrà le grazie.
Tre Gloria Patri e Litanie.
05mayAll Day05 - Mese di maggio per i claustrali - quinto giorno
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Giorno quinto ---------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno quinto
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Vedi, o anima religiosa, che il mio Figliuolo ha detto Beati quei che hanno fame, e sete della giustizia, poiché dessi saranno satollati (b2): mà sai a quanto si estende la forza e la energia di un tale oracolo della Verità infallibile? Pensa che lo ha pronunziato Quello stesso che ha dato a tutto il Mondo questo precetto. Siate perfetti com’Egli è perfetto il Padre celeste (b3). Dunque voglio che intendi bene, che da parte di Dio il satollamento di santificazione che ha promesso (avverti, e te lo ripeto) ha promesso a chi ha una tale fame, e arde di tale sete è senza misura, e la misura la pone la creatura colle sue indisposizioni, giacchè il precetto che prescrive di essere perfetto come il Padre celeste obbliga la creatura di andare sempre avanti nella perfezione, giacchè il Padre celeste è infinitamente perfetto: e ricordati che la Chiesa sposa del mio Figliuolo congregata nel S. Concilio di Vienna (1) già ha condannato l’errore di coloro, che dicevano che l’anima poteva giungere a tale grado di Santità dà non potere andare più innanzi: sia adunque grande la tua fame, sia la tua sete ardentissima per avvanzarti nella santità, e non dubitare che Iddio ti satollerà.
2. Ora dimmi, o anima religiosa, per corrispondere alla tua Vocazione hai fame e sete ardente della tua santificazione? Ti piacerebbe la santità di quelle beate anime che formano nel Cielo l’ordine dei Vergini, che seguendo l’immacolato Agnello cantano perpetuamente un cantico di paradiso alla Purità a per essenza (b1), che sono circondate da tante corone di gloria nel regno della Purità, quante sono le vittorie che hanno riportato in vita contro le tentazioni del nemico infernale, quante sono le violenze fortissime che hanno dovuto e contro l’impura passione, quanti sono stati i pericoli che hanno dovuto isfuggire, quante sono state le variazioni dei piaceri dai quali si sono dovute allontanare, quanti sono stati i momenti, che hanno dovuto vivere nel recinto del S. Chiostro per tenersi lontani da ogni occasione, e poi di quanti sono stati i digiuni le discipline, le macerazioni della carne, le orazioni, le meditazioni le Confessioni, le Comunioni che hanno dovuto fare per conservare la purità, e per accrescerne lo spirito? Dimmi adunque ti piace una tal santità? Ne sia grande la tua fame, ardente la tua sete, e ne sarai satollata.
3. E voglio che ti consoli, o anima religiosa, nel considerare che nella vita del S. Chiostro Iddio misericordiosamente ti ha provveduto dei mezzi opportuni per satollare una tal fame, per dissetarti nell’ardente tua sete: le mura del Sagro Chiostro ti difendono dalle occasioni, e dai pericoli: le mortificazioni corporali della Regola e delle Costituzioni ti ajutano a macerare la carne, le Orazioni, e le Meditazioni della Comunità religiosa ti rinforzano lo spirito, e più t’invigoriscono i SS. Sagramenti che frequentemente devi ricevere: l’occhio vigilante di chi porta per te il peso della Superiorità nella Religione ti tiene riguardata, il buon esempio della comunità pure ti ajuta, e le Regole, e Costituzioni per mano ti guidano: e bada, o anima religiosa che ti voglio bene in avviso, che le grazie per profittare di tanti mezzi per parte di Dio non ti mancano, dunque accresci la tua fiducia, e dove ti avvedi di non poter pervenire, umiliati di cuore, perché l’umiltà supplisca ad ogni difetto: e ricordati della promessa fatta dal mio Figliuolo Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: Ti terrai lungi per quanto puoi dal trattare colle persone del secolo per non esporti ad adombrare l’angelica virtù della purità.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare sempre più perfetto il dono della Santa Purità.
Fioretto. Se mai non avessi procurato con ogni premura di tenerti lungi da ogni occasione che ti avesse potuto fare adombrare anche per poco il Voto della Castità, o in qualunque altro modo te ne riconosci in colpa ne farai penitenza e ti emenderai.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio o anima religiosa questo ricordo: Per conservare e accrescere lo spirito di Purità ti gioverà molto il dire di cuore questa giaculatoria…
Dio mio sono indegna di avere stabilmente il dono della più perfetta purità, ma Voi me lo concedete per la vostra misericordia, pei meriti di Gesù, e per la intercessione di Maria.
Tre Gloria Patri, Litanie, e Oratio Amabilissima.
05mayAll Day05 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - quinto giorno
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Giorno quinto ---------- Preparazione e avviso. 1 Ad hoc
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Giorno quinto
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Preparazione e avviso.
1 Ad hoc capillos in modum coronae in summitate capitis raditis, ut regnum spirituale, quo caeteris praeminetis, tali figura ostendatis =. Conviene che l’intendiate o Ministri evangelici, la Chiesa vi parla così, perché il mio Figliuolo vi vuole sempre aspiranti a un Regno che non ha mai fine: voi coll’entrare nel Santuario avete dovuto scegliere per vostra eredità IDDio, e perciò tutto vi deve servire per aspirare a Dio: quella corona che fin dalla prima Tonsura avete nel’ (!) vostro capo forse da taluno poco si conta, o al più si apprende per semplice cerimonia, ma non è così, quella vi deve servire come di svegliarino per tenere sempre in mente il pensiero di aspirare mai sempre al regno spirituale ed eterno: ma vi trovate nel Mondo, e il visibile vi rapisce tratto tratto dal pensiero l’invisibile: ma non vi perdete di fiducia ricorrete a me, sono la vostra Madre, e vi otterrò dal centro di ogni bene quella pura fiamma nel cuore che ajuta anche la mente a non perdere il pensiero di Dio.
2 Ut curae mortalis illecebras deponentes quasi capillos a capite abradatis = Vedete o miei figli quanto è grande l’impegno della Chiesa in farvi più liberamente aspirare alla eterna vostra eredità, che vi suggerisce perfino il sentimento di quanto avete a valutare qualunque bene lusinghiero di questa misera terra per non essere da questo allontanati da Dio; vi dice che lo spogliarvi di qualunque oggetto terreno che vi potesse impedire il regno spirituale dovete tenerlo in conto come vi toglieste un capello dal vostro capo: a dire vero non lo ha già suggerito il mio Figliuolo il sentimento il più energico per tenere i beni terreni in quel conto che meritano? Quid prodest homini, ecco come parla l’eterno Sacerdote, si Mundum universum lucretur animae vero suae detrimentum patiatur = ( ) (b1). Ah miei figli voi sempre mi consolerete se sempre aspirerete al bene infinito; e nei pericoli in cui vi troverete di perderlo ricorrerete (2) con fiducia a me che mi troverete sempre Madre amantissima.
3 Residui autem capilli ordinate praecidi debent ut oculos, et aures, et alios sensus capitis liberos reddant, et curam exteriorum non in superfluis desideriis carnis, sed in necessariis tantum exercendam cognoscatis = Ecco lo spirito sapientissimo della Chiesa che colla considerazione delle piccole cose vi conduce alle più importanti perché risguardano la eterna vostra salute, e conducono all’adempimento dell’ecclesiastico Ministero: vi vuole dire pertanto che se la Chiesa tante volte ha ordinato a Cherici che non coltivino la loro chioma apprendiate che oltre alla convenienza di ciò che comandava aveva in mira ancora ché ciascuno conoscesse che le premure circa le cose esteriori si doveano estendere solamente alle cose puramente necessarie, e non alle superflue, che coltivano le passioni. Mi farete cosa grata se voi vi proporrete di profittare di quanto vi suggerisce la Chiesa e vi assicuro che la retribuzione nel Regno del Figlio mio sarà grande assai.
Ossequio
L’ossequio che in questo giorno vi domando è di badare a non perdere il Regno spirituale: la richiesta è tutta, (!) di vostro profitto, non vi ricusate: a ciò vi gioverà il tenere presente alla vostra mente la gran sentenza – Quid prodest homini etc. (b1) =
Giaculatoria e nel farla intendete di domandare specialmente il dono di aspirare sempre al Regno spirituale.
Fioretto
Farete almeno tre volte un’ (!) atto di Carità per dare principio a una più viva aspirazione a Dio.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Non dimenticate le parole del mio divoto Isidoro = Qui Deum haereditate possident absque ullo impedimento saeculi (1) Deo servire studeant = (S. Isid: Hispal: lib: 2 de Offic: c. 1.).
Tre Gloria Patri – e il Cantico Te Matrem Dei.
05mayAll Day05 - Mese di maggio per i fedeli - quinto giorno
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Giorno quinto ---------- Preparazione e avviso. Beati misericordes, quoniam
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Giorno quinto
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Preparazione e avviso.
Beati misericordes, quoniam ipsi misericordiam consequentur (b1). (Math. c. 5. v. 7.)
1. Ah figlio, esulta in Dio il mio cuore materno nel contemplare agli splendori della Divinità gl’incomprensibili tesori della Infinita Misericordia, che a niuno anche de’ più ingrati, e perduti peccatori chiude le vie di salute per conseguire misericordia: questo è il momento, che con affetto di Madre, e Madre di misericordia dal primo passo che desti nelle vie della colpa lo ardentemente aspettava per avvisarti, che sebbene sii stato, o figlio, ingratissimo peccatore, il primo fra i superbi, i lussuriosi, gli adulteri, avari, ingiusti, rapitori delle sostanze de’ loro fratelli, intemperanti, vendicativi, sacrileghi, scandalosi; pure la infinita misericordia del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo non ti ha attraversato le vie di Paradiso, perché tu possa conseguire misericordia: preparati o figlio a conoscere e a profittare della via sicura, e perchè additata dal mio divino Figliuolo Gesù anche infallibile.
2. Ecco il mio Figliuolo tutto misericordia, e nella sua Divinità che è una col Padre, e collo Spirito Santo Misericordia per essenza, Misericordia Infinita, che impegna la sua divina infallibile parola, dicendo con amore: Beati misericordes, quoniam ipsi misericordiam consequentur (b1): e poichè i poveri peccatori hanno bisogno di conseguire misericordia, perciò volle dire: beati siete voi o poveri peccatori superbi, avari, adulteri, incestuosi, intemperanti, vendicativi, ingiusti, sacrileghi, e macchiati di ogni delitto, poichè se userete misericordia soccorrendo nel modo possibile al poverello affamato, arso dalla sete, tremante dal freddo, o giacente nel rossore per la nudità, al pellegrino, al pupillo, alla vedova, al carcerato, all’infermo, al bisognoso d’ogni maniera, al defunto fratello, e spiritualmente alle anime redente per condurle nelle vie della salute, e dove non potrete arrivare colla limosina, e colla vostra operazione, vi giungerete col desiderio, col consiglio, colla esortazione, colla orazione, col buon esempio, conseguirete misericordia. Dunque consolati pur tu, o figlio, poiché è di fede, che per quanto sii indegno, e scellerato peccatore, se sarai misericordioso verso i tuoi fratelli, infallibilmente conseguirai misericordia.
3. E perchè si accenda in te il fuoco purissimo di carità verso i tuoi fratelli, regolato dall’amore verso Dio; guarda in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo, vedi come la carità lo porta a provvedere ai bisogni di tutti, e nell’anima, e nel corpo: eccolo che con amore infinito dà luce ai ciechi, l’udito ai sordi, loquela ai muti, raddrizza gli storpj, risana gl’infermi, risuscita i morti, satolla prodigiosamente i famelici, cerca i poveri peccatori, trovatili li abbraccia, li perdona, e pei poveri peccatori tutto fuoco di carità si porta al Calvario per assoggettarsi alla barbara penosissima crocifissione, e crocifisso immerso nel mare profondo delle angoscie delle sue agonie pei poveri peccatori innalza la prima parola di preghiera al suo divin Padre, e prossimo a morire dona loro per Madre Me Sua amatissima Madre (b1). E bramo o Figlio, che dal tuo divino esemplare Gesù Cristo non solo impari ad essere misericordioso verso i tuoi fratelli, ma ancora speri che da Lui ti verrà quella grazia, che ti è necessaria perchè la tua carità, il tuo cuore compassionevole sia operoso, industrioso, paziente, semplice, non ambizioso, ma perfetto, perchè formato nella carità che discende dalla Carità Infinita.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: dopo il peccato pensa che se sarai misericordioso conseguirai misericordia (b2), e che per eccitarti ad usare misericordia, e per essere misericordioso nel mio Figliuolo Gesù trovi l’esempio il più energico, e ogni tesoro di grazia: dunque dovrai concludere; per quanto sono stato peccatore, se voglio, posso conseguire misericordia.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di profittare secondo le mire amorose della Misericordia infinita di quanto ti ho suggerito per ossequio.
Fioretto.
Con qualche limosina soccorrerai i poverelli di Gesù Cristo: ma ricorda, che se non hai da poter fare la limosina, puoi mettere l’opera, se neppure questa ti sarà permessa, puoi supplire coi desiderj, colla orazione, e in qualunque altro modo, almeno colla compassione del tuo cuore.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Nei primi anni del secolo decimonono una infelice donna cristiana di professione, ma di vita perduta, lontana da Dio percorreva le vie della colpa a gran passi, già lasciato libero il freno alle malvagie passioni non più profittava dei rimorsi della coscienza: la divina parola percuoteva il cuore di Lei come avesse percosso un duro sasso, ed avendo ad innumerabili tratti della divina misericordia per lungo tempo resistito con incalcolabile pregiudizio della povera anima sua, aggiungendo peccato a peccato andavasi a formare irreparabile la sua eterna perdizione; in un giorno del mese di Maggio consagrato alla Madre della misericordia si portò in una Chiesa di Roma, dedicata alla immacolata Madre di Dio, ove si celebrava solennemente la divota pratica del Mese Mariano: sul terminare della sagra funzione dà in limosina una piccola moneta a persona che le si approssima per ottenerla; ed eccola nel punto medesimo cambiata nel cuore, nella mente, nel tenore della vita: ecco ad un tratto spezzata la pesante e lunga catena de’ suoi orrendi peccati, e convertita interamente si presenta non peccatrice, ma penitente sincera al S. Tribunale della Penitenza (!), e all’istante tornata nel seno del Padre delle misericordie (b1) fa pace perfetta con Gesù Figliuolo di Maria immacolata. Oh ineffabile divina misericordia! Oh soavissima misericordia di Maria! Oh beati i peccatori misericordiosi, perchè ottengono misericordia!
Tre Gloria Patri e Litanie.
06mayAll Day06 - Mese di maggio per i fedeli - sesto giorno
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Giorno sesto ---------- Preparazione e avviso. Beati mundo
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Giorno sesto
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Preparazione e avviso.
Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt (b1). (Math. 5. v. 8.)
1. Dimmi o figlio per accenderti interamente nell’amore infinito, per divenire tutto fuoco di amore nella divina carità, e per vivere sulla terra nella più perfetta salutare adorazione de’ sagrosanti Misteri della Divinità, e per vieppiù stimare religiosamente, e profittare delle cose sante di Dio, del sagrificio [,] dei Sagramenti, dei SS. Riti, delle SS. Scritture, della predicazione della divina parola, del S. Magistero, e direzione della Chiesa ti piacerebbe, che la tua mente fosse più illustrata dai lumi celesti nella cognizione della Divinità per quanto ne occorre a chi vive sulla terra, come in oscura notte guidato dal lume della fede senza l’inviluppo maggiore delle tenebre che apporta lo sfogo delle passioni?
2. Dimmi, o figlio dopo il tuo breve pellegrinaggio ti piacerebbe di avere ingresso negli splendori della luce inaccessibile per contemplare a radoppiati (!) gradi di divine illustrazioni il Mistero augusto della SS. Trinità, il Padre che da tutta l’eternità, e per tutta l’eternità contemplando Se stesso genera il Figliuolo, il Padre e il Figliuolo che infinitamente simili, infinitamente amandosi spirano lo Spirito Santo. Dimmi o figlio ti piacerebbe di giungere a contemplare assai splendidamente il divino Figliuolo incarnato, e Figliuolo mio Gesù nel compimento di tutti i Misterj, glorioso alla destra del Padre, e insieme Me tua Madre nei pregj dell’immacolato concepimento, della perpetua virginità, della Divina Maternità, e come giunsi ai gloriosi titoli coi quali m’invoca la Chiesa Regina degli Angeli, dei Patriarchi, dei Profeti, degli Apostoli, dei Martiri, dei Vergini e di tutti i Santi? In una parola dimmi, o Figlio, ti piacerebbe di vedere Dio, e in Dio le opere della Divinità nell’ordine della creazione, conservazione, e glorificazione?
3. Ecco il mio divino Figliuolo che tutto amore, e amore infinito per le anime ti mostra il mezzo per essere più illuminato sulla terra nella cognizione di Dio, de’ suoi Misteri, e delle cose sante per vieppiù amare Dio, e profittarne a salute, e per giungere alla perfetta visione della Divinità, ecco che ti parla [;] ascoltalo con rispetto, senti che ti dice: Beati sono coloro che hanno la mondezza del cuore poichè vedranno Iddio (b1): Dunque senz’altro discorso, ti dico se Mi vuoi consolare, figlio mio, sii mondo di cuore, odia, detesta l’orribile peccato della impurità, che rende l’uomo simile alle bestie, e ai demonj come ne avvisa tutti il fedele servo del mio Figliuolo Ambrogio: Castitas Angelos facit, et qui eam servavit Angelus est, qui perdidit Diabolus: ti voglio assai vigilante nella custodia degli occhj, degli orecchj, nella modestia delle parole, delle mani, e perfino nella direzione dei passi: e in ogni pericolo di perdere la purità, con fiducia ricorri a me col saluto, che mi dà la Chiesa: Madre castissima, Madre inviolata, Vase spirituale, Regina dei Vergini: ed Io con affetto di Madre ti ajuterò con prontezza.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando, o figlio, è questo: Per custodire la purità del cuore imiterai la modestia del mio Figliuolo Gesù, e con fiducia pregalo perchè te ne conceda la grazia.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della perfetta imitazione della purità del cuore del mio divino Figliuolo Gesù.
Fioretto.
Per rimediare alle laidezze passate, o almeno per custodire la purità del cuore ti allontanerai da qualunque occasione, e vincerai ogni umano rispetto.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Un gran Servo di Dio, e divoto di Maria, Sacerdote della V. Congregazione della Missione, istituita dall’Apostolo delle Gallie S. Vincenzo de’ Paoli, morto in concetto di santità nell’anno 1831, dolente vedeva lo stato miserabile di un anima che spesso da lui si portava per trattare la mutazione della sua vita tutta immersa, e da non pochi anni miseramente abituata nelle più abominevoli laidezze, ma sempre senza alcun deciso profitto in guisa, che quanto più Iddio misericordiosamente prolungava la sua vita su questa terra per darle spazio di penitenza, tanto più andava moltiplicando le colpe, e a rendere più difficile la sua conversione. Ma oh sapientissime vie della misericordia di Dio! Oh soavissime vìe della misericordia di Maria! La conversione di un’anima che per molti anni non si era compita a forza di conferenze, ed esortazioni si ottiene ad un tratto, in un momento, nell’entrare, che fa nella camera dell’indicato servo di Dio, appena fissa lo sguardo ad una divota Immagine della Madre della misericordia, e Refugio dei poveri peccatori Maria, poichè in quel punto medesimo intenerito nel cuore cambiati gli affetti, odiando all’istante quella laidezza, che il momento prima non sapea non amare, e amando quella purità, che sebbene in qualche modo procurasse, pure non sapeva amare, commosso in tutta la persona lascia libero il freno a un dirotto, e dolentissimo pianto, eccolo convertito, e nel S. Tribunale della Penitenza assoluto dal S. Ministro della Religione intraprende stabilmente nuova vita da vero penitente, e grato a Maria la decanta sua Avvocata, e Liberatrice misericordiosissima.
Tre Gloria Patri e Litanie.
06mayAll Day06 - Mese di maggio per i claustrali - sesto giorno
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Giorno sesto ---------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriuut
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriuut et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. O anima religiosa che hai fame, e sete della santità, dimmi ti piacerebbe la Santità di quelle beate anime che compongono l’Ordine dei SS. Solitarii, che abbandonate tutte le cure del secolo, lasciate le ricchezze e gli onori, i parenti, e gli amici, le cariche, e le relazioni, si sono ritirate nella Solitudine per ascendere al Monte Santo di Dio occupandosi in assidue Orazioni, e dolcissime Contemplazioni, e nell’esercizio perfetto di tutte le virtù teologiche, evangeliche, e morali siccome loro era permesso nelle circostanze, in cui si trovavano; e che ora risplendenti di gloria godono il frutto delle vittorie che hanno riportato contro le lusinghe del Mondo ingannevole, contro le ribelli passioni, e le insidie del tentatore infernale? Dimmi ti piace una tal santità? Ebbene ne sia grande e più ardente la tua sete, e ne sarai satollata e dissetata.
2. Per soddisfare a questo tuo purissimo desiderio, o anima religiosa, che piace pure al mio Figliuolo vedi di quante grazie Egli ti ha provveduto: della grazia di trionfare delle lusinghe del Mondo, di abbandonare i parenti, e gli amici, le ricchezze, gli onori, le cariche se l’avevi già ne sei stata provveduta, e vi hai corrisposto: la Vita regolare secondo le Costituzioni, e i SS. Voti ti obbliga a tenere in freno le passioni, e a vincere il Tentatore; le grazie per eseguire le tue obbligazioni per parte di Dio non ti mancano: dunque imita pure coraggiosamente quei SS. Solitarii nel tenere sempre la mente in Dio; nel rivolgere il tuo cuore a Dio per quanto te lo permettono le circostanze, e le occupazioni della Comunità religiosa, e ricordati che Iddio è fedele nelle sue promesse Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1).
3. Ma ti riconosci debole, difettosa nell’osservanza delle Regole, e delle Costituzioni? Correggiti quanto puoi, opera con perfezione per quanto ti riesce; e dove ti sembra di non poter giungere umiliati, riconosci la tua indegnità ad avere quelle grazie che ti sono necessarie, e non dubitare che allora la fame e la sete della santità unita alla Santa Umiltà sarà soddisfatta; ma ti sembrerà di essere difettosa anche nell’umiliarti, ti avvedrai di essere molestata ancora dai sentimenti della malvagia superbia, allora sforzati a riconoscerti indegna di avere il dono della S. Umiltà, e nella piena diffidenza di te stessa, e delle tue forze, e nella perfetta fiducia in Dio va’ avanti e non dubitare che avrai le grazie che ti sono necessarie per la tua santificazione: mà in ogni bisogno ricorri con fiducia a Me, ricordati sono la tua Madre.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: Imiterai i SS. Solitarii nell’attendere con più esattezza e impegno alla S. Meditazione.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di una maggior santificazione.
Fioretto. Farai mezz’ora di meditazione più del consueto, e se puoi facilmente, la farai avanti Gesù Sagramentato.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria Santissima.
Ti lascio questo ricordo: ove non puoi arrivare colle opere, vi giungerai colla umiltà e fiducia in Dio.
Tre Gloria Patri, e Litanie e Oratio Amabilissima.
06mayAll Day06 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - sesto giorno
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Giorno sesto ---------- Preparazione e avviso. 1 In his
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Giorno sesto
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Preparazione e avviso.
1 In his septem gradibus primus est Ostiariorum, qui possint discernere inter dignos et indignos, et admittere in Ecclesia quos sciant esse dignos: et repellere quos noverint indignos = Vedi o figlio la bella sorte che ti è toccata [:] dopo essere iniziato nella via ecclesiastica colla Clericale Tonsura ti fu conferito un Ordine che almeno pe’ le Orazioni della Chiesa ti ha annoverato fra quei che possono con ragione sperare da Dio quei lumi che sono necessarii e opportuni per conoscere a chi debba chiudersi la Casa del mio Figliuolo [e] a chi possa darsene l’ingresso: ma pensa un poco; quando ti sei accostato ad essere insignito di un tale Ordine come ti sei preparato? Se mai fosti in ciò negligente vi porrai subbito rimedio senza turbamento: pentiti di ogni trascuratezza, ricorri a me colla preghiera, e io con affetto di Madre ti ajuterò colla mia intercessione presso il Trono dell’Eterno.
2 Istis etiam cura est introitus Ecclesiae servare, et res pervigili cura custodire = oh vedi la sublimità del tuo officio [:] a te fu affidato il Tempio, alla tua vigilanza furono affidati i sagri Altari su quali si sagrifica pe’ la salute di tutto il Mondo l’immacolato Agnello, a te i Vasi sagri nei quali si celebra il D[ivin] sagrifizio, a te i sagri paramenti, le reliquie dei Santi [;] in una parola ti fu affidato tutto il Santuario, nel quale resta compreso anche il Santo dei Santi il mio Figliuolo Sagramentato. Dimmi e mentre da Madre ti parlo tu mi rispondi da figlio, dimmi come hai eseguito la tua sagra incombenza, come hai rispettato e fatto rispettare il mio Figliuolo, i suoi Altari, le Reliquie de suoi Santi. Dimmi senza timore, mentre io sono qui a parlarti per rimediare ad ogni disordine, dimmi e nel Coro, e all’Altare ti sei mai diportato in modo da essere tu uno di quegl’indegni meritevoli da essere discacciati dal Tempio di Dio? Se mai ti riconosci reo senza turbamento ti penti, prega e io con cuore materno sono tutta pronta per ajutarti.
3 Unde et eis cum ordinantur claves Ecclesiae ab Episcopo traduntur, et dicitur eis. Sic agite quasi rationem Deo reddituri de rebus, quae his clavibus recluduntur = Se mai nell’officio di Ostiario non ti diportasti siccome richiedeva la santità del ministero devi pure accusare te stesso perché non hai meditato quelle tremende parole che furono pronunziate dal Vescovo ordinante = Sic agite quasi rationem Deo reddituri de rebus, quae his clavibus recluduntur = perciò ad essere sempre esatto nella tua sagra incombensa medita spesso che verrà un giorno in cui dovrai comparire al Tribunale del mio Figliuolo, e là ti sarà domandato conto come hai rispettato e fatto rispettare il Tempio dell’Altissimo, come hai custodito i sagri arredi, i sagri Altari, le SS. Reliquie dei Santi, i Vasi sagri e soprattutto come hai rispettato e fatto rispettare il Santo dei Santi che è l’istesso tuo Giudice: ad essere sempre più esatto nel tuo officio tutte le volte che entri nel Tempio Santo indirizza subbito la mente e il cuore al S. Tabernacolo e dì in fede ecco là il mio Giudice.
Ossequio
L’ossequio che oggi ti domando sarà di stabilire nel tuo cuore una regola ferma di non parlare in Chiesa senza una precisa necessità, e quando questo occorra bada che il popolo non possa restare scandalizzato, giacché ignora cosa tu dici, perciò bada che le circostanze e la compostezza e il disbrigo ti giustifichino .
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di rispettare, e fare rispettare la Casa di Dio.
Fioretto
Portati alla visita di qualche Chiesa con particolare modestia per rimediare col buon’esempio a qualunque ammirazione avessi cagionato col poco rispetto e leggerai attentamente l’ammonizione che il Vescovo fa agli Ostiarii avanti la Ordinazione.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Ti domando che non dimentichi queste parole = Vita Clericorum liber est laicorum = (Concil: Turon: an: 1537)
Tre Gloria Patri: e il Cantico Te Matrem Dei.
07mayAll Day07 - Mese di maggio per i fedeli - settimo giorno
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Giorno settimo ---------- Preparazione e avviso. Beati pacifici
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Giorno settimo
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Preparazione e avviso.
Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1).
(Math. 5. v. 9.)
1. Dimmi, o figlio, ti piace di esser chiamato figlio di Dio eterno, immenso, incomprensibile? Mi rispondi. Vorrai forse rinunziarvi? Ma prima di rinunziarvi come hai fatto tutte le volte, che col peccato ti sei ribellato al tuo Padre Celeste pensa, che l’essere chiamato figlio di Dio non è semplice titolo, ma è una sostanza di Paradiso: sostanza che fa entrare nei diritti di Erede come te ne avvisa l’Apostolo del mio Figliuolo Paolo: Si filii ergo heredes (b1): (Rom. 8. v. 17) e sai quale n’è la Eredità? È Iddio: heredes quidem Dei (b2): (ibid.) in guisa che coloro che sono chiamati figli di Dio (b3) possono dire con verità di fede io ho il diritto di andare a prendere possesso della mia Eredità Iddio Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, e chiunque vi giunge può dire per tutta la eternità Iddio è la mia eredità [,] tutta la SS. Trinità è mia: tutta la sostanza di Dio è mia, la bontà di Dio è mia, la purità di Dio è mia, la eternità di Dio è mia, tutto Iddio è tutto mio: e con affetto materno voglio che rifletti che l’essere chiamato figlio di Dio ti dà il diritto di erede di Dio con tanta forza, e così compitamente, che l’Altissimo sebbene onnipotente non te lo può togliere, se tu non lo rinunzi coll’atto libero della tua volontà che si determina al peccato, poichè così misericordiosamente ha stabilito negli eterni suoi decreti, secondo le mire dell’Amore infinito verso le anime redente col sangue dell’Agnello immacolato.
2. Ma figlio se vuoi consolare Me tua Madre, dà uno sguardo al mio divino Figliuolo… ecco Gesù Cristo… Santo… Innocente… Impolluto… Segregato dai peccatori… Figura e Immagine viva, e infinitamente perfetta della sostanza del Padre (b1): ora dimmi, o figlio, ti piacerebbe di averlo per tuo primogenito fratello: Primogenitus in multis fratribus (b2) (Rom. 8. v. 29.) in guisa da poter dire con verità di fede Gesù Verbo Incarnato, Redentore del Mondo, Figliuolo di Maria è fratello mio? E se ti piace di avere Gesù per fratello Primogenito ti piacerà ancora di essere insieme con esso erede di Dio? Ora per tua consolazione e salute, ricorda che è verità di fede, che il titolo di figlio di Dio, non solo ti comunica il diritto al possedimento di Dio, ma eziandio ti fa coerede del mio divino Figliuolo Gesù: heredes quidem Dei coheredes autem Christi (b3): e perciò ti apporta ancora la qualità nobilissima di fratello del divin Verbo incarnato col quale potrai godere per tutto (!) l’eternità Iddio tua eredità.
3. E per non perdere, o figlio, l’augusto, e divino titolo di figlio di Dio (b4), nè il diritto sovrano di erede di Dio, e fratello, e coerede di Gesù Cristo (b5) ascolta con rispetto, e umiltà lo stesso mio divino Figliuolo Gesù Maestro di vita eterna che ti avvisa, che per essere chiamato figlio di Dio si richiede come qualità indispensabile l’essere pacifico: Beati (ecco le sue divine parole di paradiso) beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1): Ora dimmi, o figlio, alla vista degl’infiniti tesori della Divinità avrai coraggio di perderli per non donare la pace al tuo prossimo, per non reprimere i primi moti dello sdegno e della vendetta, per non usare alquanto di violenza alla ribelle passione dell’irascibile? Ah figlio impara ad essere pacifico dal tuo Fratello, e mio divino Figliuolo Gesù: Egli è il tuo divino esemplare di pace, a tutti annunzia e dona la pace, e ai suoi nemici invece di vibrare i dardi meritati della vendetta, implora anche nelle sue agonie la pace e il perdono (b2). Ricorda, o figlio, che in Gesù non solo hai il divino esemplare che ti stimola ad essere pacifico, ma vi trovi anche la grazia, la virtù necessaria per imitarlo perfettamente.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Pensa, o figlio, che mentre con affetto Materno ti esorto ad essere pacifico col tuo prossimo, il mio divino Figliuolo Gesù a tutti i peccatori offre la pace.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare il dono di essere perfettamente pacifico per disporti ad essere a gradi molto sublimi chiamato figlio di Dio (b1), erede di Dio, coerede di Gesù (b2).
Fioretto.
Se ti trovi in discordia col tuo prossimo ne procurerai subito la riconciliazione, se nò la procurerai in altri almeno colle tue orazioni, e coll’offerta dei tratti meritorii di pace usata da Gesù.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Sul principio del secolo decimonono luttuoso agli Stati ed ai Regni, un giovanotto Bolognese sin dai primi sviluppi di ragione si dette talmente a coltivare i vizj, e a sfogare le malvagie passioni, che nel giro di pochi anni fatto insoffribile ai proprii Genitori da non poterlo ritenere nella propria famiglia fu accolto in casa da un’ottima Zia che dolente vedeva l’incauto giovane nipote correre a gran passi le vie del peccato: ma la donna virtuosa e veramente forte in Dio, bramandone ardentemente la conversione che pur conosceva difficilissima, tutta fiducia nella divina misericordia, e nella intercessione della Madre della Misericordia Maria SS. esorta il giovanotto a portare indosso la corona della Madonna, e a recitare tre volte in ogni dì la Salutazione Angelica Ave Maria: apprende il giovanetto la divota costumanza, ma senza lasciare la via di perdizione, anzi con nuovi lagrimevoli progressi in ogni sorta di vizio sì fattamente, che superato l’anno ventesimo della sua età, raffinato il talento nei rei consigli degli infelici sapienti del secolo e dotto nella scuola della ribellione diè saggio de’ suoi avanzamenti in quella suscitata nella Città di Ancona l’anno 1831 in cui mostrò tanto spirito, che gl’incauti compagni assicurati della sua fedeltà lo scelsero per uno dei tre che stabilirono come fedelissimi per ritenere nella notte quell’Eminentissimo Porporato di S. Chiesa, che colà da Roma inviato con sollecitudine pastorale del Sommo Pontefice Gregorio XVI. per conservare, e promovere la pace ne’ suoi sudditi fu dai nemici sacrilegamente arrestato non che oltraggiato: ma il consiglio dei peccatori dovendo di natura sua andare a perire, il giovane che ebrio andava dello spirito della rivoluzione al vederne il ritardo anzi la diminuzione dei progressi, risolvette di non recitare d’ora innanzi le tre Ave Maria alla Madonna (per coerenza convien dire, che fosse giunto a supporre orrendamente, che la Regina del Cielo, che ha dato al Mondo la Pace: Christus Pax nostra (b1): dovesse proteggere lo spirito di discordia dei sudditi contro il proprio Sovrano, e negli Stati della Chiesa contro il Vicario di Gesù Cristo) ma un rimorso pungente al cuore lo eccitò a non omettere la breve preghiera: dopo non molto tempo partito per la Francia, entrato in quel Regno, oh ammirabili vie della misericordia di Dio, e della misericordia di Maria! Vie occulte all’umana sapienza! s’incontra a parlare con un Sacerdote, nel discorso nasce nel giovane un vivo desiderio di portarsi a visitare l’austerissimo Monastero della Trappa, ove i Religiosi vivono senza le notizie del Mondo, e dei parenti, in rigoroso silenzio, in continue penitenze, e assidue Orazioni e contemplazioni: il giovane si porta colà possiamo dire guidato dall’Angelo Tutelare: l’edificante Monaco che assiste alla Porteria, osservando il perfetto silenzio con segnali della carità cristiana lo presenta a chi è in ufficio nel Monastero di ricevere i Forestieri, questi disteso lungo boccone per terra giusta la loro Monastica costumanza lo saluta in Gesù Cristo, dopo pochi minuti levatosi lo conduce per breve tempo nella Chiesa, quindi alla Refezione, e poi alla Camera di riposo, ma tutto è commovente perché animato dalla carità cristiana, e tutto ferisce salutarmente il cuore del giovane: ma già la misericordia più copiosamente discende: una interna luce fa vedere al giovane come in un quadro l’orrenda sua vita passata, la caducità della temporale felicità, e la stabilità dell’eterna; la Salmodia notturna dei Monaci l’accende di amore in Dio: nel principio del dì seguente visitato in Camera dall’Abbate del Monastero vieppiù si commove a’ suoi detti, e atteggiamenti, riceve dall’Abbate l’Opuscolo del B. Alfonso Liguori: Apparecchio alla Morte: e lo legge, alla meditazione del peccatore moribondo arriva al punto del disinganno, e quindi risolve l’abbandono del Mondo, e il condurre vita di penitenza in quel rigorosissimo Monastero: manifesta all’Abbate la sua decisa risoluzione, e a tutte le difficoltà che prudentemente gli si fanno considerare risponde colla fiducia in Dio, e ottiene nel gaudio del Signore l’Abito della Religione: di tutto il successo per lettera dà notizia alla sua Zia, e la prega di portarsi dal tale dal tale ec. per rimediare a’ suoi scandali, e la fa avvertire che la grazia di sua conversione la ripete dalla divota pratica da essa suggeritagli di portare la corona e di recitare ogni giorno tre Ave Maria; scrive altra lettera, e domanda perdono alla sua Madre: nell’anno seguente 1832 scrive altra lettera in tutto nel numero di quattro, e se nelle prime vi si vedeva un Peccatore veramente convertito, nelle ultime vi si trova un gran Santo, ove esprime come nei rigori della penitenza trova le più dolci consolazioni di Paradiso che possono godersi in terra, e come se la passa, ora ai piedi della sua cara Liberatrice Maria, ora col suo Angelo Custode, ora in una, ora in altra santa occupazione: quindi prega la sua Zia nel dì 13 (!) di Agosto sagro alla gloriosa Assunzione di Maria che sarà il giorno della sua religiosa Professione faccia appendere nella Cappella di Maria SS. della Chiesa di S. Domenico in Bologna una tavoletta votiva colla iscrizione a caratteri d’oro. Per la grazia di conversione di NN. che non conosceva nuove vie di peccato a onore e gloria della sua Avvocata e Liberatrice misericordiosissima Maria: e aggiunge che secondo il costume dell’Istituto che và a professare non avrebbe scritto, nè avrebbe più ricevuto notizie del Mondo, e dei parenti, ma restava nella fiducia di poterli incontrare nel soggiorno della gloria. La tavoletta fu appesa, ma senza il nome del giovane, e senza le parole che non conosceva nuove vie di peccato; e varj giovani di quella popolosa città colà si portarono con loro edificazione a vederla appesa pubblicamente.
E mentre i figli della Chiesa divoti di Maria sulla indicata grazia di conversione prodigiosa canteranno le misericordie di Dio, e le misericordie di Maria animati dello spirito del Signore che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva (1) (b1), non cesseranno d’implorare colla intercessione della Madre di misericordia simili grazie su tutti i compagni di massima del Giovane ravveduto, onde regni in tutto il Mondo la pace di Gesù Cristo.
Tre Gloria Patri e Litanie.
07mayAll Day07 - Mese di maggio per i claustrali - settimo giorno
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Giorno settimo ---------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno settimo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Dimmi o anima religiosa, ti piacerebbe la santità di quelle felicissime anime che formano nella Chiesa trionfante lo stuolo glorioso dei SS. Religiosi, che fatto il sagrificio della loro volontà insieme a quello di tutte le cose che il Mondo ingannatore loro offriva, si sono dedicate interamente al perfetto esercizio della S. Ubbidienza, per imitare l’ubbidienza del Figlio di Dio, che fù ubbidiente sino alla morte, e morte di Croce (b2), e che al presente risplendono nel soggiorno beato partecipando degli splendori eterni della Ubbidienza stessa del Verbo incarnato a tanti gradi sublimi, quanti sono stati i pensieri per la S. Ubbidienza, quante sono state le parole che per l’ubbidienza hanno pronunziate, quanti sono stati gli sguardi, i respiri, i moti, gli atti, le operazioni regolate dalla S. Ubbidienza, quante sono state le tentazioni che hanno dovuto superare per eseguire la S. Ubbidienza, quanti sono stati i sagrifizi che hanno dovuto fare per la S. Ubbidienza, e nel cibo, e nella bevanda, e nel riposo, e nel vestiario, e nell’ufficio, nel conversare e nel non conversare, parlare, e nel non parlare, ascoltare, e nel non ascoltare le persone del secolo: e tutto ciò non per un ora, non per un giorno, non per una settimana, né per un mese, mà per più e più anni, chi per dieci anni, chi per venti trenta, quaranta e più anni; v’è ancora chi ha operato così fin per cento anni, ed un esempio ne hai nel diletto servo del mio Figliuolo Romualdo, che abbracciò la vita monastica nella età di circa venti anni, e vi morì di centoventi.
2. Dimmi o anima religiosa nello stato Monastico in cui ti trovi chi t’impedisce di aspirare efficacemente alla santità di quelle beate Anime, che a tanti, e ineffabili gradi di gloria sono innalzate nel Regno di Dio coll’esercizio della S. Ubbidienza, che il mio Figliuolo è venuto ad insegnare, e a praticare sino alla morte di Croce (b1) per distruggere gli effetti, e l’obbrobrio della mai sempre riprovevole disubbidienza di Adamo? Lo sò: sino al presente te lo ha impedito in parte la tua stessa volontà! E dimmi, o anima religiosa, e tu sarai così crudele contro te stessa di volere piuttosto imitare Adamo disubbidiente, e vorrai favorire Lucifero, che ha introdotto la disubbidienza nel Mondo, e non imitare Gesù Cristo? E tu che potresti essere simile a Gesù ubbidiente al Padre celeste ti vorrai rendere simile allo spirito diabolico che è spirito di disubbidienza? E così ti vorrai privare di tanti gradi di gloria, quanti ne potresti conseguire, come gli hanno conseguiti quei che nella Vita claustrale nell’esercizio della perfetta ubbidienza ti hanno preceduto?
3. Con affetto di tua amantissima Madre, o anima religiosa ti voglio avvertire, che l’Inferno freme di sommo sdegno contro la santa ubbidienza, e contro coloro, che hanno professata vita di ubbidienza, poichè vede che se saranno fedeli a Dio nella perfetta ubbidienza non potranno far parte del regno delle tenebre; perciò voglio, o anima religiosa, che sempre, mà specialmente quando senti delle interne difficoltà per eseguire i varii punti della S. Ubbidienza, per gravoso, o contrario al tuo genio che sia il comando, guarda in fede il tuo divino Esemplare Gesù Cristo, e rifletti seriamente che per quanto pesante sia il precetto della S. Ubbidienza non sarà mai così penoso come quello al quale si assoggettò con amore infinito il Figlio di Dio, non ti verrà mai comandato di assoggettarti ad essere fra i tormenti della flagellazione, coronazione di spine, e crocifissione, nè a soffrire quegli altri innumerabili, e inconcepibili tormenti, che ha sofferto il mio Figliuolo Gesù; e così vincerai il Demonio, e terrai in freno i moti della tua volontà.
Ossequio
L’ossequio che ti domando e questo: In ogni incontro difficile per eseguire la S. Ubbidienza con filiale fiducia riccorri a Me, che sono la tua Madre, e Maestra della S. Ubbidienza [.] Io in fede ti condurrò a rimirare il divino esemplare Gesù, e ne sperimenterai mirabili effetti.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della più perfetta imitazione della ubbidienza di Gesù Cristo.
Fioretto. Se ti trovi mancante nella perfetta ubbidienza, subito ne procurerai la perfetta emendazione, e dei difetti commessi ne farai qualche penitenza.
Ricordo di Maria Santissima
Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo: Ti gioverà assai di fare all’Eterno Padre l’offerta della ubbidienza di Gesù Cristo per rimediare ad ogni tuo difetto, e in ringraziamento come ti avesse conceduto il dono della perfetta imitazione di Lui.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima
07mayAll Day07 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - settimo giorno
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Giorno settimo ---------- Preparazione e avviso. Hoc officium Dominus
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Giorno settimo
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Preparazione e avviso.
Hoc officium Dominus noster Jesus Christus indicavit nobis (Ioan. 2) quando flagello de funibus facto ementes, et vendentes ejecit de Templo (b1). =
Animato ad essere più fervoroso nell’ufficio di Ostiario quanto godo o Figlio che tisi presenta il divino Esemplare: rimiralo in fede là nel Tempio di Gerusalemme, nel principio e nel fine della sua predicazione senza rappresentare esteriormente l’ordine di sommo Sacerdote della Sinagoga e neppure di Levita (sebbene fosse il Sacerdote eterno, sommo, e universale) anche dopo aver incontrato la contradizione dei suoi nemici che più volte lo avevano cercato a morte pure tutto zelo, prendendo esteriormente un tuono imponente senza perturbazione di cuore fa quanto ti dice il Vangelo in guisa che niuno ebbe coraggio di parlare contro il suo operato. Ah figlio guarda guarda il tuo semplare divino e da lui non solo attingerai l’esempio, ma anche la virtù per imitarlo senza offendere la prudenza, e la carità, vincendo però ogni umano riguardo.
Osserva o figlio, che la Chiesa che ti vuole esatto nel tuo officio perché deve pretendere che la Casa dell’Altissimo sia rispettata ti fa notare non inutilmente che il D[ivin] Redentore volle insegnare che dalla Casa del Padre celeste si deve tenere lontana ogni negoziazione di cose anche ecclesiastiche, e ciò con ragione poiché se questa non si tiene lontana dal Tempio il Ministero della Chiesa non sarebbe animato dallo Spirito di Gesù Sacerdote eterno; e desidero che consideri le luttuose conseguenze di una tale mancanza di spirito: allora è che il popolo non rispetta né i Ministri né il Tempio, e i Ministri non hanno coraggio di rimovere le profanazioni. Piangi o Figlio le profanazioni che tutto giorno si moltiplicano nella Casa del Signore perché raro si trova chi con zelo e carità le rimuova. Risolvi di guardare sempre Gesù Cristo e ti darà zelo, carità, e discrezione.
3 Unde ipse Ostiarius praetaxatus dixit Ioan: 10. Ego sum Ostium [;] per me si quis introierit salvabitur (b1) – Consolati, o Figlio, ecco che la Chiesa ti ricorda quelle parole di Gesù Cristo che applicate in relazione all’officio di Ostiario sono per te un segno della eterna salvezza – Ego sum Ostium [;] per Me si quis introierit salvabitur (b2) – o beato te se sei animato dallo spirito di Gesù Cristo, se col suo spirito sei entrato nella Chiesa, e vi perseveri, tu sarai salvo: ma ricordati, o Figlio che per conservare tale spirito anzi per accrescerlo mi consolerai assai se mi ti farai vedere sempre cogli occhi in fede rivolti e il cuore tutto attaccato al divino esemplare Gesù Cristo.
Ossequio
L’ossequio che io oggi pretendo da te, o Ministro evangelico, già lo intendi = non perdere di vista il divino Esemplare Gesù Cristo, e guardalo sempre con fiducia e da Lui ti verrà la virtù per imitarlo.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare l’eterno Sacerdote Gesù Cristo.
Fioretto Leggerai il capo secondo del Vangelo di S. Giovanni: oppure non avendone l’opportunità ti fermerai per pochi momenti a guardare in fede G.C. nel Tempio che ne sbandisce le profanazioni.
Ricordo di Maria Immacolata Regina.
Mi piace che abbi in mente queste parole = Languescit saecularium pietas ubi vita Clericorum non splendescit = (Syn: (7) Venet; an: 1592).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
08mayAll Day08 - Mese di maggio per i fedeli - ottavo giorno
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Giorno ottavo ---------- Preparazione e avviso. Beati qui persecutionem
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Giorno ottavo
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Preparazione e avviso.
Beati qui persecutionem patiuntur propter justitiam,
quoniam ipsorum est Regnum Coelorum (b2). (Math. c. 5. v. 10.)
1. Dimmi o Figlio nella moltitudine dei pericoli in cui vivi di perdere per tutta l’Eternità l’eterna gloria del Regno dei Cieli ti piacerebbe avere un segno che ti accerta, che il Paradiso è tuo? Ammira la Carità infinita del mio divino Figliuolo Gesù che per confortare tutti i suoi seguaci nel laborioso pellegrinaggio che hanno a fare sulla terra ripiena di triboli e spine, e specialmente nella tremenda incertezza dell’eterna salute con amore infinito nell’esercizio soave del suo divin Magistero ha voluto lasciare loro un segno della loro eterna felicità.
2. Ecco come Egli ha parlato, ascoltalo con rispetto, le sue parole sono parole di paradiso: Beati sono coloro che soffrono la persecuzione per la giustizia, poichè il Regno dei Cieli è loro (b1): e volle dire sono beati tutti quei miei fedeli seguaci che sono perseguitati dal Mondo, perchè sono efficacemente premurosi nell’eseguire tutti i doveri di religione verso Dio, di carità fraterna, e di giustizia verso i loro prossimi, che giusti sono pure verso se stessi, poichè attendono a formarsi i tesori di Vita eterna, beati tutti costoro, poichè il Regno dei Cieli è per essi. Dunque consolati, o figlio, quando sei perseguitato perchè osservi la divina Legge, e ricorda che tale persecuzione è un segno certo che il Paradiso è tuo. Ma nel gran pericolo di allontanarti dalla osservanza dei divini precetti nell’infuriar che fa contro di te la persecuzione, con affetto materno voglio che non perdi di vista il tuo divino esemplare Gesù Cristo.
