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1841 Il Pallotti segnalò delle difficoltà con il predicatore di lingua tedesca poiché nel programma dell'Ottavario dell'Epifania per l'anno 1841 erano previste le predicazioni in lingua
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1841
Il Pallotti segnalò delle difficoltà con il predicatore di lingua tedesca poiché nel programma dell’Ottavario dell’Epifania per l’anno 1841 erano previste le predicazioni in lingua francese, inglese, spagnola, tedesca.
OCL III, l. n. 725II, p. 297.
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1839 Nella chiesa di san Silvestro in Capite a Roma iniziò, con la benedizione dell'acqua, il solenne Ottavario dell'Epifania. Il Pallotti abitava per tutta la
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1839
Nella chiesa di san Silvestro in Capite a Roma iniziò, con la benedizione dell’acqua, il solenne Ottavario dell’Epifania. Il Pallotti abitava per tutta la settimana nella casa dei sacerdoti presso questa chiesa. L’Invito sacro (manifesto a stampa) menziona la pia Società (senza le parole dell’Apostolato Cattolico), mentre l’Invito sacro non fa riferimento né alla pia Società, né all’Apostolato Cattolico.
OOCC VI, pp. 131-134 (Invito sacro del 1 gennaio 1839).
1840
Nella chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani in via Giulia a Roma si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua, nell’invito sacro (manifesto a stampa) del 2 gennaio 1840 non si menzionava né la Pia Società né il Pallotti.
OOCC VI, pp. 135-138.
1841
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 2 gennaio 1841 dice che “si celebrerà anche in quest’anno dalla Pia Società” (OOCC VI , p. 139), non menzionando né Vincenzo Pallotti né il titolo completo della pia Società.
OOCC VI, pp. 139-142.
1842
L’Ottavario dell’Epifania si celebrò nella chiesa di sant’Andrea della Valle. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 1 gennaio 1842 diceva che “la pia Società (…) celebra il solenne Ottavario” (OOCC VI , p. 145).
OOCC VI, pp. 143-146.
1843
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 2 gennaio 1843 dice che “la pia Società eretta sotto la speciale protezione di Maria Santissima Regina degli Apostoli celebra il solenne Ottavario della Epifania del N.S.G.C. nella ven. chiesa di S. Andrea della Valle” (OOCC VI, pp. 148-149).
OOCC VI, pp. 147-150.
1844
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 2 gennaio 1844 non riporta all’inizio lo stemma della pia Società, ma quello di Gregorio XVI e dice che “la pia Società dei sacerdoti (…) aprirà ai fedeli largo campo per pascere l’intelletto” (OOCC VI, pp. 151-152).
OOCC VI, pp. 151-154.
1845
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 1 gennaio 1845 riportava di nuovo lo stemma della pia Società e diceva che “la pia Unione (…) celebra il solenne Ottavario dell’Epifania” (OOCC VI, p. 156).
OOCC VI, p. 155-158.
1846
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 1 gennaio 1846 riportava lo stemma della pia Società e diceva che “si celebra il solenne e divoto Ottavario dell’Epifania dalla pia Unione dei sacerdoti” (OOCC VI, p. 160). Nel 1846 furono esposte per la prima volta le grandi figure della Sacra Famiglia e dei tre Magi del presepe regalato dal Principe Alessandro Torlonia, per la “rappresentanza decorosa in figure del S. Mistero dell’Epifania” (OCL V, l. n. 1310).
OOCC VI, pp. 159-162.
1847
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 1 gennaio 1847 riportava lo stemma della pia Società e diceva che “la pia Società (…) celebrerà anche in questo anno il consueto solenne Ottavario dell’Epifania” (OOCC VI, p. 164).
OOCC VI, pp. 163-166.
1848
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 3 gennaio 1848 riporta lo stemma della pia Società e dice che “la pia Società (…) invita tutti i fedeli ad intervenire al solenne e devoto Ottavario dell’Epifania” (OOCC VI, p. 168).