3. Ecco il mio divino Figliuolo Gesù Uomo Dio, che ha conversato fra gli uomini (b2): eccolo Santo, e Santo dei santi, Innocente, Impolluto, Segregato dai peccatori, e più nobile dei Cieli, in Lui risiede la Divinità (b1); eppure dimmi se nel giro di tutti i secoli passati sino al momento presente possa trovarsi alcuno più di Lui perseguitato? Esso è venuto ad apportare la pace al Mondo, viene accusato nei Tribunali come seduttore (b2), e sollevatore delle popolazioni: Esso giunge ad operare un prodigio per pagare le imposte al Sovrano (b3), e viene carcerato per ragione di Stato: Esso fa bene a tutti, da’ luce a’ ciechi, udito ai sordi, loquela ai muti, sanità agli infermi, raddirizza gli storpj, risuscita i morti, satolla i famelici, ed è stimato mago, incantatore, indemoniato. Esso adora il Padre con adorazione infinita, e viene condannato a morte come Bestemmiatore del Dio vivente. Ah figlio profitta di sì nobile, ed energico esemplare, dal Quale ti viene anche la grazia, la virtù, la forza necessaria per imitarlo in tutte le tue persecuzioni, le quali per gravi che sieno non hanno che fare niente con quelle che per amore tuo ha sofferte il mio divino Figliuolo con amore infinito.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Rinnuova o figlio la risoluzione di farti santo e gran santo, e ravviva il coraggio in Dio per soffrire qualunque persecuzione: e ricorda che il mio Figliuolo dice a tutti: Non vogliate temere coloro che uccidono il corpo, poichè non possono uccidere l’anima, ma temete colui, che vi può mandare all’inferno.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di farti gran santo in un mare di persecuzioni.
Fioretto.
Nell’esercizio delle virtù, e specialmente negli atti di religione vincerai qualunque umano rispetto: in ogni difficoltà ricorri a Me con fiducia, e Mi troverai Madre tutta pronta per ajutarti.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia
Refugio dei peccatori.
Circa l’anno 22. del secolo decimonono un giovane di gran talento, di sufficiente erudizione, e per le varie giovanili qualità lusinghiere quasi adorato dalla inesperta gioventù della Città ove dimorava, e insieme di vita dissoluta, mà scaltro nelle idee malvagie per ingannare con la mentita pietà i suoi superiori nell’impiego pubblico che occupava in uno dei Dicasteri dello Stato Pontificio: richiese di fare gli spirituali esercizj, ne ottenne il permesso e vi fu accompagnato da un suo amico malvagio, il quale sul punto di lasciare il compagno gli disse che badasse di non farsi ingannare dai Preti, e che stesse avvertito di non risolvere di farsi Religioso siccome avea fatto un altro giovane; a tali suggerimenti risponde il giovane, ch’Egli và in Esercizj non per farli mà per ingannare i Superiori, onde tanto più doveva credere lontano il pensiero di farsi Frate: e si lasciano. Entra il Giovane nel S. Ritiro: v’entra pieno di orgoglio, si trattiene nella Camera assegnata: al segno comune si porta in Cappella alla Predica d’Introduzione, mà vi si porta con quelle disposizioni che ciascuno dal fin quì detto può imaginare. Mà oh potentissima misericordia di Maria! Maria cui era sagro quel S. Ritiro degli spirituali Esercizj non soffre di vedere più a lungo la ostinazione di un cuore sì ribelle al suo Figliuolo Gesù; ecco che il giovane già sente il rimorso: dal rimorso passa ad una tempesta di agitazioni e turbamenti, nell’infuriare di questi una interna luce celeste gli fa vedere come in un quadro l’orrendo spettacolo della sua vita malvagia, la necessità di farne penitenza, o di andare per quella dannato, in seguito sul punto di risolvere gli si presentano alla mente e al cuore i teatri, i festini, le accademie, i circoli, le conversazioni, i compagni, le occasioni peccaminose, e tutti come in uno gli dicono, e tu come potrai stare senza di noi? Mà oh prodigio della potente misericordia di Maria! Risolve la sua conversione, e si converte, conosce la necessità di abbandonare il Mondo per perseverare nella conversione, e decide di farsi Religioso: dopo gli esercizj teme di trovarsi anche per un sol giorno nella propria abitazione esposto alle visite dei compagni, e si trattiene in altro sagro ritiramento fino al giorno della partenza per entrare nel Noviziato; nel viaggio si trova esposto a grandi pericoli, mà tutti li supera: entra nel Noviziato, che compito fa la solenne professione, e per intercessione di Maria fatto qual vase di elezione (b1), applicato a compire la carriera delle scienze filosofiche e sagre, ascende al Sacerdozio, e quindi da persecutore che era di Gesù Cristo coi suoi scandali diviene Banditore delle sue evangeliche Dottrine. Oh dolce oh soave, oh amabile Misericordia di Dio! Oh potente Misericordia di Maria!
Tre Gloria Patri, e Litanie.
08mayAll Day08 - Mese di maggio per i claustrali - ottavo giorno
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Giorno ottavo -------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno ottavo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. O anima religiosa, che per avere ascoltato il mio Figliuolo che ha detto: Beati quei che hanno fame e sete della santità, poiché ne saranno satollati, hai procurato di accrescere una tal fame, e di rendere più ardente una tale sete, ti piacerebbe la santità di quelle felicissime anime, che nel Regno glorioso di Dio compongono tanti varii stuoli di santi Cherici, Ostiarii, Lettori della Chiesa, Esorcisti, Accoliti, Suddiaconi, e Diaconi, che ora sono innalzati a godere per tutta l’eternità della partecipazione di gloria del divin culto, e sagri Riti praticati da Gesù Cristo in questa terra, e a tanti gradi quanti sono stati i buoni pensieri e pronti desiderii, gli studii dei sagri Riti e sagre Cerimonie, o altri studii ecclesiastici, azioni, moti, passi, fatiche, difficoltà superate, e ogni altra opera che hanno praticato per eseguire ciascuno nel suo grado le loro rispettive religiose funzioni e sagre Ceremonie per promuovere fervorosamente nella Chiesa di Dio il Divin Culto, e per ispirare colla religiosa esteriore compostezza la venerazione e il sagro rispetto nel popolo cristiano? Dimmi, o anima religiosa ti piacerebbe di giungere a possedere ancora tali accrescimenti di santità?
2. Ebbene rallegrati, poiché quantunque non sii stata capace di essere nella Chiesa di Dio con quei gradi di pubblico Ministero, pure ne puoi avere il merito; ed Io con affetto di Madre ti voglio avvertire come devi fare per arrivarvi: primo sia nel tuo spirito una ferma persuasione della tua indegnità di servire Iddio immediatamente nei pubblici officii dei sagri Altari: concepisci nel tuo cuore un ardentissimo desiderio che si promuova nella Chiesa di Dio il divin Culto, che sieno rispettati i Tempj, che sieno ascoltate con profitto le divine Scritture, che sia sempre efficace l’uso della potestà della Chiesa contro l’Inferno, che le sagre Ceremonie sieno eseguite con pubblica e perenne edificazione del popolo, che il Ministero dei sagri Altari sia da tutto il Mondo venerato: e poi nella Vita claustrale in cui Iddio ti ha ammesso adorando le sue divine disposizioni sopra di te fa quanto puoi per promuovere il divin Culto colle tue Orazioni, col tuo buon esempio nel Coro e altrove con eseguire esattamente e divotamente tutte le cerimonie regolari, e con introdurre in ogni opportunità discorsi che tendano a promuovere il divin Culto, e ad esterminarne le profanazioni.
3. Mà in ultimo ti avviso che per dare compimento a tale aumento di santificazione in te, o anima religiosa, se vedi la tua insufficienza per fare quanto ti ho suggerito, voglio che non ti perdi di coraggio: vieni da Me con fiducia, ed lo con affetto di Madre ti ajuterò: e ti ricorderai di rimirare in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo, il Quale nella sua Umanità SSma ha dato l’esempio anche nell’esercizio del divin Culto per rimediare a tutti i difetti dell’uman genere: dopo tutto questo avendo fatto dal tuo lato coll’ajuto della grazia del mio Figliuolo quanto hai potuto, Iddio non pretende di più: e dove non potrai giungere, languendo di fame, ardendo di sete della santità, troverai sempre Gesù Cristo fedele nelle sue promesse: Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: Procura di eseguire con maggiore preparazione le cose spirituali, e le sagre funzioni della comunità religiosa, e così le farai con maggior spirito: raccoglimento e puntualità.
Giaculatoria: nel dirla intendi di domandare specialmente il dono dello spirito di preparazione a tutte le cose spirituali, e ti gioverà per trovarti anche nella disposizione alla grazia delle ispirazioni.
Fioretto. Se ti conosci in colpa nell’esattezza dovuta alle cose sante e alle sagre funzioni della comunità religiosa ne procurerai la emendazione, e ne farai qualche discreta penitenza.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo: La pratica di tenere lo spirito sempre disposto alle divine ispirazioni giova mirabilmente per non perdere quel torrente di divini lumi, e grazie che l’Amore infinito vuol diffondere nelle anime redente col Sangue dell’Immacolato Agnello.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
08mayAll Day08 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - ottavo giorno
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Giorno ottavo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Ego sum
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Giorno ottavo
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Preparazione e Avviso.
1 Ego sum Ostium (Ioan. 10) per Me si quis introierit… et ingredietur, egredietur, et pascua inveniet (b1). Quod est. Qui canonice administrationem Ecclesiasticae rei acceperit ingredietur idest a me recipietur – Vedi o figlio, quanto è premurosa la Chiesa di istruirti compitamente per assicurarti sempre meglio la eterna salvezza: prima ti ha ricordato che se sei entrato nel Santuario collo spirito di G.C. ti salverai, ora te ne da un segno, e ti dice che se hai avuto l’ingresso nel Santuario secondo le regole della Chiesa, e il tuo cuore amava assoggettarsi a tali disposizioni ecclesiastiche vivi pure in pace poiché hai avuto la bella sorte di entrare collo spirito di G.C.: ma nei gran pericoli in cui ti trovi bada di non perderlo: ma se ti avvedi che nell’ingresso al Santuario ti mancò per tua colpa la pienezza dello spirito di Gesù Cristo; non ti turbare: questo è il tempo che IDDio ti accorda per porvi rimedio: piangi il tuo peccato: prega con fiducia umiltà e perseveranza: ricorri a me e io sarà (!) tutta per te Madre di misericordia.
2 Et egredietur idest peracta dispensatione sibi credita a servitute hujus corruptionis liberabitur – Oh quanto ti devi consolare, mio Figlio, ecco che la Chiesa ti da anche a sperare d’incontrare la morte preziosa dei Giusti se collo spirito di Gesù Cristo sei entrato nel Santuario, o almeno emendato il fallo, nella pienezza dello stesso spirito ne vivi; poiché eseguito collo spirito di Gesù Cristo il Ministero che ti è stato affidato, e in Gesù Cristo partire da questa misera terra vuol dire morire da Santo. Ah figlio questa è la ultima consolazione che io Madre tua con affetto materno aspetto da te: ti voglio vedere dopo una vita santa morire da santo, e così
3 Et pascua inveniet – l’ (!) anima tua, o Figlio, liberata dalla corruzione di questo misero corpo troverà in Dio i pascoli della beata Eternità: in Dio troverai un pascolo eterno in contemplare i suoi adorabili Misteri, e i suoi divini attributi: in Dio troverai un pascolo eterno in godere delle sue infinite amabilità e dolcezze divine: in Dio troverai un pascolo di un possedimento dell’infinito che consola nella stessa impossibilità di comprenderlo: e avverti bene che quanto più hai faticato per entrare e vivere nel Santuario colla pienezza dello spirito di Gesù Cristo e quanto più hai patito per mantenerti fedele nel Ministero, che ti fù affidato, tanto più sarà abbondante e delizioso il pascolo eterno della contemplazione della divinità, del godimento in Dio, e del possedimento dell’Infinito: nel timore di non arrivare al pascolo eterno pe’ i pericoli che ti circondano ricorri a me con fiducia e ricordati che Io sono la tua Madre, e l’Altissimo mi ha fatta terribile a tutti i Demonj a favore di coloro che con umiltà e fiducia m’invocano.
Ossequio
L’Ossequio che oggi ti domando o Figlio è di stabilire qualche qualche (!) pratica quotidiana per ottenere di vivere sempre nella grazia dello Spirito Santo per incontrare la morte preziosa dei giusti: ti gioverà scegliere quella del libro intitolato Piissima erga Dei Genitricem devotio ad impetrandam gratiam pro articulo mortis deprompta ex Seraph: Doct: S. Bonaventura.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di vivere e morire colla pienezza dello spirito di Gesù Cristo, e d’intraprendere la pratica suggerita nell’ossequio, e di non lasciarla mai più.
Fioretto Visiterai Gesù Sagramentato trattenendoti alquanto più del consueto, e gli domanderai la pienezza dell (!) suo spirito secondo il bisogno che ne hai pe’ l’esatto adempimento del S. Ministero.
Ricordo di Maria Immacolata Regina.
Mi piace che ricordi ciò che dice il mio divoto Efrem = Si quis indigne Sacerdotii dignitatem sibi usurpare sit ausus tenebras sibi exteriores, judiciumque absque misericordia sibi consciscit – (S. Ephrem de Sacerd) ma avverti che se alcun prontamente ricorre a me con fiducia e umiltà ottiene misericordia; poiché sono la Madre della Misericordia. Oh quanto mi rallegro quando nella Chiesa mi sento invocare Madre di Misericordia [,] Refuggio dei Peccatori: ah Ministri della divina parola nella predicazione evangelica ditelo pure ai figli della Chiesa, perché arde il mio cuore di fare loro sperimentare la mia misericordia, e di farmi vieppiù conoscere Refugio dei peccatori pe’ la gloria del Padre [,] del Figliuolo e dello Spirito Santo.
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
09mayAll Day09 - Mese di maggio per i fedeli - nono giorno
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Giorno nono ---------- Preparazione e avviso. Beati estis
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Giorno nono
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Preparazione e avviso.
Beati estis cum maledixerint vobis, et persecuti vos fuerint, et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter me. Gaudete, et exultate, quoniam merces vestra copiosa est in Coelis (b1). (Math. c. 5. v. 11. 12.)
1. Consolati in Dio, o figlio, poichè il divino Maestro della vita tutto fuoco di amore infinito per le anime redente col suo sangue preziosissimo, nel desiderio ardentissimo che incessantemente gli arde nel divino suo petto di vederle al possesso della gloria, e a sommi gradi, non contento di avere additato un segno sicuro del Regno dei Cieli, si è degnato eziandio insegnare un mezzo efficace per avere la corona della Vita, e Vita eterna abbondante oltre ogni umano pensiere, giacchè per questo si era umiliato nel Mistero della Incarnazione: Ego veni ut vitam habeant, et abundantius habeant (b2): (Jo. 10. v. 10.) così amorosamente si espresse.
2. Ascolta dunque, o figlio, dal labbro divino del celeste Maestro i suoi oracoli di vita eterna: Beati estis cum maledixerint vobis, et persecuti vos fuerint, et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter me. Gaudete et exultate quoniam merces vestra copiosa est in Coelis (b1): e con amore volle dire: olà anima redenta col mio sangue se vuoi ascendere ai più sublimi posti nel Regno mio, e del mio Padre, se brami giungere ai gradi di gloria a mille e mille doppii moltiplicati, se ti piace contemplare la Divinità e i suoi sagrosanti Misteri non che averne un possesso eterno, e un’ineffabile compiacenza a mille e mille gradi perfetta, quando vedrai che per essere mio fedele seguace, si parla male di te e sopra di te infurierà la persecuzione, e diranno contro di te ogni sorta di maldicenza, ti avverto che allora incominci ad essere veramente beato, e per questo ti domando che sommamente ne godi, e n’esulti, poichè per te sta preparata una mercede assai abbondante (b2).
3. Ma se ti avvedi, o figlio, che mentre lo spirito è pronto, l’umanità però in te è debole (b3), voglio che tu non ti perda di coraggio, rifletti seriamente che nel tuo divino esemplare Gesù che per amor tuo, nell’amore infinito ti ha preceduto in ogni sorta di tribolazione, persecuzione, e maldicenza, non solamente troverai un forte efficacissimo stimolo per imitarlo, mà di più Egli colla sua invitta sofferenza ti ha procurato presso il trono della Divinità un sagro diritto per avere tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per imitarlo perfettamente.
Dunque se nel tempo passato non lo hai imitato riprendi te stesso come colpevole; piangi ogni tua negligenza [,] offri all’eterno Padre le sofferenze del Suo e Mio Figliuolo Gesù Cristo per rimediare ad ogni passato disordine, e in ogni incontro difficile se Mi vuoi consolare ricorri con fiducia a Me, e ricordati che sono la tua Madre, e Madre di misericordia.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: colla maggiore sofferenza nelle tribolazioni procurati i più sublimi posti nel Regno de’ Cieli.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire, e vieppiù patire per amore di Gesù mio divino Figliuolo.
Fioretto.
Nel mio divino Figliuolo Crocifisso procura di studiare il gran libro del patire; ed impara che la vita di chi vive sulla terra deve essere vita di patimenti.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Guai a colui che favorito da Maria Madre di misericordia con delle grazie particolari, poi non si assoggetta al patire, neppure a resistere alla violenza delle passioni.
Nella occasione delle SS. Missioni fatte in una illustre Città del Dominio Pontificio poco dopo il glorioso ritorno alla S. Sede del Romano Pontefice Pio VII che avvenne l’anno 1814, un giovane di vita molto dissoluta e scandalosa ottenne la grazia di conversione accompagnata da circostanze da vedervi luminosamente la speciale protezione della Madre di misericordia Maria: mà il favorito penitente giovane per poco fedele a Dio, e grato a Maria, presto tornò all’antica via di perdizione, e per quanto si adoperasse lo zelante Vicario Generale della Diocesi cui era soggetta la città di domicilio del giovane scandaloso mai non ottenne il ravvedimento, finalmente fatto sempre più duro di cuore, e sordo alle divine voci, e dimentico della vera divozione alla sua liberatrice Maria andò a perdere la vita temporale improvvisamente nella casa di quella persona colla quale avea tenuta vita di peccato; e chi sà che non vi abbia incontrato anche la eterna perdizione? La donna sbigottita dal tremendo avvenimento, e per non vedere in sua casa il cadavere dell’estinto giovane complice degli orrendi misfatti, dispogliato degli abiti col sostegno di una fune a tratti a tratti lo calò a basso di un Cortile di sua abitazione, ove con raccapriccio degli spettatori fu ritrovato. Questa è la tragica Memoria che il suindicato Vicario Generale dipoi Vescovo vigilantissimo comunicò per lettera allo zelante Missionario, che si era adoperato per la conversione dell’infelice giovane.
09mayAll Day09 - Mese di maggio per gli ecclesiatici - nono giorno
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Giorno nono ---------- Preparazione e Avviso. 1. Inde provehitur
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Giorno nono
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Preparazione e Avviso.
1. Inde provehitur ad officium Lectorum, ut jam ex traditione Ecclesiae legant in ea Prophetias, et lectiones Apostolicas – Ammira o Figlio, lo spirito della Chiesa come sapientissimamente ha disposto che appoco appoco si giunga al Sacerdozio: dopo avere ascritto alla Milizia ecclesiastica colla Clericale Tonsura, consegna le Chiavi del Tempio Santo per custodire religiosamente quanto vi si racchiude e per ammettervi i degni ed escluderne gli indegni coll’Ordine dell’Ostiariato, poi passa secondo la Tradizione della Chiesa a conferire l’Ordine di Lettore per comunicare l’uffizio di leggere le Profezie, e le Dottrine Apostoliche: dimmi, o Figlio, hai mai considerato seriamente, e quanto lo richiede la grandezza dell’opera, la sublimità di una tale incombenza? Hai mai penetrato cosa sia parlare la parola di Dio, tenere il linguaggio della divinità con uffizio pubblico nella Chiesa fondata dal mio Figliuolo collo spargimento del suo sangue? Almeno dimmi, o Figlio, hai mai pregato di proposito lo Spirito Santo per ottenere di avere quella luce celeste che fa conoscere i tesori della divinità quanto è pure necessario nello stato di viatore per profittarne? Prega, prega e mi consolerai.
2 Unde eis, vidente populo, traditur Codex divinarum Scripturarum – Dimmi, o Figlio, prima di accostarti al S. Altare per essere insignito dell’Ordine di Lettore della Chiesa di Gesù Cristo sapevi che il Vescovo era per consegnarti pubblicamente alla presenza del Popolo cristiano il S. Codice, e tu come hai procurato di conformare prima la tua vita a quelle dottrine che vi si contengono si (!) per non iscandalizzare i Fedeli, come perché non si avesse ad eccitare contro di te la voce del popolo? Ah figlio il consiglio che con affetto di Madre voglio che ritieni per tuo stabile regolamento è di esaminare sempre almeno per pochi momenti ogni giorno tutta la tua condotta esteriore, gli affetti del cuore, i pensieri della mente per vedere se li trovi conformi a quelle sagre dottrine; e trovandoti reo piangi subbito il tuo fallo, fa penitenza, ricorri a me, m’ invocherai con fiducia Refugio dei Peccatori e mi troverai Madre di Misericordia.
3 Accipite, et estote Verbi Dei relatores, habeturi (!) (si officium vestrum impleveritis) partem cum his, qui benedictionem ministraverunt – Hai ascoltato o figlio le parole della Chiesa assistita sempre dallo Spirito Santo mio Sposo, senti come parla animata dalla divina carità: hai appreso come nel consegnarti il Libro delle SS. Scritture per animarti ad essere fedele nell’ufficio di Lettore dei SS. Libri ti promette in premio della tua osservanza di avere parte coi figli della eterna benedizione. Dimmi mentre sai che il mio cuore materno è tutto acceso di carità per te, averai coraggio colle tue infedeltà privare me tua amorosissima Madre di quella compiacenza di più, che averei se ti vedessi giungere al numero dei Figli beati della benedizione, e sarai tanto crudele contro te stesso di voler’ esserne escluso per sempre, e averai cuore tanto spietato di non procurare alle Anime redente col sangue del mio Figlio quei tesori di vita eterna, che pure coll’ufficio che hai ricevuto potresti loro sopra ogni tuo credere moltiplicare, poiché la parola della Divinità annunziata nella Chiesa di Dio da chi ne ha l’ufficio, e annunziata religiosamente produce nelle anime redente frutti ammirabili di eterne ricchezze: per rinnovare il tuo spirito a maggiore fedeltà nell’esercizio dell’ufficio di Lettore della Chiesa di Dio ricorri a me, piangi ogni tuo fallo, e mi troverai Madre di Misericordia, e ti otterrò lumi e accrescimento di Spirito.
Ossequio
Mi farai un’ossequio di mia consolazione se procurerai di esaminare la tua vita seriamente, e quanto lo richiede l’importanza dell’eterna tua salvezza: e se non ti troverai in tutto conforme alle dottrine dei libri Santi, e della Chiesa ne risolverai subbito, (!) la perfetta emendazione.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente tutte le grazie che ti sono necessarie per conformare interamente la tua vita colle sagre dottrine.
Fioretto Vincerai qualunque umano rispetto per fare quanto ti ho suggerito nell’ossequio: e leggerai seriamente l’ammonizione che il Vescovo da ai Lettori innanzi la Ordinazione.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Mi piace che non dimentichi le parole del divoto Gregorio = Sacerdotum vita quondam per gloriam virtutum clara, nunc per actiones infimas ostenditur reproba = S. Grego: hom: 17. in Evang:
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei etc.
09mayAll Day09 - Mese di maggio per i claustrali - nono giorno
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Giorno nono -------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno nono
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Guarda in fede, o anima religiosa, que’ beati Comprensori che ricevuto in terra dagli incomprensibili tesori della Divinità l’ineffabile onore del carattere sublimissimo del Sacerdozio dell’eterno Sacerdote Gesù Cristo regnano in perpetuo insieme con Lui, ed agli splendori della gloria del suo stesso Sacerdozio godono di tanti gradi di superna esaltazione, quanti sono stati i Sagrifizj che hanno celebrato colla virtù della incomprensibile potestà, che loro aveva comunicata sul suo Corpo reale, e quante sono le anime dei peccatori, che nel S. Tribunale di Penitenza hanno sciolto dai legami del peccato coll’esatto uso della podestà sul corpo mistico, e quante sono state le fatiche, che per questo hanno sostenuto, quanti sono stati i pensieri, le parole, i passi, e operazioni dirette all’uso conveniente e proficuo dell’una e dell’altra potestà per promuovere la gloria del Padre celeste, e per procurare la salute delle anime nell’amministrare il Sagramento della Penitenza. Dimmi, o anima religiosa, ti piacerebbe avere i loro meriti, essere arricchita della loro santità?
2. Non ti perdere di coraggio nell’intrapreso cammino del vivo desiderio, e dell’ardentissima sete della tua santificazione sempre più avvanzata: riconosci intimamente, e confessa la tua indegnità del carattere sublimissimo, e delle funzioni di Sacerdote dell’Altissimo: prega e torna a pregare perché Iddio si degni di moltiplicare senza numero sino alla fine del Mondo nella sua Chiesa degni Sacerdoti che compresi della loro dignità offrano piamente il D. Sagrifizio dell’Agnello, e cerchino peccatori per convertire, anime deboli per fortificare, anime sante per fare ascendere al Monte della perfezione e poi procura di offrire all’Altissimo i Sagrifizj che si celebrano, e si celebreranno in tutto il Mondo: prega e fa pregare incessantemente perché il ministero Sacerdotale sia sempre più proficuo a vantaggio di tutti i poveri figli di Adamo, specialmente peccatori, che ti raccomando: offri per essi spesso il Sangue preziosissimo del mio Figliuolo, e quante opere buone tu fai ogni giorno secondo ti è prescritto nelle Regole e Costituzioni della Religione; e così vieppiù piacerai al mio Figliuolo.
3. Ma dopo che avrai fatto quanto ti ho suggerito seguita pure a confessare la tua indegnità: procura di conoscere la insufficienza delle tue operazioni, e allora nella perfetta diffidenza di te, e delle tue forze, nella perfetta fiducia in Dio offri all’Eterno Padre i meriti del Sacerdozio di Gesù Cristo per supplire a quanto di bene avresti potuto fare nella Chiesa di Dio coll’uso più perfetto e assiduo della potestà Sacerdotale, e anche più; offri ancora quanto hanno fatto, e faranno tutti i Sacerdoti nella Chiesa di Dio, e ti assicuro che nel desiderio ardente di tale santità dal mio Figliuolo sarai satollata Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1), e nel desiderio di ottenere la conversione dei poveri peccatori ti avverto o anima religiosa, che ti voglio accesissima, e nella premura di ottenere il loro ravvedimento perseverante, e compito ti voglio accesa di tanto impegno quanto suol usarsene, e anche maggiore, quando si domanda un miracolo, anzi un numero senza numero di miracoli, e per ottenere tutto più facilmente rinnuova spesso l’offerta del D. Sagrifizio.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Farai spesso l’offerta a Dio della tua volontà, e di tutte le cose che potevi avere nel Mondo, e intendi di farla secondo le mire di Gesù.
Giaculatoria e intendi di domandare specialmente il dono di fare sempre la Divina Volontà.
Fioretto. Profitterai con più diligenza di tutte le Messe alle quali potrai assistere, e se ti troverai a dover parlare coi secolari procura di evitare qualunque parola inutile, mà coi buoni discorsi cerca di moltiplicare i seguaci del Redentore.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Tante e innumerabili opere buone che puoi fare nella vita claustrale forse nel secolo non le avresti potute fare, perciò procura sempre più di conoscere la felicità del tuo Stato per vieppiù profittarne.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
10mayAll Day10 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - decimo giorno
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Giorno decimo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Qui ad
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Giorno decimo
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Preparazione e Avviso.
1 Qui ad hunc gradum provehitur scientia litterarum debet esse instructus, ut sensum eorum, quae legit intelligat, vim accentuum sciat = Considera, o mio dilettissimo figlio, e ajutami a deplorare un disordine grande che regna nel Mondo, vedrai in esso molto studio pe’ l’acquisto delle profane scienze e perfino per sostenere l’errore contro i dogmi della Chiesa fondata dal mio Figliuolo collo spargimento del suo sangue preziosissimo: ma grande freddezza troverai nella intelligenza delle sagre dottrine per apprenderne il senso, e per conoscere la forza anche di un jota, di un’accento, che pure è degno nei libri santi della considerazione del seguace di Gesù Cristo: dimmi o figlio sei stato mai tu uno di quelli che non apprezzando ciò che richiede la Chiesa in chi promuove all’ufficio di Lettore hai fatto almeno poco conto della intelligenza del senso dei SS. Libri? Se ti riconosci reo non ti turbare, io sono la Madre di Misericordia, e Sede, m’invoca la Chiesa, della Divina Sapienza [;] ricorri con fiducia a me e io ti otterrò misericordia e lumi.
2 Distincte legat, ne confusionis (!) pronunciationis intellectum auditoribus auferat, quia et haec mala servata intellectum perturbant, et grammaticorum typhum ad risum provocant = Mio figlio carissimo io tua Madre voglio che apprendi compitamente a secondare le mire della Chiesa assistita dalla divina sapienza, e voglio che rifletti che sebbene non mancano di quei che fanno poco conto del leggere distintamente nella Chiesa del mio Figliuolo le parole della S. Scrittura pure è della massima importanza, e pieno di celeste sapienza il comando che da la Chiesa a chi promove all’Ordine di Lettore, poiché ogni parola dei Libri santi è una miniera di tesori celesti de quali voglio che niun’anima redenta dal mio Figliuolo abbia a restarne priva per colpa tua: dunque risolvi di leggere distintamente le parole della S. Scrittura; e se in passato fosti in ciò reo di negligenza, piangi la gran perdita, che hai provocato a te e alle anime redente: ricorri a me e come Madre di misericordia porrò rimedio ai tuoi errori.
3 Auribus enim, et cordi consulere debet Lector = Dimmi, o mio Figlio, hai mai appreso bene la dottrina della Chiesa: hai penetrato il senso di quelle parole = Auribus enim, et cordi consulere debet Lector = Voglio che ne intendi la sostanza. Con affetto di Madre, e con premura di Corredentrice ti avverto che tu per ciò che devi mettere dalla parte tua nell’ufficio di Lettore della Chiesa di Dio, non arriverai mai a toccare i cuori dei Figli della Chiesa se il tuo cuore non sarà pieno dello spirito della carità di Gesù Cristo mio Figliuolo: dunque voglio che come figlio ubbidiente alla tua Madre mi ascolti: deponi dal tuo cuore ogni affetto terreno, che potrebbe impedire l’accesso allo Spirito Santo: esamina te stesso su la tua vita passata piangi ogni tua colpa, e col fervore più accresciuto rimedia a quanto hai perduto, e hai fatto perdere ai Figli della Chiesa: ricorri a me con fiducia, e io ti ajuterò da Madre di Misericordia.
Ossequio.
L’Ossequio che voglio da te, o Figlio, è d’impegnarti vivamente nello studio sulla intelligenza della S. Scrittura; e di leggerla distintamente coll’accompagnamento del cuore nella Chiesa di Dio.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare quanto ti ho domandato nell’ossequio.
Fioretto
Se non hai tra i tuoi Libri la S. Scrittura la procurerai, e prendi l’uso di leggerne un Capitolo ogni giorno.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Non perdere di mente o figlio le parole del divoto Girolamo = Sint ergo divinae Scripturae semper in manibus tuis, et jugiter in mente volvantur = (S. Hiero: Epistol: 14. ad Celant:).
Tre Gloria Patri e il Cantico Te Matrem Dei.
10mayAll Day10 - Mese di maggio per i claustrali - decimo giorno
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Giorno decimo -------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt
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Giorno decimo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam
ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Dimmi, o anima religiosa la sete e la fame della tua santificazione và ancora crescendo? Vieni, vieni in fede a vedere quelle beate anime che nel Cielo formano lo stuolo glorioso dei SS. Dottori della Chiesa di Gesù Cristo, le quali per avere portato virtuosissimamente il difficilissimo, e gravissimo peso dello studio delle SS. Scritture, per averne scritto con gran patimento le illustrazioni opportune, e necessarie al profitto del gregge di Gesù Cristo, per avere combattuto valorosamente, e coraggiosamente contro gli Eretici, anche col pericolo d’incontrare il Martirio per difendere i Dommi della Cattolica Religione, ora sono innalzati al sublime posto della partecipazione della gloria del Magistero di Gesù, e a tanti gradi quanti sono stati gli atti buoni che hanno fatto per compire quegli studj, per comporre quei libri, che hanno lasciato alla Chiesa, quanti sono stati i pericoli di perdere la vita ai quali si sono esposti per difendere le verità cattoliche: dimmi, o anima religiosa, ti piacerebbe avere anche i loro meriti, la loro santità?
2. Se tu farai tutte le opere buone che potrai fare nello Stato in cui Iddio ti ha ammesso, e se pregherai, e tornerai a pregare Sua Divina Maestà perché i libri dei SS. Dottori si rendano vieppiù di profitto alla Chiesa, e se pregherai ancora per tutti quei che nella Chiesa di Gesù Cristo sono e saranno nell’ufficio di dovere scrivere per la gloria di Dio, e pel vantaggio delle anime, che si troveranno ancora nella occasione di dover difendere i Dommi della fede, e nel tempo stesso farai di tutto per avere la cognizione della tua indegnità ad avere quelle illustrazioni celesti che hanno avuto i SS. Dottori, e di avere ancora un titolo così glorioso: e poi se delle sentenze dei SS. Padri, e Dottori, che tu ascolterai nelle Prediche, o troverai nei libri ne profitterai a tuo vantaggio, e nella opportunità ne farai uso parlando coi prossimi non per ostentazione, ma solo per la gloria di Dio, e loro spirituale vantaggio: ti avviso che ti puoi pure rallegrare poiché questo è quello che Iddio aspetta da te.
3. Ma vedi però la felicità del tuo Stato claustrale, che per la copia maggiore dei mezzi spirituali che ti presenta maggiore di quella che avresti avuto nel secolo ti ajuta mirabilmente per saziare la tua fame, ed estinguere la tua ardente sete. Ma se per fare quanto ti ho suggerito ti conosci debole, difficile, tarda, non ti turbare, allora ancora ti umilierai: ricorri a Me con fiducia, ed Io con affetto materno ti condurrò in fede ad offerire all’Eterno Padre i meriti infiniti del Magistero di Gesù Cristo per rimediare ad ogni tuo difetto, per nobilitare ogni tua operazione, e allora il mio Figliuolo ti moltiplicherà i suoi doni, e la grazia dello Spirito Santo ti adombrerà, affinché la fame e la sete della maggiore santità sia così accompagnata dalle opere, che ogni difetto verrà rimediato colla fiducia alla divina promessa Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Farai più conto della lezione dei libri spirituali, e profitterai sempre meglio delle dottrine della Chiesa e dei SS. Dottori.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono per te e per tutti i figli della Chiesa, di sempre più profittare delle sue dottrine, e dei libri dei suoi SS. Dottori.
Fioretto. Stabilirai di usare maggiore prontezza a introdurre discorsi di Dio, e dell’anima per arricchirla dell’abito delle SS. Virtù.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Un buon sentimento suggerito a tempo e colla fiducia in Dio può convertire un anima, e ne possono ridondare altri beni incalcolabili.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
10mayAll Day10 - Mese di maggio per i fedeli - decimo giorno
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Giorno decimo ---------- Preparazione e avviso. Sic enim persecuti
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Giorno decimo
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Preparazione e avviso.
Sic enim persecuti sunt prophetas qui fuerunt ante vos (b1). (Math. 5. v. 12.)
1. Ascolta, o figlio, con sentimento di gratitudine l’Amore infinito delle anime il mio Figliuolo Gesù che nell’ardentissimo desiderio di vederle tutte per tutta l’eternità al possesso dei frutti gloriosi della tribolazione, e della persecuzione, per animarle a patire volentieri, ricorda loro che al torrente della persecuzione si trovarono esposti i Ss. Profeti che l’hanno preceduti, e voleva fare intendere che l’essere perseguitato è un segno chiaro, che quell’anima piace a Dio, poichè i Ss. Profeti ordinariamente erano molto cari a Dio che li eleggeva per suoi confidenti svelando loro i sublimi disegni della Divinità. Dunque dimmi o figlio sei perseguitato? Ed Io insieme col mio Figliuolo ti rispondo con affetto materno: consolati, poichè hai un segno sicuro di piacere a Dio Padre, Figliuolo, e Spirito Santo.
2. E perchè sempre più ti confermi nella gran verità, che i poveri peccatori inviluppati nelle tenebre della colpa non arrivano a conoscere o almeno non giungono a gustare, voglio che rifletti che ordinariamente l’Altissimo secondo la luce inaccessibile della sua infinita Sapienza ha permesso che il torrente della tribolazione, e della persecuzione più si accrescesse verso chi più amava. Pensa che il Padre dal mio immacolato concepimento, fin da quando Io era viatrice sulla terra mi amava come Figlia, il Figliuolo mi amava come Madre, e lo Spirito Santo mi amava come Sposa, eppure la Chiesa assistita sempre, e guidata dallo Spirito della Divina Sapienza non mi avrebbe dato il titolo della Regina de’ Martiri, se al di sopra di tutti i Credenti, e specialmente dei Martiri, non avessi Io sofferta la tribolazione, e la persecuzione. Dunque figlio mio dilettissimo quando vedrai che contro di te và crescendo ogni sorta di tribolazione, dirai con fiducia in Dio [:] più si accresce la tribolazione, più mi renderò simile alla mia Madre Maria Figlia dell’Eterno Padre, Madre del Verbo incarnato, e Sposa dello Spirito Santo.
3. Anzi ricorda, o figlio che il mio divino Figliuolo Gesù Figlio eterno dell’eterno divin Padre, che lo dichiarò più volte per Figlio diletto in cui riposto aveva le sue divine compiacenze (b1) fu perseguitato senza paragone al di sopra di me, perchè infinitamente di più piaceva al Padre celeste. Ecco, o figlio, che parlandoti con affetto di Madre, e Sede della divina Sapienza ti debbo avvertire che alla luce divina di tali verità, non solo ti dovresti disporre a soffrire la tribolazione, ma la dovresti desiderare più assai, e senza paragone che tutti i tesori del Mondo per quante volte li puoi considerare moltiplicati, poichè ti dispone vieppiù ai tesori della Divinità nell’ordine della grazia, e della gloria, anzi te ne dovresti avidamente invaghire, poichè ti rende più simile ai Santi di cui sono Regina, a Me tua Madre, a Gesù Mio Figliuolo, e Fratello tuo.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Lascia o figlio di più ascoltare il linguaggio del Mondo, che ama la bugia: ascolta le parole del mio Figliuolo che è Via, Verità, e Vita (b1), e così ti disporrai meglio ad arrichirti (!) dei tesori di Dio.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di renderti simile al mio divino Figliuolo Gesù nel patire la tribolazione.
Fioretto.
Gesù ha sagrificato tutto Se stesso per abbracciare la tribolazione per te, così tu per amore di Gesù farai qualunque sagrifizio per soffrire qualunque tribolazione.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
I pìccioli ossequii fatti alla Regina del Cielo, oh come pietosamente sono riguardati dalla Divina Misericordia, per intercessione della augusta Madre della Misericordia. Un giovane che sebbene a gran passi camminava per le vie del peccato, inviluppato nei legami di ogni sorta di vizj, pure conservava il divoto costume di tenere accesa una lampada avanti una divota immagine di quella Madre Santissima cui ogni giorno metteva tante spade al cuore, quanti erano i peccati, che ogni giorno commetteva offendendo Gesù. Ossequio sì picciolo, e accompagnato da vita sì abbominevole si crederebbe che a nulla potesse giovare; ma oh clementissima divina Misericordia! Mentre il giovane sano e robusto correva velocemente la via della perdizione Iddio gli pone un argine al torrente della vita dissoluta con grave infermità: nella malattia non pensa all’anima, ma al solo corpo, eppure appena una persona divota di Maria gli parla della Madre di Misericordia, che già discende nel suo cuore la grazia, ecco il rimorso, e il rossore salutare delle sue gravi colpe, ecco il desiderio di porvi rimedio, decide e si confessa generalmente di tutta la sua vita con segni di vera penitenza; quindi colla guarigione ottiene spazio di penitenza, e posto da Dio nella via delle anime a se più care perchè accompagnato da gravissima tribolazione, in ultimo cade di nuovo infermo nel 1831. conosciuta la malattia mortale si dispone al tremendo momento coi SS. Sagramenti, e fra le vittorie di gagliardissime tentazioni, e nel cumulo dei meriti di penosissima infermità pazientemente tollerata, confortato però dal rimirare quella divota Immagine della immacolata Regina innanzi alla quale era stato in uso tenervi accesa la lampada, e che volle a se vicina fino alla morte, placidamente spirò restando la sua vita sebbene un tempo empia, coronata colla morte preziosa de’ giusti. Ecco come Maria per piccioli ossequj, ottiene dalla divina misericordia grazia di conversione, e di santificazione anche nel mezzo del camino di perdizione, perchè come Madre di misericordia vorrebbe tutti in Paradiso.
Tre Gloria Patri, e Litanie.
11mayAll Day11 - Mese di maggio per i claustrali - undicesimo giorno
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Giorno decimoprimo -------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt
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Giorno decimoprimo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. E chi mai può arrivare a comprendere gl’incomprensibili tesori, che l’Uomo Dio ha racchiuso nelle sue divine promesse? Vedi, o anima religiosa se tu giungerai a domandare ardentemente anche la santità, e il merito di quei vigilanti, e instancabili Pastori della Chiesa del mio Figliuolo, che nella Patria beata formano l’Ordine dei SS. Vescovi, e dei Sommi Pontefici che per guidare nelle vie del Signore, chi una parte, chi tutto il Gregge di Gesù Cristo hanno sostenuto innumerabili fatiche, hanno versato copiosi sudori, hanno incontrato gravissime persecuzioni, e che ora in premio di quanto hanno operato per amore di Gesù Cristo, e per la salvezza delle anime redente col Sangue dell’Agnello immacolato si trovano ricolmi della partecipazione della gloria dell’eterno Pastore Gesù Cristo, e a tanti gradi quanti tu non sai comprendere, ebbene ti avverto che se tu desideri sinceramente la loro Santità, i loro meriti, Iddio è pronto a saziartene.
2. Mà ti avviso che per ottenere il merito devi conoscere la tua indegnità di un tale Stato, la tua indegnità del sublime grado di guidare anime a Dio, la tua inattitudine; devi poi pregare e pregare incessantemente perché le disposizioni, od ordinazioni, che o nei Concilj, o fuori dei Concilj hanno fatto i Pastori della Chiesa sieno secondo i bisogni della Chiesa venerate, e perfettamente osservate, devi pregare perché Iddio sempre diffonda i suoi lumi celesti a tutti i Pastori delle Chiese particolari, e al Sommo Pontefice supremo Pastore di tutta la Chiesa, e a quei che sino alla fine del Mondo saranno nella Chiesa di Dio in tale dignità e officio, affinché secondo le mire adorabili della Carità infinita possano condurre anime all’Ovile di Gesù Cristo: attendi sempre più perfettamente all’osservanza delle SS. Regole, Costituzioni dell’Istituto che hai professato, e specialmente dei SS. Voti, e intenderai di fare tutto a gloria di Dio, e per la salvezza delle anime redente e se nella vita Claustrale ti si presenterà l’occasione di moltiplicare le anime all’ovile di Gesù Cristo col tuo discorso avrai tutto l’impegno di farlo, e poi col buon esempio, e coll’orazione intendi di avere cura di tutte le anime, e sii premurosa del bene della Chiesa universale.
3. Ma a compire però ogni tuo desiderio o anima religiosa, ti voglio avvertire che quando ti troverai di avere mancato, o di non aver fatto esattamente quanto ti ho suggerito non ti turbare, non deporre il desiderio ardentissimo della maggiore santità, umiliati, e torna ad umiliarti di più, e Iddio rimedierà colla sua grazia, ma tu però non lasciare di ricorrere con fiducia a Me, poiché con affetto di Madre, e con zelo di Corredentrice delle anime ti ajuterò ad offerire all’Eterno divin Padre i meriti dell’eterno e universale Pastore delle anime Gesù Cristo e a rimediare a tutte le tue mancanze e per la santificazione sempre maggiore che desideri, e per moltiplicare le anime nell’ovile del Redentore.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Moltiplica quanto puoi le Orazioni, le opere virtuose, e le penitenze per i bisogni della Chiesa di Gesù Cristo, poichè è combattuta la Signora delle genti (b1), e quasi può dirsi non v’è chi la consoli (b2).
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della conversione degl’Infedeli, Ebrei, Eretici, e Peccatori, per accrescere il gregge del divin Pastore.
Fioretto. Col buon esempio procurerai di fare sempre più amare Gesù Cristo.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Quanto più t’impegnerai per ottenere la santificazione, ed eterna salvezza delle anime, tanto più l’assicurerai e l’accrescerai per te.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
11mayAll Day11 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - undicesimo giorno
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Giorno decimoprimo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Hoc officium
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Giorno decimoprimo
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Preparazione e Avviso.
1 Hoc officium Dominus noster in propria persona ostendit = A non vacillare nelle Dottrine della Chiesa, che già ti ho ricordato, o Figlio, voglio che noti attentamente come ti fa osservare la Chiesa stessa che dell’esercizio del tuo officio di Lettore hai il grande, e nobile esemplare Gesù Cristo, e così non ti farai sorprendere dalla tentazione di fare poco conto della tua sagra destinazione, e sarai avvertito a non lasciarti sedurre dai falsi sapienti del secolo, che ti volessero fare poco o nulla stimare il leggere i Libri Santi: tieni fermo nel tuo cuore che i sentimenti del Mondo sono contrarii a quei della infinita sapienza: voglio che rimiri il tuo esemplare Gesù Cristo che è infinita sapienza, e in Lui ti farai coraggio e da Lui ti verrà la virtù per vincere ogni umano rispetto.
3 Quando in medio seniorum Librum Isaiae prophetae aperuit, et distincte ad intellectum in eo legit (b1) = Vedi, o Figlio, che la Chiesa non solo ti fa ricordare, che Gesù è il tuo esemplare, ma ti fa avvertire ancora il modo come te ne ha dato l’esempio con quelle parole = et distincte ad intellectum in eo legit, perciò voglio che tu lo imiti, e fermo sempre a rimirare in fede [il] tuo Divino Esemplare, se mai alcuno dei miseri figli del Mondo, che non ha gusto dei tesori della Divinità di mala voglia ti ascoltasse, voglio che secondo la carità di Gesù Cristo lo compassioni nel tuo cuore, ma non ti rimuovere dall’imitare il tuo esemplare divino.
3 In eo legit Spiritus Domini super me (b1), et quae in eodem capitulo sequuntur. Ut hoc exemplo cognoscat Lector, quia spirituali gratia debet clarere, et sic auditoribus verbum Dei praedicare = Voglio che osservi con docilità di figlio che l’eterno Sacerdote Gesù Cristo non accaso si fece a leggere Isaia Profeta ove diceva – Spiritus Domini super me (b2), e vedi che la Chiesa sapientissimamente te lo fa avvertire: le mire del Redentore erano tutte secondo la sua santità e carità infinita: voleva che le cose sante santamente fossero trattate nella sua Chiesa, e colla sua carità rimirava il bisogno delle anime pe’ le quali con ardore infinito di amore andava a spargere il suo preziosissimo Sangue, e perciò col leggere quelle parole = Spiritus Domini super me (b1) = volle fare intendere che deve essere ripieno dello Spirito del Signore colui che ha l’ufficio pubblico di leggere le Sagre Scritture, onde sieno di profitto in chi legge e nel popolo fedele che ascolta: voglio [,] o figlio, che quanto ti ho detto tutto ti giovi per confermarti nelle antecedenti dottrine: in ogni pericolo di non profittarne ricorri a me e mi troverai sempre Madre.
Ossequio
Voglio, o Figlio, che si accresca nel tuo cuore l’impegno e lo studio d’imitare Gesù Cristo, e come Ministro della divina parola tanto nella predicazione evangelica, quanto nei famigliari (!) discorsi procura di farlo imitare da tutti i popoli secondo le respettive circostanse.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare più perfettamente il mio divino Figliuolo.
Fioretto per imitare più da vicino Gesù Cristo vincerai qualunque umano rispetto, e lo visiterai Sagramentato con maggiore divozione per altrui edificazione.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Mi piace lasciarti questo ricordo; non lo dimenticare = Placere tantum hominibus velle, Deo est displicere = (S. Hil: in Ps: 52).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
11mayAll Day11 - Mese di maggio per i fedeli - undicesimo giorno
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Giorno undecimo ---------- Preparazione e avviso. Veruntamen vae vobis
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Giorno undecimo
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Preparazione e avviso.
Veruntamen vae vobis divitibus, quia habetis consolationem vestram (b1). (Luc. c. 6. v. 24.)
1. Bada o figlio dilettissimo che se ascolti le massime della sapienza del Mondo, apprenderai che sono stimati felici coloro, che vivono occupati nell’accumulare le fugaci ricchezze della terra in guisa che a quelle rivolgono insaziabilmente tutti gli appetiti del cuore terreno, e i pensieri alterati della loro mente; vedi che i miseri non fanno conto neppure di quella infelicità che gli accompagna e prima di acquistarle per le cure fastidiose alle quali si espongono, e nell’acquisto miserabile per le contese e litigj e dissensioni che si moltiplicano, e dopo l’acquisto per i timori, e angoscie che debbono soffrire per conservarle: anzi voglio o figlio, che avverti come infelicemente vanno tiranneggiati dalla sete ardentissima dei beni fugaci della terra, sete che sempre cresce, e sempre tormenta senza estinguersi giammai.
2. Voglio però con affetto materno o figlio, che la tua vita sia regolata non secondo la sapienza del Mondo che è nelle tenebre, e nella bugia, ma secondo la Sapienza divina che è Luce, e Verità; luce inaccessibile, verità infallibile. Ascolta con profondo, e religioso rispetto l’oracolo divino del mio Figliuolo Gesù, che è quella Luce che illumina ogni uomo che viene nel Mondo (b1): Guai a voi o ricchi perchè avete la vostra consolazione (b2): e volle dire o ricchi della terra, voi che ponete tutti gli affetti del cuore, e tutti i pensieri della mente nei beni fugaci del Mondo, voi siete i veri infelici, i veri miserabili, poichè in vita non godete quella pace, che come eredità ho lasciato ai miei seguaci prima di ascendere al Padre (b3), e per non avere cercato in vita le vere ricchezze della Divinità dopo il breve pellegrinaggio colla perdita di tutte le ricchezze, incontrerete la eterna povertà nell’inferno.
3. Ah Figlio considera attentamente che Io tua Madre, e Gesù Mio divino Figliuolo e Fratello tuo ti aspettiamo al possesso delle ineffabili ricchezze che sono negli infiniti tesori della Divinità dell’Altissimo: ma bada bene che quanto più terrai il cuore e la mente lontana dalle ricchezze della terra tanto più ti disporrai ad una più copiosa partecipazione dei tesori divini: Dunque se vuoi consolare Me e il Mio Figliuolo c’imiterai nello spirito di altissima sublimissima povertà: e intanto se dando uno sguardo alla tua vita passata conoscerai di essere reo del gran peccato di non avere efficacemente aspirato alle ricchezze eterne, ma alle terrene e caduche ti pentirai, risolverai la tua perfetta emendazione, e senza turbarti ricorrerai a Me, ed Io come Madre di Misericordia ti ajuterò!
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Sii più facile a versare limosine nella mano del povero, e così ti accumulerai più copiosi tesori in Dio.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi domandare specialmente il dono di avere il cuore distaccato dalle ricchezze, e di farne buon uso se le hai e se non le hai soffrine in pazienza la penuria.
Fioretto.
Per provvederti dei mezzi necessarii alla sussistenza temporale bada di tenere lontano dal cuore ogni affetto disordinato.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Un incauto giovane favorito dal Padre delle misericordie (b1) molto pietosamente nelle sue dissolutezze con inviti di grazia e chiamate dalla via di perdizione a quella della eterna salute specialmente cogli Esercizj spirituali che circa l’anno 1830 ottenne in sagro ritiramento, ove la sua conversione dopo una vita malvagia senza dubbio si dovette ripetere dalla intercessione potente della Madre della Misericordia in riconoscenza di qualche sebbene mal praticata divozione verso la Sovrana Regina dell’Universo: ma passato qualche tempo non rimase fedele a Dio, e alla Vergine Santissima, poichè battendo di nuovo la via del peccato, e per isfogare le ree passioni abusando non poco dei beni temporali, di cui la divina provvidenza lo aveva fornito per mezzo di salute, fatto sordo alle divine chiamate, che non lasciavano d’invitarlo a penitenza, non che ai rimorsi della coscienza che lo accusavano reo di vita brutale, e insieme d’ingratitudine, e di sacrilega infedeltà, e cieco nelle sue malvagie risoluzioni circa l’anno 1833. condusse seco due malvagie persone in luogo di diporto di sua pertinenza, coll’una e coll’altra si fa reo di nuovi delitti: nella sera tornando in sua Casa si pone al riposo notturno e nel dì seguente fu trovato nel suo letto morto, e il corpo fatto cadavere: racapricciò chi era consapevole de’ suoi delitti poco dianzi commessi: non si sà se nelle poche ore che passarono fra il momento del peccato, e quello della morte si confessasse de’ suoi peccati; ma adoriamo i giudizj di Dio, temiamo la sua giustizia, ed impariamo ad essere veri divoti di Maria col non tornare a crocifiggere Gesù, e mettere nuove spade al cuore della Madre Santissima.
Tre Gloria Patri e Litanie.
12mayAll Day12 - Mese di maggio per i claustrali - dodicesimo giorno
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Giorno decimosecondo -------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno decimosecondo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
Oh quanto ti devi consolare, anima religiosa poiché il D. Benefattore ti vuole manifestare altri tesori per vieppiù arricchirtene: dimmi desideri di andare più avanti nella santità? Ti piacerebbe la Santità di quei gloriosi Martiri, che hanno sparso in mezzo dei tormenti il loro sangue per mantenersi fedeli seguaci del mio Figliuolo, e tuo amantissimo Sposo Gesù Cristo, e che ora con Esso Lui, Capo, e Re anzi Martire dei Martiri regnano per tutti i secoli partecipando della gloria del dolorosissimo, e inconcepibile martirio sofferto nella sua vita dolorosissima, passione e morte di Croce, e a tanti gradi quante sono state le piaghe che per amore di Gesù hanno sofferto nel loro corpo, quante sono state le percosse, gl’insulti, le ignominie, e i disprezzi, e quanto più a sorsi a sorsi hanno trangugiato la morte? Dimmi ti piace, desideri di arrivare alla loro santità?
2. Mà avverti che il tempo delle persecuzioni dei Tiranni come infuriavano contro i seguaci del Nazareno nei primi secoli della Chiesa è finito, nè per questo devi diffidare di poter giungere alla santità dei Martiri. Voglio, o anima religiosa, che attentamente rifletti, che Martirio si dice, che hanno sofferto coloro che per amore di Gesù Cristo, e per mantenersi fedeli a Dio hanno dato la loro vita: tu per amore di Gesù Cristo hai fatto il sagrificio della vita tua secolare, e l’hai consegnata a Dio nel S. Chiostro: tu vivi nel Chiostro, e per mantenerti fedele a Dio nella tua Vocazione, nella osservanza delle Regole, delle Costituzioni e dei SS. Voti hai da passare la tua vita in un continuo sagrifizio; Vita di sagrifizio per essere fedele nel voto di castità contro la ribelle passione; Vita di sagrifizio per l’osservanza della povertà, Vita di sagrifizio per l’ubbidienza, e pensa che se hai professato la Clausura hai da sostenere tutte le privazioni della libertà; aggiungi quanti sagrifizj devi fare ogni giorno negli atti della Comunità; a quell’ora in Coro, a quella tale altra ora ai lavori, all’ufficio, alla Messa, e nella mensa doversi adattare a quei cibi: e così dovere essere tutta provata a tutta la vita regolare della Comunità; dimmi e non è questa una vita di perpetuo sagrifizio, e per inclinarvi la volontà molestata dalle ribelli passioni non è forse necessario sostenere una guerra poco meno che continua per mantenersi fedele a Dio?
3. Finalmente considera che l’anima religiosa per mantenersi osservante negli obblighi della sua Vocazione non solo ha da superare, e sostenere la guerra delle passioni, ma il Demonio che ha cessato di eccitare i tiranni contro i seguaci di Gesù Cristo, da se stesso li tormenta colla forza delle più gagliarde tentazioni: oh quelle anime che sono orrendamente tormentate colle tentazioni diaboliche contro ogni virtù oh quanto più pronta e compita hanno l’occasione di acquistare la santità, e la corona del martirio, se non in faccia alla Chiesa almeno innanzi a Dio per mantenersi fedeli al loro sposo Gesù. Voglio adunque, o anima religiosa, che sempre più tu acquisti coraggio, e vedi che la vita claustrale per la guerra che devi sostenere, e delle tue passioni, e dal Demonio (!) ti dà una delle più opportune occasioni per giungere alla Santità dei martiri e poi il tuo combattimento vittorioso unito al desiderio purissimo del vero martirio coll’intima, e ferma persuasione della tua indegnità, colla fiducia, che ove non potrai arrivare colle opere vi giungerai colla pienezza dei meriti di Gesù Cristo, che nobilitano, e compiscono le tue azioni verrai a godere della promessa fatta da Gesù. Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. In ogni incontro difficile per superare qualunque tentazione, o risentimento interno contro l’osservanza regolare ricorri a Me con fiducia ed lo con affetto di Madre ti ajuterò.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della perfetta osservanza regolare, e il più puro, e sincero desiderio del Martirio.
Fioretto. Esaminerai in qual punto di osservanza regolare sei più facile a cadere in difetto, e vi sperimenti maggiore contrarietà, e procurerai di vincerti, o emendartene.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. La divozione ai SS. Martiri, e il leggere la storia del loro martirio giova molto per accrescere sempre più il sincero desiderio del martirio.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
12mayAll Day12 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - dodicesimo giorno
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Giorno decimosecondo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Tertio loco
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Giorno decimosecondo
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Preparazione e Avviso.
1 Tertio loco sequitur Exorcistarum Ordo, qui super cathecumenos faciunt Sacramentum aperitionis, et habent imperium spirituale super immundos spiritus abjiciendos = Considera attentamente o Figlio, quanto IDDio ti ha onorato coll’Ordine dell’Esorcistato, ma ti sei mai umiliato? Dimmi o figlio hai mai considerato la tua indegnità? Sei un niente e peggiore del niente perché conceputo in peccato (b1), e più volte abominevole innanzi agli splendori della divinità pe’ i peccati commessi dopo ricevuta la grazia del Battesimo, e abominevole con risalto infinito perché il peccato per riguardo al soggetto infinito che oltraggia è di malizia infinita; oppure, oh considera il tratto della pietosa misericordia, dopo tutto questo IDDio pel Ministero della Chiesa non solo ti ha innalzato all’ufficio di concorrere al Sagro rito della rigenerazione dei Catecumeni, ma di più ti ha reso potente sulle potestà infernali. Voglio però che rifletti o figlio, che per ordine di sapientissima provvidenza per non privarti della occasione di moltiplicare la corona della gloria è dato agli spiriti ribelli il permesso di combattere contro di te perciò per amore ti comando da Madre di stare sempre saldo nella umiltà, che nulla più teme lucifero spirito malvagio della superbia, ed io con affetto materno ti ajuterò a combattere.
2 Debet autem habere spiritum mundum qui spiritibus imperat immundis = Voglio inoltre, o Figlio, che profitti dell’avviso della Chiesa: tieni sempre il cuore mondo da ogni affetto terreno se vuoi come devi riuscire con effetto comandare (!) agli spiriti immondi, affinché come ti ammonisce la Chiesa la tua vita sia conforme all’ufficio di Esorcista = Ut concordet vita cum officio = e perciò se mai cadessi ad essere schiavo di Satana pel peccato, per mezzo della confessione fattene libero, come pure ti avverte la Chiesa = Et malignum, quem per acceptum officium expellit de corde alieno, per munditiam vitae expellat de corde suo = perché non voglio, che mentre tu coll’esercizio dell’Ordine giovi ai tuoi fratelli, sii poi nella tua ruina = Ne medicina, quam aliis facit, sibi non prosit, così la Chiesa: / {31} né voglio che si abbia a dire a te [:] Medice cura teipsum (b1) (Luc: 4 (4)): dunque o Figlio perché ti voglio potente contro tutto l’inferno, così pure voglio che sii puro di mente, puro di cuore, umile di spirito.
3 Hoc officio usus est Dominus quando manu sua tetigit aures surdi, et muti: et dixit Epheta, quod est adaperire (b2) = Voglio insegnarti, o figlio, una dottrina che nel Mondo è quasi sconosciuta; o almeno poco considerata: ogni operazione perché fatta dall’eterno Verbo incarnato acquista incomprensibili gradi di dignità nella sua Chiesa; onde apprendi sempre più a conoscere la sublimità dell’ufficio di Esorcista perché esercitato dal divin Redentore: ma voglio ancora che avverti colla Chiesa che il Salvatore delle anime col suo esempio ha insegnato alla Chiesa un gran Sagramento (Sagramento impropriamente detto) quo exemplo docuit nos Sacramentum: ha voluto giovare alle anime, e specialmente a chi ha innalzato all’Ordine di Esorcista = scilicet aperire debere aures praecordiorum ad intelligendum, et os ad confitendum. Quod cum fit verus possessor recipit vas suum = ti voglio secondo la dottrina della Chiesa sempre pronto alla meditazione delle cose celesti, e sempre sincero nella manifestazione delle tue tentazioni e de tuoi falli a chi per te sta in luogo di Dio per condurti al Regno celeste: se farai a mio modo sempre più ti renderai terribile all’Inferno: e tu o figlio che hai ricevuto la potestà di comandare ai Demonj bada bene di non dimenticare i miei avvisi, che con affetto materno ti ho suggerito, perché se non né (!) profitti, ti converrebbe cadere per sempre nell’abisso infernale sotto i demonj medesimi: bada o figlio non rattristare la tua Madre! Ricorri spesso a me, e sempre ti farò sperimentare la mia misericordia.
Ossequio
L’ossequio che voglio da te, o figlio, è di fare una Confessione d’assicurarti sempre meglio lo stato di grazia, o almeno per accrescere la purità, e l’umiltà del cuore, e così sarai più forte contro le potestà infernali.
Giaculatoria nel recitarla intendi di domandare specialmente la purità, e l’umiltà del cuore pe’ la ragione indicata nell’ossequio.
Fioretto Custodirai gli occhi per custodire la purità del cuore: e fuggirai le occasioni che potrebbono fomentare in te la superbia: e leggerai l’ammonizioni che innanzi la Ordinazione da il Vescovo agli Esorcisti.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Voglio o figlio che ritieni a mente queste parole = Dives est modestia, quia portio Dei est = S. Ambro: lib: 1. de Offic: Cap. 18.
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
13mayAll Day13 - Mese di maggio per i fedeli - tredicesimo giorno
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Giorno decimoterzo ---------- Preparazione e avviso. Vae vobis, qui
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Giorno decimoterzo
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Preparazione e avviso.
Vae vobis, qui ridetis nunc, quia lugebitis, et flebitis (b1). (Luc. 6. v. 25.)
1. Voglio o figlio che meco deplori la stoltezza di non pochi Mondani, che sebbene siano figli della Chiesa, pure si fanno trasportare dalla inclinazione lusinghiera delle malvagie passioni, e così cercano di passare i loro giorni, che pure sono brevi (b2), nei divertimenti pericolosi, nei giuochi, nel clamore, nel piacere, quasi fossero sulla terra solo per burlare, ridere, solazzarsi, in guisa che allora si chiamano felici, e beati quanto più s’immergono ciecamente nei piaceri terreni, e brutali. Ah se costoro aprissero gli occhi alla luce della verità, oh quanto avrebbono a confondersi!
2. Ecco, o figlio, quella Luce che illumina ognuno che vive sulla terra, il divin Verbo incarnato e mio Figliuolo Gesù (b3): le sue parole sono oracoli della divina Sapienza, e in opposizione delle massime dei miseri Mondani alto intuona: Guai a voi che al presente ridete, perchè gemerete e piangerete (b1): e con affetto di Madre ti avverto, o figlio, che quando il Maestro della verità parlò in tal modo indirizzando il discorso agl’infelici mondani peccatori, dei quali con amore infinito cercava la salvezza a costo dello spargimento di tutto il suo preziosissimo sangue, e della infamia della morte, e morte di Croce (b2), sebbene ne conoscesse la ingratitudine, pure volle che sapessero, che quella mondana allegrezza che tanto amavano, e per la quale dimenticavano perfino l’affare importantissimo della eterna loro salute, e l’amore di Dio, era tale che non avrebbe prodotto loro altro frutto che gemiti, e pianto.
3. Sì, Figlio, gemeranno, e piangeranno (b3) (b4) in eterno quei poveri Mondani, che prima di loro morte non avranno fatto penitenza della vita loro passata nelle delizie, nei divertimenti pericolosi, nella mollezza, nei piaceri brutali nel cercare il loro fine nella vana allegrezza e non in Dio vero ed unico bene, primo ed ultimo Fine. Ah, figlio, pensa bene che se tu per qualche tempo sei stato uno di loro, ora con affetto materno voglio il tuo deciso, e sincero ravvedimento. Non ti turbare se ti riconosci reo, ma prendi coraggio in Dio, fa penitenza de’ gustati peccaminosi piaceri, risolvi di vivere la vita del vero seguace del mio divino Figliuolo Crocifisso, ricorda che tutti sono avvisati da Paolo Apostolo, che coloro che sono di Gesù crocifiggono la loro carne coi vizj, e concupiscenze malvagie (b1), che invece di una vita di piaceri conducono una vita di patimenti. Dunque odia la vana allegrezza, e la mollezza mondana, ed ama il patire e il puro patire: e quando l’umanità si vorrebbe ricusare dal patire, allora con fiducia ricorri a Me, e Mi troverai Madre tutta pronta per ajutarti.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Quando la forza delle passioni ti vorrebbe trasportare alla vita deliziosa del secolo, allora con maggiore fiducia, e rispetto guarda il tuo divino esemplare Gesù Cristo, che è venuto sulla terra non a godere, ma a patire.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di amare il patire.
Fioretto.
Ti priverai di qualche divertimento sebbene lecito.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Quanto deve temere ognuno i divini flagelli che sebbene favorito da Dio con molti tratti di misericordia, pure corre a gran passi nelle vie della colpa, ne vi pone rimedio, anzi pare che dimentichi la divozione a Maria Santissima! Terribile è l’avvenimento di un infelicissimo giovane, che lasciato libero il freno alle ree passioni, passava i suoi giorni in unione di altri licenziosi nel divertimento, e nei piaceri brutali dimenticando la salvezza dell’anima, anzi in tal modo procurandone la perdizione senza profittare neppure di quella validissima divozione verso Maria SS. che fin dai primi anni eragli stata istillata: l’infelice, fatto sordo alle divine chiamate, e inflessibile ai rimorsi della coscienza, quasi più non gli sentiva, e moltiplicando da sua parte ogni dì nuovi peccati, Iddio dall’altra moltiplicava i tratti di misericordia, coi quali con pazienza aspettava il giovane traviato a penitenza; ma giunse il momento tremendo, in cui a dire così, stanco Iddio di più a lungo soffrire le sue scelleraggini sul terminare dell’anno 1832. in un giorno dopo di avere peccato con rea persona chiamata a tale oggetto in luogo di campagna di sua pertinenza e colla quale offesero Iddio altri licenziosi suoi compagni nel dì seguente mentre era sul punto di fare quanto aveva fatto nel giorno innanzi alla presenza degli stessi suoi amici improvvisamente cadde morto.
Tre Gloria Patri e Litanie.
13mayAll Day13 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - tredicesimo giorno
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Giorno terzodecimo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Quarto loco
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Giorno terzodecimo
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Preparazione e Avviso.
1 Quarto loco succedunt Acolythi, qui latine dicuntur Ceroferarios, quia accensos cereos deferunt dum legitur Evangelium, vel dum offertur Sacrificium = Vedi o figlio le vie ammirabili della divina bontà: se tu conoscessi la tua miseria, il tuo niente, la tua indegnità, che ti rende tanto improporzionato alle cose spirituali, e divine avresti mai potuto imaginare che il clementissimo IDDio ti volesse onorare nella sua Chiesa di un Ordine che ti dà l’accesso al S. Altare per servire al Sagrifizio con tanto splendore: considera: se gli ultimi uffici nella Corte dei Re della terra sono tanto stimati, quanto più e senza paragone debbono ponderarsi quegli, che non sono gli ultimi nella Corte del Sovrano dell’universo: voglio pertanto o figlio che fermi nella tua mente il concetto della eccellenza dell’ufficio di Accolito perché meglio ti umilii a guardare la tua indegnità; e sappi che così piacerai al Re della gloria che nella Chiesa tu servi.
2 Sed ob hoc, ut sicut illud visibile lumen gestant manibus; ita opera lucis proximis ostendant, et more lucis errantibus, ac tenebras palpantibus ducatum praebeant = Voglio o figlio, e te lo comando con affetto di Madre amorosa, che secondo l’avviso della Chiesa la tua vita sia conforme all’ufficio di Accolito: bada bene, che tale ufficio non consiste già nella sola materialità di portare i Ceri accesi, quando si leggono i sagrosanti Evangeli nella Messa solenne, e in altri Ministeri della Chiesa, ma la tua vita deve risplendere, deve illuminare pe’ la luce delle buone operazioni: io sono Madre di Misericordia, e Refugio dei poveri peccatori perciò non posso soffrire, che vadano più oltre erranti nelle tenebre della colpa: io ti (!) li raccomando, voglio che colla santità della vita apporti loro il lume della verità, e gli accendi del fuoco e del desiderio del bene infinito: voglio che avverti che per convertire i peccatori, e per illuminare gl’Increduli è più efficace la santità della vita del Clero, che tante Apologie che sono nei libri.
3 Hoc officium Dominus in Evangelio in se testatur dicens (Ioann: 8.) Ego sum lux Mundi. Qui sequitur Me non ambulat in tenebris (b1) = Ecco, o figlio che secondo che pensa la Chiesa ti viene confermato ciò, che ti ho detto: l’ufficio di Acolito (!) secondo le mire di Dio non consiste nella sola materialità di portare i Ceri accesi; il mio Figliuolo non si desume dagli Evangeli, che gli abbia portati eppure la Chiesa dice che Egli si dichiara nell’esercizio di tale ufficio quando disse Ego sum lux Mundi (b2): dunque profitta di questo divino esemplare: sieno i tuoi pensieri, le tue parole, le tue operazioni conformi alle sue: e la tua vita sarà luce pe’ i poveri peccatori: e se mai incontrario (!) ti sorprende la tentazione: ti ricorderai che chi segue il mio Figliuolo non camina (!) nelle tenebre (b1): dunque sii umile come il D[ivin] Redentore, mansueto, caritatevole, paziente, amante della povertà, semplice, puro, e porta in te stesso la crocefissione delle tue passioni (b2), e in ciò sii fedele sino alla morte, e ti sarà data la corona della vita (b3): in ogni pericolo ricorri a me con fiducia: sono la tua Madre.
Ossequio.
L’ossequio che io voglio da te è, di proporti di fare ogni giorno l’Esame della tua coscienza per vivere sempre più santamente.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per fare ogni giorno l’esame della tua coscienza, e per profittarne.
Fioretto
Nell’esame osserva specialmente qual è la occasione che più frequentemente ti allontana dalla santità conveniente alla tua ordinazione e fa quanto puoi per isfuggirla; e leggerai l’ammonizione che innanzi la Ordinazione il Vescovo da agli Accoliti.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Voglio, che non dimentichi queste parole = Nihil est quod alios (2) magis ad pietatem, et Dei cultum assidue instruat, quam eorum vita, et exemplum, qui se divino ministerio dedicarunt = (Conc: Trident: Sess: 22: cap: 1. de Reform:).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
13mayAll Day13 - Mese di maggio per i claustrali - tredicesimo giorno
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Giorno decimoterzo -------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno decimoterzo
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. È impossibile, o anima religiosa arrivare a comprendere le mire ammirabili della Carità infinita del mio Figliuolo Gesù, che lo mossero a dire: Beati quei che hanno fame e sete della giustizia poiché saranno satollati (b2). Basta dire che Egli è l’autore della Santità, e ogni grado di Santità nelle sue creature discende da Lui medesimo, perciò avverti che con tali istruzioni di Gesù Cristo che ha fatte le promesse puoi andare anche più innanzi nel desiderio della santità, se desideri la santità di quelle felicissime anime degl’innocenti fanciulli, che conseguirono la palma del martirio uccisi colla spada di Erode, che cercava a morte Gesù Cristo, ed ora si trovano coronati di gloria partecipando delle glorie del loro Capo Gesù e a tanti gradi quante furono le goccie di sangue che sparsero, e quanti furono i colpi di spada che gli trafisse, credi che Iddio non sia pronto per satollartene?
2. Vedi, o anima religiosa come nella Vita claustrale permette Iddio, che quelle anime che in modo speciale ama, e nelle quali dolcemente si compiace, da chi presiede nella Comunità religiosa, e per esercizio di virtù in chi è soggetto, o per isbaglio, si percuotan colla spada della riprensione, o delle minaccie, e talvolta anche della penitenza, e tutto indebitamente: dimmi o anima religiosa, e in tale occasione non vedi che ti si presenta un mezzo opportuno per patire nell’innocenza, e se in mezzo di tali patimenti procurerai di estendere vieppiù sinceramente, e vivamente il desiderio di più patire nella innocenza, a gran passi ti avvicinerai alla santità dei beati Innocenti. Ricordati però che se in tali occasioni di patire senti la debolezza del tuo spirito, perché poco pronto ad abbracciare il patire, non ti devi turbare ricorri con fiducia a Me che sono la Regina de’ Martiri, e non dubitare che Io dal mio sposo lo Spirito Santo ti otterrò lumi e vigore spirituale per soffrire tutto intrepidamente e con umiltà per amore di Gesù sposo amantissimo delle anime.
3. Ma per compire un tale desiderio di santità voglio che non dimentichi di andare sempre avanti nella ferma persuasione della tua indegnità; e considera che quanto più copiose, e più vigorose sono state le grazie che hai ricevute e minore è stata la tua corrispondenza tanto più cresce la propria indegnità, e perciò se rifletterai alla grazia grande della Vocazione, e alle altre grazie per profittare della Vocazione in confronto della corrispondenza, oh quanto ti dovrai umiliare! Tale umiliazione ti gioverà mirabilmente per disporti ad essere satollata nel vivo desiderio di maggiore santità, perchè allora ti troverai disposta a ricevere le grazie di maggiore santificazione, ed offerendo all’Eterno Padre i meriti dell’Impolluto, del Segregato dai Peccatori (b1), Gesù Cristo, allora ti troverai anche nella disposizione di riceverne l’applicazione in modo da compirsi ogni tuo desiderio secondo la promessa del Redentore.
Ossequio
Ti domando quest’ossequio, Procurerai di disporti sempre meglio a patire sebbene senza colpa.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di patire più volentieri.
Fioretto. Ama di patire e di essere disprezzato.
Ricordi di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Quanto più amerai il patire tanto più ti avvicinerai a Dio.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
14mayAll Day14 - Mese di maggio per i claustrali - quattordicesimo giorno
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Giorno decimoquarto ------- Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam
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Giorno decimoquarto
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Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam
ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Rallegrati vieppiù, o anima Religiosa, e ammira nell’Amore infinito del mio divino figliuolo le grazie che ha versato sopra di te per arricchirti senza misura delle ricchezze di Paradiso. Dimmi quando leggi, o ascolti la storia della vita del mio figliuolo Gesù, e vedi che un gran numero di Ebrei, e di pie Donne si davano alla sua seguela (1), e se ne rendevano zelanti discepoli e le sue dottrine ascoltavano, e con lui mangiavano, viaggiavano, e con Esso lui ringraziavano il Padre celeste; dimmi non te ne innamori di quello stato, non ti saresti interamente messo sotto il Suo magistero, non ti saresti dato ad ascoltare le sue dottrine, avresti avuto difficoltà di mangiare con lui, di viaggiare insieme e di dare culto all’Altissimo col suo esempio? Oh rifletti che Iddio già te ne ha data la grazia nella Vita Claustrale.
2. Vedi, o anima religiosa, e con affetto di Madre voglio che ravvivi la fede: vedi che la Vita del Chiostro per disposizione del Padre Celeste a secondare le mire amorose del Verbo Incarnato è stata istituita nella Chiesa di Dio per formare tanti drappelli di discepoli e seguaci perfetti del Redentore, e perciò lo Spirito Santo ha dato lumi, e grazie ai SS. Fondatori per istabilire delle regole, e quindi delle Costituzioni opportune per formare tanti fratelli, e sorelle di Gesù di un solo cuore, di un anima sola di un solo abito, di una sola abitazione, di una sola mensa, di una sola occupazione (2) (b1), ma tutto diretto alla perfetta osservanza delle Dottrine del Divin Maestro Gesù Cristo, e specialmente alla osservanza dei consigli di perfezione, che formano il costitutivo del tenore della loro vita.
3. Ma forse ti rattristi perchè non hai la presenza visibile del divino Maestro come l’avevano i suoi discepoli? Ma rifletti che lo hai sempre con te, in casa tua, e se non lo hai visibile nella Sua Umanità, lo hai visibile nelle specie sagramentali, e questa differenza ti giova di più per esercitare la preziosissima virtù della fede, e voglio che rifletti, che quando il Mio divino Figliuolo era visibile su questa terra chi non aveva fede nè era disposto a credere in Lui, che fosse il Figlio di Dio vivo non ne ritraeva vantaggio. E considera che non mangi con Gesù Cristo, mà anzi mangi il Suo Corpo SS. e bevi il Suo preziosissimo Sangue; mà ti voglio anche avvertire che siccome il Mio Figliuolo disse a suoi Apostoli che il suo cibo era il fare la volontà del Suo Padre celeste (b1), così se tu, o anima religiosa, sarai fedele e Dio nell’osservanza di tutte le sagre obbligazioni della Vita Claustrale prenderai il cibo di Gesù Cristo poichè farai la volontà del Padre Celeste; sii adunque fedele alla divina Vocazione, e Iddio ti satollerà nel desiderio di giungere alla santità dei discepoli del Salvatore.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo: corrisponderai alla grazia della Vocazione con maggiore perfezione, e ne darai principio coll’emendarti d’ogni difetto.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di una perfetta osservanza per te, e per tutte le anime religiose.
Fioretto.
Se temi di non avere avuta la Vocazione non ti turbare, umiliati riconoscine la tua indegnità: ricorri a Me con fiducia, e ti otterrò le grazie che ti occorrono.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. La vita claustrale è la Scuola, e il Collegio di Gesù Cristo.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
14mayAll Day14 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - quattordicesimo giorno
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Giorno quartodecimo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Quinto loco
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Giorno quartodecimo
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Preparazione e Avviso.
1 Quinto loco ordinantur Subdiaconi, qui ad ministerium Altaris appropinquant; = Oh se la creatura mortale arrivasse a comprendere la eccellenza, la dignità, l’infinito del Ministero de SS. Altari niuno averebbe coraggio di accostarvisi, e quando l’ Altissimo ne manifestasse la sua assoluta volontà allora si che ciascuno almeno con umiltà vi si porterebbe ad eseguire opera sì grande, che supera di gran lunga la intelligenza degli Angeli: dimmi o figlio quando hai pensato di andare ad essere insignito del S. Ordine di subdiacono almeno nell’Orazione e col consiglio hai prudentemente esaminato se era la voce di Dio che ti chiamava? E dopo che secondo le vie ordinarie della grazia te ne sei accertato almeno hai fatto di tutto per riceverlo nella cognizione del tuo nulla, e della tua indegnità, e immerso nella stessa cognizione ti sei portato ad esercitarne gli Uffici al S. Altare? Esamina te stesso, se ti riconosci negligente, non ti turbare: piangi la tua indifferenza: ricorri a me e io ti ajuterò, ma ricordati che voglio che con grande umiltà ti accosti al S. Ministero dell’Altare.
2 Quia vasa corporis, et sanguinis Christi portant: unde lex continentiae eis imponitur = Vedi o figlio, che ti ho detto poco quando ti ho espressa la mia volontà di accostarti al Ministero dell’Altare con umiltà: pensa che hai l’ufficio di toccare quei sagri vasi, tesori nascosti, che l’amore infinito per tratto di specialissima misericordia fa trovare nel Mondo fra le mani degli uomini, ma che neppure gli Angeli sarebbono degni di toccarli, e credi che potrai non irritare lo sdegno della purità per essenza che è IDDio, il cui Corpo, Sangue, Anima e Divinità si è contenuto in quei vasi, se avessi mai il coraggio di toccarli senza avere almeno il pregio angelico della più perfetta purità? Eh bada o figlio di non fare lamenti contro la Chiesa che guidata dallo Spirito Santo, Purità per essenza, sapientissimamente ha fatto agli insigniti del S. Ordine di subdiacono la legge dolcissima della sempre amabile continenza: anzi voglio da te figlio che insieme con me, tua Madre non cessi giammai di rendere grazie all’Altissimo per avere in tal punto così soavemente guidato il Magistero della Chiesa, e se vuoi farmi cosa più grata in tutta la tua vita non cesserai di pregare, perché una tale Ordinazione sia da tutti dolcemente venerata, e con perfezione eseguita.
3 Quatenus impleant illud propheticum: Mundamini qui fertis vasa Domini (b1), idest ut seipsos exhibeant vasa in honorem non in contumeliam; et vasa illa, quibus ministratur corpus Domini ad altare deferant ad gloriam Domini scilicet, ut fugiant omnem corporis immunditiam = Vedi, o figlio, che l’Eterno già ne aveva fatto parlare uno de suoi Ispirati = Mundamini qui fertis vasa Domini = e quando avessi a sentire il peso della passione impura voglio che prendi coraggio col pensare che IDDio per mezzo della Chiesa ti fa sapere che ti vuole su questa terra un vase (!) di onore, e non di contumelia, perché ti aspetta a godere dei veri piaceri nel Regno della Purità: ama adunque la santa purità: purità sieno i pensieri della tua mente, purità le parole, purità le operazioni, purità gli affetti del cuore: purità nel cibbo (!), purità nella bevanda: purità nel riposo: in tutto purità: e ricordati sempre che IDDio colla sua immensità riempie tutte le cose, e per conseguenza tu ti trovi sempre, a dire così per farti intendere, tutto tutto immerso in IDDio, perciò immerso nella Purità per essenza: in qualunque pericolo di perdere il prezioso tesoro della purità ricorri a me con fiducia e ricordati che mentre colla Chiesa mi saluterai col dolce titolo = Vas spirituale = io sarò tutta tua per fartene sperimentare gli effetti.
Ossequio
L’ossequio che oggi ti domando è, di esaminare la tua vita passata, e se mai ti troverai reo di qualche impurità col consiglio della tua Guida ne farai penitenza come ti sarà suggerito, o come te ne sentirai ispirato regolato pur dal consiglio.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di amare sempre la purità, e di custodirla sempre più perfettamente.
Fioretto Farai almeno cinque volte e anche più l’atto di carità giovevole, secondo l’avviso che te ne [da] Agostino Santo, per accrescere la purità: e leggerai la prima ammonizione che il Vescovo da ai subdiaconi innanzi la S. Ordinazione.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Voglio, o Figlio che non dimentichi l’avviso che il divoto Girolamo da a Nepoziano = Hospitiolum tuum aut raro, aut nunquam mulierum pedes terant = (Epist:).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
14mayAll Day14 - Mese di maggio per i fedeli - quattordicesimo giorno
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Giorno decimoquarto ---------- Preparazione e avviso. Vae cum benedixerint
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Giorno decimoquarto
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Preparazione e avviso.
Vae cum benedixerint vobis homines (b1). (Luc. 6. v. 26.)
1. Osserva, o figlio secondo i lumi della divina Sapienza quanto sia lagrimevole la cecità dei miseri mondani, che amano di essere lodati dagli uomini, che stimano felici e beati coloro che incontrano l’approvazione, e l’acclamazione del secolo, senza vedere che tali lodi sono il prodotto di un secolo malvagio, che è tutto radicato nel male, e nel vero male, e senza avvertire che la umana natura fu già rovinata coll’adulazione dell’infernale serpente, e che si accresce la sua rovina, o almeno se ne rinnuova il pericolo, tutte le volte che si rinnuova da uno verso l’altro l’adulazione. Pensa, o figlio, che io con affetto materno ti voglio lontano da tale pericolo, e molto più dalle conseguenze lagrimevoli dell’adulazione.
2. Perciò ascolta, o figlio ascolta rispettosamente il divin Verbo incarnato, che secondo i lumi della divina Sapienza dice a tutti: Guai a voi quando gli uomini vi adulassero: e ciò disse con amore infinito, indirizzando le parole a tutte le anime perchè per la via umile si disponessero alla esaltazione nel Regno dei Cieli, mentre al contrario se avessero amato le lodi e adulazioni degli uomini che fomentano la superbia anderebbero ad essere umiliati nell’inferno. Pensa, o figlio che Io tua Madre, e Gesù Mio Figliuolo, e Fratello tuo ti aspettiamo ai sublimi posti della gloria, perciò procura di odiare le umane lodi, adulazioni, e mondane acclamazioni: medita spesso il tuo niente, e l’abisso profondo delle tue miserie, e quanto più in tal modo diverrai umile, tanto più ti disporrai a maggiore perpetua esaltazione.
3. Ma se nel giro dei brevi giorni della tua vita, l’amor proprio più gagliardemente ti sforzasse ad amare le vane acclamazioni mondane, allora voglio, o figlio, che con maggiore fiducia, e impegno, guardi in fede il tuo divino esemplare, e mio divino Figliuolo Gesù che sebbene fosse meritevole infinitamente delle acclamazioni di tutte le creature passate, presenti, future, e possibili; anzi degnissimo di lodi infinite, pure le fuggiva, e se alla luce di sì luminoso esemplare ti mancasse il coraggio d’imitarlo, ricorda ch’Egli colla sua vita umile, e lontana dalle acclamazioni vane del mondo ti ha procurato presso del Trono dell’Altissimo un sagro diritto per avere tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per imitarlo perfettamente. Dunque pensa o figlio che se non imiterai il tuo divino esemplare Gesù è colpa tua, e perciò anche per colpa tua non giungeresti alla celeste esaltazione.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Ama il disprezzo e odia l’adulazione.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di amare di essere disprezzato, e di odiare l’adulazione.
Fioretto.
Soffrirai volontariamente qualunque disprezzo.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Oh tremendi effetti dell’adulazione! Nel principio del secolo decimonono un giovanotto conservato innocente sino dall’età di quindici anni, era stimato un Angelo, ma disgraziatamente per le parole lusinghiere di altro giovane dissoluto in breve perduta la innocenza corse sì celeramente la via del peccato che in breve divenne perfino pregiudicato nelle massime di religione tanto che quando da suoi vizj ridotto ad essere un cadavere in piedi, e poi vicino a morire nel suo letto, dette segno d’incredulità anche al Sacerdote, che fu chiamato per disporlo al momento terribile della morte: il Ministro di Dio allora dolcemente domandò all’infermo un favore, e quegli si stimava deriso come si espresse, ma il Sacerdote di buon cuore parlava, perchè gli soggiunse, che voleva che almeno domandasse lume celeste per conoscere Iddio; e convennero insieme che il dì seguente vi sarebbe stato di ritorno: Correva in tal circostanza il mese di Maggio sagro a Maria SS., furono fatte dell’Orazioni non poche, e nelle Chiese e nelle Comunità religiose della Città: il dì seguente si trovò l’infermo illuminato, compunto, convertito, e perciò si confessò con segni di vera penitenza: ma che? pochi momenti dopo la partenza del Ministro di Dio entrato nella Camera dell’infermo quel dissoluto compagno, che gli aveva fatto perdere l’innocenza, nel punto che l’infermo gli esprime il giubilo del cuore per essersi confessato, lo riprende con disprezzo, lo chiama vile, e dappoco, e di poco talento per avere aderito alle religiose richieste del Sacerdote, e aggiunte altre parole in disprezzo del Ministro del Signore, e in adulazione dei talenti dell’infermo, l’infermo non regge a tali assalti, ricade nell’errore sino al punto di dire: eh mi ha sorpreso, basta se torna io non lo ammetterò a discorso, e penserò come prima. Infatti tornato il Sacerdote, mentre si avvicinava al letto dell’Infermo sempre più aggravato, grida l’Infermo che se ne vada, lo chiama impostore, si dichiara ch’Egli non intende di avere fatta la sua confessione, e la ritrattazione di un giuramento indebito, grida, e torna a gridare che se ne vada: il Sacerdote prudentemente si ritira pel timore di non cagionare colla sua presenza che l’infermo divenga vittima delle sue strida. Ma oh terribile situazione del giovane! a misura che il Sacerdote si allontana dall’infermo, e dalla Camera vieppiù cade in ismanie di disperazione in guisa che nel gridare oh che pena! oh che Inferno, che pena che Inferno (senza più chiamare Iddio) resta morto nel punto che il Sacerdote giunge alla porta dell’abitazione dell’Infermo, che spirato lascia il suo cadavere deforme, nero, fetente da cagionare come cagionò alto stupore.
Tre Gloria Patri e Litanie.
15mayAll Day15 - Mese di maggio per i fedeli - quindicesimo giorno
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Giorno decimoquinto ---------- Preparazione e avviso. Vos estis sal
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Giorno decimoquinto
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Preparazione e avviso.
Vos estis sal terrae… Vos estis lux Mundi… Sic luceat lux vestra coram hominibus, ut videant opera vestra bona, et glorificent Patrem vestrum qui in Coelis est (b1).
(Math. 5. v. 13. 14. 16.)
1. È vero o figlio che il divin Verbo incarnato specialmente ai suoi Ministri ha detto voi siete il Sale della Terra, la Luce del Mondo, e che risplenda in modo la luce delle loro buone operazioni innanzi gli uomini, che ne glorifichino il Padre Celeste (b2); ma accertati pure che in riguardo degli Ebrei, Eretici, increduli e pagani ha voluto anche dire a tutti i figli della Chiesa che per tutti quei che non sono membri del suo mistico corpo debbono essere e sale della terra, e luce del Mondo, e così debba risplendere la luce delle loro buone operazioni innanzi agli uomini, che debbano restare convinti della verità della religione Cattolica fondata col suo sangue preziosissimo.
2. Per non mancare a tale tua obbligazione come Figlio della Chiesa ti voglio vigilante nel regolare la tua vita a norma dei Sagrosanti Vangeli, delle SS. Scritture del Vecchio Testamento, e della S. Tradizione come ti propone la Chiesa: dunque bada, o Figlio, di usare ogni possibile diligenza per apprendere bene tutte le obbligazioni religiose: i Ministri del mio Figliuolo sono pronti ad insegnarti le dottrine di vita eterna, il mio Figliuolo le ha già manifestate alla Chiesa, dunque se mai avvenisse che le ignorassi, tale ignoranza sarebbe in te colpevole.
3. Voglio, o Figlio, e per la gloria del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo, per la salvezza eterna dell’anima tua, per edificazione dei tuoi fratelli in Gesù Cristo, ed anche per non iscandalizzare gl’Infedeli, Eretici, Increduli, Pagani, Ebrei, anzi per muoverli più facilmente ad una vera, e sincera conversione, farai tutto lo studio possibile nell’osservanza dei due grandi precetti nei quali è compreso quanto è scritto nella legge e Profeti; perciò amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta l’anima tua, con tutte le forze tue; e il tuo prossimo come te stesso (b1); e bada che anche i Pagani, gl’Infedeli, gli Eretici, gl’Increduli, gli Ebrei sono tuo prossimo, con questi non comunicherai, mà userai verso di loro gli officj della carità cristiana, come lo richiede la stessa carità, e l’ordine della carità, e perciò molto più ti asterrai dall’offenderli.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: mi farai cosa gratissima se condurrai una vita da vero seguace del mio Figliuolo, perché allora sarai sale della terra, e luce del Mondo (b1).
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di dare buon esempio in tutti i tempi, e luoghi.
Fioretto.
Riconoscendo nella tua vita varie inosservanze della Legge te ne pentirai, te ne confesserai, e in qualunque difficoltà con fiducia ricorri a me, e ricorda che sono la tua Madre sempre pronta ad ajutarti:
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
In una delle illustri Città d’Italia si facevano le SS. Missioni nell’anno 1815: mentre i ferventi Missionarii si rallegravano in Dio pel copioso frutto che fin dai primi giorni della Missione andavano raccogliendo nella maggior parte della popolazione, gemevano per la ostinazione di alcuni: mà ben presto furono anche su parte di questi consolati, poichè nell’ottavo giorno della Missione, giorno in cui nelle varie Chiese della Città si faceva la predica della Madonna, vi furono diecisette giovani, i quali non solo restavano ostinati, mà di concerto perfino nella Chiesa ove si amministrava la divina parola tendevano insidie alle oneste Donzelle che vi attendevano religiosamente: i giovani scandalosi restavano indurati fino al terminare della predica. Mà che? al comparire la S. Imagine della nostra cara Madre Maria furono colpiti tutti dalla grazia, ed eccoli ad un tratto tutti compunti, tutti prostrati a terra piangono dirottamente le loro colpe, detestano i loro scandali: terminata la sagra funzione tutti si presentano al S. Tribunale della Penitenza, e fanno la loro sagramentale Confessione coi segni più sicuri di una perfetta conversione: mà tutto questo fu un principio della Misericordia di Maria, poichè tutti decisero di abbandonare il Mondo, e di abbracciare la vita claustrale di austero Instituto, e tutti (a riserva di uno che per suggerimento del Padre restò nel secolo) vestirono l’abito religioso di vita molto penitento (!). Oh dolce, e potente misericordia di Maria! Ecco come in un punto il Refugio dei Peccatori li fà diventare Sale della terra, e luce del Mondo (b1) colle grazie che loro ottiene dal Padre delle Misericordie (b2).
Tre Gloria Patri e Litanie.
15mayAll Day15 - Mese di maggio per i claustrali - quindicesimo giorno
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Giorno decimoquinto ------- Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno decimoquinto
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Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Ti sarebbe piaciuto, o anima religiosa, di essere stata nel numero dei SS. Evangelisti, che pieni di Spirito Santo hanno predicato il Vangelo di Gesù Cristo, portando la luce delle verità eterne a tanti Pagani, Infedeli, e convertendo innumerabili peccatori, e così hanno propagata la fede di Gesù Cristo, hanno fatto conoscere le sue divine dottrine, hanno acceso innumerabili cuori del suo santo amore, e poi per lasciare a tutte le future generazioni una memoria della Vita santissima del divin Redentore, delle sue dottrine della dolorosissima sua Passione e morte di Croce a profitto delle anime hanno scritto i SS. Evangelii? Consolati, o anima religiosa, e con affetto di Madre ti avviso che nella Vita del Chiostro al quale ti ha chiamato Iddio li puoi facilmente imitare nel modo il più energico che Gesù Cristo pretende da te.
2. È vero che non dovrai scrivere i SS. Evangelii, poichè già sono nel deposito della Chiesa mà il tuo desiderio, che sia propagata sempre più la dottrina evangelica, le tue orazioni, le tue penitenze, la tua perfetta ubbidienza nella vita regolare, la tua perfetta osservanza offerta a Dio per ottenere sempre più la più fruttuosa, ed estesa propagazione del S. Vangelo potrà giovarti per averne il merito aggiungi poi che se non hai l’ufficio della predicazione dei SS. Evangelj siccome lo hanno i sagri Ministri del Santuario puoi però facilmente introdurre con alcuno della comunità religiosa dei discorsi edificanti sulla Vita, Passione, e Morte del divin Redentore Mio Figliuolo, e tuo Sposo, puoi ancora ricordare le sue celesti dottrine di cui n’è pieno il S. Vangelo: anzi ti avverto di parlare poco colle persone del Secolo, ma quando la necessità o la carità ti ci costringe piacerai molto a Me, e al Mio Figliuolo se con loro ancora terrai i medesimi discorsi.
3. Finalmente voglio che sii diligente assai nel riflettere spesso alla tua felicità in Dio nella Vita Claustrale; poiché non v’è uno Stato di vita da potere più facilmente nella tua condizione acquistare la corona degli Evangelisti quanto è quello del Chiostro: e non vedi che la Vita religiosa è tutta basata nelle dottrine evangeliche, per cui si può dire che è il Vangelo in pratica fino ad osservarne i consigli che il divino Maestro [ha] dato a chi aspira alla più sublime perfezione? Credi poi che la perfetta osservanza della vita religiosa è un esempio efficacissimo per ravvivare la fede del Vangelo nei figli della Chiesa, ed ancora per fare abbracciare il Vangelo a chi prima non credeva, onde un anima religiosa nella Chiesa di Gesù Cristo si può anche rassomigliare alla Regina Saba che spargeva profumi nella Regia del Pacifico Re Salomone (b1); infervorati adunque o anima religiosa; fà quanto puoi per essere fedele a Dio nella tua Vocazione: da’ principio subito ad emendarti da qualunque difetto di osservanza, dove non puoi arrivare, umiliati, prega confida, ricorri a Me col sempre più vivo desiderio della tua santificazione e troverai Gesù Cristo sempre fedele nelle sue promesse.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Ti esaminerai circa l’Osservanza, e se ti troverai in difetto procurerai di emendarti subito.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di conoscere la causa, o la occasione delle tue imperfezioni.
Fioretto.
Farai un esame distinto se mai le tue inosservanze procedessero o dal dubbio della Vocazione, o da qualche attacco ai parenti, o dall’essere troppo facile a parlare colle persone del Secolo, ne parlerai col tuo Confessore per farne una esatta emenda.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria Santissima.
Ti lascio questo ricordo. La divozione ai SS. Evangelisti ti gioverà assai per amare ed osservare la perfezione evangelica che hai professato.
Tre Gloria Patri, e Litanie e Oratio Amabilissima.
15mayAll Day15 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - quindicesimo giorno
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Giorno decimoquinto ---------- Preparazione e Avviso. 1 Ad hoc
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Giorno decimoquinto
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Preparazione e Avviso.
1 Ad hoc quoque officium pertinet corporales, pallas abluere, substratoria lavare, et aquam in Baptisterium ponere = Pondera attentamente, o figlio, che la Chiesa guidata sempre dallo Spirito Santo non accaso ha affidato l’ufficio di tenere mondi i sagri lini, che debbono usarsi nella celebrazione del D[ivin] Sagrifizio, a quei del Clero che già sono insigniti di un Ordine, cui è annessa la legge della continenza: la purità del Corpo immacolato, e del Sangue preziosissimo del mio Figliuolo non soffre se non con orrore di abominazione che quei sagri Lini sieno toccati da mani impure: io godo o Figlio, che nella Chiesa di Dio sii contradistinto con ufficio sì nobile da eccitare, perché meno oscuramente intendi, l’invidia degli Angeli: e con affetto di Madre voglio che sii sopra ogni credere diligente non solo a conservare mondi i sagri lini, ma premuroso ancora della mondezza dei sagri paramenti, e pretendo che non per vana ostentazione, ma pe’ lo zelo dell’onore di Dio, e delle bene delle Anime (!) sii così perfetto, da eccitare anche nei figli della Chiesa sentimenti di venerazione ai sagri lini, e sagri paramenti: pensa o figlio che dopo gl’istrumenti, che hanno servito alla passione e Morte (2) del D[ivin] Verbo Incarnato non v’ è Reliquia nel Mondo più insigne dei sagri lini.