OOCC VI, pp. 167-170.
1850
Nella chiesa di sant’Andrea della Valle si celebrò il sacro Ottavario dell’Epifania. Le celebrazioni iniziarono il 5 gennaio con la benedizione dell’acqua. L’Invito sacro (manifesto a stampa) pubblicato il 2 gennaio 1850 riporta lo stemma della pia Società e dice che “mentre la S. Chiesa (…) ci rinnuova la memoria dell’augusto mistero dell’Epifania, la Congregazione, e Pia Società dell’Apostolato Cattolico invita tutti a contemplarlo e venerarlo nel solenne, e divoto Ottavario” (OOCC VI, pp. 172-173).
OOCC VI, pp. 171-173.
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1836 Nella chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani iniziò per la prima volta il solenne Ottavario dell'Epifania. OOOCC VI, pp. 118-120 (Invito all'Ottavario dell'Epifania del 13
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1836
Nella chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani iniziò per la prima volta il solenne Ottavario dell’Epifania.
OOOCC VI, pp. 118-120 (Invito all’Ottavario dell’Epifania del 13 dicembre 1835).
1837
Nella chiesa di san Carlo al Corso iniziò il solenne Ottavario dell’Epifania.
OOCC VI, pp. 121-123 (Invito all’Ottavario dell’Epifania del 2 gennaio 1837).
1838
Nella chiesa di san Carlo al Corso inizia il solenne Ottavario dell’Epifania promosso dalla pia Società dell’Apostolato Cattolico.
OOCC VI, pp. 124-126 (Invito all’Ottavario dell’Epifania del 30 dicembre 1837).
1849
Nella lettera scritta al cardinale Lambruschini il Pallotti lo informa nell’anno 1849 non si celebrerà l’Ottavario dell’Epifania nella chiesa di sant’Andrea della Valle a causa delle vicende rivoluzionarie.
OCL VI, l. n. 1534, pp. 317-319.
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1836 Nella lettera del 7 gennaio 1847 Raffaele Melia comunicava a Vincenzo Pallotti che Giuseppe Faà di Bruno, partito da Roma l’8 dicembre 1846, era arrivato
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1836
Nella lettera del 7 gennaio 1847 Raffaele Melia comunicava a Vincenzo Pallotti che Giuseppe Faà di Bruno, partito da Roma l’8 dicembre 1846, era arrivato a Londra “sano e libero da ogni male”. Nella risposta del 13 febbraio 1847 il Pallotti esprimeva la sua gioia.
OCL VI, l. n. 1327, p. 24.
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1835 Venerdì 9 gennaio 1835, dopo la Santa Messa celebrata nel monastero di Regina Coeli, Vincenzo Pallotti si sentì chiamato ad istituire l'opera dell'Apostolato Cattolico
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1835
Venerdì 9 gennaio 1835, dopo la Santa Messa celebrata nel monastero di Regina Coeli, Vincenzo Pallotti si sentì chiamato ad istituire l’opera dell’Apostolato Cattolico per realizzare i seguenti fini: 1. Propagare la fede presso i non credenti; 2. Ravvivare la fede nei cattolici; 3. Esercitare le opere di carità.
Cfr. OOCC X, pp. 196-201; cfr. anche R. Melia, The life of the Servant of God Vincent Pallotti of Rome, Pallottines, [1871], pp. 18-19; Frank II, p. 8.
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1798 Il 10 gennaio 1798 nacque, nella famiglia Pallotti, una bambina. L'11 gennaio fu battezzata da Lorenzo Puccinelli con i nomi Caterina Maria Angela Geltrude nella
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1798
Il 10 gennaio 1798 nacque, nella famiglia Pallotti, una bambina. L’11 gennaio fu battezzata da Lorenzo Puccinelli con i nomi Caterina Maria Angela Geltrude nella chiesa di san Lorenzo in Damaso. Morì dopo 30 giorni il 9 febbraio 1798 e fu sepolta nella tomba dei bambini nella chiesa di santo Stefano in Piscinula con il nome “Maria Giulia”.