2 Sic etiam cum Psalmista dicimus Psal: 6 – Lavabo per singulas noctes, idest per singulas offensiones lectum meum idest conscientiam meam regulariter (b1) = Godo, o figlio, che la Chiesa nell’ammonizioni, che fà agl’insigniti del S. Ordine del Subdiaconato gli ecciti con quelle parole del penitente Davide = Lavabo per singulas noctes lectum meum (b2) =, e che te ne dichiari il senso di applicazione per ricordarti un ammirabile mezzo che ti ha lasciato il mio Figliuolo per conservarti mondo, e per ricuperare la mondezza del cuore se mai per colpa l’avesti (!) perduta: voglio, o figlio, che profitti dell’inestimabile tesoro del Sagramento della Penitenza: se ti trovi macchiato non tardare un momento per lavarti in quello col Sangue preziosissimo del mio Figliuolo: e stabilisci di profittarne non solo con metodo anche una o più volte in ogni settimana, ma ogni qual volta ancora fosti caduto in colpa, perché il mio cuore materno non soffre di vederti schiavo di Lucifero, anzi non ti vorrebbe neppure rimirare macchiato della più leggiera venialità, perché ogni peccato è abbominevole oltre ogni credere agli sguardi purissimi della Divinità.
3 Et cum Apostolo (1. Cor: 9 (2)) castigo corpus meum, et in servitutem redigo (b1) [,] eodem modo ministri manus lavant, et tergunt, et omnem concupiscentiam de operibus suis excutiunt = Anche in questo mi consolo, o Figlio, che la S. Chiesa nel termine dell’Am[m]onizione ai Subdiaconi mi da la opportunità di ricordarti un altro mezzo molto efficace per mantenere la purità tanto necessaria ai Ministri del Santuario: il mezzo della mortificazione della carne, di cui faceva tanto uso l’Apostolo, e del quale sono stati imitatori i Santi: io, o figlio non ti soffro vederti seguace dei figli delle tenebre, ma ti voglio compagno dei figli della luce (b2): quelli abborriscono la mortificazione, questi la stimano, quelli perché né (!) ignorano i pregi, questi perché non ne conoscono i tesori: l’uomo che non si mortifica vive simile alle bestie, e si riduce a condizione anche peggiore, perché si rende schiavo delle passioni, e di Satanasso: quello che per amore di Dio e per arricchirsi di virtù si mortifica si dispone a ricevere in se i tesori della Divinità: dimmi o figlio per non essere temperante nel cibbo, nella bevanda, nel riposo, e nelle altre comodità della terra vuoi perdere i tesori di Dio, il consorzio colla Divinità, la eterna beatitudine? Risolvi di vivere mortificato: per non errare, domanda, e profitta del consiglio di persona secondo IDDio: nelle difficoltà che ti si presentano pel guasto della natura corrotta con fiducia vieni da Me, e come Madre ti conforterò.
Ossequio
Mi farai cosa grata se oggi col consiglio del tuo Confessore darai principio ad una vita più mortificata, o rettificherai le mortificazioni che usi.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di mortificare il tuo corpo.
Fioretto.
Se ne hai la opportunità per un spazio discreto di tempo farai un qualche esercizio di penitenza: oppure una visita a Gesù Sagramentato per ottenere lo spirito di perfetta mortificazione: e leggerai la seconda ammonizione che innanzi la Ordinazione il Vescovo da ai Subdiaconi.
Ricordo di Maria Immacolata Regina.
Per fondamento di tutti i mezzi necessarii a mante[ne]re la purità ti raccomando l’esercizio assiduo della Preghiera fatta con umiltà, e fiducia: e voglio che facci gran conto della recita del D[ivino] Ufficio: pensa che IDDio vuole che si ubbidisca alla Chiesa: perciò credi pure che è volontà di Dio che si faccia quella Orazione, e perciò devi credere che IDDio vuole concedere tutte quelle grazie che si domandano nel D[ivino] Ufficio: dunque ti voglio in questo, o figlio, vigilante, perché per tua colpa niuno dei figli della Chiesa, e specialmente i poveri peccatori abbia a restare privo dell’effetto della recita del D[ivino] Ufficio: te ne do l’avviso con affetto materno prima che ti abbi a presentare al D[ivin] Tribunale per renderne all’eterno Giudice Redentore delle Anime rigor[os]issimo conto: perciò mi piace che non dimentichi l’avviso del divoto Agostino = Si orat Psalmus orate, si gemit gemite, et si gratulatur gaudete, et si sperat sperate. Omnia enim quae hic conscripta sunt, speculum nostrum sunt = (In Ps: 30)
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
16mayAll Day16 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - sedicesimo giorno
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Giorno decimosesto ---------- Preparazione e Avviso. 1 Hic Ordo
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Giorno decimosesto
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Preparazione e Avviso.
1 Hic Ordo -in novo Testamento ab Apostolis exordium sumpsit. Act: 6 quando (sicut in Actibus Apostolorum legitur) septem viros boni testimonii plenos Spiritu Sancto ad hoc officium elegerunt (b1) = Qui voglio, o figlio, che avverti quanto opportunamente ti ricorda la Chiesa che quando i SS. Apostoli furono sul punto di eleggere i Diaconi cercarono persone che nella Chiesa di Dio fossero insigni pe’ la santità della vita in guisa, che ne avessero la pubblica riputazione del popolo: ora voglio che ponderi quanto importi pe’ i Ministri del Vangelo il tenere una condotta che anche nell’esterno ispiri il buon odore di Gesù Cristo che sono le opere dei figliuoli della luce (b1): sia pertanto la tua vita tutta luce, e ciò non perché il Padre celeste non voglia adoratori in spirito e verità (b2), ne’ perché cerchino la vana stima delle creature, ma perché vedendo le buone operazioni del Ministro pubblico della Religione glorifichino con fede più viva il Padre celeste (b3).
2 Septem viros … plenos Spiritu Sancto ad hoc officium elegerunt = Osserva o figlio la prudenza degli Apostoli [:] non si contentarono solamente della pubblica testimonianza, ma vollero altresì essere certi che coloro che elegevano (!) pe’ l’officio di Diacono fossero ripieni dello Spirito Santo, e ciò con ragione poiché la pubblica estimazione non ha fondamento di durazione se non risulta dalle opere, che sieno frutti dei doni del Divino Spirito, che colla sua grazia abita in chi ama IDDio: voglio pertanto che tu sempre più ti assicuri la pienezza dello Spirito santificatore siccome ne abbisogna il Ministro del Vangelo: ti ci disporrai col sollevarti sempre più sopra il visibile e terreno, e coll’aspirare più vivamente all’Invisibile, e celeste: non ti voglio vile da lasciarti attaccare dagli affetti di terra che non si appigliano che alla vanità e arrecano afflizione di spirito: ama i beni veri del Cielo e sarai ricco abbastanza.
3 Et oratione praemissa manus eis imposuerunt = Oh quanto mi piace, che con queste parole la Chiesa mi da l’occasione, di ricordarti la necessità della preghiera per ottenere la pienezza dei doni dello Spirito Santo: gli Apostoli ed Io colà nel Cenacolo (b1) secondo le respettive disposizioni fummo riempiti dello Spirito Consolatore, ma ci disponemmo colla orazione assidua: gli Apostoli impongono le mani ai Diaconi (b2) ma premettono la S. Orazione, e leggi la storia dei Santi della Chiesa di Gesù Cristo e li troverai sempre uomini di orazione, e così abbondava in loro la pienezza dei doni celesti: io o figlio ti voglio vedere ricco, e ricco assai dei tesori della Divinità, ti vorrei vedere tutto trasformato in Dio per renderti Ministro del Vangelo più utile alle anime, e per procurare più efficacemente gl’interessi della gloria del Padre celeste: ama pertanto la Orazione, sia questa a dire così il tuo cibo, la tua bevanda, il tuo riposo: domanda pure più perfetto il dono della preghiera ed io con affetto materno sarò tutta pronta per ottenertelo.
Ossequio.
Già puoi intendere quale ossequio domando da te: procura di accrescere il fervore, e l’esercizio della preghiera per vieppiù riempirti dei doni dello Spirito Santo, perché le tue opere sieno luce di edificazione ai figli della Chiesa.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono più perfetto della preghiera per ciò che ti ho indicato nell’ossequio.
Fioretto.
Dirai tre volte ma con sentimento della propria indegnità l’Inno Veni Creator etc. e io impegnerò il mio Sposo lo Spirito Santo a discendere sopra di te coll’abbondanza de Suoi doni: e leggerai l’ammonizione che innanzi la Ordinazione il Vescovo da ai Diaconi.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Non dimenticare questo avvertimento = Arma Clericorum Orationes, et Lacrymae = (Sinod: Senon: an: 1524.).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
16mayAll Day16 - Mese di maggio per i claustrali - sedicesimo giorno
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Giorno decimosesto ------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno decimosesto
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6)
1. Dimmi, o anima religiosa, nel desiderio della tua santificazione sei ancora sazia? E non ti piacerebbe il merito dei SS. Apostoli, che dopo ricevuta la pienezza dello Spirito Santo là nel cenacolo di Gerusalemme (ov’ Io insieme con essi ci trattenemmo secondo il precetto del divino Maestro implorandone i doni anche per utilità dei futuri figli della Chiesa) (b2) si occuparono a formare quella regola della S. Fede che la Chiesa riconosce nel S. Simbolo Apostolico, e che ti ha proposto sin da quando la Chiesa stessa ti ha rigenerato colle acque battesimali, e che per tanto si affaticarono per fondare la Chiesa di Gesù Cristo in tante parti del Mondo lasciando ai novelli battezzati il Simbolo della Fede, e che giunsero persino a spargere il sangue per difendere le verità della fede alla presenza anche dei Tiranni; domando ti piacerebbe avere la loro santità i loro meriti?
2. Voglio, o anima religiosa, che tu conosca la tua sorte. Iddio colla sua voce ti ha chiamato nel S. Chiostro, come dandotene il precetto, poiché sei stata obbligata di corrispondere alla Vocazione; ma lo sai perché ti ha fatto un tal comando? Affinché nel S. Chiostro imitando Me tua amorosissima Madre, e i SS. Apostoli tuoi Padri e Fratelli, e imitandoci nel sagro ritiramento, nell’esercizio assiduo della preghiera, nel digiuno, e soprattutto nella carità vicendevole ti disponessi a ricevere la pienezza dei doni del Mio Sposo lo Spirito Santo. Ora esamina bene il tuo spirito, e se non ti trovi nella pienezza dei doni dello Spirito Santificatore devi accusarne in te la colpa tua, mancanza di spirito di sagro ritiramento, e di necessario silenzio, poca premura per correggere i difetti che commetti nella S. Orazione, e non ne hai impegno di accrescerne lo spirito, e il raccoglimento, il poco amore alla mortificazione, e la grande facilità di mancare alla carità, o coi pensieri, o colle parole, o col tratto nella Comunità religiosa, oppure il poco impegno di sempre più accrescere lo spirito della carità vicendevole.
3. Dopo che diligentemente avrai procurato di emendarti dei difetti nelle tue obbligazioni, e avrai atteso a disporre lo spirito colla umiltà, e fiducia in Dio, e colla più fervorosa preghiera, e avrai implorato la pienezza del S. Divino Spirito ti sentirai in maggiore disposizione alla virtù, alla imitazione di Gesù Cristo; è questo un segno che già lo Spirito Santo incomincia a diffondersi in te: ed allora per disporti ad acquistare il merito, e la Santità degli Apostoli ravviva un sincero e stabile desiderio di fare tutto quel bene che hanno fatto gli Apostoli di patire quanto hanno patito gli Apostoli, e anche più di morire come sono morti gli Apostoli riconosci la tua indegnità di avere tanti doni, quanti ne hanno avuti gli Apostoli per acquistare quel merito, e quella santità, che hanno acquistata, aggiungi preghiere penitenze, e osservanza perfetta per ottenere che quei tesori di fede che hanno propagata i SS. Apostoli sempre più sieno acquistati dai poveri figli di Adamo, e specialmente prega per quei popoli, che per loro colpa gli hanno perduti, affinchè presto e abbondantemente tornino alla luce della verità professando nuovamente il Simbolo apostolico, e rendendosi in tutto figli ubbidienti della S. Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana; e poi vivi in fede, vivi nella perfetta diffidenza delle tue forze, e nel perfetto abbandono in Dio e dove vedi non potere arrivare colle opere, ti ajuterai coll’offerire all’Eterno divin Padre i meriti di Gesù Cristo.
Ossequio
Ti domando quest’ossequio. Non lascerai di pregare ogni giorno ed anche più volte al giorno per la propagazione delle verità della fede di Gesù Cristo perchè sia un solo Ovile, e un solo Pastore (b1), perchè voglio tutti in Paradiso.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare almeno occultamente tanto bene nella Chiesa di Dio, e colle orazioni e colle penitenze, e coi discorsi quanto è necessario, e anche più per acquistare il merito degli Apostoli.
Fioretto.
Farai tre visite a Gesù Sagramentato per raccomandargli la propagazione delle verità della fede, e la sua Chiesa.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Stà nel S. Chiostro come stessi nel Cenacolo aspettando sempre l’accrescimento dei doni dello Spirito Santo.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
16mayAll Day16 - Mese di maggio per i fedeli - sedicesimo giorno
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Giorno decimosesto ---------- Preparazione e avviso. Nolite putare quoniam
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Giorno decimosesto
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Preparazione e avviso.
Nolite putare quoniam veni solvere legem, sed adimplere (b3). (Math. 5. v. 17.)
1. Voglio, o Figlio, che sii lontano dall’errore nel quale almeno col fatto sono caduti non pochi figli della Chiesa nello stato della Legge evangelica. Il mio divino Figliuolo colla Legge di grazia ha aperto più facili le vie della misericordia, mà conviene badar bene di non abusarne: e vedi o figlio che colui che corre nelle vie del peccato, perchè sà che il mio Figliuolo è pieno di misericordia, commette una specie di sacrilegio, volendo in certo modo far servire l’attributo divino della infinita misericordia a moltiplicare il peccato: così ti avverto o figlio, che per quanto è da te, verresti con acutissima spada a trafiggere il mio cuore pietoso, se tu ti farai più libero nel peccato, perchè speri nella mia misericordia; bada o figlio, perchè in tal modo verresti a profanare in Me tua Madre i pregj divini, che a vantaggio della tua anima Mi ha communicati l’Altissimo.
2. Anzi con affetto materno ti ricordo, o figlio, che il divin Verbo incarnato, e Mio Figliuolo Gesù non è venuto per distruggere la Legge, e le Profezie, mà per tutto compire, e perfezionare, in guisa che si è protestato che piuttosto il Cielo e la terra periranno, che tutto quello che è scritto nella Legge non si adempia sino alla più piccola lettera e punto, e hà dichiarato che colui che violerà un solo di questi precetti, e insegnerà agli altri a fare lo stesso sarà chiamato minimo nel Regno de’ Cieli, ossia ne sarà escluso per sempre, al contrario colui che osserverà la Legge, e insegnerà ad altri di osservarla sarà chiamato grande nel Paradiso (b1).
3. Ah Figlio, pensa che con affetto Materno Io tua Madre, Gesù Mio Figliuolo, e Fratello tuo con amore infinito ti aspettiamo ad essere chiamato grande nel Regno della gloria; dunque profitta della Mia misericordia, e della misericordia infinita del Mio Figliuolo per osservare la divina Legge con più amore, e perfezione. Pensa che la grazia per adempire i divini precetti non ti manca, giacchè il sapientissimo, e giustissimo divino Legislatore non dà una legge impossibile; e se talvolta per non aver profittato della Grazia hai violato alcuno dei divini comandamenti, voglio o figlio che senza darti a maggiore libertà di peccare ricorri subito a Me, ed Io con affetto materno ti farò pacificare col Mio Figliuolo, e Fratello tuo Gesù.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: dopo il peccato confida nella Mia misericordia, e nella misericordia infinita del Mio Figliuolo: innanzi, o nel pericolo di peccare temerai i rigori della divina Giustizia.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare il dono di profittare, e non di abusare della Mia Misericordia, e della Misericordia infinita del Mio Figliuolo Gesù.
Fioretto.
Vincerai qualunque umano riguardo per essere più esatto nella osservanza di tutti i precetti divini, ed ecclesiastici.
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Circa il principio del secolo decimonono un certo giovane di vita dissoluta, e pieno di peccati per la mala pratica con Donna licenziosa, ottenne per la divina misericordia la grazia di ritirarsi dalle occupazioni del Mondo per occuparsi negli spirituali Esercizj, e per intercessione della Madre di Misericordia Maria riportò in modo prodigioso la conversione del suo cuore, e avendo in se sperimentato i mirabili effetti della Meditazione delle Massime di Religione, e della predicazione delle celesti Dottrine nel modo che suol usarsi negli Esercizj spirituali pensò che il mezzo più energico per ottenere la bramata conversione della persona complice de’ suoi orrendi delitti potesse essere appunto la occupazione santa degli spirituali Esercizj; ne richiede un biglietto d’ingresso dal Superiore del Ritiro, il quale non si ricusò di mandarlo alla persona per un mezzo conveniente e opportuno, mà non volle consegnarlo al giovane convertito, affinchè non si esponesse all’occasione di ricadere in peccato, che poteva esservi nel portare il biglietto indicato: mà a tale disposizione il giovane per indocile, e male appreso zelo non acconsentì, e per mezzo di altro soggetto lo procurò e l’ottenne. Ma oli (!) terribili giudizj di Dio! Il Giovane si portò all’abitazione della persona indicata per indurla fare gli Esercizj spirituali, mà che? invece di ottenere che si disponesse a tale risoluzione di salute, l’infelice giovane restò vinto dalle lusinghiere parole, ricadde in peccato, e nell’atto peccaminoso vi restò improvvisamente morto. Badiamo, o figli della Chiesa di non abusare delle divine misericordie!
Tre Gloria Patri e Litanie.
17mayAll Day17 - Mese di maggio per i fedeli - diciassettesimo giorno
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Giorno decimosettimo ---------- Preparazione e avviso. Diligite inimicos vestros,
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Giorno decimosettimo
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Preparazione e avviso.
Diligite inimicos vestros, benefacite his, qui oderunt vos.
Benedicite maledicentibus vobis, et orate pro calumniantib[u]s vos (b1). (Luc. 6. v. 27. 28.)
1. Ecco, o figlio, la dottrina di Paradiso insegnata colle parole divine, e coi fatti dal mio divino Figliuolo Gesù! Tutto fuoco d’amore, e di amore infinito con precetto divino dice a tutti. Amate i vostri nemici, fate bene a coloro che vi odiano. Implorate le benedizioni del Paradiso su tutti coloro che vi maledicono, e pregate pei vostri calunniatori (b2). E quì con affetto materno, voglio, o figlio, che seriamente rifletti, che quanto più è difficile la perfetta osservanza di questa celeste dottrina, tanto più luminosi sono i gradi di gloria che conseguisce nel soggiorno beato chiunque perfettamente la osserva; e siccome con amore ti aspetto ai sublimi seggj del Cielo, perciò ti voglio fedelissimo nell’osservare tali precetti.
2. Mà se nelle occasioni di chi ti si fa nemico, di chi ti odia, di chi ti meledice (!), di chi ti calunnia si facesse sentire la debolezza dell’umana natura, voglio, o figlio, che prendi coraggio rimirando in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo, e rifletti che sebbene Gesù fosse Santo, Innocente, Impolluto, Segregato dai Peccatori (b1), pure niuno ha avuto tanti nemici, quanti se ne sono suscitati contro Gesù; niuno è stato maledetto, e calunniato, quanto è stato maledetto, e calunniato Gesù; e con tutto ciò ama tutti, fà bene a tutti, benedice tutti, e fin nel bollore della persecuzione, e nelle estreme angoscie della sua dolorosissima agonia con amore infinito si rivolge al Padre, e prega pei suoi nemici, per chi l’odia, per chi lo bestemmia, per chi lo calunnia (b2). Dimmi, o figlio allo splendore ineffabile del tuo divino esemplare Gesù Santo ed Innocente, tu peccatore ti potrai ricusare d’imitarlo?
3. Mà se nella risoluzione d’imitare Gesù diffidi delle tue forze, non ti perdere di coraggio, anzi sappi, o figlio che tale diffidenza ti dispone, e ti porta a confidare nella grazia dello stesso Gesù!
Egli perfettissimo e sapientissimo in tutte le sue operazioni (b1) non solo ti ha dato i precetti che ti sono necessari a conseguire l’eterna felicità, non solo te ne ha dato l’esempio con essere Egli il primo ad osservarli perfettamente, mà colla sua vita santissima ha acquistato presso il Trono della Divinità un sagro diritto, perchè ti sieno concedute tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per osservare tutti anche i più difficili divini precetti. Dunque vedi o figlio che neppure la grazia ti manca, e per ottenerla più facilmente, e più abbondante, riconoscendoti peccatore te ne confesserai indegno, e la implorerai per la divina misericordia, e pei meriti infiniti del Mio divino Figliuolo.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Ti pacificherai co’ tuoi nemici se ne hai, e pregherai per chi ti calunnia.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di osservare perfettamente i precetti del mio Figliuolo che in questo giorno ti ho ricordati.
Fioretto.
Vincerai qualunque umano rispetto per osservare gl’indicati precetti.
Successo di eccitamento alla divozione a Maria Madre di Misericordia e Refugio dei peccatori.
Sul principio del secolo decimonono un tale figlio della Chiesa sì, ma pei depravati costumi, e per una inveterata discordia, di vita perduta, fu indotto, e quasi forzato ad entrare negli esercizj spirituali: questi senza alcuna buona disposizione, anzi indispostissimo vi entra: vi passa i primi giorni con una certa indifferenza, che lo rendeva più indegno dei favori della divina Misericordia; ma la Madre della Misericordia potente nella sua intercessione, si conobbe che volle trionfare della durezza di codesto cuore malvagìo (!), poichè nel giorno, in cui dal Predicatore fu fatta la Predica, che aveva per argomento Maria SS. quel cuore restò sì fattamente commosso, che al vedere la S. Immagine della Madre di Misericordia, intenerito, compunto, e quasi direi soprafatto dalla contrizione, vinto ogni umano rispetto alla presenza di quanti altri insieme con lui attendevano agli esercizj spirituali, esce fuori del posto comune, si presenta all’Altare e innanzi alla SS. Imagine di Maria domanda pubblicamente perdono, si dichiara gran peccatore, e accorda il perdono ai suoi nemici. Ecco quanto facilmente Maria SS. ottiene grazie pei cuori tiranneggiati dalla passione dell’odio.
Tre Gloria Patri e Litanie.
17mayAll Day17 - Mese di maggio per i claustrali - diciassettesimo giorno
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Giorno decimosettimo ------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno decimosettimo
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Dopo che sei giunta, o anima religiosa fino ad aspirare al merito, e alla santità degli Apostoli, e dopo che ti ho suggerito il desiderio di fare tutto quel bene che hanno fatto gli Apostoli propagando la fede, ti avverto che puoi anzi bramo che desideri pure il merito, e la santità dei SS. Profeti che hanno lasciato alla Chiesa il deposito delle predizioni specialmente in gran copia di quelle che risguardavano il D. Redentore, ma ti avverto che non devi desiderare l’ufficio di profetizzare, e perciò tieni lontana dal tuo cuore qualunque brama di avere nell’Orazione, e in altra circostanza Visioni di cose celesti, allocuzioni, rivelazioni, estasi, rapimenti, impressioni esterne nel tuo corpo, che siano segnali di favori straordinarii del cielo, niente di questo devi desiderare, non perchè non sieno cose buone, non perchè non se ne possa fare buon uso, mà l’anima che le desidera, che le cerca si espone al pericolo di essere ingannata dall’angelo delle tenebre in forma di Angelo di luce, e con tale inganno si fomenta lo spirito della vanità, della superbia dell’ambizione dell’amor proprio, e così si dispone alla perdizione eterna.
2. Io ti voglio vedere ascendere ad una grande santità, ad un cumulo di meriti, che tu neppur hai cuore così esteso quanto te lo desidero, mà la via per giungervi è l’umiltà, la fede, la carità, l’esercizio di tutte le virtù, e avverti che quanto più t’impegnerai nella perfetta osservanza de’ tuoi doveri tanto più ancora ti santificherai; e qui ti avviso che nella umiltà ti voglio assai assai diligente, e bada che in chi aspira alla perfezione il Tentatore infernale usa l’industria, e l’usa con tutte le forze d’insinuarvi la superbia spirituale, che aspira a comparire di essere di qualche virtù, e avverti che l’appetito delle cose straordinarie, come sono visioni, allocuzioni, estasi, ed altre esteriorità della stessa specie ordinariamente è un cattivo frutto della superbia spirituale: dunque ti occuperai piuttosto a piangere le tue infedeltà alla grazia, piangerai le tue inosservanze, piangerai i peccati della vita passata, e riconoscerai sempre la tua indegnità di avere alcun dono da Dio e così ti disporrai meglio ad ottenere, e profittare di quelle grazie che ti sono necessarie per giungere alla tua vera santificazione.
3. Per arrichirti poi in qualche modo del merito, e della Santità dei SS. Profeti, prega quanto puoi, perchè i figli di Adamo sempre più profittino del tesoro delle profezie, che sono nelle SS. Scritture: ad imitazione dei Profeti ch’erano ubbidienti a Dio per andare a pubblicare i suoi divini Oracoli ai Popoli, procura di ubbidire a chi devi con maggiore prontezza e perfezione: attendi tu ancora a profittare dei lumi, che Iddio ha dato per bocca dei Profeti: e poi rifletti che le Profezie necessarie allo stabilimento della Chiesa già sono fatte: se ti cadesse in mente che alcuna ne fosse opportuna nelle varie tribolazioni della Chiesa non lo devi decidere tu, mà devi pregare pei bisogni della Chiesa, e ciò che sarà espediente lo farà Iddio secondo la sua infinita Sapienza: se mai poi credessi di aver bisogno per tuo regolamento di una divina rivelazione, ti ricordo con affetto di Madre che già è fatta, l’oracolo è del mio Figliuolo, ascoltalo con rispetto, e profittane «Qui vos audit me audit» (b1) (Luc. 10. v. 16) disse agli Apostoli «Chi ascolta voi ascolta Me» Dunque in tutti i tuoi dubbii, oscurità, presentati con fiducia al Ministro del Signore con fede come ti presentassi a Gesù Cristo e nel suo Ministro ti parlerà Gesù Cristo.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Senza cercare di giungere alla Santità per vie straordinarie, ama di arrivarci per via di fede coi lumi che ti darà il Padre spirituale, e vi giungerai più sicuramente, e più presto.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di profittare delle istruzioni che ti darà il tuo Confessore.
Fioretto.
Per non mancare alla S. Ubbidienza, ti priverai ancora delle consolazioni spirituali.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Beata quell’anima che con fede, umiltà, e spirito di Ubbidienza ascolta il Sacerdote, come se ascoltasse Gesù Cristo.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
17mayAll Day17 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - diciassettesimo giorno
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Giorno decimosettimo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Et inde
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Giorno decimosettimo
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Preparazione e Avviso.
1 Et inde Apostoli, et eorum successores decreverunt, ut in omni Matrice Ecclesia septem Diaconi circa aram Christi sublimiori gradu tamquam columnae altaris existerent = Vedi, o figlio, di quali Ministri ha bisogno la Chiesa; vedi che quei che elege (!) all’ufficio di Diacono li considera come colonne de sagri altari: e sai cosa vuol significare con questo; che pretende di avere persone dedicate al Ministero del (!) Altare che sieno piene di quel sagro rispetto che nasce dalla sublime idea della grandezza dei Santi e tremendi Misteri che si celebrano nei SS. Altari, affinché compresi tutti da rispetto, e venerazione religiosa assistano in modo alle sagre funzioni che a guisa di colonne spirituali fanno che non manchi nel popolo il rispetto dovuto ai sagri Altari, poiché i figli della Chiesa dall’esteriore condotta del Ministro desumono l’idea grande dell’oggetto: in questo ti voglio molto vigilante, e pensa che diverresti reo di somma ingratitudine presso il Sovrano tuo Benefattore se dopo che senza tuo merito ti ha innalzato a sì sublime dignità, tu poi non avessi neppure l’impegno di farlo rispettare nei sagri Altari nell’esercizio del S. Ministero.
2 Non sine aliquo septenarii mysterio, in quo significant, ut septiformi Spiritus gratia praefulgentes sancti sint corpore et spiritu = Vedi, o figlio, la Chiesa ti parla chiaramente: per essere Ministro di Gesù Cristo secondo il suo spirito devi essere pieno di Spirito Santo, devi spirare santità nell’anima e nel corpo, e vuol dire che quella santità che sarebbe sufficiente in un Laico non è sufficiente in te: voglio che l’intendi bene, che quanto più ti sei inoltrato nel Santuario tanto più devi essere santo in guisa che quanto la tua dignità di Diacono supera quella di un figlio della Chiesa che si trova nella condizione di semplice Laico tanto la tua santità deve essere superiore: esamina attentamente te stesso, e se ti trovi mancante di tal grado di santità voglio che con umiltà e fiducia ne domandi subbito un’ (!) ardente desiderio, e ricordati che il mio Figliuolo ha impegnato la sua parola così = Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) =.
3 Hinc numerus constat ex quaternario, et ternario: quaternarius refertur ad corpus propter quatuor elementorum consonam in corpore complexionem, ternarius ad animam propter triplicem animae virtutem, propter quam jubemur Deum tripliciter diligere idest toto corde, quod refertur ad voluntatem, tota mente, quod refertur ad memoriam, tota intentione quod ad intelligentiam refertur = Non inutilmente la Chiesa ti fa osservare tutto questo, poiché siccome ti ha fatto intendere che devi essere Santo, e gran Santo così ti vuole avvertito che essendo l’uomo un composto di anima e di corpo, la anima dotata delle sue potenze, il corpo risultante da quattro elementi dalla mancanza dell’equilibrio dei quali nasce più o meno difficoltà per eseguire gli atti delle virtù necessarii per arrivare a quella santità propria del tuo sagro Ministero; perciò nella difficoltà della cosa ti voglio bene avvertito, che per non soccombere alla privazione della tua compita santificazione sii sempre sincero a manifestare al tuo Padre spirituale che ti ha dato IDDio quanto passa in te stesso specialmente in ciò che risguarda lo sviluppo delle passioni: ubbidisci con docilità e io con affetto di Madre sarò pronta ad ottenere alla tua Guida i lumi necessarii.
Ossequio.
Ripeto, e sarà questo l’ossequio, voglio che tu abbi una perfetta apertura di spirito col tuo Confessore o direttore spirituale.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della apertura di coscienza al Direttore.
Fioretto.
Dirai tre volte il Veni Creator spirito (!) per ottenere il perfetto desiderio della santità conveniente al tuo Ministero.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Mi piace che ricordi l’avvertimento dell’Angelico Dottore = In Ecclesiae Ordine constituti, in hoc positi sunt ut Deum repraesentent non solum secundum quod in se est, sed etiam secundum quod aliis influit (In sup: qu: 34. art: 1.).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
18mayAll Day18 - Mese di maggio per i fedeli - diciottesimo giorno
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Giorno decimo ottavo ---------- Preparazione e avviso. Nisi abbundaverit
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Giorno decimo ottavo
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Preparazione e avviso.
Nisi abbundaverit (!) justitia vestra plusquam Scribarum et Pharisaeorum, non intrabitis in regnum Coelorum (b1).
(Math. 5. v. 20.)
1. Ecco, o figlio la dottrina di Paradiso che ti ha lasciato il mio divino Figliuolo Gesù Amore infinito delle anime: ascolta le sue stesse adorabili parole: Se la bontà della tua vita non sarà maggiore di quella degli Scribi, e dei Farisei non entrerai nel Regno dei Cieli (b2): e volle dire, bada o anima redenta col mio sangue, bada, che vi sono gli Scribi e i Farisei, e nei secoli futuri vi saranno degli altri che li imiteranno, i quali non hanno altro che una esteriore santità, ma il loro cuore è guasto, pieno di affetti depravati, pieno di vizj; perciò ti avverto, che se in te la Santità esteriore non procede dalla Santità interna del tuo cuore non potrai entrare nel Regno dei Cieli.
2. Anzi con affetto materno ti ricordo, o figlio, che il Maestro della vita Gesù giunse perfino a condannare quella santità esteriore, che è diretta non ad edificare le anime, ma a procacciarsi la lode e l’applauso degli uomini: per questo insegnò di fare la limosina non a suono di tromba come fanno gl’ipocriti, ma in modo che la mano sinistra non sappia quello che fà la destra (b1): similmente impose che la Orazione si facesse nel ritiro della Camera, e non ritti in piedi nelle pubbliche piazze per essere veduti dal popolo (b2), e finalmente ordinò ancora, che chiunque digiuna non prenda un’aria macilente come fanno gl’Ipocriti, che fanno il viso smunto perchè si vegga che digiunano: e in tutto conclude, che coloro che senza la Santità interiore del cuore fanno delle opere buone per essere lodati già hanno ricevuta la loro mercede (b3): al contrario chi alla Santità interna unisce la esterna perchè sia glorificato il Padre celeste sarà premiato.
3. Dunque bada bene o figlio, che io tua Madre, e Gesù mio Figliuolo, e Fratello tuo, perchè ti vogliamo vedere al possesso della eterna mercede del Paradiso ti ordiniamo che procuri di coltivare sopratutto la santità del cuore affinchè tutte le opere tue, le tue parole, i tuoi passi fatti per edificazione delle anime sieno premiati nel soggiorno beato: avverti però, o figlio, che se nel tempo passato hai imitato in qualche parte la ipocrisia degli Scribi, e dei Farisei (b1), e dei loro seguaci; non ti avvilire, ma pentiti, domanda perdono, fatti coraggio in Dio: ricorri a Me con fiducia, ed lo ti farò sperimentare la dolcezza della Mia Misericordia.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Opererai sì nell’interno del cuore che nell’esterno ma puramente per glorificare il Padre Celeste in tutte le cose.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare quanto ti ho suggerito per ossequio.
Fioretto.
Farai per qualche spazio di tempo l’esame sulla tiepidezza della tua vita passata per accrescerne il fervore.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia, e Refugio dei peccatori.
Circa il fine del secolo decimottavo in un giorno mentre un Sacerdote della V. Congregazione del SS. Redentore fondata dal B. Alfonso Maria Liguori stava nel S. Tribunale di Penitenza, vide in vicinanza un Giovane che parea che volesse e non volesse confessarsi: lo chiamò, e gli domandò se voleva confessarsi. Sì rispose il giovine, ma non so come Iddio possa perdonarmi. Fecegli coraggio il Confessore, e cominciò a dire; Padre sappiate che oltre gl’innumerabili peccati di disonestà, omicidj, e di ogni specie di scelleraggini, che ho fatto, disperato di mia salute ho incominciato a fare peccati non tanto per soddisfarmi, quanto per fare dispetto a Dio, e per l’odio che gli portava. Soggiunse che tenendo al petto un Crocefisso l’avea gettato via per dispetto, che in quella stessa mattina si era comunicato con animo di porsi sotto i piedi la Particola consagrata, e che non l’aveva fatto per essere stato impedito dalla presenza di persone che potevano vederlo, e consegnò allora al Confessore la sagra particola messa in una carta. Disse poi che passando avanti quella Chiesa ebbe impulso di entrarvi, vedendo che altri si confessavano si accostò ancor esso, e si presentò, ma con animo irresoluto voleva partirsi; era però quivi trattenuto senza sapere come: chiamato si era accostato; si trovava a suoi piedi, e ancor non lo credeva: interrogato se aveva avuto qualche divozione alla Beatissima Vergine: niuna affatto, rispose, salvo che mi trovo questo abitino del Carmine al petto: e questo appunto è quello che vi ha salvato soggiunse il Sacerdote: a tale riflesso il giovane s’intenerì, e si compunse talmente che singhiozzando, e piangendo fece la sua Confessione generale con tale compunzione che cadde svenuto a piedi del S. Ministro. O Misericordia infinita di Dio! O potentissima Misericordia di Maria!
Tre Gloria Patri e Litanie.
18mayAll Day18 - Mese di maggio per i claustrali - diciottesimo giorno
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Giorno decimo ottavo ------- Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi
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Giorno decimo ottavo
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Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Ti piacerebbe, o anima religiosa, nel progredire alla tua santificazione d’imitare il distintivo glorioso di quelle beate anime che formano in Cielo lo stuolo dei SS. Patriarchi, che quando furono viatori su questa misera terra con santa impazienza aspettavano, e coi loro voti, preghiere, e virtù affrettavano la venuta del Redentore del genere umano, e che poi sciolte dall’inviluppo del fragile corpo ne sospiravano il momento sebbene riposassero nel seno di Abramo, e che nel dì in cui il Mio Figliuolo ascese glorioso al Cielo seco le condusse a godere del frutto della redenzione, in premio e della loro fede, e delle ardentissime brame, che avide le rendevano di vederlo presto comune Riparatore? Dimmi ti piacerebbe di imitarli?
2. Rallegrati pure, rallegrati, poichè nella Vita claustrale ne hai una grande facilità, e molti sono i mezzi che ti si presentano per imitarli assai bene. Tu sai, e la fede ti parla al cuore che il Divin Redentore è venuto Bambino su questa terra, ma deve ritornare Giudice nel dì finale (b1). Beato chi aspetta questa seconda venuta di Gesù Cristo: beato chi pensa e seriamente riflette, e opera per trovarsi preparato, beato chi vive ogni giorno, come se ogni giorno dovesse presentarsi al divin Tribunale; e dimmi tu perchè hai abbandonato il mondo, i parenti gli amici le religioni? Perchè hai domandato con tanta istanza l’ingresso sospirato nel S. Chiostro? Perchè hai tanto gioito quando hai avuto la sorte di vestire il S. Abito della Religione?
E tu forse non ne conoscevi la ragione, se teco andavi dicendo: almeno nella Religione si vive lontano dai pericoli, vi sono molti mezzi per la propria santificazione, si vive tranquillamente in Dio, in ogni punto che venga la morte l’anima si trova preparata, e così si potrà incontrare una sentenza favorevole nel dì della morte, e nel giorno dell’universale Giudizio la Benedizione, che il divin Giudice darà agli Eletti.
3. O anima religiosa affrettati quanto puoi, e ti parlo con affetto materno, affrettati quanto puoi, per profittare di tutti i mezzi di vita eterna, che Iddio ti ha preparato nel S. Chiostro: e se mai mi volessi dire che prima di professare il S. Istituto credevi certamente di poterti accumulare molti tesori di opere buone per presentarti al divin Giudice nel dì finale, ma che poi credi di aver trovato che non è così: ti avverto che prima di regolare la tua vita secondo questa persuasione devi osservare esaminandoti ben bene fin dai primi giorni dello Stato religioso, almeno dopo, o poco dopo la professione che il principio della dissipazione, della tiepidezza della inosservanza nacque da un tuo risentimento non raffrenato in tempo, da un principio di superbia non distrutto, da una ubbidienza eseguita con interna disapprovazione, e contrarietà, ma non ti turbare; piangi ogni tua infedeltà: fatti coraggio in Dio: ricorri con fiducia a Me, ed Io con affetto di Madre ti ajuterò.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Accrescerai ogni diligenza nella perfetta osservanza regolare per imitare i SS. Patriarchi nella preparazione alla venuta di Gesù Cristo.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di una perfetta preparazione alla morte per comparire nella pienezza della propria santificazione al D. Redentore.
Fioretto. Per imitare vieppiù i SS. Patriarchi nei loro desiderii della venuta del Messia; accrescerai i desiderii, e le disposizioni di ricevere Gesù Sagramentato.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Beata quell’anima religiosa, che imita le vergini prudenti, accrescendo sempre il lume delle buone operazioni senza dire mai basta.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
18mayAll Day18 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - diciottesimo giorno
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Giorno decimo ottavo ---------- Preparazione e Avviso. 1 Hi
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Giorno decimo ottavo
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Preparazione e Avviso.
1 Hi sunt septem Angeli = Ammira o figlio la bontà dell’Altissimo nell’avere sollevato te miserabile a fare l’ufficio di Angelo visibile nella sua Chiesa: ti voglio diligente nel rimirare mai sempre la tua indegnità, perché colla umiltà ti disporrai a ricevere copiosamente dal tesoro di ogni grazia della Divinità tutta quella virtù che ti è necessaria per non perdere la felicità del tuo stato, o almeno non restarne colla sola apparenza senza sostanza di quel frutto che vuole il mio Figliuolo per tuo vantaggio, e pe’ la salute delle anime redente col suo preziosissimo Sangue. E ti voglio frequentemente occupato a considerare la disgrazia di Lucifero e suoi seguaci che per non avere conservato la umiltà si sono ridotti ad una totale infelicità e perdita di tutti i tesori di grazia come ti insegna la Fede: dirai di frequente a te stesso = quid superbis pulvis et cinis? (b1) =
2 Quos legimus in Apocalypsi tuba canentes (b2). Angeli quia nuntii = Dunque o figlio, questa è la tua sagra destinazione di annunziare agli uomini le ambasciate celesti, tu devi essere nella Chiesa di Dio quell’Angelo visibile che manifesta agli uomini i voleri del Padre celeste, e specialmente ai poveri peccatori devi manifestare i tesori della misericordia infinita: ma con qual coraggio ti esporresti ad eseguire le funzioni di sì nobile Ministero, se poi non ti impegnassi vieppiù a imitare gli Angeli e nella purezza del cuore, e nella prontezza di ubbidienza a tutti i voleri del Padre celeste? Ti voglio in questo diligente, e ti farai in ciò ajutare dall’Angelo Titolare che ti è stato assegnato da Dio: entra in fede in sagra famigliarità col tuo Angelo, e ti assicuro che quanto più colla prontezza di profittarne gli darai campo a farti ajutare, tanto più lo consolerai.
3 Tuba canentes quia alta mysteria de interna inspiratione foris resonantes sunt = Vedi o figlio che come Angelo visibile nella Chiesa di Dio devi annunziare i sublimi Misteri della Divinità: ma pensa che de interna, dice la Chiesa, inspiratione foris resonantes; devi essere ripieno nel cuore dello spirito del Signore, tutto il tuo spirito deve essere compreso dall’idea infinitamente nobile dei segreti divini, ma come potrà ciò essere in te, se non hai l’uso di spesso meditare i Misteri che a tutti insegna la Fede? perciò ti voglio diligente nello stabilire in te stesso facendoti una legge inviolabile di passare ogni giorno qualche tempo in ogni modo possibile nella occupazione celeste della S. Meditazione: in ogni difficoltà che incontrerai chiama il tuo Angelo, e Me e ti ajuteremo: e se talvolta ti sembrasse di non avere il soccorso celeste occupa pure quel tempo in guardare la tua indegnità e così vieppiù piacerai all’Altissimo, a me tua Madre, e al tuo Angelo, anzi a tutto il Paradiso, e nel tempo opportuno agli occhi della divinità ti sentirai ripieno della ispirazione celeste.
Ossequio
Ecco l’ossequio col quale mi piacerai: voglio che rifletti che IDDio ti ha dato un Angelo come canale di tutte quelle grazie, che ti sono necessarie pe’ la eterna salute, dunque vedi che se tu le cercherai per mezzo del tuo Angelo sempre le troverai, e cercandole per altro Canale omettendo quello che ti ha stabilito l’Altissimo forse non le troverai, perciò voglio che sii semper (!) in attenzione, che volendole avere per qualunque altra (!) canale con quello procura anche il favore del tuo Angelo, anzi mi piace avvisarti che quando ricorri a me coll’ajuto del tuo Angelo io sono più pronta ad ajutarti, perché vedo più secondate le brame dell’Onnipotente: e voglio che come Ministro della divina parola tanto nella predicazione, quanto nei famigliari (!) ragionamenti manifesti agli uomini quanto ti ho qui ricordato.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di profittare dell’Angelo tutelare, e il dono di fare ogni giorno con frutto la S. Meditazione.
Fioretto Dirai più volte l’Angele Dei.
Ricordo di Maria Immacolata Regina
Tieni a mente queste parole = In divinis officiis ardeat affectus, clamet vox, vigilent oculi, et vita concordet, ut merito dicere valeamus in conspectu Angelorum psallam tibi (b1) = (S. Laure Iust: de Disc: et Perf:).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
19mayAll Day19 - Mese di maggio per i fedeli - diciannovesimo giorno
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Giorno decimo nono ---------- Preparazione e avviso. Sic ergo
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Giorno decimo nono
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Preparazione e avviso.
Sic ergo vos orabitis Pater noster qui es [in] Coelis (b1).
(Math. 6. v. 9.)
1.º Ecco, o Figlio, il Maestro della Vita, il Sovrano dell’Universo, il mio divino Figliuolo Gesù che t’insegna in qual modo, e quali cose devi domandare al Padre tuo Celeste, voglio però con affetto di Madre, che rifletti attentamente, che se Gesù ti suggerisce anzi ti comanda di pregare, e t’impone quali cose devi domandare nella tua preghiera devi esser persuaso che voglia che tu sii esaudito, e pensa che Iddio non finge, e perciò quando ti dice pregherai così; domanderai tali cose è segno che vuole che tu le conseguisca: dunque prega pure con fiducia, domanda con umiltà, e torna a domandare con perseveranza, e non dubitare che otterrai quanto di vero bene per te, e di gloria dell’Altissimo domanderai.
2.º Affinchè poi nella preghiera vieppiù si accresca la tua fiducia, vedi la bontà del divino Benefattore, che vuole che lo chiami col dolce nome di Padre. Oh consolati pure o figlio; che per la creazione hai per Padre Iddio, lo hai per la conservazione, lo hai per le (!) grazia: ma rifletti ancora che tutte le volte che il povero peccatore ostinato si rivolge a Dio, e colle prime parole dell’orazione insegnata dal mio Figliuolo lo chiama Padre, il mio cuore si commuove, giacchè vedo che pel suo peccato ha perduto nell’ordine della grazia il pregio nobilissimo della figliuolanza di Dio, lo scettro della Eterna Vita, dunque se mi vuoi consolare detesta il peccato, e sempre fuggirai il peccato e la occasione.
3. E perchè ti disponga a ricevere molti favori dai tesori celesti piacerai a Me tua Madre a Gesù Mio divino Figliuolo e Fratello tuo se ti ricorderai che il tuo Padre Celeste è infinitamente buono e perciò con amore infinito ti vuole ajutare, è infinitamente sapiente perciò conosce tutti i tuoi bisogni: è infinitamente potente, onde non vi è cosa di tuo vantaggio di cui non possa provederti: dunque prendi coraggio, consolati pure, poichè in mezzo a tante disgrazie che ti circondano nella misera valle del pianto hai il potentissimo mezzo della preghiera sulla quale il mio divino Figliuolo ha impegnato la sua parola infallibile domandate, e riceverete (b1): per la quale devi credere di fede che quando con umiltà, fiducia, e perseveranza domanderai ciò che è di vero tuo bene, e di gloria di Dio tutto otterrai dal tuo Padre celeste, che vede tutto, che può tutto, e che ti ama con amore infinito.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: In qualunque tribolazione, e caso difficile ti troverai, voglio che non ti abbandoni alla disperazione, neppure all’angustia del cuore, ma con fiducia ricorrerai al Padre celeste colla Santa Orazione.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare il dono della S. Orazione.
Fioretto.
Determinerai le orazioni da recitare nella mattina appena destato, e nella sera prima di prendere riposo, e farai gran conto dell’uso frequente delle fervorose Giaculatorie. Gesù mio misericordia: e (piacerà a Gesù, che a Me ti rivolgi coll’altra) Immacolata Maria misericordia.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio de’ peccatori.
Sarà sempre nella memoria dei posteri luttuosa l’epoca del principio del secolo decimonono, in cui seguì anche negli Stati Pontificii l’invasione delle truppe francesi sotto l’imperadore Napoleone. In tale vicenda dei tempi il gran Servo di Dio, e gran divoto di Maria SS. il Padre Giuseppe Pignatelli della Compagnia di Gesù in una contrada di Roma fu incontrato anzi soffermato dalle istanze di una desolata Madre di famiglia di civil condizione cui era stato deportato il Marito, perchè non aveva voluto prestare il giuramento all’Imperatore per mantenersi fedele al suo legittimo Sovrano il Sommo Pontefice Pio VII. di sa. mem., che pure fu deportato per non violare i doveri di supremo Gerarca: immersa l’indicata donna in un mare di afflizioni specialmente per le miserie che la opprimevano espose i suoi bisogni al Servo di Dio, ma questi trovandosi senza provigione di roba non che di denaro, pieno di fiducia in Dio, e nella intercessione della Madre SS. Consolatrice degli afflitti
Sebbene dopo la soppressione la Compagnia di Gesù sia stata riunita alcuni mesi dopo il ritorno glorioso dell’immortale Pontefice Pio VII. di sa. mem. avvenuto nell’anno 1814. pure già da varii anni alcuni Gesuiti in buon numero avevano licenza di vivere in forma regolare fra quali vi era il P. Pignatelli che abitavano nella Casa detta del Buon Consiglio nel Rione dei Monti, ove il lodato Padre il dì 15. Novembre del 1811. con odore e fama di Santità riposò nel Signore lì in piedi in piedi intenerito sullo stato lagrimevole dell’afflitta Madre di famiglia, rivolge senza esitare il cuore, e la mente a Dio, innalza gli occhi al Cielo e stringendo le mani ebbe la consolazione della carità cristiana di trovarsi lì circa dieci monete d’oro, che tutte con gaudio consegnò alla miserabile Donna, così mirabilmente provveduta dal Cielo. Oh mirabili effetti della preghiera, oh effetti delle preghiere sollecitati coll’intercessione di Maria!
Tre Gloria Patri e Litanie.
19mayAll Day19 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - diciannovesimo giorno
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Giorno decimo nono --------- Preparazione e Avviso. 1 Hi
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Giorno decimo nono
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Preparazione e Avviso.
1 Hi sunt septem Candelabra aurea: id est lucem Evangelii in manibus id est operibus praeferentia = Interessa molto, o figlio, che i Ministri del Vangelo profittino di questa dottrina, e voglio che tu osservi come una dottrina serva a confermare l’altra, affinché sempre più ti confermi nella gran massima della Santità necessaria pel tuo Ministero: sei insignito di un S. Ordine, che ti ha innalzato al sublime posto di Banditore evangelico nella Chiesa di Dio: e bene rifletti attentamente, che se vuoi predicarlo come devi, hai da essere il primo ad averlo in pratica: la tua vita deve essere vita Evangelica: il mio Figliuolo te ne ha dato l’esempio: pe’ lo spazio di trent’anni condusse vita ritirata tutta occupata nell’esercizio di tutte le virtù per preparare col suo esempio il Mondo a ricevere la predicazione delle sue celesti dottrine, che sono sparse nei SS. Evangelii onde fu scritto di Lui = coepit Iesus facere, et docere (b1) = Dimmi o figlio prima di ascendere al S. Ordine di Diacono la tua vita come fù (!) Evangelica? e dopo che ne sei stato insignito come tieni il Vangelo in pratica? Hai mai risoluto di darti a leggere di proposito il Libro dei SS. Evangeli, oppure ti sei sconsigliatamente contentato di leggerne solo quanto richiedeva la Chiesa nella recita del D[ivino] Ufficio e nella celebrazione della Messa [?]: ah figlio se mi vuoi piacere sempre più datti a leggere per metodo il Libro dei SS. Evangelii [;] in tutta la vita non ti contentare di leggerlo una volta sola: è una miniera di Tesori celesti, e sempre ne otterrai lo scoprimento più chiaro delle verità eterne, e ti posso assicurare che la lezione degli Evangeli ha toccato il cuore ancora di alcuno degli Increduli, e ha dovuto confessare che vi scopre il carattere della divinità; così io avrò la consolazione di vederti sempre più esatto nella vita evangelica. Ad examinationem probata = Vedi o figlio quanto è necessario che la tua vita sia tutta evangelica: la Chiesa ti avverte che tutta la sostanza delle virtù evangeliche deve essere in te nel suo compimento, e vi devi giungere purgato nel crociuolo (!) di ogni tribolazione, e con ragione, poiché hai da pensare, che tu devi andare a predicare il Vangelo che hanno predicato gli Apostoli perciò devi essere animato dal medesimo spirito, e devi essere preparato ad incontrare quelle stesse tribolazioni, che essi sostennero con tanta allegrezza = Ibant Apostoli gaudentes a conspectu Concilii quoniam digni habiti sunt pro nomine Jesu contumeliam pati (b1) = ah dilettissimo io tua Madre bramo vederti nel soggiorno beato coronato di gloria fra gli Apostoli del mio Figliuolo, perciò ti voglio in tutto simile a loro: se te ne manca il coraggio con fiducia ricorri a me, io impegnerò il mio sposo lo Spirito Santo perché sempre più ti accenda del fuoco della sua infinita Carità tanto necessaria pe’ l’Apostolato di Gesù Cristo.
3 Qui ti ripeto le parole della Chiesa = Ad omnem ignis, idest tribulationis examinationem probata = perché importa assai che io ti avverta con affetto di Madre e con zelo di Corredentrice, che cessato il tempo delle persecuzioni dei Tiranni si è suscitata contro i Predicatori del Vangelo una tribolazione tanto più pericolosa, e micidiale quanto è meno considerata, tribolazione che forma tale persecuzione contro il Vangelo, che o ne impedisce la predicazione, o ne diminuisce senza misura il frutto a danno delle anime redente col sangue prezioso del mio divin Figliuolo: questa è la persecuzione che fanno gli onori l’aspetto lusinghiero delle dignità, le ricchezze, le comodità della vita, perciò te ne voglio, avvertito, perché non ne resti il tuo fragile cuore giammai corrotto: e ricorderai sempre che il mio Figliuolo non disse a suoi Apostoli io vi mando a Predicare il Vangelo per acquistare danari, onori, per condurre vita comoda, per essere applauditi dai popoli ma animato (!) dallo spirito della gloria del Padre, e della salute delle Anime disse loro = Mitto vos sicut oves in medio luporum (b1) = dunque o figlio se vuoi giungere alla gloria degli Apostoli, se al d[ivin] Tribunale non vuoi incontrare la sentenza di eterna perdizione per non avere adempito i doveri del S. Ministero che ti è stato affidato, ama di predicare il Vangelo ma disposto a patire senza desiderio dei beni della terra: in ogni incontro difficile ricorri a me con fiducia, e io ti proteggerò.
Ossequio
Sarà una ripetizione, ma è pur del tuo vantaggio, l’ossequio che voglio da te è di darti a leggere quotidianamente con metodo il Libro dei SS. Vangeli per farne sempre il confronto colla tua vita pe’ i fini che ti ho dichiarato di sopra.
Giaculatoria pag e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di condurre una vita che sia il Vangelo in pratica.
Fioretto
Mi piace che spesso m’invochi col titolo col quale m’invoca la Chiesa = Regina Apostolorum = e ti avverto che quando tal saluto è accompagnato dal desiderio che m’interponga presso il Trono dell’Altissimo per ottenere che nella sua Chiesa sieno sino alla fine del Mondo sempre più moltiplicati i Banditori evangelici non arrivi a comprendere quanto mi consoli, perché si accresce la gloria di Dio e si facilita la conversione dei poveri peccatori, infedeli, ed eretici; tutti te li raccomando, perché non restino defraudati dai difetti nel tuo ministero evangelico.
Ricordo di Maria Immacolata Regina.
Mi piace anche qui lasciarti un sentimento opportuno alla Preghiera perché è mezzo per ottenere tutto = Qui septies in die laudes proferunt Creatori studeant labia habere impolluta, corpora casta, et immaculata corda, ut jucunda, grata, decoraque sit laudatio. = (S. Laur: Iust: de Disc:, et Perf.)
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
19mayAll Day19 - Mese di maggio per i claustrali - diciannovesimo giorno
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Giorno decimo nono ------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi
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Giorno decimo nono
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Hai veduto, o anima religiosa, la felicità del tuo stato, hai conosciuto quanto facilmente nel S. Chiostro puoi aspirare al merito, e alla santità dei varii ordini dei Beati, che sono nella Chiesa trionfante, hai imparato come per la promessa del divin Redentore può essere saziato ogni tuo desiderio di tua santificazione: ma dimmi dopo che ti ho fatto vedere tutto questo, avresti piacere che ti portassi in fede a conoscere come per sempre più estendere il desiderio della propria santificazione potresti ancora imitare in terra i gloriosi Cori degli Spiriti Angelici, che sono in Cielo, e così nel S. Chiostro potrai avere la conversazione nei Cieli secondo la espressione dell’Apost. Paolo Conversatio autem nostra in Coelis est (b1). (Philip. c. 3. v. 20.) Tu sai che la Milizia Angelica è divisa in più Cori, e tutti sono incessantemente occupati ad eseguire i divini decreti dell’Altissimo, e in adorare Sua divina Maestà, ma nella varietà degli ufficj un Coro secondo i lumi che ci danno le SS. Scritture, e le illustrazioni dei Padri, e Dottori della Chiesa siccome il nome di uno dei Beati Spiriti Angelici indica l’ufficio particolare che esercita così il nome di ciascuno dei Cori Angelici dichiara l’ufficio dell’intero Coro, e perciò sebbene Iddio o immediatamente da se, o pel ministero di un solo Spirito Angelico possa nell’ordine della natura, e della grazia operare qualunque portento, pure in sana Teologia. (Danes (1) p. 1. Sect. 1. de fide et Symbolo) si dice Deus assistit in Angelis, revelat in Archangelis, tuetur in Virtutibus, corroborat in Potestatibus, regit in Principatibus; imperat in Dominationibus ut Majestas, sedet in Thronis ut Aequitas, contemplatur in Cherubinis ut Veritas, amat in Seraphinis ut Charitas. Si legga l’Omelia 34. del Pontefice S. Gregorio Magno recitata nella Basilica dei SS. Giovanni, e Paolo la terza Domenica dopo la SS. Trinità, non che l’Angelico Dottore S. Tommaso 1. p. q. 108. a 3. se ne apprenderanno le opportune illustrazioni. Si noti ancora che dal solo osservare ciò che dice il S. Profeta Isaia c. 6. Et volavit ad me unus de Seraphim, et in manu ejus calculus quem forcipe tulerat de altari, et tetigit os meum (b2), e da quello che narra il S. Prof. Zaccaria c. 2. v. 4. Ecce Angelus qui loquebatur in me egrediebatur in occursum ejus, et dixit ad eum: curre et loquere ad puerum istum dicens «Absque muro habitabitur Ierusalem» (b3) chiaramente si apprende che si distingue dall’altro, e contemplando agli splendori dell’Amore infinito le mire amorose della sua infinita carità a beneficio delle sue creature non cessano giammai di cantare inni di ringraziamento e di lode al Santo Santo Santo Iddio Onnipotente che risplende nella immensità della sua gloria nell’altezza dei Cieli.
2. Deus assistit in Angelis. Ravviva la fede, o anima religiosa, ecco il Coro degli Angeli Tutelari, questi devi imitare nel S. Chiostro: osservare la loro Santa occupazione in Dio: sono essi per decreto della Carità infinita deputati ad assistere i poveri, ma per tale assistenza che ricevono pur felici figli di Adamo! A questi devono comunicare quelle illustrazioni celesti alla mente, quelle dolci mozioni al cuore, che allontanano dalla colpa secondo la libera e adorabile volontà dell’Altissimo, gli Angeli dei Cori superiori a quello degli Angeli Tutelari comunicano i Lumi di Dio, o immediatamente da se, o per mezzo degli Angeli del Coro inferiore, onde si noti, che qualunque espressione indicante l’immediato, o mediato ministero Angelico dei Cori superiori non s’intende che voglia dare alcuna determinazione, ma sottintende sempre la libera volontà di Dio nelle anime redente per diffondere i suoi doni pel Ministero Angelico dei Cori Superiori, o mediatamente, o immediatamente. Si legga di nuovo la Omelia 34. del Sommo Pontefice S. Gregorio e li portano alla grazia, che li ritirano dal pericolo, e pongono nella via sicura: questi Spiriti beati non abbandonano mai quelle anime che loro sono state affidate dall’Altissimo, e neppure le lasciano quando col peccato si ribellano a Dio: e nel rimirare nella luce di Dio tante industrie della sua infinita carità, rimangono rapiti da dolcissimo estasi, e non cessano di lodare la bontà, e la misericordia dell’Eterno, che tanto, e in sì fatta maniera procura il possesso di Sè alle sue creature per tutta l’Eternità.
3. E tu, o anima religiosa, che al di sopra delle persone del secolo hai l’obbligazione, e l’opportunità di attendere alla meditazione delle operazioni di Dio, e fra queste dovendoti incontrare a considerare anche quelle che ha fatto, e farà secondo gli eterni suoi adorabili, e misericordiosissimi decreti a vantaggio delle sue creature, e specialmente dei poveri peccatori per mezzo del Ministero Angelico ti potrai credere esente anche del sagro dovere d’uno sguardo frequente in Dio di religiosa ammirazione nel vedere tanta bontà, e sì copiosa misericordia verso le sue creature, e così come ti potrai contenere dal lodare l’Altissimo? Anzi ti avverto che formi fin da questo punto l’intenzione di fare tutte le tue meditazioni, di cantare tutti gl’Inni, e Salmi del D. Uffizio per imitare i SS. Angeli Custodi in ciò che fanno verso la Divinità: e se poi nel tuo officio non hai alcuna incombenza di Direzione spirituale su di altri co’ quali possa esercitar l’ufficio di Angelo custode almeno fà orazione perchè i figli della Chiesa sempre più profittino dell’assistenza del loro Angelo Tutelare, ma quando però nei discorsi familiari ti si presenta l’occasione di vibrare una qualche ispirazione al cuore di alcuno con qualche buon sentimento non la perdere per imitare i SS. Angeli almeno in questo.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Dirai le tue orazioni farai le tue meditazioni, e assisterai alle funzioni del Coro, ma con modestia angelica.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare per quanto puoi il Coro dei SS. Angeli Custodi.
Fioretto.
Nel tuo officio procurerai di usare maggiore esattezza per imitare la prontezza angelica.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Se il Mondo conoscesse e profittasse dell’assistenza dei SS. Angeli Custodi sarebbe distrutto il peccato.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
20mayAll Day20 - Mese di maggio per i claustrali - ventesimo giorno
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Giorno ventesimo ------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno ventesimo
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus revelat in Archangelis Iddio infinito nelle sue grandezze nelle Sue meraviglie si è degnato operare alti segreti, e divini Misteri per la salute delle sue creature, e a farne la manifestazione necessaria per la loro eterna salvezza si è degnato di deputare un Coro di beati Spiriti, che formano quello degli Arcangeli, a questi Iddio manifesta gli alti Sagramenti della sua ineffabile Divinità, ed Essi ubbidienti al divino comando, e fatti più impegnati nel contemplare in Dio le sue operazioni di misericordia, e di amore verso i poveri figli di Adamo eseguiscono prontamente la loro sagra e sovrana incombenza manifestando così le opere di Dio, ma rapiti da sublime estasi non cessano di presentare al Trono della Divinità Inni di lode, e di ringraziamento anche per supplire al difetto di quei che dovrebbero le altre creature beneficate dei divini Misteri, almeno di quei che sono necessarii a credersi con altre illustrazioni celesti già è fatta, e la S. Chiesa Colonna, e fermezza di verità ne conserva il S. Deposito, e lo propone ai suoi figli, e niuno ammette nel suo seno, se non consagra la sua credenza alla venerazione dei medesimi, e per ravvivarne in loro la fede, ed eccitarne la gratitudine verso il divin Benefattore, e la divozione con varie, e festose Solennità fra l’anno ne celebra la memoria. Ora vedi che anzi ti trovi in un sagro dovere, e in una maniera più estesa, e compita di quanto obblighi ciascuno dei figli della Chiesa di adorare spesso i divini Misteri, di presentare a Dio azioni di grazie, e di prepararti con molto spirito alla ricorrenza delle SS. Solennità: poichè la vita Claustrale che hai professata te ne da più copiosi i mezzi: perciò ti avverto che sempre per quanto puoi, ma specialmente nei giorni di preparazione alla Solennità dei SS. Misteri, procuri di gareggiare a dire così coi SS. Arcangeli nello spirito di adorazione e di ringraziamento.
3. Ma in sì santa imitazione dovrai conoscere la tua miseria, la tua insufficienza, e perciò i tuoi difetti, e qui ti umilierai anzi ti avviso, che mentre ti propongo l’imitazione dei beati Spiriti, che umili, e ubbidienti si mantennero fedeli a Dio a differenza degli Angeli ribelli superbi, e disubbidienti, voglio che sia in te un impegno molto energico perché nella virtù della fedeltà a Dio nell’amore, nell’umiltà, e ubbidienza cerchi di andare sempre innanzi, procurando di ascendere sempre a più sublimi gradi di virtù: e per riuscirvi procurerai di essere diligente nel manifestare alla tua Guida spirituale i tuoi ritardi nell’esercizio di tali virtù, le difficoltà che incontri, quelle che non superi, e altri difetti che ci vai commettendo, aspettando le istruzioni come le ricevessi dal mio Figliuolo Gesù e Sposo delle Anime: e per profittare di tali lumi ricorri con fiducia a Me, e Mi troverai tutta per te con affetto di Madre.
Ossequio
Ti domando quest’ossequio. Ti preparerai alla solennità dei SS. Misteri con maggior impegno dell’usato sino al presente, e procurerai più spesso di formarne oggetto delle tue Meditazioni.
Giaculatoria nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di una perfetta imitazione del Coro degli Arcangeli, non solo nell’adorazione dei Misteri, ma anche nell’amore, nella umiltà, e ubbidienza, e lo domanderai per te, e per tutti onde vieppiù profittino del Ministero Angelico.
Fioretto. Determinerai una qualche divozione al Coro Angelico degli Arcangeli, e procurerai ancora di propagarla in altri.
Ricordo della Immacolata Regina Maria Santissima
Ti lascio questo ricordo. Sii diligente nel considerare l’amore infinito nel Mistero della divina Incarnazione, e della SS. Eucarestia.
Tre Gloria Patri, Litanie, e Oratio Amabilissima.
20mayAll Day20 - Mese di maggio per i fedeli - ventesimo giorno
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Giorno ventesimo ---------- Preparazione e avviso. Sanctificetur nomen
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Giorno ventesimo
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Preparazione e avviso.
Sanctificetur nomen tuum (b1). (Math. 6. v. 9.)
1. Mi piace o figlio, che con religiosa diligenza consideri le mire di amore infinito, col quale il mio divino Figliuolo Gesù si è degnato di ordinare a tutti, che nelle loro Orazioni domandino al Padre celeste in primo luogo, che sia vieppiù propagata la gloria del suo Nome adorabile, santo e terribile. Avverti, o figlio, che non sei capace di comprendere tutte le mire dell’amore infinito nelle sue sovrane ordinazioni, mà almeno rifletti che Esso vuole che non solo domandi che sia sempre più diffusa la gloria del suo Nome, mà eziandio dei suoi sagrosanti Misteri, delle sue sante operazioni, e di tutte le cose create da Lui: mà di più osserva che impegnandoti a tutto questo Egli pretende che tu entri a trattare gl’interessi suoi, e ciò vuol dire che tu, devi essere animato dal suo spirito, e ripieno di questo spirito devi interessarti della gloria sua, e di tutte le cose sue. Oh soavi e sapientissime ordinazioni dell’amore infinito delle anime!
2. Mà sai, o figlio, perchè l’Altissimo pretende questo da te? Perchè ti ama, e ti ama nel suo amore infinito: e perchè ti ama ti vuole simile a Se, e per farti simile a Se ti vuole tutto acceso di amore nell’aspirare a quello cui Egli stesso ha in mira nelle sue operazioni adorabili. Ricorda, o figlio, che il mio Sposo lo Spirito Santo già ha dichiarato nelle Sagre Scritture che la SS. Trinità tutto ha operato per la sua gloria (b1), e avverti, o figlio, che Iddio non sarebbe Dio se non avesse operato per la sua glorificazione. Oh vedi quì l’amore infinito del comune divino Benefattore che ti vuole vedere innalzato a operare col medesimo scopo col quale Egli ha operato, e opererà. Dimmi, o figlio, avrai coraggio di ricusare invito di tanto amore, invito sì nobile e sì salutare che ti dispone al consorzio colla Divinità, anzi ad essere trasformato in Dio nel senso in cui dicono le Scritture, che l’anima sarà simile a Dio quando vedrà Iddio (b1).
3. Dunque, o figlio, vedi che Io qual tua amantissima Madre non posso fare a meno di stimolarti vivamente a cercare, e promovere la gloria di Dio Padre, Figliuolo, e Spirito Santo, non lascerai di celebrare i misteri della Redenzione, e le divine Operazioni della Creazione, e conservazione di tutte le cose; e delle stesse cose create farai uso tanto quanto è sufficiente per glorificare Iddio; e del suo Nome adorabile anzi dello stesso Nome Santo e terribile non solo ne promuoverai la gloria, mà ne impedirai per quanto puoi perfino le bestemmie, e le vane invocazioni. In una parola se vuoi piacere a Me tua Madre, e al Mio divino Figliuolo Gesù tuo Fratello, guarda sempre in fede il tuo Dio, e quanto più conoscerai la grandezza del Mio amore della sua glorificazione, tanto più con impegno maggiore la promuoverai.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Rispetterai, e glorificherai il Nome SS. di Dio, di Gesù degli Angeli e dei Santi, e ne impedirai le bestemmie.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di promuovere la gloria di Dio in tutte le cose, e in tutti i momenti della tua vita.
Fioretto.
Se t’incontri a udire alcuno che bestemmia, con umiltà, carità, e zelo lo avviserai perchè si emendi.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia e Refugio dei peccatori.
Poco dopo l’anno ventesimo del secolo decimonono cadde in malattia mortale un giovane militare di circa anni ventotto: fu chiamato un Sacerdote perchè lo disponesse alla morte che si apprendeva imminente; mà per quanto si adoperasse il Ministro del Signore non gli potè riuscire di disporlo alla Sagramentale Confessione, anzi l’Infermo non rispondeva per niente: furono fatte delle Orazioni, vi accorsero varii altri Ministri di Dio, ma l’Infermo restava sempre in silenzio, non dava alcun segno di penitenza, e intanto il male faceva il suo corso, e vieppiù si aggravava: l’Infermo presentava in tutto un soggetto di lagrime per la morte vicina, ma molto più pel timore della eterna perdizione, che andava ad incontrare, se senza ravvedersi fosse giunto al terribile momento, da quale dipende la eternità: dopo replicate premure il non parlare fu riputato effetto della gravezza del male, onde si cercò di disporlo nel modo possibile alla santa assoluzione per amministrargli l’estrema unzione; allora fu che una persona di casa presa in mano una immagine di Maria SS. l’avvicinò all’Infermo, lo esortò a baciarla, e fu creduto che veramente le imprimesse un bacio: nel complesso delle circostanze fu creduto che avesse dato qualche segno di penitenza, per cui data l’assoluzione il Parroco incominciò ad amministrargli il SS. Sagramento dell’estrema unzione; ma chi lo crederebbe? Quando il Ministro del Sagramento pervenne alla Unzione dei piedi l’Infermo sciolse la lingua ma per bestemmiare l’Eterno Padre; e senza dare verun segno di penitenza dopo non molto morì. Ah figli della Chiesa profittiamo in tempo della divozione a Maria SS., e della sua protezione per non trovarci indisposti nel tremendo punto della morte!
Tre Gloria Patri, e Litanie.
20mayAll Day20 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventesimo giorno
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Giorno ventesimo --------- Preparazione e Avviso. 1 Hi quoque
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Giorno ventesimo
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Preparazione e Avviso.
1 Hi quoque sunt septem tonitrua, bestiales mentes terribili comminatione, vel quodam tonitruo moventia (b1) = Vedi, o figlio, il Banditore evangelico deve essere come un tuono di Dio che salutarmente commova i cuori degl’infelici schiavi del peccato: ma voglio che intendi in qual modo: colla sua vita pura, casta, illibata deve commovere i poveri lussuriosi, adulteri, concubinarii: colla sua umiltà i superbi, colla sua carità i crudeli, col suo disinteresse e spirito di povertà gli avari, colla sua divozione i sagrileghi, e con ogni opera di giustizia i ladri, i fraudolenti, gl’ingiusti, e i peccatori di ogni specie e tutti devi animare ad amare quelle virtù di cui sono privi; e poi vi aggiungerà la voce colla predicazione evangelica e allora così fornito di una vita in tutto santa averà coraggio di vincere ogni umano rispetto e intuonerà alto la predicazione delle verità evangeliche: se mi vuoi consolare, o figlio, profitta di questi avvisi a gloria del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo, profittane perché sempre più si vadano a compire le mire adorabili del Redentore secondo la infinita sua carità e misericordia, ne profitterai finalmente per non averti a vedere in eterno nel baratro di eterna maledizione colle anime degl’infelici peccatori perduti per difetto tuo nel S. Ministero.
2. Tale tonitruum emittebat Joannes, cum dicebat [=] Genimina viperarum (b1) = Mi piace, o figlio, che per sempre più animarti energicamente, e compitamente ad eseguire con frutto il S. Ministero della evangelica predicazione procuri di leggere spesso la storia di tanti Ministri del Vangelo che ripieni dello Spirito del Signore hanno predicato con frutto le celesti dottrine, specialmente consagrati a leggere con sentimento d’imitazione gli Atti degli Apostoli, e soprattutto ti sia a cuore il rimirare sempre il Precursore del mio Figliuolo, Giovanni Battista; oh te felice se come egli senza umano rispetto, anzi senza il timore neppure della morte ti disporrai con una vita santa e mortificata a predicare il Vangelo: ti gioverà presso il Trono dell’Altissimo la intercessione degli Uomini Apostolici, e degli Apostoli stessi, e specialmente del Battista per ottenere sempre più la pienezza dello Spirito del Signore secondo il bisogno che ne hai nell’esercizio del S. Ministero, perciò ti avverto d’invocarli spesso con fiducia: non dimenticare di ricorrere anche a me e (1) come Madre ti ajuterò.
3 Et Dominus in Evangelio Matt: 3. Omnis arbor, quae non facit fructum bonum excidetur et in ignem mittetur (b1) = Rimira, o figlio, per tuo compito conforto il divino tuo Esemplare: Egli ti ha dato esempio sul quale devi modellare il tuo S. Ministero evangelico: Egli ti ha dato il precetto d’imitarlo: averai poi coraggio di non imitarlo e piuttosto cercare esempi contrari, o meno perfetti; e se te ne ha dato il precetto averai l’ardire non dico di credere, ma solo di dubitare se per sua parte sia per accompagnarti con le sue grazie: voglio pertanto, o figlio, che tieni sempre fermo nella tua mente che è tanto certo che è pronto a comunicarti tutte le grazie necessarie per imitarlo secondo tutto il rigore del precetto quanto è certo ti ha fatto il precetto d’imitazione: dunque prendi coraggio, o figlio, le grazie per eseguire il S. Ministero Evangelico per parte di Dio non ti sono negate; tu dovrai disporti colla umiltà, colla Orazione, e colla mortificazione; e perciò rallegrati pure con dire che le grazie per ascendere ad essere coronato nel Cielo della corona degli Apostoli non ti mancano: in qualunque timore, pericolo, dubbiezza ricorri a me e mi troverai sempre Madre.
Ossequio
Sarà un ossequio di mio gradimento se oggi procurerai di stare alquanto più in sagro ritiramento o nel silenzio della tua abitazione o in qualche Chiesa piuttosto solitaria ad imitazione del Battista che vi consagrò la maggiore parte della vita, e ricordati che IDDio si fa più sentire nella solitudine.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di professare, e predicare il Vangelo senza rispetti umani.
Fioretto stabilirai un giorno di Ritiro prima che vada a compirsi o appena terminato il Mese corrente.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Tieni sempre in mente ciò che ti dice il divoto Girolamo = Divinas Scripturas saepius lege, imo nunquam de manibus tuis sacra lectio deponatur; disce quod doceas, obtine eum, qui secundum doctrinam est fidelem sermonem, ut possis exhortari in doctrina sana = (Epist: 2 ad Nepotian:)
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
21mayAll Day21 - Mese di maggio per i claustrali - ventunesimo giorno
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Giorno ventesimoprimo ------- Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur
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Giorno ventesimoprimo
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6)
1. Deus tuetur in virtutibus. Vedi o anima religiosa, che in Dio non solamente vi è il sagro impegno di manifestare ai poveri figli di Adamo i divini Misteri, ma conoscendo che nel Mondo si trovano nel grande pericolo di perderne, o indebolirne la fede per le astuzie del nemico infernale, e di quanti fra gli uomini, che o acciecati dalle malvagie passioni, o instigati pur dal tentatore insorgono, e fanno di tutto per dissipare nel Gregge di Gesù Cristo la S. Fede. Egli però ricco sempre nelle sue divine beneficenze con eterno decreto ha deputato un Coro Angelico, che chiamasi delle Virtù che ricevendo dalla sua Divinità quelle divine illustrazioni, e ajuti che sono necessarii in chi vive su questa terra per resistere a tutti gli assalti che incontra contro la fede dei SS. Misteri, e della legge di Gesù Cristo necessaria ad osservarsi perchè la Fede apporti la vita eterna, sono codesti Beati Spiriti fedelissimi, ed oltre ogni pensiero umano impegnatissimi per eseguire i comandi dell’Altissimo soccorrendo le sue creature e insieme rapiti di amore in Dio sommo Benefattore non cessano di cantare inni di lode, e di ringraziamento.
2. Vedi, o anima religiosa se tu non avessi ad avere in considerazione altro che quei lumi, e grazie, che hai ricevuto sino al presente per resistere a tutte le tentazioni che hai sofferto sino al presente, pure nella tua bassezza e miseria non potresti presentare al Trono della divinità un ringraziamento degno di Dio se ti rimanessi a ringraziarlo per tutta la eternità: perciò procura rinnovare il tuo spirito: l’impegnerai sempre più nel meditare l’amore di Dio verso di te, formerai spesso tributi di lode, e di ringraziamento, e li presenterai al Trono dell’Altissimo, ma in unione di quei di tutti gli Angeli, e di tutti i Santi, specialmente di quei che per tutto l’uman genere ha presentato al Padre celeste nella sua adorabile Umanità il mio Figliuolo Gesù.
3. Mà rifletti che in forza del domma della comunione dei Santi, che è nella Chiesa di Dio fondata nella carità pei religiosi tuoi doveri che hai contratto nella tua consagrazione a Dio nel S. Chiostro col tuo amore sempre accresciuto nella meditazione dell’amore infinito, coi tuoi ringraziamenti sempre più moltiplicati, e puri e umili, devi ancora supplire al difetto di tante povere anime che sono nel secolo, che o per l’imbarazzo dei negozj, o per la mancanza di tempo tolto loro dall’assiduità dei lavori, o per l’ignoranza, e specialmente di tanti poveri peccatori, che per negligenza in tutto colpevole trascurano questo sagro dovere; e poi perchè ti voglio sempre più innanzi nella imitazione di questi beati Spiriti non dimenticare di pregare assai l’Altissimo per tutti i poveri figli di Adamo, affinchè sempre più profittino del Ministero angelico, onde si disponghino maggiormente a ricevere i tesori della Divinità. E ti ricordo, o anima religiosa che nelle preghiere e ringraziamenti che ti ho suggerito, e specialmente nella meditazione dell’amore tu m’invocherai con filiale fiducia, ed Io ti accompagnerò con affetto materno.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Nella imitazione dei SS. Angeli ti voglio anche sempre più innanzi nei gradi dell’amore, dell’umiltà e della ubbidienza.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono per quanto è possibile della più perfetta imitazione del Coro Angelico delle Virtù.
Fioretto. Stabilirai una particolare divozione al Coro Angelico delle Virtù, e la propagherai in altri.
Ricordo di Maria SSma. Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. L’anima che si trova nella tentazione deve confortarsi in Dio che pel Ministerio Angelico le communica le grazie per vincere: dunque loda l’Altissimo, poichè quanto più si moltiplicano le battaglie, tanto più si possono moltiplicare le vittorie, e le corone.
Tre Gloria Patri e Litanie, e Oratio Amabilissima.
21mayAll Day21 - Mese di maggio per i fedeli - ventunesimo giorno
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Giorno ventesimoprimo ---------- Preparazione e avviso. Adveniat regnum
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Giorno ventesimoprimo
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Preparazione e avviso.
Adveniat regnum tuum (b1) (Math. 6. v. 10.)
1. Negl’incomprensibili tesori dell’Amore infinito niuno arriva a comprendere quanto amorosamente il Mio divin Figliuolo Gesù abbia ordinato a tutte le Anime redente col suo sangue preziosissimo di domandare al Padre celeste il possesso del S. Paradiso per tutta l’eternità. Con affetto di Madre voglio o figlio che quì avverti che se tu desideri di venire in Paradiso molto più e senza paragone te lo desidera nel suo amore infinito il mio Figliuolo, e tuo Fratello Gesù Cristo: anzi pensa, o figlio che tu poco o nulla hai fatto di bene per venire in Paradiso e forse molto hai fatto di male per precipitare all’Inferno, e il mio Figliuolo con Amore infinito dopo una vita povera, tribolata, affaticata, penosa in ogni specie di patimenti è giunto a morire in Croce per aprirti il soggiorno della gloria. Ah vedi, o figlio la tua felicità, hai Gesù tuo Fratello, che tutto amore nell’amore infinito ti vuole erede di Dio, e suo Coerede (b2) per godere insieme con te della eterna eredità.
2. Ma se la vista della debolezza delle tue forze, e della violenza delle passioni ti sgomenta sul pericolo di non corrispondere agli ardenti desiderii di Gesù Cristo sappi, o figlio, che se il divino Legislatore, e Maestro della vita Gesù ha ordinato a tutti di domandare il Regno della gloria insieme ha imposto di domandare tutte quelle grazie, e conforti spirituali che sono necessarii per rimediare alla debolezza delle tue forze, e per domare le ribelli passioni. E quì voglio, o figlio, che esalti la Sapienza divina, e insieme prendi coraggio nella via che ti conduce al S. Paradiso.
3. Dunque per profittare del comando che ti ha dato il Mio divino Figliuolo di domandare il S. Paradiso, ti voglio vigilante nell’esserne perfettamente osservante: e voglio con affetto materno che avverti: che se tu sarai persuaso della tua indegnità per giungere alla gloria, e se ciò non ostante fissando lo sguardo nella divina misericordia la domanderai con fiducia, e la domanderai per la infinita Misericordia di Dio, pel Sangue preziosissimo dell’immacolato Agnello, e la domanderai in tutto il corso della tua vita, è di fede che verrai in Paradiso, ove con amore Io tua Madre, e Gesù tuo Fratello ti aspettiamo. Dunque prega, o figlio, prega con umiltà, con fiducia, e perseveranza, e sarai esaudito.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: con umiltà, fiducia, e perseveranza dirai spesso Adveniat regnum tuum (b1).
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente tutte le grazie che ti sono necessarie per venire in Paradiso.
Fioretto.
Vincerai ogni umano riguardo per non essere impedito nella via del Paradiso.
Successo di eccitamento alla Divozione di Maria Madre di Misericordia, e Refugio dei peccatori.
Oh quanto è preziosa la morte dei divoti di Maria SS.! Nel principio dell’anno 1833. un tal giovane di anni venticinque Angelo di nome e pur di costumi applicato nel mestiere di vendere carbone, mà tenerissimo divoto di Maria, e sotto la protezione di sì potente Regina si mantenne illibato in sì esposta professione, e pericolosa età; trovavasi oppresso da mortale penosissima infermità, ma uniformatissimo al divino beneplacito nella perfetta disposizione di morire, e fatto sempre più fervoroso nella divozione alla Immacolata Madre di Dio in guisa che nell’imprimere affettuosissimi baci alla sua Immagine sembrava che non sapesse distaccarsene tutte le volte, che le veniva presentata, ed era il primo ad invitare il Sacerdote che lo visitava a recitare più volte la Salutazione Angelica: nel dì 14. Febrajo del detto anno volle nuovamente riconciliarsi, quindi fatta più grave, e pericolosa la malattia si pensò amministrargli il SS. Viatico, che ricevè colle più edificanti disposizioni, e quindi come presago dei momenti della sua morte andava dicendo a quei che lo avvicinavano, che in quella notte se ne sarebbe partito, e in fatti nell’entrare del dì 15. del detto Mese, circa le ore 9. della notte alzò la voce in aria di divoto concerto cantando con sorpresa dei circostanti tutte le Litanie Lauretane; quindi si tacque, e come chi si adagia in soavissimo riposo tranquillamente spirò con grande edificazione di tutti gli astanti, lasciandoli ripieni di religiosa consolazione. Oh Maria vera consolazione dei poveri figli di Adamo!
Tre Gloria Patri Litanie.
21mayAll Day21 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventunesimo giorno
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Giorno ventesimoprimo --------- Preparazione e Avviso. 1 La Chiesa
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Giorno ventesimoprimo
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Preparazione e Avviso.
1 La Chiesa continua a parlare dei Diaconi e dice = Isti evangelizant = a tale proposito ti voglio ricordare un documento assai importante per non impedire nel S. Ministero evangelico il frutto della divina parola: nel predicare il verbo di Dio (!) avverti con ogni diligenza di non cercare o colla vanità dello stile, o co[n] ricercate imaginazioni di piacere ad alcuni pochi che presumono di essere sapienti, ma ignorando la vera sapienza si fermano al lusinghiero e vano delle cose apparenti stoltamente non curando la sostanza: bada che se non profitti di tale avviso per colpa tua si perderebbe da tante anime il frutto della predicazione evangelica: praedica verbum (b1) non testesso, e predica ad imitazione del Figliuolo di Dio, e de suoi Apostoli colla scienza delle SS. Scritture, della Tradizione, dei Padri della Chiesa, della S. Teologia, della Storia ecclesiastica ma in stile chiaro, semplice, facile da farti intendere da ognuno anche più idiota; e se predicherai anche in omni patientia (b2) confida pure che verrà il tempo in cui ne profitterà anche chi prima dispreggiava, o almeno non curava ascoltare la parola del Signore: e mi consolo, o figlio, che tu profittando di tale istruzione non sarai quel padre di numerosa famiglia, che spietatamente crudele sebbene ricco e provveduto di sostanze fa mostra di distribuirle a suoi figliuoli e pure li fa languire dalla fame: lo stesso e ancor peggio avviene quando il cibo celeste della divina parola non viene spezzato in simplicitate sermonis (b3).
2 Isti Sacramenta dispensant = Mi rallegro, o figlio, con affetto materno di vederti col S. Ordine di Diacono innalzato al sublimissimo officio non affidato neppure agli Angeli di dispensare i tesori della Redenzione; (!) alcuni dei SS. Sagramenti, ma da Madre amorosa, e perché scelta da te per Maestra non voglio lasciarti senza alcun’avviso sebbene le istruzioni, che ti ho dichiarato, e ricordato nei passati giorni ti possino giovare per essere adorno e nell’anima e nel corpo della disposizione necessaria a tale amministrazione: in due cose ti voglio vigilante: la prima è che mentre tu sei il dispensatore dei tesori della Chiesa bada bene a non cadere in tale freddezza di spirito e negligenza da restarne tu privo, perciò ti voglio premuroso a profittare e di quei che già hai ricevuto, e di quei che puoi ricevere: dei primi per conservarne la grazia e per aumentarne i frutti; (!) e dei secondi per accrescerne le disposizioni, e la frequenza fruttuosa: la seconda è che nella dispensazione dei SS. Sagramenti non solo ti voglio avvertito a ciò che forma lo stato di grazia santificante, ma perché riesca più vantagiosa (!) a te e ai figli della Chiesa sia il tuo spirito raccolto in Dio, ravviva la tua fede, eccita in te per quanto puoi le idee sublimi della religione, e della divinità: e pensa che i Sacramenti costano al mio Figliuolo lo spargimento del suo sangue prezioso, e tutta l’opera infinita della Redenzione: e dopo tutto questo potrò credere che un figlio non voglia consolare una Madre [?]: se profitti di tali avvisi mi consolerai.
3 Sacerdotibus non licet calicem Domini in mensa attollere nisi traditus fuerit a Diacono = Il Ministero dei SS. Altari, o figlio, sarebbe sublime, e superiore senza misura alla dignità degli stessi Angeli perciò ti voglio vigilante, e premuroso a non accostarti giammai ad eseguirne le sagre funzioni senza entrare nell’abisso del tuo niente, e della inconcepibile indegnità: ti ricordo poi che il Corteggiano nella Corte di qualunque Sovrano della terra conosce le convenienze della Corte: il Militare conosce le operazioni della milizia, e con rigore ne viene istruito, domando poi sarebbe in ragione che un Corteggiano del Re celeste, e del Sovrano dell’universo, che uno addetto alla S. Milizia della Chiesa ignorasse, o non ignorando negligentasse i SS. Riti, o l’uso delle SS. Ceremonie? Se mi vuoi consolare profitta di questo avviso: procura occuparti seriamente, e non per vanità di comparire erudito, nello studio delle SS. Cerimonie, procura apprenderne esattamente la pratica, e nei SS. Altari te ne raccomando l’uso religioso e preciso: e confida che ogni tua applicazione laboriosa, ogni tua diligenza sarà premiata nel Cielo.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è di accrescere la vigilanza, e lo zelo nell’amministrazione della divina parola, dei SS. Sagramenti, e nel servigio dei SS. Altari.
Giaculatoria, nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare quanto ti ho suggerito nell’ossequio.
Fioretto Farai una Visita a Gesù Sagramentato con fervore maggiore del consueto e domanderai il dono indicato nella giaculatoria, e correggi in te i difetti che usi commettere nel S. Ministero.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria SS.
Procura di non perdere la memoria di questo sentimento = Assidue, et devote orare, sicut et lectioni perfecte intendere sunt opera Clericorum = (Sinod: Lingon: an: 1404.).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
22mayAll Day22 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventiduesimo giorno
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Giorno ventesimosecondo --------- Preparazione e Avviso. 1 Presbyteri quippe
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Giorno ventesimosecondo
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Preparazione e Avviso.
1 Presbyteri quippe successores, et Vicarii septuaginta Discipulorum sunt qui praecedebant Dominum in omnem civitatem, et locum, quo erat ipse venturus (b1) Luc: 10. = Confortatevi o Sacerdoti, e Ministri dell’Altissimo; ergetevi in fiducia voi che tanto restate sbigottiti dalle sublimi obbligazioni, che vi siete indossati nella S. Ordinazione: vedete nel vostro officio di chi siete successorii (!) secondo l’insegnamento della Chiesa: e che credete forse che come i discepoli del Salvatore furono accompagnati da quella grazia pe’ la quale tutto può farsi, non sia per accompagnare anche voi? Deponete ogni timore, allontanate ogni dubio (!), siccome Aronne avete ricevuto il tesoro della divina Vocazione come la ricevettero i Discepoli, così siate sicuri di trovare IDDio sempre per voi se nei vostri bisogni pe’ l’esercizio del sagro sublimissimo Ministero lo cercherete con fiducia, con umiltà, e con perseveranza: anzi vi ricordo che se lo cercherete così per assicurare la vostra coscienza nell’esercizio del S. Ministero è di fide (!) che sarete ajutati, poiché, lo sapete, nel caso vostro così si spiega l’oracolo del mio Figliuolo = petite et accipietis (b1) = e per ottenere più facilmente le grazie di cui avete bisogno con fiducia ricorrete a me che sono vostra Madre e Madre dell’eterno Sacerdote.
2 Presbyteri etc. Ma dubitate della divina vocazione? E bene (!) non vi turbate o miei figli: voi sapete cosa avete a fare per rimediarvi: ma vi intimorite per non avervi posto giammai rimedio compitamente: e bene rallegratevi [;] è arrivato il tempo, è venuto il momento, in cui non non (!) averete più coraggio di resistere alla voce di Dio Padre delle Misericordie (b2), e ai rimorsi della coscienza: quel cuore ribelle datelo a me, distaccatelo da qualunque laccio terreno, che lo ha miseramente condotto sino al presente a resistere alla grazia, e gli ha impedito di portarsi interamente a Dio per rimediare compitamente ogni disordine: piangete ogni vostro errore: deplorate ogni passo imprudente fatto nel (!) introdurvi senza la divina vocazione nel Santuario: riconoscetevi indegni, indegnissimi di avere un tal dono, imploratelo, e tornate ad implorarlo con fiducia, e perseverantemente, domandatelo come un tratto prodigioso della infinita misericordia di Dio: offerite all’Eterno Padre il divin Sangue del mio Figliuolo, offeritegli i meriti dell’eterno Sacerdozio di Gesù Cristo: ponetevi la intercessione dei Santi, e specialmente dei SS. Sacerdoti: pregate il vostro Angelo Tutelare, ditegli che interponga insieme coi Santi tutti i Cori della Milizia Angelica: ricorrete a Me, e io come Madre di Misericordia tratterò la vostra causa, e sarete consolati di avere imitato l’infelicissimo traditore del mio Figliuolo Giuda? Credete di avere ricevuto da Dio la vocazione come è di Fede che l’ebbe Giuda, ma temete poi di averla perduta per colpa vostra come la perdette Giuda? E un tal timore lo desumete dal freddo sentimento di fede col quale celebrate il Divin Sagrifizio, dalla noja dalla quale siete sorpresi pe’ la recita del divin Uffizio, dalla difficoltà che sentite per amministrare la divina parola, e i SS. Sagramenti, dall’avvedervi essere spento in voi ogni sentimento di zelo pe’ la salute delle anime, dal non avere alcun trasporto alle sagre funzioni, niun’impegno allo studio delle SS. Scritture, della S. Teologia, specialmente dall’arte sagra di guidare le anime pel sentiero del Paradiso: dal riconoscere (!) in voi più forte l’incentivo, e la vivacità delle ribelli passioni, dalla maggiore difficoltà che provate a resistervi, e dal ravvivare in voi una generale difficoltà, avversione a tutte le vostre sagre e morali obbligazioni: badate o figli dilettissimi, badate se avete imitato Giuda nel primo passo della prevaricazione ah non voglio che lo imitiate nell’ultimo della disperazione: fatevi coraggio: abbracciate la penitenza, questa è l’unica strada che vi resta per entrare nel soggiorno della gloria, nel quale vi aspetto; e dal quale se ricorrete a me con fiducia farò discendere sopra di voi quelle grazie, che vi sono necessarie.
Ossequio
L’ossequio che vi domando è di moltiplicare le vostre buone operazioni per sempre meglio assicurarvi e conservarvi il dono della divina Vocazione.
Giaculatoria e nel dirla intendete di domandare specialmente il dono di corrispondere perfettamente al dono della Vocazione, e alla grazia della S. Ordinazione.
Fioretto Leggerete l’avviso che da il Vescovo ordinante ai diaconi prima di ordinarli Sacerdoti che incomincia Consecrandi, filii dilectissimi.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria SS.
Oggi vi (3) ricordo l’Oracolo del mio Figliuolo = Cui multum datum est multum quaeretur ab eo, et cui commendaverunt multum plus petent ab eo (b1). (Luc 12 (1))
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
22mayAll Day22 - Mese di maggio per i claustrali - ventiduesimo giorno
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Giorno ventesimosecondo ------- Preparazione, e Avviso. Beati qui esuriunt
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Giorno ventesimosecondo
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Preparazione, e Avviso.
Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus corroborat in Potestatibus. Siccome i poveri figli di Adamo non solo devono combattere contro le tentazioni del nemico infernale, ma per la disubbidienza del loro Progenitore avendo contratta nello spirito una somma debolezza in proporzione della violenza delle malvagie passioni, devono anche ad esse resistere: Iddio sebbene oltraggiato pur sempre ricco negli ineffabili tesori della sua infinita misericordia con eterno amoroso decreto ha ordinato, che un Coro Angelico che chiamasi delle Podestà ricevendo dalle sue divine miniere i tesori della sua robustezza la spargano sulle anime dei figli del disubbidiente loro primo Padre affinchè si ponga rimedio alla somma debolezza del loro spirito, e si trovino corroborati in Dio per resistere all’urto delle loro malvagie passioni. Codesti Spiriti beati rapiti in soavissimo estasi di amore contemplano perpetuamente con sguardo di profonda ammirazione i tratti benefici del Padre delle misericordie (b1), e incessantemente presentano tributi di lode, e di ringraziamento.
2. Osserva, o anima religiosa, quanto tu hai avuto bisogno nel S. Ministero di quei beati Spiriti che compongono il Coro delle Potestà: se questi nell’essere tu compresa fra quella miserabile generazione di Adamo non ti avessero comunicato robustezza per reggere all’urto delle passioni, a quest’ora, oh quante moltiplicate e più vituperevoli cadute avresti fatto, e se talvolta non sei stata forte in Dio fù, perchè per tua colpa non ti facesti ajutare dall’Angelico ministero; ora però che da Me venisti con filiale affetto per ascoltare le mie istruzioni ti avverto prima che pianga ogni tua colpa se pur talvolta ti sei abbandonato nella tua debolezza: poi per quelle grazie di robustezza celeste, colla quale pel ministerio angelico si è trovato il tuo spirito fortificato in Dio, e per la misericordiosa disposizione della Carità infinità di moltiplicare in te sempre più tale robustezza datti ad imitare quei beati Spiriti nel meditare l’amore in Dio, nel cantare inni di lode, e di ringraziamento; e quì ancora con fiducia m’ inviterai, e io ti accompagnerò dall’altezza dei Cieli.
3. Mà ti voglio ricordare che vivi nel S. Chiostro che devi interessarti di supplire per quanto puoi ai difetti di amore, di lode, e di ringraziamento di tante povere anime che vivono nel Mondo, che per le occupazioni del secolo rimangono distratte e dimenticano facilmente i loro sagri doveri, e in confronto di quanto sarebbero obbligati poco soddisfanno: mà specialmente ti raccomando di supplire ai doveri dei poveri peccatori superbi, avari, impuri, intemperanti, vendicativi, ingiusti, ladri, micidiali, e oziosi, ai quali tutti discendono dal torrente della Divinità per mezzo del Ministero Angelico le grazie di forza divina per resistere alle malvagie passioni, mà poverelli infelicemente per la loro indisposizione non le ammettono, e vi resistono, e piuttosto si rendono miserabilmente schiavi delle passioni: e qui ti avverto che se mi vuoi fare cosa gratissima non lasciare giammai di raccomandare a Me, e al Mio divino Figliuolo i poveri peccatori: questo esercizio te lo raccomando assai, ricordati che io sono il Rifugio dei peccatori, e quanto puoi fare di bene procura di farlo sempre anche per la conversione loro, e in unione dei meriti di Gesù, e della sua Chiesa tutto presenterai spesso al trono di Dio, e se farai l’offerta per mezzo mio sarà più efficace perchè piacerà più all’Altissimo.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Nell’impegno d’imitare il Coro Angelico delle Potestà procurerai di salire altri gradi nell’amore, nell’umiltà, e nella Ubbidienza.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono per quanto è possibile sempre più perfetto d’imitazione del Coro delle Potestà.