Cfr. Registro dei battesimi della chiesa di S. Lorenzo in Damaso per gli anni 1790-1800, vol. 23, f. 365 (conservato nell’Archivio del Vicariato di Roma); cfr. anche Pietro Paolo Pallotti, Elenco dei figli, in Archivio ISVP – M/0057-11.
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1840 Papa Gregorio XVI esprime il consenso, in risposta alla richiesta di Vincenzo Pallotti, di collocare nel Collegio greco i sacerdoti del Collegio delle Missioni
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1840
Papa Gregorio XVI esprime il consenso, in risposta alla richiesta di Vincenzo Pallotti, di collocare nel Collegio greco i sacerdoti del Collegio delle Missioni estere aperto a via Giulia.
OOCC IV, pp. 52-55.
1841
Il Pallotti inviò a Filippo Andrea Doria (figlio del principe Carlo Doria Pamphili) ed alla sua consorte, la principessa Maria Talbot di Schrewsbury, un libretto sulla spiegazione del mistero dell’Epifania che era stato scritto da Gioacchino Ventura con il titolo “Bellezze della fede …” (la prima edizione di questo libretto è stata stampata nel 1838 su incarico di Vincenzo Pallotti).
OCL III, l. n. 730, pp. 302-303.
1850
Il Pallotti comunicò all’arciprete Giovanni Fares che il 20 gennaio 1850 sarebbe iniziata una missione popolare a Civita Lavinia e perciò gli chiese di iniziare le preghiere per il buon esito della missione.
OCL VII, l. n. 1662I, pp. 192-193.
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1847 Papa Pio IX si recò - senza preavviso - alla chiesa di sant'Andrea della Valle per la conclusione dell'Ottavario dell'Epifania. Dopo il saluto rivolto al
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1847
Papa Pio IX si recò – senza preavviso – alla chiesa di sant’Andrea della Valle per la conclusione dell’Ottavario dell’Epifania. Dopo il saluto rivolto al Pallotti nella sacrestia, Pio IX tenne una predica per il popolo.
Cfr. lapide commemorativa nella basilica di sant’Andrea della Valle; L’Album, anno XIII, n. 49, 30 gennaio 1847, p. 405.
1850
La sera della chiusura dell’Ottavario dell’Epifania – celebrato a sant’Andrea della Valle – Vincenzo Pallotti tenne il discorso finale al popolo. Inginocchiato, con Gesù Bambino tra le braccia, ringraziò Dio per il fruttuoso esito delle celebrazioni. Ai sacerdoti che gli facevano le congratulazioni rispose: “L’anno prossimo lo celebrerete voi”.
Cfr. Francesco M. Vaccari PSM, Summarium, p. 797.
1887
Il 13 gennaio 1887 papa Leone XIII firma il decreto sull’istituzione della commissione per l’introduzione della causa di beatificazione e di canonizzazione di Vincenzo Pallotti. Da quel momento al Servo di Dio Vincenzo Pallotti spettava il titolo di Venerabile.
Cfr. J. Hettenkofer, Historia I, p. 169.
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1846 Dopo l'Ottavario dell'Epifania, celebrato nella chiesa di sant'Andrea della Valle, la comunità costituitasi intorno al Pallotti presso la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani si
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1846
Dopo l’Ottavario dell’Epifania, celebrato nella chiesa di sant’Andrea della Valle, la comunità costituitasi intorno al Pallotti presso la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani si trasferì alla casa presso la chiesa del SS. Salvatore in Onda. Erano: Ignazio Auconi, Francesco Vaccari, Angelo Palombi, Giuseppe Faà di Bruno, Enrico Ghirelli, Luciano Bandiera, Giuseppe Gagliardi.
C. Orlandi, Memorie storiche della chiesa, p. 39;
cfr. anche F. Todisco SAC (a cura di), San Vincenzo Pallotti profeta, p. 669.
1850
Lunedì 14 gennaio 1850 il Pallotti celebrò la Santa Messa nel monastero del Sacro Cuore ai Monti e incontrò Macrina Mieczyslawska alla quale disse che sarebbe stato il loro ultimo incontro. Poi passò a visitare la Pia Casa di Carità. Martedì 15 gennaio 1850 celebrò la Santa Messa nel monastero del Divino Amore sull’Esquilino, dove era monaca Costanza figlia di Giacomo Salvati. In seguito fece visita al monastero delle Vergini e a mezzogiorno salì a casa di Giacomo Salvati, accompagnato da Francesco M. Vaccari e Andrea Mogliazzi. Il Pallotti sentiva una gran sete e tremava di freddo, aveva la febbre. Nonostante egli si opponesse decisero di portarlo a casa in carrozza. Di sera si mise a letto.
F. Todisco, San Vincenzo Pallotti profeta, pp. 735-736.
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1850 L'ultimo scritto con la firma di Vincenzo Pallotti porta la data del 15 gennaio 1850. È un attestato che Carlo Maria Sallart soggiornò per
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1850
L’ultimo scritto con la firma di Vincenzo Pallotti porta la data del 15 gennaio 1850. È un attestato che Carlo Maria Sallart soggiornò per quindici mesi nella casa presso la chiesa del SS. Salvatore in Onda.
OCL VII, l. n. 1664, pp. 195-196.
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1829 In seguito alla rinuncia di Vincenzo Pallotti all'ufficio di deputato dell'Adunanza di S. Maria del Pianto tale ufficio fu affidato a Raffaele Melia.
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1829
In seguito alla rinuncia di Vincenzo Pallotti all’ufficio di deputato dell’Adunanza di S. Maria del Pianto tale ufficio fu affidato a Raffaele Melia.
Archivio SAC, cassetta Pallotti 01.02.11 (Lettere al Pallotti, n. 6).
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1799 Il 17 gennaio 1799 nacque il quinto figlio di Pietro Paolo Pallotti e Maddalena De Rossi. L'ostetrica fu Caterina Mercanti. Il 20 gennaio 1799 fu battezzato
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1799
Il 17 gennaio 1799 nacque il quinto figlio di Pietro Paolo Pallotti e Maddalena De Rossi. L’ostetrica fu Caterina Mercanti. Il 20 gennaio 1799 fu battezzato nella chiesa di sant’Andrea della Valle con il nome di Luigi Antonio Vincenzo. Morì nel giugno 1849 affogato nel Tevere.
Cfr. Registro dei battesimi della chiesa di S. Lorenzo in Damaso per gli anni 1790-1800, vol. 23, f. 414 (conservato nell’Archivio del Vicariato di Roma); cfr. anche Pietro Paolo Pallotti, Elenco dei figli, in Archivio ISVP – M/0057-11.
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1849 Dalla lettera indirizzata a Giuseppe Alberti, falegname di Ariccia, risulta che uno dei confessionali fu collocato nella chiesa del SS. Salvatore in Onda dopo il
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1849
Dalla lettera indirizzata a Giuseppe Alberti, falegname di Ariccia, risulta che uno dei confessionali fu collocato nella chiesa del SS. Salvatore in Onda dopo il 20 gennaio 1849 e che – per la sua esecuzione – furono pagati 55 scudi.
OCL VII, l. n. 1547, p. 9.
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1963 Giovanni XXIII canonizzò il beato Vincenzo Pallotti nella basilica di S. Pietro a Roma. Acta SAC V (1962-1964), pp. 257-277. 2013
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1963
Giovanni XXIII canonizzò il beato Vincenzo Pallotti nella basilica di S. Pietro a Roma.
Acta SAC V (1962-1964), pp. 257-277.
2013
A Roma e in tutti i Paesi del mondo – in cui esistono le comunità pallottine – si è celebrato il 50° anniversario della canonizzazione di Vincenzo Pallotti.