Fioretto. Determinerai di praticare una qualche divozione al Coro delle Potestà, e la propagherai in altri, e pregherai perchè tutti profittino del ministero Angelico.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Un anima che conosce la debolezza delle sue forze si deve confortare in Dio, poichè pel Ministero Angelico delle Potestà, le comunica la grazia di robustezza celeste per resistere all’urto delle passioni.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
22mayAll Day22 - Mese di maggio per i fedeli - ventiduesimo giorno
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Giorno ventesimosecondo ---------- Preparazione e avviso. Fiat voluntas
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Giorno ventesimosecondo
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Preparazione e avviso.
Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra (b1).
(Math. 6. v. 10.)
1. Nella luce inaccessibile della Divina volontà niuno arriva a comprendere le mire ineffabili della carità infinita dà (!) cui è diretta, ma voglio almeno, o figlio che avverti che siccome secondo l’avviso, che dà a tutti i figli della Chiesa il mio divoto Bernardo, la felicità dei Beati comprensori del Cielo è fondata nella perfetta unione della loro volontà con quella del Padre. del Figliuolo, e dello Spirito Santo, così con affetto di Madre, e con sicurezza di Magistero celeste ti posso dire che la felicità di quei, che vivono sulla terra è fondata nella perfetta uniformità della loro volontà a quella del Padre celeste: e perchè tu non abbi a perdere l’uniformità perfetta, quando la tua umanità vorrebbe ricalcitrare, voglio, o figlio, che ricordi sempre che la volontà dell’Altissimo per quanto secondo le tenebre della tua ignoranza ti sembri opposta alla tua felicità, pure sempre è regolata dall’amore infinito.
2. E quando la tua ignoranza volesse dire cosa contro le adorabili disposizioni del Divin beneplacito tanto in tuo riguardo, quanto de’ tuoi prossimi bada bene, o figlio, di non essere sì stolto di credere che le Sovrane divine ordinazioni non sieno rettamente disposte; poichè devi ricordare, che sono tutte regolate dalla Sapienza infinita; ed egualmente voglio non ti cada in pensiero di opporti giammai alla sapientissima, e perfettissima volontà dell’Eterno, poichè la regge la Potenza infinita.
3. Dunque profitta, o figlio, di questa dottrina celeste; se vuoi godere un anticipato Paradiso, vivi sempre nella perfetta uniformità della tua volontà a quella di Dio: e siccome i poveri figli di Adamo sono fatti più deboli, e ignoranti per la colpa del loro Padre, così il più delle volte si trovano nella difficoltà di vivere perfettamente uniformati; ma profitta del comando che ti ha dato il Mio Figliuolo di pregare che in tal guisa si compisca in terra la volontà dell’Altissimo, come si eseguisce nei Cieli: e quì consolati, o figlio, poichè se hai avuto il precetto di fare una tale preghiera devi essere sicuro di ottenere la grazia se pregherai con umiltà, con fiducia, e con perseveranza.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo. In tutto il corso della tua vita per vivere in una perfetta uniformità della tua volontà a quella di Dio non perdere di vista l’esempio che te ne hanno dato i Santi, e specialmente il mio Sposo Giuseppe, e sopratutti il Mio divino Figliuolo Gesù, e rícordati (!) che piacerà a Gesù, che rimiri anche l’esempio che te ne ho dato Io tua Madre.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di vivere in una perfétta uniformità alla volontà dell’Altissimo.
Fioretto.
Per qualche spazio di tempo mediterai l’uniformità del Mio divino Figliuolo Gesù che fu ubbidiente per te con amore infinito sino alla morte di Croce (b1).
Successo di eccitamento di divozione a Maria Madre di Misericordia, e Rifugio dei peccatori.
Circa l’anno 1830. un povero peccatore era giunto già all’età di sessant’anni, quaranta dei quali aveva passati nel lezzo delle più sordide scelleraggini, alle quali per vani umani riguardi aggiungeva orribilmente sacrilegii senza numero poichè spessissimo si accostava alla S. Mensa Eucaristica così macchiato di colpa; ma buon per lui che non lasciò alcune pratiche di divoziene (!) verso la Madre delle Misericordie Maria SS. in onore del suo immacolato concepimento, in memoria delle sue principali allegrezze, non che quella di salutarla nelle sue Immagini, quando vi s’incontrava. Oh dolcissima Misericordia di Maria! Cadde infermo il povero e ostinato sacrilego, e nel principio della sua malattia non procurò di profittarne subito, anzi l’infermità si era fatta vieppiù grave, e neppure si ravvedeva; ma che? quando giunse quasi agli estremi della sua vita, a dire così, la Madre della Misericordia non potendo soffrire di vedere finalmente perduto per tutta l’eternità questo povero peccatore, gli ottenne tale grazia di conversione, che dette segni di vero, e sincero ravvedimento, pianse, detestò le sue colpe, si confessò da vero penitente, ed insieme ottenne tal dono di perfetta uniformità al divin beneplacito nelle maggiori angosce della sua malattia, che maggiore non si potea pretendere da un gran Santo. Ecco come Maria SS. ottiene ai suoi divoti e la grazia della conversione, e il dono della perfetta uniformità (S. Francesco di Sales avvisa che colui che muore uniformato alla volontà di Dio è sicuro di andare in Paradiso).
Tre Gloria Patri, e Litanie.
23mayAll Day23 - Mese di maggio per i fedeli - ventitreesimo giorno
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Giorno ventesimoterzo ---------- Preparazione e avviso.
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Giorno ventesimoterzo
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Preparazione e avviso.
Panem nostrum supersubstantialem da nobis hodie (b1).
(Math. c. 6. v. 11.)
1. Vedi, o figlio, che il Maestro della vita il mio divino Figliuolo Gesù amorosamente t’insegna la preghiera che devi fare perché non ti abbia a mancare giammai il nutrimento sì per l’anima che pel corpo. Egli già ha impegnata la sua divina parola registrata nei sagrosanti Vangeli: Cercate prima il Regno di Dio, e la vostra santificazione, e le altre cose vi saranno date come in aggiunta (b2): Secondo questa promessa, osserva che nella preghiera che ti ha ordinato prima, ti ha fatto domandare al Padre celeste il suo Regno, ora t’impone di domandargli un pane sovrasostanziale, che significa il cumulo di tutte quelle grazie che ti sono necessarie per la tua perfetta santificazione, affinché in tal modo ti disponga ad avere il provvedimento di tutto ciò che ti occorre pei bisogni del tuo corpo.
2. E quì con affetto di Madre ti voglio avvertire o figlio, che badi bene nelle tue preghiere di non lasciare giammai di regolarle secondo il soavissimo e sapientissimo insegnamento del mio Figliuolo, poichè in tal modo potrai giungere alla eterna felicità del Regno di Dio, e sulla terra potrai godere dei beni temporali, tanto quanto basta per servire Iddio, il che forma la felicità che può aspettarsi il Cristiano nel suo esilio: ma se farai diversamente ti esporrai a perdere l’eterna beatitudine dopo la infelicità temporale, ma seppure ti avvenisse di avere qualche felicità sulla terra ti sarebbe amareggiata in tanti modi, che ti mancherebbono le forze per sopportarla virtuosamente.
3. Dunque consolati, o figlio che il divin Verbo Incarnato, e mio Figliuolo Gesù ti vuole veramente felice nel tempo, e nella eternità: nella eternità coll’averti preparato, e procurato il Paradiso, nel tempo col somministrarti le grazie per sopportare le amarezze del Mondo, senza però farti mancare il provvedimento sufficiente e necessario alla vita mortale. Dunque prega o figlio, come Gesù ti ha insegnato a pregare, e ricorda sempre che se pregherai con umiltà, con fiducia, e perseveranza è di fede che otterrai quanto sarà di vero bene per te, e di gloria di Dio.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Procurerai di regolarti sempre secondo i sapientissimi insegnamenti del mio divino Figliuolo Gesù, perciò farai di tutto per ascoltare le sue dottrine registrate nei suoi sagrosanti Vangeli.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di praticare quanto ti viene insegnato nel S. Vangelo.
Fioretto.
Farai spesso all’Eterno Padre l’offerta dei meriti della evangelica Predicazione di Gesù Cristo.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia, e Refugio dei Peccatori.
Circa l’anno 1830. un Povero Padre di Famiglia era ridotto a tale indigenza, che il torrente delle circostanze tristissime gli faceva vedere imminente la totale sua rovina e la desolazione irreparabile della sua famiglia: in sì fatta tempesta resse più settimane afferrando l’ancora della fiducia in Dio, e dell’intercessione della SS. Vergine. Ed appunto allora quando era per vedersi obbligato perfino ad abbandonare la famiglia, mentre moltiplicando le orazioni con più fervore facea ricorso al divino Benefattore, ed alla Madre Immacolata Maria, si vide mirabilmente provveduto di quanto gli occorreva per allontanare il colpo rovinosissimo, che gli sovrastava, e il tutto avvenne con tale accompagnamento di circostanze, che non solo esso stesso, ma tutta la consolata famiglia come rapita dalla soavità della divina provvidenza, ne dovette ammirare le disposizioni, e le vie nascoste agli occhi degli uomini. Ah figli della Chiesa in qualunque tribolazione ricorrete a Maria SS., ed Ella sarà la vostra Consolatrice.
Tre Gloria Patri e Litanie.
23mayAll Day23 - Mese di maggio per i claustrali - ventitreesimo giorno
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Giorno ventesimoterzo ------- Preparazione, e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Preparazione, e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus regit in Principatibus. Il Padre delle divine misericordie (b2) non contento nelle ardentissime brame del suo infinito amore di avere coi suoi adorabili, e amorosi decreti provveduto a fortificare lo spirito debole dei poveri figli di Adamo disubbidiente secondo le sue mire di carità infinita di disporre le anime ad avere il più perfetto consorzio colla divinità, in opposto degli sviluppi delle ribelli passioni ha ordinato di comunicare quelle divine illustrazioni, e grazie che sono necessarie perchè l’anima non solo sia fortificata contro le passioni, ma ancora in loro opposto si dia talmente all’esercizio delle sante virtù che ne formi un esatto interno ben disposto regolamento o regime, e tali lumi, e influssi benefici della sua Divinità si è degnato di fare il sovrano decreto di comunicarli pel ministero di quelli Spiriti beati, che formano il Coro dei Principati, e questi compresi dalla vista amabile dell’amore dell’Altissimo verso le sue creature, ubbidienti e fedelissimi eseguiscono le adorabili ordinazioni dell’Eterno, e rapiti in soavissimo estasi di Paradiso non cessano di lodare, e ringraziare il divino Benefettore.
2. O anima religiosa, se ti dai saviamente a riflettere quante di queste grazie te ne ha compartito il Padre celeste pel Ministero Angelico e mediatamente, e immediatamente: mediatamente ricevendo opportune istruzioni dal Padre tuo spirituale, e specialmente nel tuo Noviziato, e dopo da chi aveva nella religiosa Comunità l’ufficio di presiedere alla regolare disciplina, immediatamente poi, e nelle Orazioni, nelle Meditazioni, nei SS. Ritiramenti, negli Esercizj Spirituali, fino anche nell’occupazione di ufficio che ti assegnava la S. Ubbidienza, e talvolta anche nella Ricreazione, nella Refezione, e pure quando ti coricavi in riposo; rispondimi con filiale fiducia, o anima religiosa, mentre io ti parlo con cuore di Madre. Di tante grazie ne hai profittato? Di quei vivissimi desiderii e inclinazioni alla virtù, che abbondavano tanto in te nell’ingresso del S. Chiostro, nel vestire il S. Abito della Religione, nel tempo del Noviziato, nella Professione, e anche alcuni giorni dopo esserti consagrata a Dio coi SS. Voti? Ah bada bene che non devi essere tanto facile a credere, che l’aridità che tu ora provi nelle cose spirituali sia una prova che fà Iddio della tua fedeltà, prima di decidere rifletti alla tua passata vita e vedi come hai corrisposto: esponi con umiltà e apertura di spirito ciò che risguarda l’anima tua al Padre spirituale per disporti ad imitare il Coro dei Principati.
3. E l’imiterai prima accendendoti sempre più di amore nel vedere che il Padre delle misericordie (b1) a distinzione di tante anime che pure sono redente col preziosissimo sangue dell’immacolato Agnello ti ha conceduto tante grazie, e nel secolo per disporti alla vita Claustrale, e nel S. Chiostro senza numero per santificarti nell’esercizio delle Sante virtù: e poi presenta spesso all’Altissimo tributi di lodi, e di ringraziamenti per tali beneficenze, delle quali certamente non a proporzione dell’amore hai profittato: e così ti disporrai ancora a ricevere altri favori: ma per riceverli più presto, e più copiosi piangi ogni tua incorrispondenza, e vi porrai rimedio colla umiltà, e colla penitenza: ma per ajutarti nella imitazione dei SS. Angeli, che formano il Coro dei Principati, ricordati che la vita del S. Chiostro ti obbliga di supplire ai difetti di lode, di ringraziamento, di amore, che trascurano tanti del secolo e specialmente i poveri peccatori, e prega perchè tutti corrispondano alle grazie che dal torrente della Divinità pel Ministero Angelico si diffondono sui mortali e quindi con l’esempio, e colla parola in ogni opportunità impegnerai altre anime nella regola delle sante virtù.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Nella imitazione del Coro dei Principati procurerai di accrescere l’impegno nell’avanzarti nei gradi dell’amore, della umiltà, della ubbidienza.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare i beati Spiriti che formano il Coro dei Principati.
Fioretto. Determina una particolare divozione a quei beati Spiriti, e la propagherai in altri.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Una incorrispondenza alla grazia può ritardare di molto l’avanzamento nelle virtù se mai l’essere facile a parlare colle persone del secolo ti ha turbato nella S. Orazione userai più cautela per allontanartene.
Tre Gloria Patri, e Litanie e Oratio Amabilissima.
23mayAll Day23 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventitreesimo giorno
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Giorno ventesimoterzo --------- Preparazione e Avviso. 1 Presbyteri etc.
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Giorno ventesimoterzo
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Preparazione e Avviso.
1 Presbyteri etc. = Ah figlio, e Sacerdote dell’Altissimo il solo tuo nome mi tiene rapita in una perpetua, dolcissima contemplazione: tu nella divina Scrittura sei considerato come un Angello (!) nella Chiesa di Dio, per questa ragione Debet mulier potestatem habere super caput propter Angelos (b2). (1 Cor: c. 11. v. 10.) [.] Paolo Apostolo del mio Figliuolo ordina, che le donne sieno velate nel Tempio per rispetto dei Sacerdoti che chiama Angeli, sebbene l’ufficio della tua S. Ordinazione è superiore di gran lunga alla stessa dignità Angelica e più secoli innanzi dal S. Profeta Malachia fu dato un tal nome al Precursore del mio Figliuolo = Ecce ego mitto Angelum meum, et praeparabit viam ante faciem meam (b1) = (Malach: c. 3. v. 1.) e se al Battista fù dato tal nome perché fù, mandato a preparare i popoli alla prima venuta di Gesù, tu sei mandato a prepararli alla seconda venuta, e perciò ti conviene tal nome :voglio però che in questi giorni che rimangono del Mese a me consagrato ascolti alcuni avvisi opportuni per eccitare in te una santa emulazione nella Chiesa militante cogli Angeli della Trionfante; e perciò preparati ad essere condotto come per mano ad imitare nella Chiesa di Dio i Nove Cori della Milizia celeste [.] Dei nove Cori degli Angeli ne parlano le SS. Scritture: dei Serafini Isaia c. 6 (b2) – dei Cherubini Gen: 3 (b3). Salmi 17. (b4) 79 (b5), Ezech: 28 (b6) – dei Troni, Dominazioni, e Principati Salmo 23. S. Paolo ai Coloss: 1 (b7), e al cap: 10 delle Potestà, e agli Efesi 1 (b1). torna a parlare dei Principati – delle Virtù salmo 198, e S. Paolo agli Efesi 1 (b2). – degli Arcangeli S. Paolo ai Tessal: 1 (b3). S Giuda nella sua lettera Canonica (b4), e in varii altri luoghi delle SS. Scritture, finalmente dei SS. Angeli tutelari nei libri Santi se ne fa menzione moltissime volte : (8) tu sai che l’ultimo dei Cori Angelici, è quello dei Beati Spiriti Tutelari = Deus assistit in Angelis = [.] Secondo i lumi, che ci danno le SS. Scritture, e le illustrazioni dei Padri, e Dottori della Chiesa siccome il nome di uno dei beati Spiriti angelici indica l’ufficio particolare, che esercita, così il nome di ciascuno dei Cori angelici dichiara l’officio dell’intero Coro, e perciò sebbene IDDio o immediatamente da se, o pel Ministero anche di un solo Spirito angelico possa nell’ordine della natura e della grazia operare qualunque portento pure in sana teologia (Danes p. 1. sectione 1. de Fide et Simbolo [)] si dice = Deus assistit in Angelis, revelat in Archangelis, tuetur in Virtutibus, corroborat in Potestatibus, regit in Principatibus, imperat in Dominationibus ut Majestas, sedet in Thronis ut aequitas, contemplatur in Cherubinis ut Veritas, amat in Seraphinis ut Charitas = Si legga la Omilia 34 del Pontefice S. Gregorio Magno recitata nella Basilica dei SS. Giovanni e Paolo la terza Domenica dopo la SS. Trinità, nonché l’Angelico Dottore S. Tommaso 1. p. q. 108. a. 5., e se ne apprenderanno le opportune illustrazioni e questi sono incessantemente occupati [.] Si noti ancora che dal solo osservare ciò che dice il S. Profeta Isaia c. 6 = Et volavit ad me unus de Seraphim, et in manu ejus calculus, quem forcipe tulerat de altari, et tetigit os meum (b1) = e ciò che narra il S. Profeta Zaccharia c. 2 = Ecce Angelus, qui loquebatur in me egrediebatur: et ecce alius Angelus egrediebatur in occursum ejus, et dixit ad eum: curre, et loquere ad puerum istum dicens. (!) Absque muro habitabitur Jerusalem (b1) = chiaramente si apprende, che secondo la libera, e adorabile volontà dell’Altissimo gli Angeli dei Cori superiori e quello degli Angeli Tutelari comunicano i doni di Dio o immediatamente da se, o per mezzo degli Angeli del Coro inferiore, onde si noti, che qualunque espressione indicante l’immediato, o mediato Ministero angelico dei Cori superiori non s’intenda che voglia dare alcuna determinazione, ma sottin[ten]de sempre la libera volontà di Dio per diffondere nelle anime redente i suoi [doni] col Ministero angelico dei Cori superiori o mediatamente, o immediatamente. Si legga di nuovo la Omelia 34 del som: Pontefice S. Gregorio a ricevere dagli Angeli dei Cori superiori le illustrazioni, e i favori divini a favore delle anime specialmente dei poveri peccatori, onde soavemente rapiti dalla (!) ammirare i tratti della divina beneficenza verso le anime redente, anche contaminate dalle più nefande colpe, e che non le fa abbandonare da loro neppure quando col peccato gli si ribellano, onde cantano inni di lode esaltando perpetuamente la bontà dell’Altissimo, e sono ubbidienti, e fedeli esecutori delle divine ordinazioni, assistendo in tutto ciò che fa di bisogno agli uomini per conseguire la eterna salute, e presentano al Trono del Dio vivente le loro preghiere e talvolta li difendono ancora dalle temporali miserie.
2 Ora voglio, o figlio, che tu imiti per quanto puoi questi Beati Spiriti e penso che diverreste (!) reo di una vituperevole negligenza se nol farai poiché ne hai ogni opportunità: la tua vocazione richiede di essere uomo di Orazione, la Chiesa ti obbliga alla divota Salmodia, e in questa tratto tratto s’incontrono (!) delle divote esclamazioni, lodi all’Altissimo esaltando la sua sovrana beneficenza nel profondere i suoi doni alle sue creature, vedi che se tu l’accompagnerai coll’affetto del cuore, colla religiosa esteriore compostezza compreso tutto dalla idea sublime della divinità tu verrai in questo ad imitare i Beati Spiriti Tutelari: di più tu sai che l’ufficio divino che tu reciti quotidianamente lo reciti come Ministro pubblico della religione, e perciò e non è questo un presentare a Dio le preghiere del Popolo e per conseguenza un’ (!) imitare gli Angeli che presentano al Trono della Divinità le Orazioni dei Fedeli, tutto il difficile stà (!) nel bene recitarlo recitandolo colla mente, e col cuore innalzato a Dio: e se offri il D[ivin] Sagrifizio ecché forse non lo offri pure come Ministro pubblico della Chiesa, e perciò a nome del Popolo, e non è questo un presentare a Dio le adorazioni, le azioni di grazia, le soddisfazioni, e le preghiere del popolo; anzi voglio che avverti che in un modo così energico come offri tu il Di[vin] Sagrifizio, non l’offrono neppure gli Angeli, poiché essi non possono celebrare come è conceduto a te: dunque bada o figlio, e te ne avverto con affetto materno, che mentre IDDio ti ha innalzato a sì sublime officio, e ha affidato a te i tesori della Religione non abbi per negligenza colpevole nell’esercizio del S. Ministero a privare te stesso del frutto che potresti ricogliere nella beata eternità se fosti stato fedele.
3 Ma ti voglio imitatore degli Angeli anche nell’assistere le Anime per guidarle come Angelo Tutelare pel sentiero che conduce al Beato Regno: e qui mi piace che ricordi l’avviso della Chiesa riunita nel S. Concilio di Trento = Cum praecepto divino mandatum sit omnibus, quibus animarum cura commissa est, oves suas agnoscere [,] pro his Sacrificium offerre, verbique divini praedicatione; sacramentorum administratione, ac bonorum omnium operum exemplo pascere, pauperum aliarumque miserabilium personarum curam paternam gerere, et in caetera munia pastoralia incumbere, quae omnia nequaquam ab eis praestari, et impleri possunt, qui gregi suo non invigilant, neque assistunt, sed mercenariorum more deserunt sacrosancta Synodus eos admonet, ut divinorum praeceptorum memores factique forma gregis in judicio, et veritate pascant, et regant (Sess: 23. Ref: cap: 1.): e qui ti avverto di non trascurare la salute delle anime col pretesto che non sei né Vescovo, né Parroco: Sei Sacerdote? Ricordati che sei Sacerdote pel Popolo = Omnis Pontifex (e qui s’intende anche il semplice Sacerdote) ex hominibus assumptus pro hominibus constituitur in iis quae sunt ad Deum (b1) = ti raccomando poi soprattutto quella porzione del grege (!) di Gesù Cristo che più facilmente viene trascurata [,] i poveri, gl’infermi, i moribondi, e poveri peccatori ostinati: e per dirti molto in poche parole ti avverto che se sarai così premuroso per assistere il gregge di Gesù Cristo come il Demonio è impegnato per condurlo alla perdizione in guisa che suol tentare i Santi sino alla morte: Almeno ci prova! tu sarai esatto imitatore degli Angeli, e un Apostolo della Chiesa di Dio.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è di riflettere che i Demoni sono più diligenti per perdere le anime che tanti e tanti, che hanno l’ufficio di salvarle, per condurle al Beato Regno.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare gli Angeli Tutelari.
Fioretto Procura in opposto d’imitare il Demonio che tenta sino alla morte, così tù (!) non abbandonare qualunque povero peccatore ostinato, che resiste a tuoi religiosi eccitamenti alla conversione [;] te lo raccomando.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che ricordi queste poche parole = Multi Sacerdotes, et pauci Sacerdotes: multi nomine, pauci opere. = (Auctor operis imperf. in Matth: hom: 42)
Tre Gloria Patri: e il Cantico Te Matrem Dei.
24mayAll Day24 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventiquattresimo giorno
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Giorno ventesimoquarto --------- Preparazione e Avviso. 1
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Giorno ventesimoquarto
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Preparazione e Avviso.
1 Deus revelat in Archangelis: vedi o figlio, tu hai la bella sorte coll’esercizio del S. Ministero di potere imitare nella Chiesa di Dio anche gli Arcangeli: questi beati Spiriti ricevendo dagli splendori della Divinità illustrazioni sovrane pe’ la cognizione dei divini misteri da manifestarsi agli uomini viatori in questo lacrimevole esilio, ove i miseri mortali come in oscura notte hanno bisogno del lume della fede, che apporta loro la cognizione dei Misteri necessarii a conoscersi per conseguire la eterna felicità secondo il bisogno della Chiesa sono stati inviati da Dio per manifestarli opportunamente, e mentre sono stati fedeli in eseguirne ogni superna ordinazione sono in una perpetua adorazione dei divini arcani, e della divina sapienza nella manifestazione di sestessa ai miseri mortali: ti avverto o figlio che non ti voglio vedere senza il merito di averli per quanto puoi perfettamente imitato (!).
2 Imiterai l’ufficio degli Arcangeli se procurerai di occuparti spesso nella meditazione dei divini Misteri, e specialmente ti raccomando o figlio, la meditazione di quei Misteri nei quali resta più chiara la manifestazione della divina carità infinita, voglio dire il Mistero della Divina Incarnazione, della Nascita del D[ivin] Redentore, della sua Vita laboriosissima, della sua Predicazione, della sua Passione, Morte, Risurrezione, Ascenzione (!), e della Missione dello Spirito Santo: così voglio che ti occupi nella meditazione della infinita Carità dimostrata da Gesù Cristo nella istituzione dei SS. Sagramenti, e specialmente della SS. Eucaristia: e in tal modo anche resterai rapito dalla vista della infinita carità e sapienza e imiterai i SS. Arcangeli ancora nel cantare inni di lode, e di ringraziamento: ma bada però che oltre la santa meditazione dei sagrosanti Misteri della Religione, non devi trascurare quella seria, e metodica applicazione allo studio della S. Teologia dommatica necessario per difendere i SS. Dommi dai cavilli degli Eretici, e per sostenerli con decoro religioso affronte anche dei miscredenti.
3 Ti voglio poi, o figlio, anche diligente ad imitare l’ufficio degli Arcangeli nel manifestare ai popoli i Misteri della Fede: in questo ti raccomando d’isfuggire l’abbondanza delle parole inutili, gli esempi non a proposito; ti raccomando la chiarezza, la semplicità del discorso; procurerai di non mettere fuori le inutili questioni inventate piuttosto dall’amore di comparire, che dal desiderio di giovare: soprattutto voglio che non trascuri di darti ad insegnare la Dottrina di Gesù Cristo alla parte più trascurata del popolo i poveri, i rozzi; e bada di non credere essere opera da nulla l’istruire i fanciulli, pensa che questi cercava il mio Figliuolo = sinite parvulos venire ad me (b1) = oh quanto mi consolerai se farai così: popolerai il Paradiso di anime redente col sangue dell’Agnello immacolato, e tu sarai chiamato grande da tutto il Regno beato = qui fecerit ed docuerit hic magnus vocabitur in Regno caelorum: (b2)
Ossequio
L’ossequio di mio gradimento sarà che ti occupi con maggiore impegno nella meditazione dei SS. Misteri; e nello studio della S. Teologia.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare l’ufficio degli Arcangeli, e implora la loro mediazione.
Fioretto Ti porterai in qualche Ospedale ad istruire i poveri Infermi: risolverai d’istruire anche i Fanciulli nella tua Parrochia (!): e nei tuoi dubbii procurerai consultare dei Teologi eruditi, probi, e provetti: e nelle varie circostanze ricordati che la Chiesa mi saluta = Sede della Sapienza =
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Terrai a mente questo avviso del divoto Giovanni Crisostomo = Sit ejus doctrina duplex: ut verbis facta conveniant: actus doctrinae respondeant = (Doctr: de eo qui incid in latr: (b1))
Tre Gloria Patri: e il Cantico Te Matrem Dei.
24mayAll Day24 - Mese di maggio per i fedeli - ventiquattresimo giorno
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Giorno ventesimoquarto ---------- Preparazione e avviso. Et dimitte
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Giorno ventesimoquarto
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Preparazione e avviso.
Et dimitte nobis debita nostra sicut et nos dimittimus debitoribus nostris (b1). (Math. 6. v. 12.)
1. Consolati, o figlio e meco esulta in Dio, poichè il Mio divino Figliuolo Gesù presenta, e ordina il mezzo perchè a tutti i poveri peccatori sieno aperte le porte del Santo Paradiso. Voglio dire o figlio, che siccome il mio cuore non può soffrire di vedere i poveri peccatori gravati dal peso orribile dei gravissimi debiti, che hanno contratto pei loro peccati al Tribunale della divina giustizia, così mi consolo grandemente nel considerare che il mio Figliuolo con animo sincero di accordare ai poveri peccatori la remissione dei loro debiti ordina che ne indirizzino fervida preghiera al Padre celeste, onde se qualunque povero peccatore domanda il perdono de’ suoi peccati, e prega con umiltà, fiducia, e perseveranza è di fede, che l’ottiene ancorchè avesse commesso esso solo tutti i peccati possibili.
2. Ma avverti, o figlio: l’Amore infinito delle anime il mio divino Figliuolo Gesù vuole che ciascuno perdoni le offese ricevute dal suo prossimo, se brama ottenere il perdono degli oltraggi fatti contro la Maestà dell’Altissimo, perciò bada bene, o figlio, che tutte le volte, che il povero peccatore recita l’orazione insegnata, e ordinata dal Maestro divino Gesù Cristo se non perdona di cuore le offese, non ottiene il perdono delle sue colpe anzi a dire chiaramente in certo modo la sua preghiera sarebbe indirizzata a domandare di non essere perdonato, poichè egli non ha perdonato.
3. Bada, o figlio, che i sentimenti della natura dei figli di Adamo corrotta per la colpa del loro Padre, sono contraria alla carità infinita perciò se questa ordina il perdono delle offese, quella lo proibisce, onde per non farti giammai vincere da tali sentimenti non lasciare giammai o figlio di ascoltare, e rimirare in fede il mio divino Figliuolo Gesù Maestro, ed esemplare perfettissimo delle anime, che non solo ha ordinato il perdonare le offese, ma Egli ne ha dato il più energico esempio in più tratti della sua Vita santissima, ma specialmente sulla Croce quando immerso in un mare di pene, e di oltraggi pregò per i suoi nemici (b1).
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Per ottenere più facilmente il dono perfetto di perdonare le offese voglio, o figlio, che tu assai di frequente offra all’Eterno Padre il merito infinito del perdono delle offese che domandò Gesù a favore dei suoi crudeli Crocifissori.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono perfetto di perdonare le offese.
Fioretto.
Se hai ricevuto qualche ingiuria la perdonerai vincendo qualunque umano riguardo.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia e Refugio dei peccatori.
Circa l’anno 1830. un miserabile peccatore avea menata orrendamente per lo spazio di presso cinquanta anni una vita abominevole, perchè impegnata in pratiche disoneste, e allacciata da non pochi abiti viziosi; mà buon per lui che a fronte del torrente impetuoso delle sue scelleraggini non lasciò alcune pratiche di divozione verso la Madre di Misericordia Maria SS. impegnandosi specialmente a ringraziare la SS. Trinità pei doni e privilegj che Le ha concessi, e facendo celebrare di quando in quando il divin Sagrifizio in qualche Chiesa dedicata alla Beatissima Vergine. Oh pietosissima e infinita Misericordia di Dio! Oh dolcissima Misericordia di Maria SS., che non lasciò senza premio tali ossequii, poichè in una delle sue maggiori solennità gli ottenne lume celeste da conoscere lo stato lagrimevole di sua coscienza, il pericolo imminente di sua eterna perdizione, la caducità delle temporali felicità, la stabilita, dell’eterne, onde fece generosa e stabile risoluzione di fare una Confessione generale, che fece, e compì coi segni più evidenti di conversione sincera, fra quali specialmente spiccò l’innegabile mutazione della vita.
Tre Gloria Patri, e Litanie.
25mayAll Day25 - Mese di maggio per i fedeli - venticinquesimo giorno
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Giorno ventesimoquinto ---------- Preparazione e avviso. Et ne
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Giorno ventesimoquinto
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Preparazione e avviso.
Et ne nos inducas in tentationem (b1).
(Math. 6. v. 13.)
1. Ricorda o figlio, che il breve pellegrinaggio di chiunque vive sulla terra è siccome un tempo di guerra: la guerra viene intimata dal Mondo, dal Demonio, e dalle ribelli passioni della irascibile, e della malvagia concupiscenza: avverti, o figlio, che se tale combattimento dee sostenersi da tutti, molto più da chi dopo una vita di peccato decide di servire il mio divino Figliuolo Gesù; e ne resta avvertito ognuno dello (!) Spirito Santo: Chiunque tu sei o figlio che ti accosti a servire Iddio prepara l’anima tua alla tentazione (b2) (Eccl[i]. 2. 1.) e voglio che ricordi che il mio divino Figliuolo Gesù ne’ suoi sagrosanti Vangeli ha fatto pur registrare, che quando il nemico delle anime redente col sangue dell’immacolato Agnello si trova discacciato, cerca di rientrare in possesso accrescendo contro il peccatore convertito il combattimento venendo con altri spiriti peggiori del primo (b1).
2. Onde voglio, o figlio, che quì ponderi nella luce dei tesori della fede, la necessità di tutti i figli di Adamo, e specialmente di quei che sono figli della Chiesa di apprendere la grand’arte difficilissima di vincere le tentazioni; guarda, o figlio, che l’arte di vincere le tentazioni dovrebbe impararsi da chiunque vive sulla terra, perchè tutti si trovano esposti alle tentazioni, e vi sono esposti sino alla morte, anzi rifletti che in quel terribile punto il Nemico delle anime, che vede di avere poco altro tempo per fare preda di perdizione, assalisce le anime con più gagliardi assalti, e guai a colui che in vita sua non ha imparato a vincere le tentazioni!
3. Ma consolati, o figlio, che il divin Redentore e mio Figliuolo Gesù nella Orazione che ti ha imposto d’indirizzare al Padre Celeste ti ha dato il mezzo il più efficace per vincere le tentazioni; un tal mezzo te lo ha racchiuso nella preghiera ove sono tutti i mezzi. Prendi adunque coraggioso l’arma dell’Orazione con umiltà, con fiducia, con perseveranza, e ricorda che se pregherai così, è di fede, che vincerai tutte le tentazioni: ti voglio adunque coraggioso in Dio, e sappi, o figlio che quando il nemico vede le anime nella umiltà, e nella fiducia in Dio è costretto a fuggire nell’estremo languore delle sue forze.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Ti voglio sempre con l’umiltà, e con la fiducia in Dio coraggioso contro il nemico delle anime redente col Sangue dell’Immacolato Agnello.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della santa Orazione per vincere le tentazioni.
Fioretto.
Farai spesso all’Eterno Padre l’offerta del merito infinito della vittoria contro le tentazioni del nemico infernale riportata dal mio divino Figliuolo Gesù colà nel deserto dopo il digiuno di quaranta giorni, e quaranta notti (b1).
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Decorsi pochi anni del secolo decimonono, un infelice peccatore già per lo spazio di circa quarant’anni avvezzo a cedere ad ogni specie di tentazioni, e perciò abituato ad ogni sorta di abito peccaminoso si abbandonò specialmente a quello della lussuria, e delle bestemmie. Mà buon per lui che non aveva perduto affatto l’impressione della grazia! Sebbene però non essendo avvezzo a vincere le tentazioni, e a troncare l’abito della colpa si trovava abbattuto nel contrasto: la grazia lo eccitava a lasciare le vie di perdizione, ma l’abito ve lo tratteneva, e la tentazione lo faceva perdere di coraggio: intanto s’imbattè a far conoscere lo stato lagrimevole della povera anima sua ad un Sacerdote molto divoto della Madre della Misericordia Maria; questi lo eccitò a recitare anche più volte al giorno il S. Rosario, e a confidare nella valevole intercessione di sì gran Madre. Oh potente intercessione di Maria! Passati appena pochi giorni dopo l’intrapresa divozione si sentì mirabilmente cambiati gli affetti del cuore, rinvigorita la forza dello spirito, e fatta una generale Confessione con segni di vera conversione abbracciò una vita di vera penitenza e poco dopo spirò nel Signore. Ah figli della Chiesa per quanto siano invecchiate le abitudini della colpa, e forti le tentazioni non vi perdete di coraggio, ricorrete con fiducia a Maria, e a tutto troverete rimedio.
25mayAll Day25 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - venticinquesimo giorno
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Giorno ventesimoquinto --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus tuetur
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Giorno ventesimoquinto
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Preparazione e Avviso.
1 Deus tuetur in virtutibus: ti avverto o figlio, che nell’esercizio del S. Ministero devi imitare ancora l’ufficio del Coro angelico delle Virtù: questi Spiriti Beatissimi ricevendo dal vivo torrente della Divinità quelle poderose influenze, illustrazioni, forze che sono necessarie per difendere le anime dagli assalti, e battaglie dei nemici spirituali, e secondo le divine, e sovrane sapientissime ordinazioni dell’Onnipotente ne dispongono a vantaggio dei Redenti col sangue preziosissimo del mio Figliuolo, ed insieme cantano incessantemente inni di lode, e di ringraziamento al Dispensatore di ogni grazia, e virtù: per imitarli implora la loro intercessione, e ascolta (!)
2 Tu, o figlio, già sai che l’amabilissimo IDDio è quel fonte inesausto di ogni bene da cui viene ogni bene, e se la creatura non vi ponesse impedimento, Egli si difonderebbe (!) senza misura, poiché da sua parte non pone misura, ma la sua misura è la sua infinita carità = unicuique nostrum data est gratia secundum mensuram donationis Christi (b1) – ma pure è vero che il ringraziamento, come ti avverte ancora la diletta serafica del Carmelo S. Teresa, è un mezzo per ottenere altre grazie: perciò voglio che vieppiù ti animi ad imitare le Virtù Angeliche nel ringraziare, e cantare inni di lode pe’ le grazie che pel ministero angelico comunica alle sue creature ragionevoli su questa terra per difendersi dalle battaglie del Dracone infernale, e così otterrai per te e pe’ le anime redente col sangue preziosissimo dell’Agnello immacolato altre grazie, e quella robustezza sopranaturale necessarie per trionfare del nemico delle anime.
3 Finalmente imiterai ancora l’officio del Coro delle Virtù comunicando colla voce ai figli della Chiesa quelle dottrine, che sono necessarie perché sieno istruiti nell’arte tanto difficile, ma pure necessaria a ogniuno che vive su questa miseria (!) terra, di combattere, o isfuggire le tentazioni, le battaglie del Nemico: tu lo sai la vita dell’uomo viatore è una milizia (b1), e tutti dovrebbono conoscere l’arte di guerregiare per vincere ma pure pochi la conoscono, perché poco, e niente se ne apprendono le regole, perciò voglio che tu ne formi un’oggetto de tuoi sagri studii, e procura per quanto puoi d’insegnarne ai miseri Viatori i regolamenti: e se vedi il nemico tanto premuroso, e istancabile nel propagare le astuzie per combattere [,] per vincere, e per perdere le anime, epperché non procurerai tu di propagare le regole della vita cristiana per debellarlo? Ti voglio anche in questo assai diligente, e indefesso: e ricordati che quante anime si libereranno dalle insidie del tentatore, e si salveranno saranno altrettante moltiplicate corone di gloria che possederai nel Regno dei Cieli per tutta la eternità.
Ossequio.
Ti raccomando l’esercizio della S. Umiltà del tutto necessaria per fugare le astuzie del nemico, e nel S. Ministero della salute delle Anime insegnerai un tale documento (!).
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare il dono di imitare l’ufficio del Coro delle Virtù celesti.
Fioretto Stabilisci nei tuoi proponimenti di ricorrere spesso in Fede agli Spiriti sublimissimi che compongono il Coro delle Virtù perché ti ottengano il dono d’imitarle perfettamente distruggendo in te tutti gl’impedimenti a riceverne le grazie.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Perché in te regni il solo spirito di Gesù Cristo voglio, o figlio che non dimentichi questo documento (!) = Non simulatione, non ingenio regenda est Ecclesia, sed justitia et veritate, quae se observantem liberat ab omni periculo. = (S. Thom: Cantau (!): ep: 1. ad Car: S.R.E.).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
25mayAll Day25 - Mese di maggio per i claustrali - venticinquesimo giorno
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Giorno ventesimoquinto ------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno ventesimoquinto
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b2) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus sedet in Thronis ut aequitas. È pur vero, o anima religiosa che l’anima nostra è di Dio, perchè l’ha creata, e l’ha creata a sua immagine e similitudine (b3); è di Dio perchè l’ha redenta col sangue preziosissimo dell’Agnello immacolato Gesù Cristo, e perciò ogni ragione di giustizia vuole, che Iddio ne sia il possessore, che ne abbia il pieno dominio, che in essa fissi il suo trono: ma Iddio è beato in se stesso, e non ha bisogno delle sue creature, ma esse sono infelici senza di Lui: eppure chi l’avrebbe pensato che giungesse a dire: Deliciae meae esse cum filiis hominum (b1) (Prov. 3 v. 31)? Lo stare coi poveri miseri del mondo forma le mie delizie: nè lo disse per semplice espressione, anzi stabilì ne’ suoi eterni decreti di comunicare ai miseri viatori su questa terra per mezzo di quelli Angelici spiriti che formano il Coro dei Troni quelle grazie che sono necessarie perchè l’anima redenta si disponga ad essere Suo Trono prendendone possesso come sua abitazione, suo Tempio: e i Beati spiriti fedelissimi non meno ubbidienti nell’eseguire le divine ordinazioni a vantaggio delle anime che sono sulla terra, che rapiti dall’amore del Creatore in dolcissimo rapimento contemplano l’amore in Dio, e a Dio incessantemente innalzano inni di ringraziamento e di lodi.
2. Considera, o anima religiosa, che anche tu hai ricevute grazie, e grazie abbondanti non solo per avere l’impero sopra le passioni, ma eziandio per disporti ad essere capace di divenire il Trono della SSma Trinità: con filiale fiducia dimmi ne hai sempre profittato, o almeno ne hai profittato con quella maggiore perfezione, che richiedeva la tua professione, e tanto più quanto maggiori e più copiosi sono stati i favori divini per essere stabilmente il Trono dell’Altissimo, voglio dire più perfettamente di quanto è obbligato un semplice secolare? Con affetto di Madre ti avverto che per le grazie che a te sono concedute, e che il mio Figliuolo è disposto concederti puoi giungere ad una sublime perfezione: dunque risolvi subito di corrispondere con più perfezione: piangi ogni incorrispondenza passata: cammina più fervorosamente nelle vie del Signore, consagra il tuo cuore intieramente all’amore di Gesù Cristo sposo delle anime, e ricordati, che Esso ha detto: Se alcuno mi amerà sarà amato dal Padre mio, verremo da lui e faremo presso di lui la nostra dimora (b1) (Jo. 14. v. 23): e voglio che avverti, che dove stà il Padre v’è anche il Figliuolo e lo Spirito Santo, e dove stà il Figliuolo v’è il Padre e lo Spirito Santo, e dove stà lo Spirito Santo v’è il Padre e il Figliuolo, perciò se amerai di cuore Gesù Cristo verrà in te a dimorare colla sua grazia tutta la SS. Trinità.
3. Ora con affetto di Madre ti avverto che se nel desiderio della tua santificazione ti disporrai così, ti potrai consagrare alla imitazione degli Angeli che formano il Coro dei Troni: procurerai di applicarti per quanto puoi assiduamente nell’amare vieppiù Iddio che colle sue grazie che diffonde in te nel S. Chiostro, ti dà il più energico contrassegno del suo amore, e non cesserai di lodarlo e ringraziarlo per tanti favori, non ostante ogni tua incorrispondenza, e poi non dimenticherai di moltiplicare tributi di lodi e di azioni di grazie, anche per supplire al difetto di tutti, specialmente de’ poveri peccatori che vivono non solo dimentichi di questo sagro dovere, ma che alle grazie fanno ancora tanta resistenza; offri tutto in unione della Vita santissima e dei meriti infiniti di Gesù Cristo sposo delle anime, affinchè tutto si compisca secondo le mire adorabili e amorosissime della Sua infinita carità.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Nella imitazione del Coro Angelico dei Troni ricordati di salire, ad altri (!) gradi di amore, di umiltà e di ubbidienza.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della più perfetta imitazione del Coro Angelico de’ Troni.
Fioretto. Stabilirai una particolare divozione verso il Coro Angelico dei Troni, e la propagherai in altri.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Se ciascun’anima profittasse delle grazie che Iddio diffonde pel Ministero del Coro Angelico dei Troni ognuna sarebbe in possesso della grazia santificante.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
26mayAll Day26 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventiseiesimo giorno
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Giorno ventesimosesto --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus corrobo[r]at
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Giorno ventesimosesto
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Preparazione e Avviso.
1 Deus corrobo[r]at in Potestatibus = Ti rallegri pure, o figlio, insignito come sei dell’eccelso Sacerdozio del Figlio di Dio nell’esercizio del sublimissimo Ministero devi imitare ancora quegli Spiriti celesti che compongono il Coro delle Potestà: questi (4) deputati a ricevere dal seno inneffabile della divinità negli splendori della gloria quelle divine illustrazioni, grazie, favori che sono necessarie alle Anime redente per fortificarsi nell’esercizio di tutte le virtù sono perpetuamente estatici nella contemplazione di quella fornace dolcissima della infinita carità sapientissima che non mette limite alla diffusione dei tesori inesausti della sua divinità per condurre al Porto della eterna salvezza le anime redente col Sangue dell’Agnello immacolato, e compresi dalla inconcepibile idea della stima che l’Infinito fa (!) delle anime, fedeli, ubbidienti e oltre ogni tuo pensare premurosi si prestano per eseguirne le sovrane ordinazioni comunicando agli Spiriti dei Cori inferiori quanto ricevono dalla divinità a vantaggio delle anime: nell’imitarli ti voglio assai vigilante; se mi vuoi piacere bada di non trascurare alcun mezzo: le grazie non ti mancano.
2. Ti avverto, o figlio, che li puoi imitare nella recita del D[ivino] Ufficio procurando di entrare nei sentimenti della Chiesa secondo la varietà delle solennità, della celebrazione della memoria dei divini Misteri, e secondo la sagra Liturgia della S. Messa ove tratto tratto si ricordono (!) le invenzioni dell’amore infinito per moltiplicare i mezzi nella Chiesa di Dio opportuni o necessarii per vieppiù fortificare le anime redente nell’esercizio delle sante virtù: li puoi imitare nelle tue private Orazioni e Meditazioni per conoscere in Dio la stima che devi fare della salvezza delle anime specialmente dei poveri peccatori che con amore infinito è venuto a cercare il mio Figliuolo e potrai altresì conoscere di quali mezzi dovrai profittare per torre dal lezzo della colpa gli infelici peccatori, e per fortificare tutti in Gesù Cristo: ti potrai disporre a tali cognizioni celesti, e a provvederti di tali mezzi colla mortificazione giacché, e te lo ripete la divina Sapienza = non invenitur in terra suaviter viventium (b1) [Iob. 28, 13].
3 Ma dopo che in Dio averai ammirato le invenzioni della sua carità infinita pe’ la salute delle anime redente, dopo che in Dio ti sarai acceso di un santo zelo e instancabile, dopo che in Dio ti sarai provveduto dei mezzi va pure ad esercitare il tuo sagro angelico Ministero, e colle celesti dottrine nella predicazione evangelica eccita, incoraggisci (!), fortifica i poveri peccatori nella risoluzione di lasciare il vizio, e la seguela di Satanasso, e di amare la virtù, e la seguela di Gesù Cristo, e quante anime ti si presentano tutte le corrobori in Dio coi SS. Sagramenti: e ti avverto che nell’amministrazione del Sagramento della Penitenza non dimentichi che sostieni fra gli altri l’ufficio di Medico delle anime: fa di tutto per sanarle dalle loro fetide piaghe della colpa coi rimedi salutari che ha preparato il mio Figliuolo col prezzo della sua vita santissima, e dello spargimento di tutto il suo preziosissimo Sangue: da quel tesoro inesausto della divinità potrai attingere ogni rimedio necessario per sanare le anime, e così le disporrai a ricevere il Re della gloria Sagramentato vivo vero glorioso come siede alla destra del Padre che arde nel suo cuore della divina carità infinita per comunicare alle anime i tesori della sua grazia senza misura: nell’imitare l’ufficio delle Potestà ti raccomando le anime deboli, vacillanti nella virtù, e che sono in pericolo di perderla: le conforterai nella gran battaglia che deve sostenersi col mostrare loro in fede la corona della gloria che viene loro preparata, l’amabilità del sovrano Benefattore, e ricorderai loro la infinita dignità del suo amore.
Ossequio.
L’ossequio di mio gradimento è che tu procuri frequentemente esercitare, e promuova la predicazione evangelica, l’amministrazione, e frequenza dei SS. Sagramenti per fortificare le anime in Dio.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di una particolare divozione al Coro celeste delle Potestà per averli in tuo ajuto nel procurarne la imitazione.
Fioretto Sarai più facile a prestarti alla predicazione evangelica, e alla amministrazione dei SS. Sagramenti.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace lasciarti l’avviso del divoto Tommaso da Villanova = Tota vita Sacerdotis debet esse caelestis, et nullum cum terrenis affectibus debet habere commercium = (conc: 3. de S. Aug:).
Tre Gloria Patri: e il Cantico Te matrem Dei.
26mayAll Day26 - Mese di maggio per i claustrali - ventiseiesimo giorno
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Giorno ventesimosesto ------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt
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Giorno ventesimosesto
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus contemplatur in Cherubinis ut Veritas. Ecco o anima religiosa, che nel desiderio della tua santificazione sempre più ti si scoprono i tesori dell’amore infinito. L’Altissimo Amante infinitamente delle anime redente col preziosissimo Sangue dell’Immacolato Agnello, affinchè non abbiano a perdere la necessaria disposizione di essere elleno il suo Trono, la sede delle sue compiacenze col secondare quella malvagia inclinazione ai piaceri terreni, e al peccato, che hanno contratto pel peccato di Adamo, con eterno amoroso decreto ha deputato il Coro Angelico dei Cherubini, perchè attingendo dal fonte della luce immortale, e inaccessibile le illustrazioni divine per contemplare nella Divinità l’Essere Eterno di un Bene infinito in guisa che si conosca almeno che in Lui solo si trova, ed Egli è il sommo Bene, il sommo piacere, la verità del Bene, e che fuori di se è tutto apparenza di Bene, o mezzi per indirizzarsi all’Eterno, e verace, oppure vero vero (!) male come è il peccato: e questi beati Spiriti devono comunicare alle anime tali divine illustrazioni, ed essi fedelissimi nell’eseguire la divina ordinazione non lasciano di contemplare perpetuamente in Dio la Eterna Verità del Bene infinito, e di presentare ossequiosamente, e rapiti in dolce estasi di amore al Trono dell’Altissimo lodi, e ringraziamenti.
2. Pensa, o anima religiosa, e te lo avverto, perchè con più filiale fiducia mi ascolti, pensa che ti parlo mossa da materno affetto, e dalla divina carità. Tu mi ascolta: nel desiderio vivissimo della tua santificazione devi procurare di imitare ancora questo beato Coro di Spiriti Angelici, ma per meglio prenderne le disposizioni, prima esamina bene la tua vita passata, e vedi se hai corrisposto a tante, e particolarissime grazie, che nel Chiostro specialmente hai ricevute, e quando stavi sul punto di conseguirne il desideratissimo ingresso: tu risolvesti di abbandonare il Mondo, i Parenti gli Amici, i piaceri, e gli onori, le relazioni, perchè avevi dei lumi di Dio colla luce dei quali conoscevi che tutti gli oggetti della terra, e le creature non erano l’oggetto che possa contentare pienamente il cuore umano, in guisa che la luce benefica della grazia ti faceva gustare la forza del sentimento del fedelissimo servo del mio Figliuolo Agostino «Ci avete creato, o Signore per Voi, e il nostro cuore è inquieto fino che non giunga a riposare in Voi»professione solenne hai conservato sempre vivamente un tal sentimento, vedi se il pensiero della libertà del secolo, dell’affetto, e delle qualità dei parenti, degli amici, dello splendore, e delle grandezze del mondo, oppure nel vedere che di quelle ti era chiusa ogni via, almeno il pensiero di qualche ufficio distinto nella comunità religiosa, oppure di altro per genio guardato più vivamente, e così il pensiero di parzialità verso alcuno della Religione ti avesse turbato lo spirito, avesse in te alterato il vivo trasporto di essere in tutto di Dio.
3. Se conosci di non avere corrisposto perfettamente, o anima religiosa, a quelle divine illustrazioni che ti avevano sì bene istrutta nelle verità eterne, che in Dio solo è il vero e sommo Bene, con affetto di Madre ti avverto, che se ti vuoi consagrare alla più perfetta imitazione possibile dei Cherubini, devi prima piangere ogni tua incorrispondenza, e se non la conosci dirai con spirito di umiltà dal fondo del cuore al mio Figliuolo Gesù Sposo delle anime mondatemi, purificatemi da ogni incorrispondenza che io per mia colpa non conosco, e quindi fatti tutta coraggio in Dio imita i SS. Cherubini nel meditare in Dio la verità dell’Essere Eterno del sommo Bene, che è in Lui solo: sii incessantemente nella santa angelica occupazione di lodare e ringraziare l’Altissimo pei doni che ti ha conceduto; e poi te lo ricordo, abbi sempre in mente l’angelico officio di moltiplicare amore, lodi, e azioni di grazie per supplire agli altrui difetti, offri a tal fine, e per tutti i fini che piacciono al mio divino Figliuolo il suo Sangue preziosissimo, i suoi meriti infiniti, e quelli della sua Chiesa, e nella cognizione della tua indegnità, e colla fiducia in Dio va avanti coraggiosamente, e continua ad imitare il Coro dei Cherubini.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Procura nell’impegno d’imitare il Coro dei Cherubini di salire a nuovi gradi di amore verso Dio, di umiltà, e perfezione di ubbidienza.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono d’imitare il Coro dei Cherubini, e di profittare del loro Ministero per te, e per tutti.
Fioretto. Determina una particolare divozione in ossequio dei Cherubini, e la propagherai in altri.
Ricordo dell’Immacolata Regina Maria Santissima.
Ti lascio questo ricordo. Se ciascuno profittasse dell’Angelico Ministero del Coro dei Cherubini ogni anima amerebbe Iddio sommo, e vero Bene, e non cercherebbe il bene nelle creature.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
26mayAll Day26 - Mese di maggio per i fedeli - ventiseiesimo giorno
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Giorno ventesimosesto ---------- Preparazione e avviso. Sed libera nos
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Giorno ventesimosesto
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Preparazione e avviso.
Sed libera nos a malo amen (b1). (Math. 6. v. 13.)
1. Ecco o figlio, che il Redentore, e divino mio Figliuolo Gesù tutto amore verso le sue creature, insegna loro a pregare il Padre celeste a liberarle da ogni male, e volle dire io vi amo, e sì vivamente vi amo che ardentemente desidero vedervi sempre felici perciò pregate pure il Padre celeste, primo perchè diffonda in voi tale abbondanza di luce celeste, e di grazia da tenervi lontano da ogni peccato, e poi mi piacerà che preghiate ancora secondo il bisogno perchè sieno lontani da voi i flagelli della divina giustizia. Ah figlio assicurati pure che la carità infinita mentre s’incontra colla giustizia divina pacificamente si abbracciano, a (!) se la giustizia non trattiene l’amore, e l’amore non impedisce la giustizia, pure piace all’amore che vi sia chi trattenga colla preghiera la giustizia.
2. Chi mai, o figlio avrebbe immaginato che l’Altissimo, sebbene tutto giorno sia oltraggiato orrendamente dalle sue creature, e sopra ogni credere specialmente nel presente secolo, e quantunque abbia veduto tutti gli oltraggi, che contro di Lui saranno per commettere sino alla consumazione dei secoli, pure per amore, e con amore infinito in segno che su tutti vuole diffondere i tesori incomprensibili delle sue grazie ha insegnato una preghiera da presentarsi al suo divin Trono colla quale si domanda ogni grazia, e tanti favori che l’intelligenza umana non può arrivare a comprendere, anzi ti assicuro, o figlio, che niuno è giunto a conoscere le mire ineffabili dell’Amore infinito nell’insegnare tale preghiera.
3. Voglio però, o figlio, che tu non lasci giammai di profittare del tesoro della Santa Orazione insegnata dal Mio divino Figliuolo Gesù, e perciò la farai anche più volte al giorno, la farai in atto di presentare al divin Trono la tua supplica; ma ti umilierai riconoscendoti indegnissimo di ogni grazia; non perderai la fiducia di ottenerle tutte per l’infinita misericordia, e pei meriti infiniti del mio Figliuolo, anzi voglio che confessando la tua ignoranza intenda però di domandare le grazie secondo l’estensione delle mire adorabili dell’amore infinito del Redentore, e Maestro divino, e sii pur certo, che se in tàl (!) modo pregherai è di fede che quanto è di gloria di Dio, e vantaggio dell’anima tua tutto otterrai.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo. Voglio che consideri la soavissima bontà del mio Figliuolo, che alla preghiera insegnata si è degnato aggiungere l’espressione Amen Così sia in segno dell’ardentissimo suo desiderio che tu sii esaudito.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di gratitudine al mio Figliuolo Gesù per averti insegnato a pregare.
Fioretto.
Farai gran conto dell’orazione insegnata da Gesù Cristo.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Circa l’anno 1830. in una delle più celebri Città dell’Italia viveva un uomo dedito orribilmente al vizio brutale della ubbriachezza, e ad altri vizj non pochi. Si accostava di quando in quando al S. Tribunale della penitenza, ma senza frutto, perchè senza disposizioni, finalmente dopo molti e molti anni s’incontrò a parlare con un divoto di Maria il quale siccome non ignorava lo stato miserabile di quell’anima redenta col sangue del Figliuolo di Maria, così dopo avergli tenuto discorso sull’acerbità delle pene eterne dell’Inferno gli suggerì di recitare quotidianamente due volte al giorno il S. Rosario della Madonna come mezzo efficace per emendarsi. Oh mirabili effetti della preghiera! Fece quanto gli fu imposto, e dopo non molto anzi quasi subito ne sperimentò i mirabili effetti; poichè come se avesse perduto lo stimolo dei vizj de’ cui abiti era orribilmente ricoperto, e specialmente della ubbriachezza si cambiò in guisa che giunse a odiarli; ma di più si rese virtuosamente regolato nello stesso uso del vino in guisa, che sebbene in appresso si trovasse stimolato a bere in quantità, pure non riuscirono d’indurvelo, e solo ne usò secondo il bisogno. Ma oh vie della grazia occulte alla sapienza del Mondo! Dopo breve tempo si ammalò gravemente, e nelle angoscie di morte non sapeva cessare di ammirare con istupore la bontà infinita dell’Altissimo, che così soavemente avevalo preparato ad un felice passaggio. Ecco, o figli della Chiesa come più facilmente, e sollecitamente si ottiene quanto si domanda nella Orazione del Pater noster se si forma un divoto intreccio coll’Angelica Salutazione. Tre Gloria Patri, e Litanie.
27mayAll Day27 - Mese di maggio per i claustrali - ventisettesimo giorno
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Giorno ventesimosettimo ------- Preparazione e Avviso. Beati qui esuriunt,
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Giorno ventesimosettimo
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Preparazione e Avviso.
Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam quoniam ipsi saturabuntur (b1) (Matt. 5. v. 6.)
1. Deus amat in Seraphinis ut Charitas. Dimmi, o anima religiosa, nell’ascoltare l’oracolo immancabile del Mio Figliuolo Gesù, e Sposo delle Anime che dice: Beati coloro, che hanno fame, e sete della santità, poichè saranno satollati: ti piacerebbe di giungere ad essere un Serafino di amore? Nella infinita fornace dell’amore infinito secondo le mire amorosissime della Carità infinita è decretato con eterno decreto d’incendiare le anime con dardi di amore, formati secondo la sapienza infinita, e le attrattive dell’amore infinito: e perchè dalla parte dell’amore infinito nulla manchi ad incendiare di amore le anime redente col Sangue di Gesù Cristo ha ordinato l’Amore, che quei Beati Spiriti che formano il Coro dei Serafini, che vivono tutti accesi di amore nell’Amore infinito, ricevano dall’Amore i dardi di amore, e vadano amorosamente e fortemente a vibrarli nelle anime, perchè tutte accese di amore, vivano nella carità dell’Amore divino Gesù Cristo.
2. Vedi, o anima religiosa le invenzioni amorose della Carità infinita; dimmi per essere interamente incendiata nel fuoco di amore avresti mai avuto il coraggio di rivolgerti a Dio, e dirgli se volete ch’io sia un Serafino di amore, fate un decreto col quale ordiniate a un Coro Angelico di vibrare al mio cuore dardi di amore [?] Eppure senza chè tu lo avessi neanche pensato l’Amore Infinito così ha disposto, ma voglio almeno che avverti che lo ha disposto con amore incomprensibile. Ora se tu ti avvedi di non essere ancora un Serafino di amore, devi accusare la tua incorrispondenza, e a tua salutare confusione mi piace che rimiri il diletto servo del mio Figliuolo Francesco di Assisi che in carne mortale ardeva di serafico amore, di amore serafico ardevano le dilette Spose di Gesù Teresa, Caterina da Siena, Maddalena de’ Pazzi, e tante, e tante altre anime, che profittarono dei dardi d’amore, che l’Amore infinito pel ministero dei Serafini in loro amorosamente vibrava?
3. Dunque togli, o anima religiosa, dal tuo cuore ogni attacco che l’impedisca di sentire la soavissima impressione dei dardi dell’amore infinito: secondo il consiglio, usa dei mezzi opportuni per deporre quella freddezza che non ti fa sentire il fuoco dell’amore, avvicinati alle qualità dell’amore, colla imitazione perfetta dell’amore infinito Gesù Cristo, come ti obbliga la Vita claustrale, che hai professato, profitta dei mezzi che hai nel S. Chiostro per disporti a ricevere i dardi di amore, e allora sentirai che la meditazione è accompagnata dai dardi di amore, l’ufficio divino, e le altre Orazioni dell’Istituto saranno accompagnate da dardi di amore e la voce dell’ubbidienza, l’esercizio del tuo officio, il cibo, la bevanda, l’abito della Religione, il riposo secondo la regola, e la ricreazione convenevoli; aggiungi il non essere in istima altrui, l’essere anzi in disprezzo, il non essere reputata abile ad alcuni offici, tutto tutto ti disporrà a profittare dei dardi di amore, per essere un Serafino di amore, e così imiterai quel beato Coro che ama, che loda, che ringrazia l’Amore infinito pei dardi di amore che vibra Amorosamente alle anime, e nel vivo desiderio della tua più perfetta santificazione, avrai ancora la felicità di essere nel numero di quei, dei quali disse il mio divino Figliuolo Gesù Sposo delle Anime. Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam, quoniam ipsi saturabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Per imitare i Serafini pensa che nell’amore, nella umiltà, e ubbidienza sempre ti manca qualche grado, e in tal modo si accrescerà l’impegno.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di essere un Serafino di amore, e di profittare dell’Angelico ministero dei Serafini, e lo domanderai per te, e per tutti, perchè con affetto di Madre desidero nell’amore infinito, che tutte le anime ardano di Serafico amore.
Fioretto. Determinerai una particolare divozione al Coro dei Serafini, e la propagherai in altri.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Se tutte le anime profittassero dell’Angelico ministero del Coro dei Serafini tutte sarebbono infuocate di amore purissimo.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
27mayAll Day27 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventisettesimo giorno
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Giorno ventesimosettimo --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus regit
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Giorno ventesimosettimo
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Preparazione e Avviso.
1 Deus regit in Principatibus = Sarebbe, o figlio, di mia piena compiacenza che tu rimirassi in Dio nel centro di quella carità infinita i suoi trasporti accesissimi per vieppiù comunicare i suoi doni ai miseri viatori su questa terra: voglio almeno che avverti che il Sovrano divino come regolatore dell’Universo, e specialmente reggitore delle anime per compire in loro quella ordinanza nell’esercizio delle virtù che le dispone ad essere per tutta la eternità Tempi vivi dello Spirito Santo comunica le sue divine illustrazioni, e le grazie che sono necessarie per mezzo di quegli Spiriti celesti che formano il Coro dei Principati, e questi fedeli, ubbidienti, e premurosi ne compiono le divine ordinazioni accesi di zelo vieppiù nel contemplare in Dio con delizioso estasi tanto amore della carità infinita per arricchire dei tesori della divinità le anime redente col sangue prezioso di Gesù Cristo: o figlio, e Sacerdote dell’Altissimo anche ad imitare questi Spiriti Beati ti voglio interamente premuroso; non devi dimenticare alcuna parte del S. Ministero.
2 Per imitarli è necessario però che tu mediti nelle divine Scritture, e SS. Evangelii, nelle memorie della Chiesa attinte da puri fonti, e coll’ajuto della S. Orazione, e specialmente della Meditazione, della recita del D[ivino] Uffizio eseguita collo spirito in Dio, colla celebrazione del D[ivino] Sagrifizio fatta in fede al Calvario, e lì ti accenderai di santo zelo per opporti al nemico delle anime che vorrebbe perderle, e ti animerai a prendere la direzione sì interna che esterna delle pecorelle di Gesù Cristo secondo le disposizioni della Chiesa: e imparerai in Dio la maniera più facile, più conveniente, più fruttuosa, e opportuna per portare anime all’ovile di Gesù Cristo: sarai ripieno del suo spirito: sarai regolato dalla sua infinita sapientia (!) che dispone, e regola tutte le cose fortiter ma suaviter (b1), e così saprai indefessamente fortiter coraggiosamente, e dolcemente suaviter con carità umile, paziente, benigna, non ambiziosa, sofferente, disinteressata (b2), saprai dico guidare le anime al Regno della gloria.
3 Così istruito in Dio, acceso di zelo in Dio, animato così dallo spirito di Gesù Cristo nella piena diffidenza di te e delle tue forze, nel perfetto abbandonamento in Dio [,] nella sua infinita potenza, sapienza e carità va pure coraggioso ad essere imitatore perfetto di quei beati Spiriti che formano il Coro dei Principati, va ad ajutare il divino Pastore nel reggime delle anime, vatti con Lui ad affrontare contro il comune nemico, togli dalla sua schiavitù quelle anime, che sono della SS. Trinità perché create, e fatte a sua imagine e similitudine (b1), e sono del mio Figliuolo perché redente col suo Sangue: non ti voglio tardo nella grande impresa del regime delle anime, non ti voglio per parte tua limitato, il tuo zelo per accrescere le pecorelle all’ovile di Gesù Cristo voglio che sia senza misura perché deve essere uno zelo acceso dalla divina carità e diretto all’amore infinito, e per questo mi piace ricordarti l’avviso che ti ha dato il mio divoto Bernardo = modus diligendi Deum est Eum diligere sine modo: = e se IDDio per mezzo dei Pastori di primo ordine dei Vescovi, ti assegnasse una porzione del suo gregge voglio sì che senza un chiaro segno del divino beneplacito che si manifesta colla voce della sua Chiesa non l’abbandoni per somministrare ad altre pecorelle del suo Ovile il pane celeste, i tesori dei SS. Sagramenti; ma il tuo spirito sia disposto a portare tutte le anime nel Costato di Gesù Cristo ove è il centro del suo prezioso ovile: in ogni passo difficile ricorri a me con fiducia e ricordati che io sono la Corredentrice di quelle anime che tanto ti raccomando, e rifletti che per entrare nei diritti preziosi di Corredentrice ho dovuto sostenere sì doloroso Martirio, che piace all’Altissimo che la Chiesa mi saluti coll’augusto titolo = Regina Martyrum = e ciò ti animi anche a patire nel procurare la salute delle anime, poiché quanto più ci avrai a patire tanto più entrerai nei diritti della Redenzione, e cooperando così alla Redenzione delle anime in un certo modo con proporzione conveniente averai il titolo di Redentore di quelle che si salveranno per mezzo dell’opera tua.
Ossequio.
Accresci o figlio, accresci lo zelo per moltiplicare i seguaci al Di[vin] Redentore: e perché il tuo zelo sempre più si perfezioni non dimenticare l’uso dei mezzi: orazione, meditazione, mortificazione, recita esatta del D[ivino] Uffizio, e celebrazione divota del S. Sagrifizio, ed esercizio di perfetta umiltà.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di uno zelo ardente, stabile, e discreto della salute delle anime per te e per tutti i Sacerdoti che sono e saranno nella Chiesa del mio Figliuolo.
Fioretto Incomincerai a profittare di quanto oggi ti ho suggerito e lo farai col procurare l’accrescimento di zelo facendo una visita al D[ivino] Pastore delle Anime nel S. Altare Sagramentato.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Per non abbandonare la grande impresa della salute delle Anime mi piace che non dimentichi questo avviso = Impietatis crimen est neglectis Dei studiis, solicitudines suscipere saeculares = (S. Clemens Epist:).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
27mayAll Day27 - Mese di maggio per i fedeli - ventisettesimo giorno
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Giorno ventesimosettimo ---------- Preparazione e avviso. Thesaurizate autem vobis
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Giorno ventesimosettimo
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Preparazione e avviso.
Thesaurizate autem vobis thesauros in Coelo (b1).
(Math. 6. v. 20.)
1. Ti piace o figlio di moltiplicare ogni giorno i Tesori del Paradiso? Ed Io con affetto di Madre ti avverto, che ciò molto più lo desidera il mio divino Figliuolo Gesù anzi a tutti con precetto l’impone, e quì ammira le industrie amorose dell’Amore infinito, che lo portano a formare un precetto, che obbliga le anime a procurarsi i più sublimi posti nel Regno dei Cieli, poichè quanto più l’anima redenta col Sangue dell’Immacolato Agnello procura di tesoreggiare nel Paradiso, tanto più si dispone a giungere ai più sublimi posti nel soggiorno della gloria.
2. Procura pertanto, o figlio, per quanto puoi di non passare niun momento della tua vita senza attendere con vivissimo impegno ad accumulare tesori di Paradiso; avverti, che questo ti può riuscire nelle fatiche della giornata, nella ricreazione, anche nel diporto, ma molto più nelle Orazioni, e in ogni tribolazione, e in ciascun (!) altra opera di religione, e di penitenza, purchè tutto sii per fare in Dio nella sua grazia, e non per essere veduto, e stimato dagli uomini, ma per la gloria del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo: anzi voglio, o Figlio che il tuo studio per accumulare i tesori del Paradiso sia così grande, e accresciuto, che col maggiore fervore procuri di rimediare alle perdite fatte nel corso della tua vita, o peccaminosa, o certamente tiepida.
3. E nella vista della debolezza delle forze del tuo spirito, bada, o figlio, non ti perdere di coraggio, anzi sii tutto fiducia in Dio, e nella perfetta diffidenza delle tue forze ricorda, che avendo il mio divino Figliuolo Gesù dato il precetto di accumulare i tesori del Paradiso è pronto a dare anche la grazia per osservarlo perfettamente, e per osservarlo secondo le mire della sua carità infinita. Dunque rallegrati, o figlio, e Io tua Madre ti aspetto al possesso degl’incomprensibili tesori del Regno della gloria.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Quando dalla violenza delle passioni ti senti portato ai vani tesori della terra, ricorri a me tua Madre, ed Io come Regina del Cielo ti otterrò grazia per regolare le malvagie passioni.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di operare assai assai per vieppiù moltiplicare i tesori del Cielo.
Fioretto.
Procurerai di eccitarti a maggiore fervore per moltiplicare i meriti, onde sieno accresciuti i tesori celesti.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia, e Rifugio dei Peccatori.
Circa l’anno 1830. un tal giovane nel momento che era per vedere splendido l’accrescimento delle temporali sostanze, non che d’incontrare nuove occasioni di mondano rallegramento viene sorpreso da mortale e penosissima infermità che gli facea conoscere vicino il passaggio all’eternità; ma nel periodo di poche settimane si formò su di lui un consolante religioso apparato di circostanze da vedere il frutto della divozione che avea professato alla Regina del Cielo, che gli ottenne grazie speciali per moltiplicare a più doppj in pochi momenti i tesori del paradiso. Il patire nella perfetta uniformità alla divina volontà, e la perfetta disposizione alla morte senza restare attaccato alla considerazione delle cose mondane che lasciava, anzi il desiderio di più patire quanto più si moltiplicavano i dolori che gli cagionava l’infermità, e insieme la brama di morire, anzi il pregare il Ministro del santuario, che lo assisteva al letto di morte perchè colle sue orazioni gli ottenesse di morire in giorno sagro alla passione di Gesù, e nell’ora stessa in cui morì il divin Redentore: il non volere ammettere persona se non fosse stato assicurato che di altro non gli avrebbe parlato che del Paradiso, e di Maria SS., finalmente quel vederlo, siccome una fiamma che s’innalza al suo centro tutto aspirante al Paradiso, formava quell’apparato religioso che consolava ognuno che il rimirava. Ecco, o figli della Chiesa altri mirabili effetti della divozione a Maria SS.
Tre Gloria Patri, e Litanie.
28mayAll Day28 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventottesimo giorno
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Giorno ventesimottavo --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus imperat
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Giorno ventesimottavo
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Preparazione e Avviso.
1 Deus imperat in Dominationibus ut Majestas. = Vieni, o figlio, e Sacerdote del Ré (!) della gloria, vieni con un saggio di gaudio di paradiso a rimirare la perfezione delle opere dell’Eccelso: Egli non solo vuole che il peccatore si converta, ma eziamdio che viva (b1), e perseveri a vivere nella sua grazia, ma a ottenere tutto questo nei miseri figli di Adamo, nei quali pe’ la colpa del loro Progenitore le passioni si sono ribellate alla ragione, è pur necessario che lo spirito del Signore, e della eterna verità s’impossessi sì fattamente delle anime che eserciti costantemente l’impero sopra le passioni per regolarne i moti, e gli sviluppi secondo la ragione; e una tal regola in pratica forma la sostanza della vita cristiana. La carità infinita mai sempre prodiga nel diffondere le sue sovrane beneficenze non solo è pronta a concedere quelle divine illustrazioni, e ajuti che sono necessarii perché l’anima si riempia in modo della forza, e virtù della Ragione eterna da esercitare perfetto dominio nel regolamento delle ribelli passioni, ma anche senza esserne stato richiesto nella previsione della disubbidienza del primo Uomo dall’eternità mossa da se stessa ha fatto l’adorabile decreto di deputare un coro di Spiriti celesti, che avessero il salutare ufficio di ricevere dai tesori della Divinità quanto fa di bisogno di virtù, e doni soprannaturali, per comunicarli ai miseri figli di Adamo onde si disponessero ad avere il perfetto dominio delle passioni: questi spiriti formano il Coro delle Dominazioni: e nell’esercizio del S. Ministero anche questi devi imitare, mentre non solo sono pronti a ricevere nel comunicare ai fedeli tali doni, ma non cessano di adorare profondamente rapiti in dolcissimo estasi le invenzioni della infinita carità per diffondersi alle sue creature.
2 E tu, o figlio per imitarli non cesserai giammai di adorare profondamente la divina, e sapientissima distribuzione della grazia, ne ti stancherai giammai di presentare al Trono dell’Altissimo inni di lode, e di ringraziamento per obbligare vieppiù la infinita carità, e sapienza a diffondersi giacché l’azione di grazie pe’ i benefici divini impegna il Donatore beneficentissimo a spargerne senza misura: ma per imitare quegli Spiriti beati che attingono dalle divine miniere tali tesori procura di provvedertene anche tu coll’esercizio sempre più umile, confidente, e stabile della S. Orazione, della S. Meditazione, colla recita del D[ivin] Uffizio, colla fervorosa, e divota celebrazione del D[ivin] Sagrifizio, coll’impegnarti vieppiù nello studio dei Libri santi, e di quei che hanno scritto quei Padri della vita cristiana, che ti hanno preceduto; e così colla cognizione sempre più meno oscuro (!) dell’infinito amore delle anime che è in Dio, ripieno dello spirito del Signore, istruito nella scienza della grande e difficile arte di guidare le anime all’acquisto di uno perfetto dominio sopra le passioni ti porterai ripieno di celeste benedizione, e grazia ad imitare l’ufficio del Coro angelico delle Dominazioni.
3 Per eseguire con pienezza di frutto nelle anime una tal parte del S. Ministero Sacerdotale ti avverto, o figlio, che per spezzare una spada micidiale colla quale il nemico infernale fa stragge lagrimevole d’innumerabili anime voglio che, non per vana ostentazione, ma perché lo richiede il tuo sagro Ministero, sii molto diligente per fare che il popolo conosca dalla tua condotta che l’impero dello spirito sopra le passioni ribelle (!) non è impossibile: questa è la spada che usa il nemico delle anime, fa di tutto perché nei poveri indurati peccatori si formi un’idea d’impossibilità (5): il tuo buon esempio, accompagnato dalla grazia saprà spezzare questa spada: dopo va pure pieno di coraggio in Dio, pieno di zelo pe’ la sua gloria e pe’ la salute delle anime, e ti dirò ancora pieno di amore di piacere a me e io ti accompagnerò colla mia intercessione presso l’augusto Trono della SS. Trinità: va pure armato di forza superna nel nome di Gesù Cristo predica il suo regno, il dominio delle passioni: incontrerai contradizioni giacché le passioni hanno esteso il loro miserabile, e abominevole regno = quidquid est in mundo concupiscentia carnis est, concupiscentia oculorum, superbia vitae (b1) = ma non temere v’è IDDio che combatte a tuo favore: e se ciò non ostante ti odiasse il Mondo non ti atterrire, il mio Figliuolo già te l’ha pronunziato = si Mundus vos odit scitote quod me priorem vobis odio habuit, si de Mundo fuissetis Mundus quod suum esset diligeret propterea vos odit Mundus quia non estis de Mundo (b2) = ecché ti rinchescerà (!) di non essere Mondano? Ecché non avrai piacere di essere trattato dal Mondo come fù trattato il mio Figliuolo, e tanti milioni de suoi fedeli seguaci: fatti coraggio in Dio = ministerium tuum imple (b3). =
Ossequio.
Mi farai un ossequio di mio gradimento se procurerai di essere più diligente in domare le tue passioni; se ti occuperai di più nell’insegnarne ai figli della Chiesa la pratica sia nella predicazione evangelica, sia nei famigliari (!) discorsi.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di domare perfettamente le proprie passioni per te e per tutti, e di predicarne con frutto la pratica.
Fioretto Farai qualche mortificazione di gola, e di volontà anche in qualche cosa lecita
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che tieni a mente quest’avviso = Debet esse mundo corde (Sacerdos) ut non solum non se immisceat circa negotia saecularia, sed nec cogitet de mundo. = (Auct: op: imp: in Matth: hom: 10).
Tre Gloria Patri e il Cantico Te Matrem Dei.
28mayAll Day28 - Mese di maggio per i fedeli - ventottesimo giorno
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Giorno ventesimottavo ---------- Preparazione e avviso. Nolite timere pusillus
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Giorno ventesimottavo
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Preparazione e avviso.
Nolite timere pusillus grex, quia complacuit Patri vestro
dare vobis regnum (b1). (Luc. c. 12. v. 32.)
1.º Vedi, o figlio, che il gregge del buon Pastore (b2) delle anime redente col sangue preziosissimo dello stesso divino Pastore agli occhi del Mondo è un gregge piccolo perchè vive nella umiltà, è piccolo ancora, perchè in proporzione di tutti i viventi pochi sono che veramente sieguono fedelmente, e perfettamente le orme del buon Pastore, e mio Figliuolo Gesù: ma rallegrati, o figlio, poichè chi siegue Gesù non deve temere per oracolo dello stesso Pastore: il quale volle dire; non temete le astuzie del nemico infernale, non temete le dicerie del Mondo, non vi date per vinti agli assalti delle ribelli passioni. Dunque nella rissoluzione, che hai fatto di seguire Gesù non ti abbandonare al timore ma, prendi coraggio in Dio affidati alla parola del mio Figliuolo: Nolite timere pusillus grex (b3).
2. Ed ecco che la Sapienza infinita te ne adduce la ragione: Perchè piacque al Padre vostro celeste dare a voi un regno (b1): Sai, o figlio, quale è il regno che ti ha dato il Padre comune che è negli splendori della gloria? È il regno della grazia, e nel regno della grazia quello delle virtù. Consolati, o figlio, prendi coraggio, assicurati pure come si assicurava l’Apostolo del mio Figliuolo Paolo (Philip. 4, 13.) che diceva: posso tutto, sono come onnipotente confortato dalla grazia di Gesù Cristo: Omnia possum in Eo qui me confortat (b2): Pensa, o figlio, che hai il regno delle virtù della Fede della Speranza della Carità: col possesso di sì prezioso regno, ricorda, o figlio, che i Santi hanno vinto il Mondo, il demonio, e la violenza delle passioni, si sono portati speditamente al monte della Santità, hanno ottenuta la corona della gloria.
3. Pensa, o figlio che se vuoi fare cosa gratissima a Me tua Madre, a Gesù Mio Figliuolo, e Fratello tuo devi procurare di fare quanto puoi per profittare del regno della grazia, e delle virtù, i cui abiti ti sono stati infusi nel S. Battesimo per opera dello Spirito Santo (b3), affinchè tu venga in Paradiso, ove insieme col Padre, e collo Spirito Santo ti aspetta il buon Pastore Gesù, perchè alla mia presenza ed alla presenza degli Angeli, e dei Santi ti vuole imporre quella corona di gloria, che il Padre celeste pei meriti infiniti dello stesso divin Pastore ha preparato a chiunque apparterrà sino alla morte al gregge del buon Pastore.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Se hai peccato, e sei stata pecorella fuggita dal seno del buon Pastore, non tardare a farvi prontamente ritorno: prendi coraggio, guarda Pietro, e altri non pochi, che furono un tempo pecorelle erranti; ma poi ritornate nell’ovile di Gesù, ora sono insieme con Lui nella gloria.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di praticare la profonda umiltà necessaria per essere fedele seguace del buon Pastore Gesù.
Fioretto.
Risolverai di non stare mai lontano dal buon Pastore Gesù, perciò se ora ti trovi in peccato ritorna subito a Gesù colla Sagramentale Confessione, e così farai tutte le volte che ti accadesse di cadere in peccato.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Circa l’anno 1832. un povero figlio della Chiesa, ma gran peccatore, il quale sebbene si fosse dato in preda di vizj abbominevoli, e specialmente del vizio della incontinenza, pure non aveva in mezzo di tante colpe perduta la divozione alla Beatissima Vergine Madre di Misericordia: l’infelice correva già a gran passi verso la sua eterna perdizione, nè i rimorsi della coscienza nè il pensiero del pericolo di morire in peccato potevano più nulla in quell’indurato cuore: ma buon per lui che in istato sì lagrimevole, e sebbene si fosse per lungo tempo allontanato dal seno del buon Pastore, pure la Madre di Misericordia non lo abbandonò, anzi a vantaggio dell’anima sua gli ottenne che cadesse in grave infermità, e mentre esso dormiva nel peccato e non domandava di uscirne, pure con adorabile, e misericordiosa disposizione di Dio per la intercessione di quella Madre di Misericordia, il cui Uffizio aveva recitato ogni giorno per un certo tempo, ottenne che un Sacerdote andasse a trovarlo nella sua infermità, lo eccitasse a prepararsi alla morte: per cui risolvette di fare una buona Confessione. Oh ammirabile, e potentissima misericordia di Maria! Si confessò con segni di straordinaria compunzione, e perseverò sino alla morte nei sentimenti di vero penitente, e nella frequenza dei SS. Sagramenti, che bramava ricevere spessissimo, e colla perfetta sofferenza di quanto pativa nella mortale malattia, uniformato perfettamente alla divina volontà, dopo non molto riposò nel Signore. Ecco, o figli della Chiesa, quanto giova la divozione a Maria SS. per tornare con frutto ad essere nel gregge di Gesù Cristo.
Tre Gloria Patri, e Litanie.
28mayAll Day28 - Mese di maggio per i claustrali - ventottesimo giorno
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Giorno ventesimottavo ------- Preparazione e Avviso. Beati misericordes quoniam
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Giorno ventesimottavo
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Preparazione e Avviso.
Beati misericordes quoniam ipsi misericordiam consequentur (b1) (Matt. 5. v. 7.)
1. Ma con affetto cordiale di Madre voglio, o anima religiosa, che sempre più conosci la tua felicità nella Vita claustrale, che hai professato, affinchè sempre meglio ne abbi a profittare secondo le mire del Mio Figliuolo Gesù Sposo amantissimo delle anime redente. Egli Redentore, e Maestro celeste volendo insegnare una dottrina per assicurare il possesso del Paradiso anche ai più grandi peccatori, col ridurli a penitenza, aperse le sue benedette labra, e disse: Beati sono coloro, che hanno un cuore compassionevole verso i loro fratelli, poichè conseguiranno misericordia. Dimmi, o anima religiosa, che te ne pare di tale dottrina? Ti potevi aspettare un insegnamento più opportuno per rendere meno infelice la vita mortale sulla terra, o di cui si presenti tanto facilmente l’occasione, e la necessità di doverne usare, tanto per esercitare la compassione sulle miserie temporali, quanto su quelle dello spirito?
2. Ma tu però, o anima religiosa molto più dei secolari ti devi rallegrare, poichè la vita del Chiostro te ne presenta più spesso l’occasione, e più abbondanti te ne dà i mezzi. Tu sei nel Chiostro, e nel S. Chiostro hai gl’infermi da assistere nelle loro dolorose, lunghe, e anche talvolta stomachevoli malattie, e se non ne hai l’ufficio, almeno puoi coadjuvare, consolare, confortare, alleggerire con qualche parola di compassione; nel S. Chiostro ti avviene d’incontrarti con chi è nella oppressione per la gravezza delle fatiche, e puoi usargli un cuore compassionevole, e potendo, anche alleggerire coll’opera tua; nel S. Chiostro devi esercitare in un qualche officio una incombenza pel vantaggio della Comunità Religiosa, e lo spirito di contentare tutti, di giovare a tutti, e di compire ogni tuo dovere con tale precisione da secondare le mire della Religione, che tutto ha ordinato nella Carità, e per la Carità, ti gioverà per esercitare quella compassione, che vuole Gesù Cristo; finalmente nell’uso edificantissimo delle Comunità religiose di versare quotidianamente nelle mani dei poverelli quanto è superfluo all’uso della stessa Comunità ti si presenta l’occasione anche di qualche atto di compassione in ciò di che tu stessa ti privi per disporne sì piamente secondo il precetto del mio divino Figliuolo Gesù Cristo: Quod superest date eleemosynam (b1) (Luc. 11. v. 41.)
3. Ma con amore di Madre ti voglio avvertire, o anima religiosa, che il Sagro Chiostro molte altre occasioni, e molti altri mezzi ti presenta per essere compassionevole verso i prossimi, ma sopra tutto considera come nel S. Chiostro trovi facilmente persone afflitte nello spirito, o per le tentazioni che contro di loro và moltiplicando il nemico infernale, o per dubbj dal dragone pure esagerati, e per varii altri motivi facili ad incontrarsi specialmente nelle persone claustrali con adorabili permissioni dell’Altissimo pei fini amorosi della sua infinita Sapienza, e secondo la stessa permissione nel S. Chiostro ti trovi nella occasione di sopportare delle molestie innocenti, d’insegnare a persone ignoranti: e specialmente sei nel sagro dovere di ajutare tutti colla carità della S. Orazione; con questa devi trattare presso il trono del mio Figliuolo la causa della vedova e del pupillo, l’oppressione dell’innocente, la calunnia del giusto, l’oppressione del poverello, al Suo trono devi presentare le pene del carcerato, i pericoli del pellegrino, e del navigante, i dolori dell’infermo, le angoscie del moribondo, al suo trono sopratutto devi raccomandare i Ministri del Santuario, onde siano provveduti dei lumi necessarii per esercitare il S. Ministero al maggiore profitto delle anime, e sopratutto ti ricorda di raccomandare la conversione dei poveri peccatori, se mi vuoi consolare pensa che sono il Rifugio dei peccatori; in ultimo vedi che nelle tue orazioni devi interessarti di tutta la Chiesa, anzi la tua Carità si deve estendere a pregare perchè presto di tutto il Mondo si faccia un solo Ovile, e un solo Pastore (b1). Dopo tutto questo chi potrà negare la felicità della tua Vita nel Chiostro, che ti presenta tante occasioni, e mezzi per assicurarti il Paradiso? Beati misericordes quoniam ipsi misericordiam consequentur (b2).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Ti voglio più diligente nel profittare di tutte le occasioni, e mezzi che hai nel S. Chiostro per esercitare la Carità corporale, e spirituale.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della più perfetta, ed esercitata carità, e intendi di domandarla non solo per te, ma per tutti, giacchè il mio cuore vuole che tutti profittino di questo mezzo insegnato dal mio Figliuolo per conseguire misericordia, perchè Io sono la Madre della misericordia.
Fioretto. Procurerai in questo stesso giorno di dare principio al più perfetto esercizio di carità, e per accendere subito il fervore farai subito che ne avrai l’opportunità una visita al mio Figliuolo Sagramentato.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina
Ti lascio questo ricordo. Per la compassione che ho verso i poveri peccatori mi consola il titolo che mi dà la Chiesa: Mater misericordiae.
Tre Gloria Patri, Litanie e Oratio Amabilissima.
28mayAll Day28 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventottesimo giorno
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Giorno ventesimottavo --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus imperat
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Giorno ventesimottavo
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Preparazione e Avviso.
1 Deus imperat in Dominationibus ut Majestas. = Vieni, o figlio, e Sacerdote del Ré (!) della gloria, vieni con un saggio di gaudio di paradiso a rimirare la perfezione delle opere dell’Eccelso: Egli non solo vuole che il peccatore si converta, ma eziamdio che viva (b1), e perseveri a vivere nella sua grazia, ma a ottenere tutto questo nei miseri figli di Adamo, nei quali pe’ la colpa del loro Progenitore le passioni si sono ribellate alla ragione, è pur necessario che lo spirito del Signore, e della eterna verità s’impossessi sì fattamente delle anime che eserciti costantemente l’impero sopra le passioni per regolarne i moti, e gli sviluppi secondo la ragione; e una tal regola in pratica forma la sostanza della vita cristiana. La carità infinita mai sempre prodiga nel diffondere le sue sovrane beneficenze non solo è pronta a concedere quelle divine illustrazioni, e ajuti che sono necessarii perché l’anima si riempia in modo della forza, e virtù della Ragione eterna da esercitare perfetto dominio nel regolamento delle ribelli passioni, ma anche senza esserne stato richiesto nella previsione della disubbidienza del primo Uomo dall’eternità mossa da se stessa ha fatto l’adorabile decreto di deputare un coro di Spiriti celesti, che avessero il salutare ufficio di ricevere dai tesori della Divinità quanto fa di bisogno di virtù, e doni soprannaturali, per comunicarli ai miseri figli di Adamo onde si disponessero ad avere il perfetto dominio delle passioni: questi spiriti formano il Coro delle Dominazioni: e nell’esercizio del S. Ministero anche questi devi imitare, mentre non solo sono pronti a ricevere nel comunicare ai fedeli tali doni, ma non cessano di adorare profondamente rapiti in dolcissimo estasi le invenzioni della infinita carità per diffondersi alle sue creature.
2 E tu, o figlio per imitarli non cesserai giammai di adorare profondamente la divina, e sapientissima distribuzione della grazia, ne ti stancherai giammai di presentare al Trono dell’Altissimo inni di lode, e di ringraziamento per obbligare vieppiù la infinita carità, e sapienza a diffondersi giacché l’azione di grazie pe’ i benefici divini impegna il Donatore beneficentissimo a spargerne senza misura: ma per imitare quegli Spiriti beati che attingono dalle divine miniere tali tesori procura di provvedertene anche tu coll’esercizio sempre più umile, confidente, e stabile della S. Orazione, della S. Meditazione, colla recita del D[ivin] Uffizio, colla fervorosa, e divota celebrazione del D[ivin] Sagrifizio, coll’impegnarti vieppiù nello studio dei Libri santi, e di quei che hanno scritto quei Padri della vita cristiana, che ti hanno preceduto; e così colla cognizione sempre più meno oscuro (!) dell’infinito amore delle anime che è in Dio, ripieno dello spirito del Signore, istruito nella scienza della grande e difficile arte di guidare le anime all’acquisto di uno perfetto dominio sopra le passioni ti porterai ripieno di celeste benedizione, e grazia ad imitare l’ufficio del Coro angelico delle Dominazioni.
3 Per eseguire con pienezza di frutto nelle anime una tal parte del S. Ministero Sacerdotale ti avverto, o figlio, che per spezzare una spada micidiale colla quale il nemico infernale fa stragge lagrimevole d’innumerabili anime voglio che, non per vana ostentazione, ma perché lo richiede il tuo sagro Ministero, sii molto diligente per fare che il popolo conosca dalla tua condotta che l’impero dello spirito sopra le passioni ribelle (!) non è impossibile: questa è la spada che usa il nemico delle anime, fa di tutto perché nei poveri indurati peccatori si formi un’idea d’impossibilità (5): il tuo buon esempio, accompagnato dalla grazia saprà spezzare questa spada: dopo va pure pieno di coraggio in Dio, pieno di zelo pe’ la sua gloria e pe’ la salute delle anime, e ti dirò ancora pieno di amore di piacere a me e io ti accompagnerò colla mia intercessione presso l’augusto Trono della SS. Trinità: va pure armato di forza superna nel nome di Gesù Cristo predica il suo regno, il dominio delle passioni: incontrerai contradizioni giacché le passioni hanno esteso il loro miserabile, e abominevole regno = quidquid est in mundo concupiscentia carnis est, concupiscentia oculorum, superbia vitae (b1) = ma non temere v’è IDDio che combatte a tuo favore: e se ciò non ostante ti odiasse il Mondo non ti atterrire, il mio Figliuolo già te l’ha pronunziato = si Mundus vos odit scitote quod me priorem vobis odio habuit, si de Mundo fuissetis Mundus quod suum esset diligeret propterea vos odit Mundus quia non estis de Mundo (b2) = ecché ti rinchescerà (!) di non essere Mondano? Ecché non avrai piacere di essere trattato dal Mondo come fù trattato il mio Figliuolo, e tanti milioni de suoi fedeli seguaci: fatti coraggio in Dio = ministerium tuum imple (b3). =
Ossequio.
Mi farai un ossequio di mio gradimento se procurerai di essere più diligente in domare le tue passioni; se ti occuperai di più nell’insegnarne ai figli della Chiesa la pratica sia nella predicazione evangelica, sia nei famigliari (!) discorsi.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di domare perfettamente le proprie passioni per te e per tutti, e di predicarne con frutto la pratica.
Fioretto Farai qualche mortificazione di gola, e di volontà anche in qualche cosa lecita
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che tieni a mente quest’avviso = Debet esse mundo corde (Sacerdos) ut non solum non se immisceat circa negotia saecularia, sed nec cogitet de mundo. = (Auct: op: imp: in Matth: hom: 10).
Tre Gloria Patri e il Cantico Te Matrem Dei.
29mayAll Day29 - Mese di maggio per i fedeli - ventinovesimo giorno
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Giorno ventesimonono ---------- Preparazione e avviso. Nolite judicare ut
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Giorno ventesimonono
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Preparazione e avviso.
Nolite judicare ut non judicemini (b1). (Math. 7. v. 1.)
1. Ti piacerebbe o figlio, di presentarti al divin Tribunale, dopo il presente tuo pellegrinaggio dalla terra, con tali disposizioni da non incontrare dal mio Figliuolo Gesù costituito dal Padre Celeste in Giudice dei vivi, e dei morti (b2) la sentenza di eterna perdizione, ma piuttosto di essere invitato al Regno eterno della gloria nella pienezza delle benedizioni del Padre, che ti ha creato, del Figliuolo che ti ha santificato: benedizioni che saranno accompagnate da Me tua Madre come tua Corredentrice, dagli Angeli che ti hanno assistito, e dai Santi, che hanno pregato per te?
2. Ascolta o figlio le parole infallibili del Maestro divino, e Mio Figliuolo Gesù, che ti ha insegnato quella dottrina di Paradiso che ti assicura, per non essere condannato all’eterna perdizione, mà per essere invitato ed ammesso alla corona della gloria eterna. Con profondo rispetto, e con sentimenti di gratitudine senti come parla il mio Figliuolo: Non vogliate giudicare i vostri fratelli affinchè non siate giudicati (b1): Ammira, o figlio la carità del divino Maestro. Esso aspetta tutti nel Regno della Carità infinita, e dà un precetto di carità: ciascuno deve amare il suo prossimo, e perciò non deve pensarne sinistramente, lo deve amare come se stesso (b2), perciò ciascuno deve piuttosto occuparsi ad emendare le proprie colpe, e perciò non deve chiudere gli occhi per non vedere le proprie mancanze, e non deve aprirli per censurare gli altrui difetti.
3. Ecco, o figlio, il Mio desiderio, anzi la Mia volontà, che con affetto di Madre ti dichiaro pel vivo desiderio di vederti ammesso nel Regno della gloria dal divin Giudice. Sarai così attento, o figlio, a non censurare il piccolo difetto del tuo prossimo, che non ti si abbia a dire, vedi la piccola paglia nell’occhio altrui, e non vedi la grossa trave nell’occhio tuo (b1); anzi in tutte le circostanze in cui vedi o ascolti le altrui cadute, voglio che secondo la carità del Mio F[i]gliuolo non condanni alcuno, ma ne lo scuserai interpretandone una buona intenzione; compatirai tutti, e pregherai per tutti. In ultimo ti lascio un ricordo. Se l’Altissimo ti facesse trovare nell’ufficio di dovere invigilare all’altrui condotta morale, allora tutto fiducia in Dio domanderai tutte quelle grazie, che ti sono necessarie per invigilare, esaminare, e correggere senza offendere la carità.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Sii vigilante ad esaminare la tua condotta per correggerne ogni difetto.
Giaculatoria.
Nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di non pensare male di alcuno, e di correggere sempre te stesso.
Fioretto.