Cfr. Relazione sulle celebrazioni del 50° anniversario in “Apostolato Universale”, anno XV, n. 30/2013, pp. 13-22.
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1825 Il sacerdote Vincenzo Pallotti restituì al segretario della Congregazione dell'Indice Alessandro Bardani 10 libri presi in prestito (lo scritto contiene i titoli dei libri).
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1825
Il sacerdote Vincenzo Pallotti restituì al segretario della Congregazione dell’Indice Alessandro Bardani 10 libri presi in prestito (lo scritto contiene i titoli dei libri).
OOCC XIII, pp. 1302-1304.
1850
Francesco M. Vaccari, uno dei compagni di san Vincenzo Pallotti, afferma che, il giorno prima della morte, il 21 gennaio 1850, il Pallotti disse le seguenti parole: “Io per i miei peccati non merito di stare in Congregazione, ma voi lo vedrete, la Congregazione sarà benedetta da Dio, e prospererà; e questo ve lo dico, non perchè ho fiducia, ma ho certezza”.
cfr. Summarium, Romae 1911, Num. V, p. 163.
2016
Il 21 gennaio 2016 il Santo Padre Papa Francesco autorizzò la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto sul miracolo attribuito all’intercessione della venerabile Serva di Dio Elisabetta Sanna, laica, vedova, del Terzo Ordine di san Francesco, membro dell’Unione dell’Apostolato Cattolico fondata da san Vincenzo Pallotti.
Cfr. L’Osservatore Romano, anno CLVI, n. 17 (47.152), sabato 23 gennaio 2016, p. 7.
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1799 Il 22 gennaio 1799 morì improvvisamente all'età di 80 anni Caterina Geltrude Pallotti (Cialori), madre di Pietro Paolo Pallotti e nonna paterna di Vincenzo Pallotti. Dal
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1799
Il 22 gennaio 1799 morì improvvisamente all’età di 80 anni Caterina Geltrude Pallotti (Cialori), madre di Pietro Paolo Pallotti e nonna paterna di Vincenzo Pallotti. Dal 1788 fino alla morte abitava nella casa del figlio Pietro Paolo a Via del Pellegrino 130. È stata seppellita nella chiesa parrocchiale di santo Stefano in Piscinula.
Cfr. Stato delle anime della parrocchia di S. Stefano in Piscinula per gli anni 1788-1822; cfr. anche Frank I, p. 18 (vd. nota n. 18, p. 395: libro dei morti di S. Stefano in Piscinula, n. 66).
1850
Vincenzo Pallotti – secondo la testimonianza di Francesco M. Vaccari – morì per una polmonite martedì 22 gennaio 1850 alle ore nove e tre quarti pomeridiane (cioè all’ora odierna delle 21.45 circa) nel ritiro del SS. Salvatore in Onda.
Parrocchia S. Caterina della Rota, Registro dei morti, vol. 4, p. 388;
cfr. anche Summarium, Romae 1911, Num. XX, pp. 803-804, par. 63.
1950
Vincenzo Pallotti viene dichiarato beato da papa Pio XII nella basilica di S. Pietro a Roma.
Acta SAC, vol. 1, pp. 452-464.
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1850 Mercoledì 23 gennaio 1850 - di mattina - la salma di Vincenzo Pallotti fu trasferita nella chiesa del SS. Salvatore in Onda ed esposta all'ultimo
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1850
Mercoledì 23 gennaio 1850 – di mattina – la salma di Vincenzo Pallotti fu trasferita nella chiesa del SS. Salvatore in Onda ed esposta all’ultimo saluto da parte del popolo di Roma.
Cfr. anche F. M. Vaccari, Summarium, num. XX, p. 804.
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1809 Il 24 gennaio e il 21 aprile 1809 Vincenzo Pallotti ricevette due premi in grammatica presso il Collegio Romano. Archivio SAC, cassetta Pallotti
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1809
Il 24 gennaio e il 21 aprile 1809 Vincenzo Pallotti ricevette due premi in grammatica presso il Collegio Romano.