Per qualche spazio di tempo di ocuperai (!) a fare un qualche esame, mà diligente sulla tua vita passata, e prega per avere lume da conoscere le colpe, che non hai fino ad ora conosciute.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia Refugio dei peccatori.
Ciascuno che deve invigilare all’altrui condotta confidi in Maria, e non sarà privo dei lumi necessarii per diriggere senza offendere la carità che ordina di non giudicare i nostri fratelli, mà che permette ai Superiori d’invigilare, e prudentemente sospettare su coloro che debbono incaminare per la strada del Cielo. Circa l’anno 1820 un indegno adultero per mentire erasi ritirato a fare gli spirituali Esercizj; alla vista degli Ecclesiastici, che si adoperavano per opera sì santa, appariva divoto, e forse compunto: mà avvenne che in un giorno degli Esercizj portossi a quel S. Ritiro la persona con la quale era in uso di offendere Iddio, e si diè a conoscere per parente, mà nell’atto che il Direttore nella fiducia dei lumi di Dio per la intercessione della immacolata Regina, entrò nella camera di colui, che era richiesto, pensò con fermezza che non fosse veramente parente, ma persona di mala corrispondenza; infatti entrato nella Camera dell’Esercitante, introdotto discorso opportuno, e prudente per conoscere se avea parenti di quel grado che annunziato aveva la persona indicata conobbe che nò; onde licenziata, e confusa la rea femina se ne partì. Oh ammirabile, e sapientissima distribuzione dei lumi celesti ordinati alla salute delle anime!
Tre Gloria Patri e Litanie.
29mayAll Day29 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - ventinovesimo giorno
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Giorno ventesimonono --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus sedet
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Giorno ventesimonono
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Preparazione e Avviso.
1 Deus sedet in Thronis ut aequitas = Ah figlio, mente umana, né Angelica può arrivare a comprendere le mire sempre antiche e sempre nuove della carità infinita: pensa che tu sei Sacerdote di quel Dio, che l’amore verso le sue creature gli ha fatto dire = deliciae meae esse cum filiis hominum (b1) = sebbene abbia avuto sempre presente alla sua mente sapientissima tutta la serie delle loro scelleragini, e la pienezza della loro malizia, pure Egli non solo ha dato i mezzi perché i ribelli si disponghino al perdono, perché i malvaggi figli di Adamo depongano la loro malvaggità, ma ne vuol prendere possesso in modo, che ne vuol formare altrettanti Troni alla sua infinita potenza, alla sua infinita sapienza, e alla sua infinita bontà, e con decreto eterno senza esserne stato richiesto ha stabilito di diffondere fra i poveri ma per questo pur felici figli di Adamo tutti quegli ajuti superni che sono necessarii perché si disponghino a ricevere la pienezza dello Spirito del Signore, e di (!) diffonderli pel ministero Angelico di quegli Spiriti beati che formano il Coro dei Troni, e questi fedeli, e pronti ad eseguirne le divine distribuzioni, e fatti più impegnati dal vedere nel petto della Carità per essenza la viva fiamma che vi arde di comunicarsi alle anime non lasciano insieme di encomiare estatici le inve[n]zioni dell’Amore infinito: (!)
2 Vedi o figlio tu come Sacerdote dell’Altissimo hai pure nella Chiesa di Dio questa sublime destinazione di preparare nelle anime redente col Sangue dell’Agnello il Trono alla SS. Trinità: e vedi con quanto impegno devi emulare quegli Angeli che devi imitare: voglio, o figlio, che tu ti disponga ad esercitare tale sublimissimo Ministero primo col procurare a te stesso sempre più compita, e stabile questa sorte beata che l’anima tua sia il Trono della SS. Trinità, e ogni giorno ne puoi accrescere le disposizioni coll’affettuosa recita del D[ivino] Ufficio, colla divota celebrazione del SS. Sagrifizio, colle Orazioni umili, e confidenti, colla S. Meditazione, e colla necessaria e opportuna mortificazione: in ogni mese o almeno prossimamente alle maggiori mie solennità, e del mio Figliuolo con un giorno di S. Ritiramento e almeno una volta all’anno coll’applicarti al S. Ritiro in spirituali Esercizi tanto per rinvigorire quella grazia, che ti è stata comunicata nel[la] S. Ordinazione, quanto perché lo Spirito del Signore trovi più compita disposizione in te per estendere nella anima tua il Dominio (1) del suo amore infinito, voglio dire perché trovi in te più capacità a diffondere i suoi doni.
3 Così ripieno di Spirito Santo, ed essendo tu stesso divenuto più nobile Trono dell’augustissima Triade, va pure a predicare l’amore di Dio: e nella piena diffidenza di te stesso e delle tue forze e nel perfetto abbandono in Dio predica pure in pubblico e in privato l’oracolo del Verbo Incarnato = Si quis diligit me diligetur a Patre meo, et veniemus ad eum, et mansionem apud eum faciemus (b1) = e voglio che parli da farti intendere chiaramente che dove è il Padre ivi è il Figliuolo e lo Spirito Santo, ove è il Figliuolo ivi è il Padre e lo Spirito Santo, e ove è lo Spirito Santo ivi sta pure il Padre e il Figliuolo: e perciò voglio che con tutta la mente, con tutta l’anima, con tutto il tuo cuore, con tutte le tue forze e in ogni modo possibile ti occupi e colla voce, e cogli scritti a predicare in chiari termini ai poveri figli di Adamo = eh via non amate più la terra; io vi annunzio l’oracolo della infinita sapienza: chi ama Gesù Cristo è amato da tutta la SS. Trinità, e tutta la Trinità sagrosanta viene ad abitare nell’anima sua colla sua grazia = ah figlio, e Sacerdote del Dio vivente dopo tutto questo ricuserai di profittare degli avvisi che con affetto di Madre, di Corredentrice e come Figlia del Padre, come Madre del Verbo Incarnato, e come Sposa dello Spirito Santo ti ho dato? E vorrai essere così stolido da non volere procurare a testesso tutto quel merito, e per conseguenza vorrai privarti di tutta quella gloria, che ti sarebbe preparata nel Regno dei Cieli se disponessi con tanto poco le anime a divenire altrettante sedi di Dio: e vorrai essere ancora così crudele verso le anime di (!) lasciarle ad amare la terra colla loro sicura perdizione? Ma che hai perduto lo spirito di Gesù Cristo che con tanto amore per salvare le anime è stato ubbidiente sino alla morte, e morte di Croce (b1)? Figlio io ti voglio ubbidiente e averai la mia benedizione, e del mio Figliuolo.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è di fare spesso fra giorno atti di amore di Dio, e procurerai di prenderne l’uso, e lo predicherai in pubblico e in privato ai figli della Chiesa.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono della pienezza dell’amore divino per te e per tutti e sempre.
Fioretto Farai una visita a Gesù Sagramentato facendo più e più volte atti di Amore.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che ricordi l’avviso del divoto Girolamo Dottore della Chiesa = Si Sacerdos est sciat legem Domini: si ignorat legem ipse se arguit non esse Domini Sacerdotem. Sacerdotis enim est scire legem, et ad interrogationem respondere de lege = (in cap: 2. Aggaei).
Tre Gloria Patri: e il Cantico Te Matrem Dei.
29mayAll Day29 - Mese di maggio per i claustrali - ventinovesimo giorno
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Giorno ventesimonono ------- Preparazione e Avviso. Beati mundo corde
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Giorno ventesimonono
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Preparazione e Avviso.
Beati mundo corde quoniam ipsi Deum viderunt (b1)
(Matt. 5. v. 8.)
1. Dimmi, o anima religiosa, fino che sei nella oscura notte delle cose di Dio, e di Dio stesso su questa terra, ti piacerebbe di godere del lume della Santa fede, accompagnato da molte altre illustrazioni celesti da poterle meglio intendere nella S. Scrittura, nella Dottrina della Chiesa, nei libri che insegnano la via della Evangelica perfezione, e nelle Vite dei Santi? E con amore di amantissima Madre ti domando: e dopo il tuo presente e penoso pellegrinaggio sulla terra, ti piacerebbe di venire più sicuramente in Paradiso, e a contemplare anche più chiaramente la SS. Trinità: il Padre, il Figliuolo, e lo Spirito Santo, il Padre che da tutta l’Eternità, e per tutta l’Eternità contemplando se stesso genera il Figliuolo; il Figliuolo che amando il Padre con amore infinito, e il Padre amando il Figliuolo pure con amore infinito spirano lo Spirito Santo? E lo Spirito Santo che è l’Amore infinito del Padre, e del Figliuolo? Ti piacerebbe di vedere più chiaramente l’essenza, la natura di Dio, e i suoi infiniti attributi, e specialmente la Potenza, la Sapienza, la Carità, la Misericordia, l’Eternità, la Purità?
2. Dimmi o anima religiosa ti piacerebbe di venire in Paradiso a vedere con più luce la gloria immensa dell’Umanità SS. di Gesù Cristo Sposo delle anime che siede alla destra del Padre, e che immensamente risplende in tutto, e dai suoi splendori sono beati tutti gli abitatori celesti, ma specialmente dei raggi di gloria delle sue piaghe? Ti piacerebbe di scoprire più addentro i tesori della sua umiltà, della sua mansuetudine, della sua povertà, della sua purità, della sua carità infinita, de’ suoi patimenti, del Sangue che ha sparso con amore infinito per salvare le anime, della sua passione, e morte di Croce: i meriti infiniti della sua vita SS. racchiusi nel Tesoro dei Sagramenti a beneficio delle anime, e specialmente i tesori, e miracoli che ha fatti, e farà fino alla consumazione dei secoli nella SS. Eucaristia?
3. Finalmente dimmi, o anima religiosa hai piacere di venire più vicino a Me tua Madre in Paradiso a contemplare il sommo pregio del favore divino di essere immacolata nel Mio concepimento, i tesori di grazia, e illustrazioni della Divinità che l’Altissimo ha diffuso sopra di Me per dispormi all’eccelso grado di Madre del Verbo Eterno Incarnato, e il pregio stesso della divina Maternità, che insieme Mi fece Figlia dell’Eterno Padre, e Sposa dello Spirito Santo; e come Iddio Mi dispose, e Mi costituì Madre universale di tutti i Figli della Chiesa, Avvocata, e Rifugio dei poveri peccatori, Regina degli Angeli, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri, Regina dei Vergini, Regina di tutti i Santi, e come Mi costituì Tesoriera di tutte le grazie? Ah consolati, consolati, o anima religiosa, poichè per giungere facilmente a conseguire ciò che tu tanto desideri già è pronto il mezzo nel S. Chiostro; vedi che la tua professione ti ha obbligato al preziosissimo Voto della Castità, che ti serve come di Rocca per tenere il cuore lontano da ogni immondezza, e poichè una tal vista più chiara dei tesori di Dio è conceduta a quei che sono mondi di cuore, perciò ti avverto, che sii fedele a Dio nel Voto già fatto della S. Castità, ricordati che Iddio è fedelissimo, e le grazie per osservarlo non te le nega. Ma ti sorprende il dubbio della Vocazione? Ricorri con filiale fiducia a Me, ed lo come Regina dei Vergini ti ajuterò.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Amerai vieppiù il S. Chiostro per essere più perfetta e fedele nel profittare dei mezzi per mantenere il voto della S. Castità.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare per te e per tutti specialmente il dono della più sublime purità.
Fioretto. Se il parlare, o trattare colle persone del secolo (fossero anche tuoi Parenti) ti cagionasse qualche occasione d’adombrare la S. Castità, vincerai ogni umano rispetto per tenertene lungi; e generalmente ama il ritiro, il silenzio, e l’Orazione per essere in più sicurezza.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Chi ama la Religiosa Clausura, ama di vedere Iddio.
Tre Gloria Patri Litanie, e Oratio Amabilissima.
30mayAll Day30 - Mese di maggio per i fedeli - trentesimo giorno
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Giorno trentesimo ---------- Preparazione e avviso. Intrate per angustam
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Giorno trentesimo
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Preparazione e avviso.
Intrate per angustam portam. quia lata porta, et spatiosa via est quae ducit ad perditionem, et multi sunt qui intrant
per eam (b1). (Math. 7. v. 13.)
1. Non ti spaventare, o figlio, che il Maestro della vita eterna ti ordina di entrare per una porta che la dice angusta: sappi, o figlio che Egli volle dire, che la porta per la quale ti comanda di entrare viene stimata stretta dalle passioni, e dalle massime del Mondo: sì le passioni sono ribelli allo spirito: le passioni non vogliono soffrire violenza; mà quando lo spirito si dà a tenere in freno le malvagie passioni, assicurati pure o figlio, e te lo dichiaro con affetto di Madre, non v’è vita più dolce, più soave, più felice su questa terra; e perciò ti vverto che se brami trovare su questa terra l’uomo il più felice devi cercare colui che più di tutti mortifica, e tiene in freno le malvagie passioni: pensa o figlio che Io ti voglio uno di questi, anzi allora più di tutti mi consolerai, quando più di tutti mortificherai le tue passioni.
2. Al contrario la porta alla quale ti chiama il Mondo, e il mio, e tuo nemico il Demonio è una porta che da principio sembra larga e spaziosa (b1); ma sappi, o figlio che ne ha la sola apparenza; poichè allora l’uomo incomincia ad essere infelice, quando incomincia a secondare gli appetiti disordinati delle sue passioni, così che quanto più si sforza a procurarne lo sfogo tanto più si rende infelice, in guisa che se vuoi conoscere l’uomo il più miserabile e angustiato, basta che arrivi a conoscere colui, che più di tutti è tiranneggiato dalle sue passioni, e che più di tutti lascia loro libero il freno: avverti però che se ne arrivi a conoscere alcuno, che nel maggior studio dello sfogo delle sue passioni vive senza avere neppure il rimorso della coscienza, costui sarebbe nel colmo delle disgrazie.
3. Io ti voglio, o figlio, nella via sicura del Paradiso; perciò entra pure coraggiosamente per la porta stretta, alla quale ti ha invitato il mio divino Figliuolo Gesù: io ti accompagnerò con la mia intercessione, prendi coraggio in Dio, e da Dio, ti verrà la grazia per entrare, e caminare speditamente sul sentiero stretto della tua santificazione: io presenterò al Trono della SS. Trinità le mie preghiere a favor tuo, e il divin Padre, di cui sono Figlia ti fortificherà con la sua potenza, il divin Figlio, di cui sono Madre t’illuminerà con la sua sapienza, e lo Spirito Santo, di cui sono Sposa ti animerà con la sua carità.
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Deponi, o figlio, ogni dubbiezza, e timore, risolvi di mortificare per sempre le tue passioni e così finalmente entrerai nel Regno del mio Figliuolo, nel quale ti aspettiamo, ed ove ti desiderano pure gli Angeli, e i Santi.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di mortificare sempre perfettamente le tue passioni.
Fioretto.
Vedi qual’è la tua passione predominante, e ti darai subito a mortificarla: e farai una più ricercata, e dolente confessione per vieppiù purificarti nel Sangue dell’Agnello immacolato.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di misericordia e Refugio dei peccatori.
Oh quante grazie ottiene la Madre della Misericordia ai suoi divoti per entrare nella porta, e camminare nella via, che conduce al Paradiso! Circa l’anno 1830. fu nel Ven. Ospedale di S. Spirito in Roma un povero Infermo divotissimo della immacolata Madre di Dio, colla intercessione della quale ottenne di patire sì volentieri nella sua lunga infermità di un anno, che formava un sagro spettacolo di ammirazione religiosa: la gravezza della infermità lo teneva come inchiodato nel suo letticciuolo, e lo tormentava in tutte le parti, l’abbandono dei suoi parenti, che mai non furono a visitarlo gli presentava altra penosa desolazione, ma il tutto soffriva non solo con rassegnazione, e pazienza, ma col vivo desiderio di più patire: e il patire così virtuosamente e da vero seguace del Crocifisso nella fiducia pienissima in Gesù e Maria lo dispose sì bene al punto della morte, che ottenne il passaggio all’eternità accompagnato da tale abbondanza di grazie, e favori celesti, quali si possono supporre in un Santo che muore. Ah figli della Chiesa ricordatevi sempre che la vera divozione alla Madre della Misericordia vi porterà in Paradiso.
Tre Gloria Patri e Litanie.
30mayAll Day30 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - trentesimo giorno
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Giorno trigesimo --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus contemplatur
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Giorno trigesimo
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Preparazione e Avviso.
1 Deus contemplatur in Cherubinis ut veritas = La Carità per essenza sempre mirabile nei doni suoi, come la decantò David (b1), sempre Santa in tutte le sue operazioni volle, o figlio, nei suoi eterni decreti della distribuzione delle sue sovrane beneficienze secondo la luce inaccessibile della sua infinita sapienza ordinare che pel Ministero Angelico non solo si comunicassero ai figli di Adamo quelle divine illustrazioni e grazie che sono necessarie perché l’anima si disponesse ad essere il Trono nell’ordine della grazia, ma affinché si provvedesse alla loro miserabile condizione un mezzo da vieppiù confermarsi nella disposizione di avere IDDio in se colla sua stessa grazia santificante, volle altresì dare dei lumi, e grazie per conoscere che il vero bene è in se stesso, e che fuori di se tutte le altre cose sono apparenza di bene, oppure coll’uso ragionevole sono mezzi per condursi al sommo vero ed unico bene IDDio: gli Spiriti beati a tale ufficio destinati formano il Coro dei Cherubini: questi nel conoscere l’ ardentissima brama di Dio di farsi conoscere per quel sommo bene che è almeno tanto quanto è necessario perché i miseri mortali si fermino costantemente a cercare Lui solo, e nel vedere che per tale cognizione profonde (!) anche le sue grazie, e vi stabilisce il loro angelico Ministero non solo sono fedelissimi, e zelantissimi per eseguirne le ordinazioni a gloria di Dio, e a vantaggio [delle anime] che sono tanto stimate dall’onnipotente, ma ancora per tali divine disposizioni non cessano giammai in soavissimo estasi di cantare inni di lode, e di ringraziamento alla Verità e al Bene per essenza che è IDDio.
2 Figlio pensa che tu come Sacerdote di Gesù Cristo devi imitare anche l’ufficio di questo Coro Angelico poiché a vantaggio dei poveri figli di Adamo di natura così corrotta [ed in] più guasta pe’ le colpe attuali che vanno commettendo dopo la grazia della conversione poco sarebbono durevoli le loro risoluzioni di amare IDDio se poi non fanno a dire così un serio studio sul conoscere IDDio come vero, e sommo Bene: voglio pertanto che per ajutarli in questo punto così interessante imiti i SS. Cherubini primo nel presentare tributi di lode, e di ringraziamento al Trono dell’Altissimo perché si degna di profondere i tesori delle sue divine illustrazioni, e altre grazie che sono necessarie perché lo conosciamo come vero, e sommo bene, in secondo luogo per disporti ad imitare quegli Spiriti beati nel comunicare alle anime quelle illustrazioni che sono necessarie a conoscere in Dio il vero bene, che disprezzino i lusinghieri beni della terra: è necessario che tu occupandoti più seriamente nella S. Orazione, nella Meditazione specialmente degli attributi di Dio, delle sue beneficenze a vantaggio delle sue creature, e specialmente dei Misteri dell’infinito amor suo affinché illuminato in Dio, acceso di santo fuoco in Dio possi con profitto portarti tra i figli della Chiesa ad imitare i SS. Cherubini nell’esercizio del S. Ministero.
3 E gl’imiterai se procurerai, o figlio, e in questo ti voglio diligentissimo, con viscere di vera e perfetta carità, con chiarezza, e semplicità di discorso di fare conoscere a colui, che fu superbo, che le vere grandezze non sono nelle creature ma in Dio, a colui che fù avaro devi fare capire che le vere ricchezze sono in Dio, a colui che fù immerso in ogni laidezza devi fare intendere che le vere delizie sono in Dio, così all’intemperante, all’ingordo, in una parola hai da intuonare alto in carità a tutti i miseri figli di Adamo che chi vuole il vero bene, il sommo bene lo cerchi in Dio: e poi non ti contentare di indicare solamente una tale verità, ma in omni patientia, come ti avvisa l’Apostolo, et doctrina (b1) procura di entrare in ragionamenti di carità coll’ajuto delle SS. Scritture, colla esposizione dei fatti, ma sempre in simplicitate sermonis (b2), per farti intendere da tutti: il fare tutto questo, e il farlo quanto ne hanno bisogno i poveri figli di Adamo che si attaccano tanto facilmente alla terra e che sono pieni d’idee terrene ti costerà qualche fatica, ma pensa che il mio Figliuolo per tirare tutti i cuori a Se bene infinito è andato a morire sulla Croce, e ne predisse la ragione = cum exaltatus fuero a terra omnia traham ad Meipsum (b3) =.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è, che in ogni difficoltà che incontri nell’esercizio del S. Ministero ricorri con fiducia a Me, e mi troverai sempre Madre e Refugio dei poveri peccatori, te li raccomando.
Giaculatoria e nel dirla intendi specialmente di domandare il dono d’imitare i SS. Cherubini, e di professare verso di loro particolare divozione.
Fioretto Farai una visita a Gesù Sagramentato per ottenere più abbondanza di lumi per conoscere il Sommo Bene, e per ottenere il dono di farlo conoscere.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che non dimentichi l’avviso del mio divoto Bernardo = Inter saeculares nugae sunt, in ore Sacerdotis blasphemiae… Consacrasti (!) os tuum Evangelio (lib: 2. de Consid: cap: 13).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei.
30mayAll Day30 - Mese di maggio per i claustrali - trentesimo giorno
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Giorno trentesimo ------- Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1)
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Giorno trentesimo
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Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1)
(Matt. 5. v. 9.)
1. Ecco, o anima religiosa che il tuo Figliuolo Sposo delle anime, ma che vuole essere considerato ancora come il tuo primogenito Fratello. Primogenitus in multis fratribus (b2) (Rom. 8. v. 29.) ha dichiarato a tutti col suo infallibile Oracolo, che sono beati i pacifici, poichè si dichiareranno figli di Dio (b3). Dimmi ti piace essere nel numero di quei che portano l’augusto nome di figli di Dio? Ma lo sai cosa significa l’essere chiamato figlio di Dio? Non è già una sola denominazione ma è una sostanza: una sostanza di figliuolanza che mette l’anima in commercio con la SSma Trinità in guisa che la fa diventare tanto decisamente figlia di Dio, che la fa entrare nei diritti di Figliuolanza in guisa che le dà ancora i diritti di eredità, e tanto rigorosamente le comunica i diritti di eredità, che se una tal anima che è giunta ad essere chiamata figlia di Dio con un atto libero della sua volontà non fa la rinunzia, per essere Iddio infinitamente giusto e fedele nelle sue promesse neppure Iddio le può togliere una tale figliazione, che ha in se strettamente uniti i diritti di Erede.
2. Ma un anima che è giunta ad essere chiamata figlia di Dio lo sai di chi è erede: te lo dice l’Apostolo del mio Figliuolo S. Paolo: Si filii ergo hœredes hœredes quidem Dei (b1). (Rom. 8. v. 17.) È erede di Dio. Ma lo sai cosa significa essere erede di Dio? Vuol dire che Iddio stesso è la Eredità. Dimmi ti piacerrebbe disporti ad andare a prendere possesso di una tale eredità: voglio dire di andare a possedere la SS. Trinità in guisa che potessi dire il Padre è mio; il Figliuolo è mio; lo Spirito Santo è mio: la Potenza di Dio è mia; la Sapienza di Dio è mia; la Bontà di Dio è mia: la Purità di Dio è mia: l’Amore infinito di Dio è mio; la Misericordia di Dio è mia; Tutto Iddio è mio?
3. Ma se per la qualità di filiazione in Dio giungi a possedere una tale eredità, sai con chi la godi? Te lo dichiara pure Paolo Apostolo: Si filii ergo hœredes, hœredes quidem Dei: cohœredes autem Christi (b2) (ibid). La godrai con Gesù Cristo Sposo delle anime redente. Egli è il Primogenito della numerosa figliuolanza, che ha riscattata dalla schiavitù del Demonio, e l’ha restituita al comun Padre: Egli divide la Eredità, Egli ne chiama al possesso gli Eletti, che sono coloro che hanno il nome di Figli, nome che viene dato ai pacifici: Beati pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b3). Dimmi, o anima religiosa, conosci la tua sorte? Vedi che Iddio ha diffuso in te un torrente di grazie, perchè giunga a tale eredità, a figliazione sì eccelsa: vedi la vita Claustrale te ne dà tutti i mezzi: l’abito che ti ricopre ti distingue per seguace del Dio di pace: le Regole che conducono a mano per essere tra i pacifici, e per mantenere la pace nella Comunità, e molto più per non turbarla, le Costituzioni dell’Istituto regolare tendono a formare una Comunità di anime pacifiche; il voto di Ubbidienza contiene semi di pace, e forma la terra dei pacifici; la carità su cui è basata ogni comunità religiosa si disperde se viene alterata la pace. Dunque se vuoi piacere a Me, e al Mio Figliuolo Gesù: se vuoi essere nel numero di quei che si chiamano figli di Dio: se non vuoi rinunziare alle qualità di erede di Dio, e coerede del tuo primogenito Fratello Gesù Cristo, procura di mantenere, promuovere, e molto più di non turbare la pace: e ti avviso che il nemico infernale invidioso contro i figli di Dio fà di tutto perchè rinunzino alla figliazione di Dio col perdere o far perdere la pace, e specialmente contro le anime che vivono nei SS. Chiostri sono più dirette le sue mire, e fà che siano esagerate le più piccole circostanze, o incidenti: una parola, uno scherzo, una mancanza di convenienza, o di civiltà, perciò per confondere il nemico, procura di usare gran cautela, e prudenza perchè nella Communità, nel tuo Ufficio, e in qualunque altra circostanza non sia turbata la pace della Comunità Beati Pacifici quoniam filii Dei vocabuntur (b1).
Ossequio
L’ossequio che ti domando è questo. Se mai fosse turbata in te la pace con qualche persona della Comunità procurerai di pacificarti subito.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di pace per te e per tutti.
Fioretto. Se occorre doverti pacificare vincerai qualunque rispetto umano.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. Quella Comunità dove regna la pace il luogo si può chiamare Paradiso, e gli Abitanti si possono rassomigliare agli Angeli.
Tre Gloria Patri Litanie e Oratio Amabilissima.
31mayAll Day31 - Mese di maggio per i fedeli - trentunesimo giorno
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Giorno trentesimoprimo ---------- Preparazione e avviso. Estote ergo perfecti
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Giorno trentesimoprimo
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Preparazione e avviso.
Estote ergo perfecti sicut Pater vester coelestis perfectus est (b1).
(Math. 6. (!) v. 48.)
1. Ammira, o figlio la bontà dell’Altissimo nell’averti dato il comando sublime di giungere ad essere perfetto, com’è perfetto il Padre tuo che è nei Cieli (b2). Osserva o Figlio la Sapienza del divino Legislatore, dopo averti dato varii comandi tutti fondati nella carità verso Dio, e verso il tuo prossimo, non che nella mortificazione delle tue passioni, pel vivo desiderio di vederti simile a Se ti comanda di procurare di essere santo e perfetto come il Padre celeste (b3): e quì voglio che opportunamente ricordi, che i Servi fedeli del mio Figliuolo Gesù, Giovanni Crisostomo (Adver. vituper. vit. monast. lib. 3.) e Agostino (Serm. 47. de divers. c. 7.) hanno dichiarato a tutti i Figli della Chiesa, di cui sono Dottori e Padri, che quando il mio Figliuolo disse: Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste (b1) volle dare un precetto, e lo volle dare a tutti.
2. Ora voglio dichiararti il senso di tale divino comando, affinchè il Demonio non ti tragga in errore facendotelo apprendere come impossibile. Avverti pertanto, o figlio, che il mio divino Figliuolo quando disse: Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste (b2) volle dire: nella perfetta diffidenza di voi stessi, e delle vostre forze e nella perfetta fiducia della grazia procurate quanto potete di acquistare ogni giorno, anche ogni momento maggiore perfezione in guisa, che il vostro esemplare sia Iddio, e così cercherete ognor più di avvicinarvi a Dio: Dunque l’apprendi o figlio che non ti è stato comandato di acquistare una perfezione uguale a quella dell’Altissimo, ma tale da avvicinarti sempre più alle sue perfezioni.
3. E quì voglio che ti rallegri, o figlio, e non ti perdere di coraggio, anzi assicurati che la grazia per osservare perfettissimamente un tale precetto non ti manca: pensa che il mio divino Figliuolo non dà, ne può dare precetti impossibili (b1): perciò è tanto certo che v’è la grazia per osservare perfettamente secondo le mire della perfezione infinita un tale comando, quanto è certo che è possibile il precetto che hai ricevuto, ma è di fede, che i precetti divini sono possibili ad osservarsi, dunque ecco certa anche la grazia. Dimmi, o figlio, che puoi dimandare di più dal mio divino Figliuolo Gesù? Vuoi un esemplare perfetto della perfezione del Padre Celeste? Lo hai in Gesù: Egli si è fatto uomo anche per insegnare agli Uomini come debbono passare la loro vita per essere santi e perfetti come il Padre Celeste (b2). Dunque guarda in fede il tuo divino esemplare Gesù Cristo: profitta dei tesori di grazia, che colla sua Vita santissima ti ha procurato, e sarai santo, e perfetto come il Padre Celeste (b3).
Ossequio.
L’ossequio che ti domando è questo: Mi consolerai se per frutto del Mese a me consagrato procurerai di profittare di quanto ti ho suggerito in questi giorni, e sarai fedele nell’eseguire le risoluzioni che hai fatto, perchè ti aspetto in Paradiso.
Giaculatoria.
E nel dirla intendi di domandare il dono di praticare quanto ti ho indicato per ossequio.
Fioretto.
Se mi vuoi veramente consolare non avrai difficoltà di dare principio ad un nuovo o almeno più fervoroso tenore di vita, per profittare degl’insegnamenti, che ti ho ricordato in questo Mese.
Successo di eccitamento alla divozione di Maria Madre di Misericordia, Refugio dei Peccatori.
Circa l’anno 1830. un tal giovane molto favorito da Maria SS., ma infedele alla sua cara Madre e Avvocata, deviò dal buon sentiero dandosi in preda allo sfogo delle sue malvagie passioni, ma specialmente dell’impurità non senza grave scandalo delle anime redente col sangue preziosissimo di Gesù Cristo: ma quelle pratiche divote, che prima aveva esercitate ad onore della Immacolata Regina del Cielo non furono dimenticate dalla Madre della Misericordia, poichè in un giorno quando appunto l’incauto giovane andava vieppiù cercando dei mezzi per fomentare i suoi vizj, Maria rivolge sopra di Lui uno sguardo di Misericordia, gli ottiene un raggio di luce celeste da conoscere lo stato lagrimevole dell’anima sua in pericolo di eterna perdizione, vede insieme la vanità dei piaceri sensuali, e delle mondane vanità, prende coraggio in Dio, e con fiducia nella intercessione della Madre della Misericordia risolve di convertirsi, e si converte, si compunge, detesta le sue colpe, si dispone ad una generale Confessione, la compie accompagnata da un torrente di grazie; e calpestate tutte le massime del Mondo, abbandonati i parenti, e gli amici veste l’abito religioso, intraprende un tenore di vita veramente secondo la santità dello stato eletto, e nell’abbondanza dei favori celesti, che tutto giorno otteneva per intercessione di Maria, si dà a procurare la perfetta osservanza del precetto di Gesù Cristo: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (b1). O figli della Chiesa per quanto alcuno sia stato peccatore ricorra a Maria e non perda mai la fiducia.
Tre Gloria Patri, e Litanie.
31mayAll Day31 - Mese di maggio per gli ecclesiastici - trentunesimo giorno
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Giorno trigesimoprimo --------- Preparazione e Avviso. 1 Deus amat
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Giorno trigesimoprimo
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Preparazione e Avviso.
1 Deus amat in Seraphinis ut charitas = Negli incomprensibili tesori della infinita Carità è impossibile, o figlio, penetrare sino al fondo quelle amorose invenzioni per diffondersi alle sue creature sebbene nella sua infinita prescienza ne abbia conosciuto pienissimamente la ingratitudine. IDDio è Carità, già lo disse il mio divoto, e diletto discepolo del mio Figliuolo Giovanni = Deus charitas est (b1) = Questa Carità infinita ha mandato il suo Unigenito che pure nella essenza è la stessa Carità infinita per accendere tutto il Mondo di santo fuoco di amore all’amore infinito e si espresse con queste infocate parole di paradiso, anzi di amore, e amore infinito = Veni ignem mittere in terram et quid volo nisi ut accendatur (b2) = negli eterni suoi adorabili, e augusti decreti dell’amore infinito ha ordinato che alcuni degli Spiriti beati che formano il Coro dei Serafini attingessero dalla sua carità infinita dardi d’amore purissimo per incendiarne tutto il mondo: questi Spiriti infocati d’amore, e provveduti delle grazie per accendere l’amore spargono fedelissimamente dardi d’amore, e contemplano estatici d’amore l’Amore nella Carità infinita, e non cessano di moltiplicare incessantemente amorosi tributi di lode, e di ringraziamento all’Amore nella Carità infinita.
2 Vedi o figlio la tua felicità! tu devi imitare questi beati Spiriti nell’esercizio del S. Ministero: tu devi sempre meditare nell’amore infinito, devi pregare nell’amore infinito, devi recitare l’ufficio divino acceso d’amore verso la Carità per essenza, devi celebrare infocato di carità pe’ l’Amore infinito, devi predicare nell’amore, devi amministrare i SS. Sagramenti nell’amore pe’ l’amore infinito, il tuo cibo deve essere l’amore pe’ l’amore infinito, la tua bevanda l’amore pe’ l’ Amore, il tuo riposo l’Amore, il tuo studio l’amore, ogni tuo pensiere sia infocato d’amore pe’ l’amore infinito, ogni tua parola accesa d’amore pe’ l’Amore infinito, ogni tua operazione trasformata nell’amore pe’ l’Amore infinito, ogni tuo passo nell’amore pe’ l’amore infinito, ogni tuo moto sieno slanci di amore all’amore infinito, ogni tuo respiro sieno direzioni d’amore all’amore infinito, e così infocato d’amore, impinguito d’amore, ebrio d’amore, trasformato in amore purissimo nell’amore infinito mentre riposerai nell’amore vibrerai ovunque dardi infocati d’amore per portare i cuori alla pienezza dell’amore nell’amore infinito.
3 Così pasciuto, e infocato d’amore nell’amore infinito va pure accompagnato da tutte le benedizioni dell’amore infinito, va ad esercitare il tuo sagro Ministero Sacerdotale, e sarai un Serafino che da per tutto vibrerai dardi d’amore nei cuori per portarli all’amore infinito e per farli in quello riposare: dardi d’amore sarà il tuo Salmeggiare, dardi d’amore la celebrazione dei divini Misteri, dardi d’amore la tua Predicazione, dardi d’amore la tua amministrazione dei SS. Sagramenti: e se parlerai le tue parole saranno dardi d’amore, se passeggerai i tuoi passi saranno pur dardi d’amore: dimmi o figlio e tu così ben disposto nell’amore pe’ l’amore infinito ricuserai di essere un Serafino nel popolo di Dio per condurli tutti a Dio, per accendere tutti dell’amore di Dio, per trasformare anche tutti nell’amore pe’ l’amore infinito? Bada o figlio che se non attendi ai tuoi studii [,] alla S. Orazione, alla Meditazione infocato d’amore per provvederti di dardi d’amore per incendiare i cuori nell’esercizio del S. Ministero per portare tutti all’amore infinito, bada te lo ripeto perderai l’Amore, e lo perderai per sempre.
Ossequio
L’ossequio che ti domando è di fare tutto per amore di Dio.
Giaculatoria pag: nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di fare tutto per amore di Dio ma puramente per IDDio.
Fioretto Visiterai Gesù Sagramentato con maggiore fervore del consueto per accrescere l’amore.
Ricordo della Immacolata Regina Maria SS.
Mi piace che ricordi questo avviso = Qui praeficitur ad regimen taliter erga disciplinam subditorum praestare se debet, ut non solum auctoritate, verum etiam humilitate clarescat. = (S. Isid: Hisp: lib: sent: c. 42).
Tre Gloria Patri, e il Cantico Te Matrem Dei etc.
Ricordi della Immacolata Regina degli Apostoli Maria SS. Madre di Misericordia che lascia nel giorno della oblazione del cuore.
1 Voi siete la luce del Mondo, voi siete il Sale della terra (b1) vi dice il mio Figliuolo: ricordatevi che i Pianeti vanno soggetti all’ecclissi, ma la luce sempre risplende e il sale se insipidisce a che è buono se non ad essere calpestato dagli uomini perciò voi nella vostra condotta dovete sempre risplendere colla luce della vita evangelica che vi ha insegnato il mio Figliuolo e siccome il sale preserva dalla corruzione così voi dovete preservare i Figli della Chiesa dalla corruzione della colpa; il vostro grande Esemplare è l’istesso G. C. e voglio che per imitarlo impariate da tanti uomini Apostolici che hanno coltivato il gregge di Gesù Cristo, avete molto eloquente l’esempio degli Apostoli: vi raccomando che non dimentichiate l’esempio che ve ne ha dato il Battista e per salvare le anime tutti hanno faticato, hanno versato sudori, hanno incontrato tribolazioni e il Figliuolo di Dio ha sudato per fino (!) sangue (b2), ed è stato ubbidiente sino alla morte, e morte di croce: ricordatevi che per cooperare all’opera della D[ivina] Rendzione (!) io, e Giuseppe mio purissimo Sposo abbiamo molto patito, perciò voi che avete ricevuto il Ministero delle anime non dovete, né potete senza colpa ritirarvi dal S. Ministero per non incontrare fatica, stenti, e patimenti: la mercede però sarà copiosa.
2 Voi avete ricevuto la potestà non solo sul Corpo reale di Gesù Cristo, ma ancora sul Corpo mistico: badate che il tenerne una sola oziosa sarebbe lo stesso che esporvi ad essere gettato nelle tenebre esteriori (b1) con più ragione di ciò che avvenne al servo pigro: tali facoltà sono due talenti preziosissimi, nel modo conveniente siate sempre disposti a profittare di ambedue, e al fine delle vostre fatiche averete la dolce consolazione di sentirvi dire dal buon Pastore = Euge serve bone, et fidelis intra in gaudium Domini tui (b2) = e per tutta la eternità sarete circondati da quelle anime che si saranno salvate pe’ l’opera del vostro S. Ministero. del Demonio, e popolare il Paradiso secondo le obbligazioni del vostro S. Ministero, propagate la mia Divozione: e non dimenticate di propagare anche quella dei SS. Angeli.
4 Se volete compungere i cuori, e convertirli più efficacemente e stabilmente predicate la memoria dei miei Dolori, e della Passione e Morte del mio Figliuolo ed eterno Sacerdote G. Cristo.
5 E poiché l’avviso che Paolo Apostolo da al Vescovo Timoteo la Chiesa intende che risguardi anche i Diaconi, io perciò lo lascio anche a voi, e se non foste insignito neppure di tal’Ordine pure vi gioverà per conoscere quali obbligazioni andate ad incontrare avvanzandovi (!) nel Santuario perché vi ci disponghiate = Oportet Episcopum irreprehensibilem esse… sobrium, prudentem, ornatum, pudicum, hospitalem, Doctorem, non vinolentum, non percussorem, sed modestum, non litigiosum, non cupidum, sed suae domui bene praepositum, Filios habentem subditos cum omni castitate. Si quis autem domui suae praeesse nescit, quomodo Ecclesiae Dei diligentiam habebit? Non neophytum ne in superbiam elatus in judicium incidat diaboli. Oportet autem illum et testimonium habere bonum ab hiis qui foris sunt, ut non in opprobrium incidat, et in laqueum Diaboli. (b1) = (Ad Timo: c. 3 (1)).
Ah figlio beato te se profitterai di tutti gli avvisi che con affetto materno io ti ho dato sino al presente: colla fiducia in me, nella perfetta diffidenza di te stesso, e delle tue forze, col perfetto abbandono in Dio risolvi subbito di profittarne: tu ti farai santo, e gran santo nell’esercizio del S. Ministero e in premio averai per tutta la eternità la gloria di Apostolo, e condurrai nel Regno eterno innumerabili Anime redente col Sangue prezioso dell’Agnello immacolato: e per essere in tutto perseverante ricorri a me e per caparra della mia protezione imploro sopra di te e del tuo Sagro Ministero la Benedizione del Padre di cui sono figlia del Figliuolo, di cui sono Madre e dello Spirito Santo di cui sono Sposa perché il Padre ti fortifichi colla sua potenza, il Figliuolo ti illumini colla sua sapienza, e lo Spirito Santo ti accenda colla sua carità, affinché sempre più ti disponga ad avere la pienezza dello spirito del Sacerdozio di Gesù Cristo.
Ossequio
L’ossequio che in ultimo ti domando, è che salutandomi come Figlia dell’Eterno Padre procuri d’imitarmi nella ubbidienza di Figlia con ubbidire esattamente al tuo Vescovo, e altri superiori ecclesiastici e ricordati che ordinato Sacerdote al S. Altare hai promesso ubbidienza al tuo Prelato, e pensa che stà in luogo di Dio: tu mi saluti come Madre del Verbo Incarnato, ma voglio che m’imiti nella qualità di Madre moltiplicando i figli alla Chiesa: in ultimo m’imiterai nella qualità di Sposa colla fedeltà a Dio nel tuo sagro Ministero giacché mi saluti come Sposa dello Spirito Santo.
Giaculatoria: e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di profittare di quanto ti ho suggerito in tutto il corso del Mese negli ultimi ricordi e ossequio che ti ho domandato.
Fioretto Visiterai Gesù Sagramentato con maggiore fervore del consueto e domanderai il dono della perseveranza nell’esercizio perfetto di tutte le virtù e nell’esercizio del S. Ministero ancorché avessi ad incontrare maggiori e sempre maggiori patimenti:
Oblazione del cuore a Gesù pe’ le mani della sua Madre SS.
Sommo, universale, ed eterno Sacerdote Gesù Cristo io benché indegnissimo di essere ascritto alla milizia ecclesiastica, indegno perché sono polvere e cenere (b1) anzi un niente, più indegno perché conceputo in peccato (b2) e nato colla colpa e perciò innanzi a Voi comparisco con tale abominio al disotto del pure (!) niente che fà un risalto infinito, più e più volte indegno perché tale abominazione in me si è moltiplicata tante volte quante volte ho peccato, quante volte ho resistito alle vostre grazie, ho abusato delle vostre misericordie, ma confortato, e mosso dalla vostra grazia che pe’ la intercessione della Madre della Misericordia, e del Refuggio dei peccatori e Regina degli Apostoli mi avete accordato io voglio corrispondere alla vostra divina vocazione, e per distruggere in me ogni mia indegnità io offro all’eterno Padre il merito del vostro eterno Sacerdozio: e vi prego che colla santità della vita vostra distruggiate in me tutta la mia vita passata, affinché la vita vostra santissima sia la vita mia: e così santificato da voi eccomi pronto ad offerirmi tutto a Voi; ecco il mio cuore con tutti gli affetti suoi, ecco l’anima mia con le sue potenze, ecco il mio corpo coi suoi sentimenti ecco tutte le cose mie io le consegno nelle mani della Madre della Misericordia Maria SS. io mi sproprio di tutto perché voglio che tutta (!) me e tutte le cose mie sieno vostre, affinché voi siate tutto mio per sempre, e così viva sino alla morte ripieno dello spirito del vostro eterno Sacerdozio e (!) rinvigorito da questo spirito cerchi la salute delle anime anche nei più grandi patimenti confortandomi in Voi mio divino Esemplare, che per entrare nei diritti di eterno Sacerdote secondo il precetto del Padre non solo vi siete assoggettato a una umiliazione infinita nella Incarnazione, ma ancora al penosissimo mistero della Croce per cui non solo avete sudato, e versato sangue (b1) da tutto il vostro benedetto corpo, ma siete stato ubbidiente sino alla morte: (b1) e intendo fare, rinnovare, e perpetuare la oblazione presente secondo le mire della vostra infinita bontà, e perfezione e in ogni più perfetto modo, e per tutti i fini possibili che piacciono a voi.
31mayAll Day31 - Mese di maggio per i claustrali - trentunesimo giorno
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Giorno trentesimoprimo ------- Beati qui persecutionem patiuntur propter justitiam, quoniam ipsorum est regnum coelorum.
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Giorno trentesimoprimo
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Beati qui persecutionem patiuntur propter justitiam, quoniam ipsorum est regnum coelorum. Beati estis cum maledixerint vobis homines, et persecuti vos fuerint, et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter me, gaudete et exultate quoniam merces vestra copiosa est in coelis (b1) (Matth. 5. v. 10. 11. 12.)
1. Ma tu o anima religiosa avrai procurato di corrispondere fedelmente alla Vocazione religiosa, ne avrai passato fervorosamente il Noviziato, avrai fatto di vero cuore e con spirito di perfetto sagrifizio la solenne professione, ne avrai osservato esattamente i SS. Voti le Regole le Costituzioni avrai eseguito con precisione le incombenze di ogni officio, che ti è stato indossato senza dare alcun segno di contrarietà, l’avrai accettato per gravoso, vile, o abietto che fosse, avrai ancora sollevato dal peso delle fatiche chi nella Communità religiosa hai potuto alleggerire coll’opera tua, avrai sempre mantenuta la pace e molto più sarai stata diligente per non turbarla, anzi per accrescerla e introdurla quando l’hai conosciuta alterata; eppure forse nelle stesse tue buone operazioni avrai incontrato delle persecuzioni. Or sappi che questa persecuzione è un pegno che il Paradiso è tuo, e te ne assicura il mio Figliuolo col suo oracolo infallibile Beati qui persecutionem patiuntur propter justitiam, quoniam ipsorum est regnum cœlorum (b1). Dunque prendi coraggio a patire volentieri la persecuzione, o anima religiosa; pensa che la tua persecuzione è la perla, la margarita preziosa (b2), è un tesoro nascosto, ed è significata in ciò, che dice il mio Figliuolo nel Vangelo, che chi lo trova nel campo, vende tutto per acquistare il campo (b3): ecco che nel mistico campo della Religione hai trovato il Tesoro; vendi tutto, voglio dirti, rinunzia ogni sentimento della umanità che rifugge il patire, e compra, ossia, e abbraccia volentieri la tua persecuzione.
2. Ma sebbene abbi tollerato per qualche tempo la persecuzione, pure non solo non finisce ma va crescendo: ti sarai applicata seriamente o anima religiosa, ad acquistare la tua santificazione nella tua tribolazione, ti sarai consagrata alla imitazione dei Santi, avrai moltiplicate le orazioni, e le penitenze, e intanto la tribolazione va crescendo, anzi si giungerà perfino a dire male di te, e non per malizia, ma per permissione di Dio, che vuole in te l’esercizio della Virtù, si dirà che tu sei la causa di qualunque cosa contraria accade nella Comunità; e quì con affetto cordiale di Madre ti voglio consolare: sappi che tanto più si rende manifesto il segno che il Paradiso è tuo: già dal mio Figliuolo Gesù Sposo amantissimo delle anime è dichiarato che tu sei nel numero dei Beati ecco le Sue venerande parole: Beati estis (nota che non dice sarete beati, ma adesso siete beati) cum maledixerint vobis homines, et versecuti (!) vos fuerint, et dixerint omne malum adversum vos mentientes propter Me (b1).
3. Perciò ecco la conseguenza, o anima religiosa; gaudete et exultate (b2), godi ed esulta poichè te ne assicura il Mio Figliuolo nei suoi Sagrosanti Evangelj, già ti stà preparata una copiosa mercede nel regno dei Cieli; e ti vuò dire al cuore, patisci pure, o anima redenta col mio Sangue, patisci, e quanto più va crescendo la tribolazione, tanto più godi ed esulta, poichè anche per ogni più piccolo patimento, che soffrirai, per ogni momento che passerai di tribolazione, per ogni atto di uniformità nella tribolazione, per ogni pensiero, parola, opera, moto, respiro, e per qualunque altra cosa che farai per soffrire la tribolazione per amor Mio, per imitare Me, che Innocente ti ho preceduto col Mio esempio in un mare di pene, e di tribolazioni, avrai altrettanti gradi di sublime gloria nel Regno Mio; e così più perfettamente vedrai Me nella Mia gloria il Mio Padre, e lo Spirito Santo, possederai Me, il Mio Padre, e lo Spirito Santo; goderai Me nel Padre, e nello Spirito Santo, e regnerai con Me, col Padre, e con lo Spirito Santo. Quando però ti trovi poco forte nel patire non ti turbare; ricorri a Me, ed Io con affetto di Madre ti ajuterò e col Mio esempio, che più di tutti ho imitato il Mio Figliuolo nel patire; e con la Mia intercessione prenderai coraggio.
Ossequio
L’Ossequio che ti domando è questo Risolvi colla fiducia in Dio di soffrire sempre con perfetta uniformità la tribolazione e intendi di soffrirla colla uniformità di Gesù.
Giaculatoria e nel dirla intendi di domandare specialmente il dono di soffrire con perfetta uniformità la tribolazione.
Fioretto. Farai tre volte l’atto di contrizione per rimediare sempre più a qualunque mancanza di perfetta uniformità nelle tribolazioni.
Ricordo di Maria Santissima Immacolata Regina.
Ti lascio questo ricordo. L’anima che fugge l’uniformità nelle tribolazioni non ha gusto dei tesori celesti.
Tre Gloria Patri e Litanie, e Oratio Amabilissima.