Archivio SAC, cassetta Pallotti 01.02 (certificati di studio).
1832
Con il breve apostolico del papa Gregorio XVI il Pallotti riceve il privilegio di celebrare ogni giorno, nella sua cappella privata la Santa Messa e in caso di impedimento, di farla celebrare da un altro sacerdote.
Archivio SAC, cassetta Pallotti n. 01.02 (facoltà); Frank I, p. 142.
1847
Morì a Roma il fratello novizio Giuseppe Gagliardi, nato nel 1824, entrato nella Congregazione nel 1845, ricevette l’abito nel 1846 e fu sepolto nella chiesa del SS. Salvatore in Onda. Paul de Geslin, nella sua lettera dopo il 24 gennaio 1847, scrisse a Giuseppe Faà di Bruno: “Ho avuto la consolazione d’assisterlo e sono rimasto edificatissimo: ha fatto una bella morte (…) è spirato senza sforzo col sorriso sulle labbra”.
Cfr. nota biografica di Giuseppe Gagliardi, in Acta SAC III, n. 5 (1956), pp. 258-260;
Paul de Geslin compagnon, p. 181.
1932
Papa Pio XI pubblicò il decreto sull’eroicità delle virtù di Vincenzo Pallotti.
Analecta PSM, vol. 2, pp. 210-216.
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1847 Il 25 gennaio 1847 Vincenzo Pallotti partì da Roma per Frascati per visitare sua zia Candida Palmucci Fiorani, inferma, che morirà il 15 maggio 1847. OCL
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1847
Il 25 gennaio 1847 Vincenzo Pallotti partì da Roma per Frascati per visitare sua zia Candida Palmucci Fiorani, inferma, che morirà il 15 maggio 1847.
OCL VI, l. n. 1317II, p. 12; cfr. nota biografica di Candida Palmucci, in OCL II, p. 316.
1850
Venerdì 25 gennaio 1850 – di sera – la salma di Vincenzo Pallotti fu deposta in un loculo scavato sul pavimento a sinistra di chi entra nella chiesa del SS. Salvatore in Onda.
Parrocchia S. Caterina della Rota, Registro dei morti, vol. 4, p. 388;
Cfr. anche F. M. Vaccari, Summarium, num. XX, pp. 806-807.
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2014 Il 27 gennaio 2014 papa Francesco firmò il decreto delle virtù eroiche di Elisabetta Sanna. Cfr. L'Osservatore Romano, anno CLIV, n. 21 (46.563),
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2014
Il 27 gennaio 2014 papa Francesco firmò il decreto delle virtù eroiche di Elisabetta Sanna.
Cfr. L’Osservatore Romano, anno CLIV, n. 21 (46.563),
lunedì-martedì 27-28 gennaio 2014, p. 7
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1850 La notizia sui funerali e l'elogio dell'abate Vincenzo Pallotti è stata pubblicata nel “Giornale di Roma”, n. 25, il 30 gennaio 1850. Francesco Fabi Montani,
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1850
La notizia sui funerali e l’elogio dell’abate Vincenzo Pallotti è stata pubblicata nel “Giornale di Roma”, n. 25, il 30 gennaio 1850.
Francesco Fabi Montani, Funerali ed elogio, estratto, pp. 6.
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1845 Nella lettera del 31 gennaio 1845 il Pallotti presentò Giuseppe Faà di Bruno all'esaminatore del clero Carlo Capelli come “uno della nostra pia Unione”. Giuseppe
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1845
Nella lettera del 31 gennaio 1845 il Pallotti presentò Giuseppe Faà di Bruno all’esaminatore del clero Carlo Capelli come “uno della nostra pia Unione”. Giuseppe Faà di Bruno si unì alla comunità del Pallotti presso lo Spirito Santo dei Napoletani all’inizio di febbraio 1845.
OCL V, l. n. 1093, p. 16; l. n. 1107, p. 36.